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Poem against the war/poesie contre la guerre/poemas contra a guerra



Un libro di poesie denuncia l'infamia della guerra e delle stragi, dei
preconcetti razziali e della violenza che colpisce sempre i più deboli e
vittime innocenti.
Edito da "Il libro italiano-Editrice Letteraria Internazionale di Ragusa
(Italy) il libro è intitolato "Occhi smarriti" di Pietro De Carli.

Nota dell'editore:
Questa collana di poesia contemporanea rappresenta, a giudizio di autorevoli
critici letterari, di enti e istituzioni culturali, un punto fermo nel
panorama poetico italiano. All'alba di un nuovo millennio, mentre stendiamo
il velo pietoso dell'abbandono su un secolo di caos politico e sociale, in
cui la poesia ha sviluppato un percorso complesso e contraddittorio, ma
sempre in linea con il progresso, ci si aspetta, da ogni poeta, un forte
impegno umano e civile, tale da lasciare una traccia significativa nella
letteratura contemporanea. Questa collezione di poesie costituisce uno
splendido mosaico umanistico, rappresenta la tramatura ideale per
raggiungere gli obiettivi di civiltà e di libertà propri di ogni singolo
componimento poetico. La poesia ha bisogno, nei suoi limiti etici ed
estetici, di comunicare con gli altri, di parlare alla gente, per questo
deve uscire dalle accademie, dalle aristocrazie letterarie, dalle velleità
mondane, per recuperare quella identità forte che da sempre costituisce
l'esempio più dignitoso e più alto di qualsiasi altra forma espressiva
dell'arte.

L'autore:
Pietro de Carli
ha al suo attivo diverse pubblicazioni di poesia e di ricerca sulla storia
del movimento cooperativo negli anni che vanno dal dopoguerra fino al 1980.
Laureato ad Urbino in Scienze Politiche con indirizzo internazionale, negli
ultimi anni è stato impegnato in Mozambico, in un progetto di sviluppo
integrato, nei settori dell'agronomia, delle infrastrutture e delle opere
civili, e in Kenya in progetti umanitari di emergenza ubicati in Sud Sudan e
in Somalia.

Premessa dell'autore:
Questa raccolta di poesie esprime le molteplici sensazioni che hanno
accompagnato eventi drammatici e vicende rilevanti della nostra epoca
contemporanea più recente. Lo schema seguito nell’impostazione di questa
raccolta si dirama in cinque capitoli nei quali vengono riassunte delle
connotazioni di omogeneità nei contenuti: dai “frammenti” in cui vengono
messe in luce le difficoltà nell’accettare le diversità che le frontiere
tradizionali, geografiche e culturali, non sanno più contenere, alla ”
indignazione” per gli eventi più esecrabili che la guerra continua a
riprodurre ed a riproporci attraverso la spettacolarità quasi compiaciuta
dei media, alla “rabbia” per la triste stagione delle stragi che ha spezzato
l’esistenza di troppe vittime innocenti, per la esasperazione dei contrasti
in un mondo ancora diviso in blocchi contrapposti, ai “momenti” più
significativi della nostra epoca caratterizzati dal crollo di muri ancora
molto resistenti a cedere, ai “ritratti” di figure che simboleggiano esempi
di stile e di valori, fino alle ultime due poesie dedicata a due bimbi che
si affacciano alla vita e che simboleggiano la speranza che il nuovo
millennio non incorra, ancora una volta, in queste assurde atrocità.
Soltanto speranza, ma non certezza, perché la memoria dell’uomo, nel suo
folle inseguimento del dominio, spesso dimentica le lezioni del passato. Le
poesie di questa raccolta si immergono ed esplorano vicende che hanno creato
squarci traumatici nella passione civile di tanta gente, ripercorrendone l’
intreccio inestricabile con sensazioni di riprovazione, di sdegno, di
rabbia, ma anche con la voglia di rigenerare la fiducia nel futuro;
ambizione difficile ma esiziale, per riscoprire lo scopo ed il senso della
vita. Non è facile assegnare una configurazione poetica a situazioni di
esasperata drammaticità che hanno permeato una presa di coscienza, un
impegno civile e sociale, normalmente trattate con maggiore ampiezza dall’
analisi storiografica. Tuttavia il tentativo percorso da chi si è
avventurato in questo componimento è quello di soffermarsi su circostanze
che hanno lasciato un segno profondo nella nostra esistenza, per non
dimenticare; di rivitalizzare i sentimenti e le sensazioni provate, spesso
intrise di dolore, per riconsegnare l’importanza di questi eventi in una
forma diversa dall’analisi saggistica e sociologica, condensandola in una
forma di espressione tipica della composizione poetica, non sempre facile da
coniugare.

COMMENTI:

Paolo Bognesi, presidente dellAssociazione delle vittime della strage alla
stazione di Bologna:
La ringraziamo di vero cuore per il pensiero rivolto alle vittime, "a quella
quiete e le speranze di una convivenza civile" che anche loro desideravano
come tutti i cittadini di un Paese che vuole essere democratico retto dalla
libertà di movimento, di pensiero, nel rispetto delle regole e del sacro
diritto alla vita. Un cordiale saluto e tutto il nostro apprezzamento per il
lavoro che svolge nel campo umanitario.

Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo
Nell'interessante volume di poesie "Occhi smarriti" ho sinceramente
apprezzato il componimento dedicato alla "mia Sicilia" in quanto nel
leggerlo ho sentito riaffiorare dal mio "io" sentimenti d'amore che nella
vita quotidiana sono desueti.

Albertini, Sindaco di Milano
Desidero esprimerle le più vive congratulazioni per le belle poesie che il
suo talento e la sua sensibilità hanno ispirato. In particolare ho
apprezzato "Piazza Fontana", che ricorda con commoventi e significative
parole una pagina dolorosa della storia di Milano e del nostro Paese. Le
manifesto inoltre il mio plauso per l'attività umanitaria svolta in Africa.

Leonardo Domenici, Sindaco di Firenze
La ringrazio di avermi mandato copia del suo volume di poesie "Occhi
smarriti", con la poesia a lei ispirata dal luttuoso evento della bomba
esplosa alla Accademia dei Georgofili, la cui memoria sarà sempre viva nel
cuore di noi tutti fiorentini.

Per richiederne copia occorre inviarne richiesta alla casa editrice
libroitaliano@tin.it
oppure all'autore
pidecar@tin.it










Una poesia tra quelle pubblicate