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Nuovo appello della campagna



Cari amici, vi inviamo il testo del nuovo appello della campagna, frutto
del lavoro di riflessione cominciato in occasione dell'ultima assemblea e
proseguito all'interno del direttivo.  Contiamo di vederlo sottoscrivere da
personalità significative del mondo politico, religioso, giornalistico e
culturale, oltre che da esponenti della società civile e dai cittadini di
ogni parte d'Italia.

Dal 7 al 20 agosto la segreteria di Roma andrà in vacanza.
Per qualsiasi tipo di comunicazione si potrà fare riferimento alla sede di
Parma:
tel: 0521 314263 - Fax: 0521 314269 -
africa.parma@libero.it;
muungano@libero.it
Con l'occasione vi auguriamo ancora una estate di proficuo riposo


PACE E DIGNITA' PER L'AFRICA DEL 2000

All'inizio del nuovo millennio i popoli dell'Africa lanciano al mondo il
grido muto di una sofferenza senza fine e chiedono un impegno totalmente
rinnovato e una mobilitazione senza precedenti.
Nonostante la grande forza e la dignità della sua gente; nonostante la sua
ricchezza economica e culturale, l'Africa sta morendo:

guerre sanguinose provocano milioni di vittime civili, di profughi, di
rifugiati e di sfollati. ;
armi di ogni genere, soprattutto leggere, invadono il continente;
il carico di un debito ingiusto ed odioso, contratto, spesso a proprio
esclusivo vantaggio, da dittatori senza legittimazione popolare e già
pagato più volte, strangola sul nascere ogni tentativo di uscita dalla
povertà e sottopone i paesi debitori al ricatto dei paesi creditori;
sistemi politici e governi dittatoriali, spesso con la complicità
internazionale, offendono e negano i diritti umani fondamentali.

La maggior parte della popolazione africana, stretta tra corruzione e
dittatura dei propri governi e imperialismo delle grandi potenze economiche
e politiche, rifiuta questo stato di cose, ma è costretta a subirne le
conseguenze. Le prime vittime dei signori della guerra sono proprio i
civili indifesi.

E' il tempo di dire basta!

Noi, firmatari del presente appello, vogliamo dare voce a tanta sofferenza.
Chiediamo con forza alle Nazioni Unite, alle grandi potenze economiche e
politiche, ai governi, alle chiese e a tutte le confessioni religiose e ad
ogni persona amante della giustizia e della solidarietà un forte impegno
perché in Africa tornino a fiorire pace e giustizia:

Siano dati mezzi e piena autorità alle Nazioni Unite, perché possano
svolgere effettivamente il loro ruolo nel prevenire i conflitti e nel
favorire la pace, anche svolgendo il compito di polizia internazionale;
Si riconosca, anche con lo stanziamento di fondi appositi, autorità e
spazio politico all'Organizzazione per l'Unità Africana e alle diverse
organizzazioni regionali;
Si imponga internazionalmente a tutti gli eserciti che hanno invaso altri
territori il ritiro all'interno delle rispettive frontiere;
Cessi ogni invio '- legittimo o illegittimo '- di armi, soprattutto di armi
leggere;
Riprenda in termini nuovi e politicamente corretti la cooperazione allo
sviluppo favorendo il rapporto tra popolo e popolo, sostenendo le
iniziative della società civile e coinvolgendo nei progetti i cittadini
africani residenti in Italia;
In dialogo con le forze vive della società civile, si condizionino gli
aiuti internazionali all'effettivo rispetto dei diritti umani, anche
istituendo presso gli organismi governativi preposti agli aiuti e alla
cooperazione un'autority appositamente delegata al loro monitoraggio;
Si dia spazio nell'azione politica ed economica alla società civile
organizzata che ha in sé capacità e competenza per individuare le strade
per la pace e lo sviluppo, al di fuori di condizionamenti esterni;
Nell'ambito delle Nazioni Unite si lanci una grande conferenza continentale
individuando nella società civile organizzata, nelle personalità politiche
riconosciute dal loro popolo, nelle chiese e nei capi religiosi, negli
esponenti della società tradizionale le persone che, dialogando insieme,
possano trovare una soluzione generale al dramma del continente;
Come forma di risarcimento per i danni perpetrati da tutta la storia
coloniale e neocoloniale, le nazioni ricche lancino un piano straordinario
per lo sviluppo dell'Africa, annullando il peso del debito, condividendo
risorse e competenze e stabilendo ragioni eque di scambio.

Lanciamo infine un appello a tutti noi, cittadini dei paesi ricchi, perché
sappiamo vivere ed esercitare nella condivisione e nella responsabilità la
nostra cittadinanza in questo mondo globalizzato. E' il tempo di un nuovo
patto che leghi insieme cittadini del Nord e del Sud. Non si può accettare,
infatti, che la produzione di reddito e ricchezza sia basata sullo
sfruttamento delle persone e sulla negazione dei loro diritti. Si trovino
forme di lotta comune, a partire anche da campagne di boicottaggio, perché
nessuna merce comprata o consumata da noi sia estratta o prodotta senza la
garanzia del pieno rispetto dei diritti umani.

Non vogliamo, con i nostri consumi, essere complici
di un sistema internazionale che direttamente o indirettamente è
all'origine di tante tragedie.


Chiama l'Africa
campagna nazionale di solidarietà con i popoli africani
http://www.agora.stm.it/chiamalafrica