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NIGRIZIA 12/ 2000 - PAROLE DEL SUD



PAROLE DEL SUD
di Tissa Balasuriya

POPOLAZIONE E TERRITORIO,
STRAORDINARIA INGIUSTIZIA


Ci sono stati cambiamenti estremamente significativi nella distribuzione
della popolazione mondiale nel XX secolo, che continueranno nei prossimi
decenni e li condizioneranno.

La popolazione dell'Asia meridionale (India, Pakistan, Bangladesh) e'
aumentata di 900 milioni dal 1945; oggi invece Australia e Canada hanno una
popolazione complessiva inferiore ai 50 milioni di abitanti. Confrontiamo le
tendenze demografiche per i prossimi anni e la terra a disposizione (i dati
sono tratti da The State of the World Atlas di Dan Smith, Londra, 1999).
India, Pakistan, Bangladesh hanno 387,3 milioni di ettari di terra: la loro
popolazione aumentera' di 531 milioni entro il 2025. Questi tre paesi
soffrono di grave carenze alimentari, e un buon numero degli 800 milioni
delle persone che al mondo soffrono la fame vivono qui.

Australia e Canada piu' Russia e Ucraina, con una superficie totale di
3.437,1 milioni di ettari, vedranno calare la popolazione complessiva di 9,3
milioni. L'enorme distesa del nord-est della Russia, che comprende la
Siberia, e' un retaggio del colonialismo del 18° secolo.

In Cina la popolazione e' passata dai 927,8 milioni del 1975 a 1.255,7
milioni del '98 (e l'Undp ne prevede 1.417,7 milioni per il 2015). Questo
aumento di "soli" 327,9 milioni di persone in 23 anni e' stato ottenuto al
prezzo di costringere un quinto dell'umanita' a non avere piu' di un figlio
per famiglia. Ma anche nel 2015 la Cina rimarra' con i suoi 929,1 milioni di
ettari a disposizione (e con 1.417 milioni di abitanti); poco piu' del
Canada (922,1 milioni di ettari) che pero' avra' piu' o meno 30 milioni di
abitanti.

Le ineguaglianze tra crescita demografica e terra disponibile peggioreranno
nei prossimi decenni; la popolazione cresce molto piu' rapidamente in Asia,
Africa e America latina rispetto al ricco Nord del mondo, dove invece la
popolazione invecchia.

Ma dove e' rimasta la giustizia in questo contesto? Dov'e' la "libera
economia" e dove sono le "uguali possibilita' a tutti di giocare le proprie
carte"? Dove rimane il rispetto dei diritti umani in questa situazione di
profondo cambiamento? Il rapporto tra popolazione e terra a disposizione e'
l'ingiustizia piu' lampante del mondo. Il razzismo dei bianchi, il
colonialismo e le attuali politiche sull'immigrazione dell'Occidente sono le
cause di questo grave squilibrio. La solidarieta' tra persone richiederebbe
all'umanita' di essere capace di utilizzare le risorse del pianeta Terra per
il bene delle persone di tutto il mondo. Teologia, spiritualita', prassi di
vita dei cristiani, e le celebrazioni giubilari, non sono forse sorde e
indifferenti a questa straordinaria ingiustizia?




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