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Africanews Ottobre 2000 - Sud Africa



AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.30  - OTTOBRE  2000

Sud Africa
Sud Africa tradito nella la Coppa del Mondo di calcio.
Di Ben Molapo


L'Africa e' l'unico continente che non ha mai ospitato la Coppa del
Mondo, tuttavia per l'edizione del 2006 gli e' stata preferita la
Germania. Interessi economici e razzismo alla base della sconcertante
scelta.



I sudafricani non sono mai stati tanto uniti come nell'esprimere il
loro odio per Charles Dempsey, il rappresentante neozelandese che si
e' astenuto dalla votazione piuttosto che permettere al Sud Africa di
vincere la sfida per ottenere la Coppa del Mondo di calcio del 2006.
Facendo cio' Dempsey ha anche contemporaneamente contravvenuto al
mandato affidatogli dalla sua stessa Federazione, l'Oceania Football
Confederation (OFC), che aveva indicato che egli votasse per il Sud
Africa, qualora l'Inghilterra fosse stata eliminata.

Sudafricani di tutte le razze, stato sociale e religione hanno usato i
termini piu' forti immaginabili per condannare Dempsey. Studenti della
Business School hanno lanciato un gioco sul loro sito web, nel quale
con un click del mouse si puo' lanciare una palla direttamente sui
poveri testicoli di Dempsey! In tutto il Paese i quotidiani sono
usciti con titoli a caratteri cubitali che esprimevano il loro odio e
la loro rabbia nei confronti di Dampsey. Un articolista bianco del
settimanale City Press, letto per lo piu' da neri, ha richiamato i
sudafricani all'unita' invitando tutti a impadronirsi con forza del
proprio destino,
affermando che se i sudafricani riusciranno a seppellire il proprio
passato e lavorare insieme potranno costruire una nazione
straordinariamente vincente. Aggiungendo, infine, che non facendo
nessuno i loro interessi devono aiutarsi fra di loro.

Anche se i politici sono stati diplomatici, con il Presidente Thabo
Mbeki e Nelson Mandela che si sono congratulati con la Germania per
aver vinto, poco dopo l'annuncio, il Presidente non ha nascosto il suo
disappunto definendo l'evento una tragedia per l'Africa. Il Ministro
per il Turismo  e l'Ambiente, Villa Moosa ha affermato di essersi
chiesto se mai Dempsey avrebbe potuto guardare dritto negli occhi un
africano per il resto della sua vita. Mbeki, che si dice abbia
telefonato alla sua controparte neozelandese il giorno dopo
l'annuncio, ha fatto appello ai sudafricani e agli africani in
generale perche' non rivolgessero la loro rabbia sui neozelandesi in
generale, ma su Charles Dempsey in particolare, come individuo.
Affermando che la responsabilita' e' tutta del signor Dempsey e solo
sua!

Irvin Khoza, Presidente dell'Associazione Calcistica Sudafricana
(SAFA) ha affermato che Dempsey deve fornire molte spiegazioni,
anzitutto alla sua Federazione, ma anche al mondo, riguardo i motivi
per cui ha contravvenuto alle direttive del suo Paese e della
federazione calcistica. Nel corso della conferenza in cui Dempsey
avrebbe dovuto spiegare le ragioni del suo operato, l'uomo che i
sudafricani odiano tanto e che hanno etichettato come traditore, e'
apparso privo di alcun rimorso. Al contrario, ha insistito affermando
di aver fatto la cosa giusta astenendosi dal voto, in quanto con
questo comportamento non ha fatto del male a nessuno, facendosi
viceversa benvolere da tutti all'interno  della comunita' del calcio
internazionale. Il voto di Dempsey e' stato determinante in quanto se
avesse votato secondo il mandato affidatogli dal suo Paese il
conteggio finale sarebbe risultato di 12 a 12 tra la Germania e il Sud
Africa, con il voto decisivo di Sepp Blatter, Presidente della Fifa,
voto che sarebbe andato con ogni probabilita' al Sud Africa in quanto
si sa che egli era a favore del fatto che fosse finalmente la volta
dell'Africa.

Il fatto che per la decima volta la Fifa abbia concesso la Coppa del
Mondo  all'Europa ha provocato un dibattito sul razzismo
istituzionalizzato internazionale. La Coppa del Mondo non e' mai stato
concessa all'Africa, eppure i rappresentati asiatici ed europei della
Fifa si sono sentiti nel giusto a concedere ancora una volta questa
opportunita' all'Europa, cioe' alla Germania che ha gia' organizzato i
mondiali del 1974.

