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Africanews ITA. Luglio 2000 - Somario/Editoriale



AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.28  - LUGLIO  2000


SOMMARIO

A  Kenya: Donne imprenditrici ma che fatica!
B  Sudan: Fiotti di sangue e petrolio
C  Sud Africa: Sotto controllo le sette pericolose
D  Ghana: Ribelle ma guaritore




EDITORIALE

Il numero estivo per eccellenza di Africanews in lingua italiana e
cioe' quello relativo a Luglio e Agosto, contiene argomenti molto
diversi fra di loro ma riguardanti situazioni fondamentali della vita
africana. Il primo articolo e' relativo alla condizione della donna
nel campo economico. e' stato calcolato che la media giornaliera
lavorativa di una donna africana sia di 17 ore. Ecco, le protagoniste
dell'articolo sono proprio queste donne che lo scrittore camerunese
Rene' Philombe ha definito "macchine di piacere e macchine agricole"
sottolineandone lo sfruttamento da parte della societa' e dei loro
uomini piu' in particolare. Le donne del nostro articolo non sono le
contadine citate da Philombe ma cittadine, gente che sopravvive alla
tremenda realta' urbana africana. Fanno parte di quell'80% della forza
umana, tutta femminile, che manda avanti il settore alimentare,
produzione e vendita. Sonbo loro che sfamano i figli, li mantengono,
quando possono, a scuola per sperare in un futuro migliore.

In Africa pero' ci sono altre donne, forse piu' fortunate, senz'altro
piu' dotate economicamente che si sono imposte ad alti livelli
imprenditoriali. Le chiamano "Nanas Benz" perche' viaggiano in
Mercedes, le trovi in Ghana, nei due Congo, in Nigeria, nel Togo. Nel
setore dell'abbigliamento il 95% del commercio africano e' nelle mani
di donne che vanno in Italia e Francia, a Singapore o Taiwan a
trattare direttamente la merce. In Camerun le chiamano Bayam Sallam,
da buy (compra e vendi), e girano il paese per comprare dagli
agricoltori i prodotti non ancora raccolti. Cosi' accade in Burkina
Faso e in Senegal. Sono le leaders di quell'immenso esercito che e' la
forza femminile africana del lavoro ma le vincitrici della battaglia
quotidiana della vita sono le protagoniste del nostro articolo, sono
loro che puntellano l'Africa del 2000: la piu' povera che si sia mai
vista.

Il successivo articolo riguarda il Sudan, questo immenso stato, il
piu' grande del continente, afflitto da una guerra fra Nord islamico e
Sud cristiano-animista che dura dal 1956, anno dell'indipendenza,
salvo una decina d'anni di pausa. Ai tradizionali posti di scontri
sanguinosi come i monti Nuba, dove il governo di Khartoum vuole
sradicare la popolazione locale, o come il Sud Sudan, si sono aggiunti
da qualche tempo i ricchissimi giacimenti. Un dettagliato rapporto di
Amnesty International mette in luce gli orrori di una persecuzione
allucinante nei confronti della popolazione civile di quei luoghi. Gli
appelli di questa benemerita associazione non bastano proprio.
Inoltre, anche l'opposizione al governo integralista di Khartoum si
macchia di violazioni di diritti civili. I soldi del petrolio, non e'
una novita', accecano gli individui.

Il terzo articolo nasce sotto l'influsso della spaventosa strage
avvenuta in Uganda nell'ambito di una setta religiosa. L'Africa e'
terra di conquista da parte di questi culti, se ne contano a migliaia,
e ora, dopo la tragedia ugandese, le autorita' cominciano a
controllare quelle sette che danno segni di piu' evidente
pericolosita'. In Sud Africa sono stati allertati i genitori di
giovani studenti, i piu' sensibili a certe predicazioni, ma e'
evidente che questi culti troveranno sempre nel disastrato tessuto
sociale africano un campo fertile per le loro allucinanti teorie.
Dello stesso tenore e' il quarto articolo che riguarda un prete
cattolico sospeso per insubordinazione e per una sua propensione
all'attivita' di guaritore. La situazione e' confusa, contorta:
speriamo che qualcuno sia davvero guarito. Sarebbe gia' qualcosa di
positivo.



Africanews staff italiano
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