Il Sud Africa con la sua richiesta non elemosinava nulla. Tecnicamente
il paese aveva tutte le carte in regola per poter ospitare l'evento.
Di fatto l'identificazione tecnica della Fifa promuoveva il Sud
Africa, affermando che il Paese superava anche  parecchio alcuni suoi
prerequisiti. Percio', dove hanno sbagliato gli africani chiedendo di
ospitare il piu' prestigioso avvenimento sportivo del mondo? Sono
state date diverse risposte a questa domanda, facendo riferimento, fra
l'altro, alla composizione del Direttivo stesso della Fifa e al
razzismo.

Coloro che sostengono che la composizione del Direttivo decisionale
della Fifa rappresentava un oggettivo fattore di debolezza per gli
africani, affermano che l'Europa ha solo otto rappresentanti nella
Fifa e che percio' per affermarsi e' costretta a cercare di ottenere
l'appoggio dei rappresentanti di uno degli altri quattro continenti.
Nel caso della decisione di cui stiamo parlando, per gli europei
l'appoggio dell'Asia era determinante per demolire gli interessi di
africani, nord e sudamericani ed assicurare alla Germania il diritto
di ospitare la Coppa Mondiale del 2006.

Un redattore di servizi speciali del quotidiano sudafricano a larga
tiratura Sowetan, facendo delle riflessioni sul fallimento, si e'
riferito a cio' che ha scritto lo studioso afro americano Walter
Mosley, "Per quanto indietro nel tempo possiamo andare c'e' sempre
stato un uomo bianco da cui guardarci, in quanto causa dei nostri
guai; l'uomo bianco ha schiavizzato, ha liberato, ha aperto la porta
della scuola, ci ha esaminato e trovato impreparati." L'opinione  di
Mosley e' che Dempsey sia stato semplicemente lo strumento prescelto
ed usato da Nuova Zelanda, OFC, ed il resto del mondo, per fare da
parafulmine. Altrimenti il fallimento africano avrebbe potuto essere
attribuito al razzismo internazionale e alla subordinazione degli
interessi economici africani a quelli europei.

Comunque, in qualsiasi modo si veda il fallimento della candidatura
africana, rimane il fatto che l'Africa non e' riuscita, a causa di
considerazioni che prescindono dai meriti, ad inserirsi nella
comunita' delle nazioni competitive. Perche'? Forse solo perche' il
calcio e' troppo legato al mondo del business e a questo difficilmente
si applicano i principi di correttezza cui la FIFA afferma di essere
fedele e di voler promuovere. L'economia va a braccetto con le
occasioni e probabilmente gli europei con i complici asiatici hanno
ritenuto fosse semplicemente il caso di sfruttare cinicamente un'altra
opportunita' di ospitare la Coppa del Mondo.

Tutti i componenti della delegazione della Confederazione delle
Associazioni di Calcio Sudafricane (Cosafa), che si erano riuniti
negli uffici della Fifa in Svizzera lo scorso luglio, dopo l'annuncio,
sono stati visti alla televisione con un'espressione malinconica e
cupa sul viso. Cio' e' comprensibile, considerando la perdita di
guadagni che, qualora l'Africa fosse riuscita ad assicurarsela, la
Coppa del Mondo 2006 avrebbe garantito.

Leo Mugabe, presidente dell'Associazione calcistica dello Zimbabwe,
ZFA, si dice abbia detto che il Brasile avesse promesso alla ZFA
progetti per milioni di rands, finalizzati a organizzare campi di
allenamento prima delle gare. Comprensibilmente offerte simili
sarebbero state fatte anche ad altri paesi, come il Mozambico e il
Malawi. Si consideri che il Sud Africa, da solo, aveva stimato di
poter contribuire alla sua economia con 16.4 miliardi di rands
ricavati da questa iniziativa, creando decine di migliaia di posti di
lavoro nei settori delle costruzioni e del turismo.

Queste speranze sono andate in fumo; Charles Dempsey, contravvenendo
al mandato della sua Federazione, ha vanificato un'importante
opportunita' di recupero economico dell'Africa spegnendo al contempo e
le sue speranze ed i suoi interessi nello sport internazionale.

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Enrico Marcandalli
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