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rdc: scontri armati tra ugandesi e ruandesi



Pubblichiamo qui di seguito la collezione di dispacci diffusi oggi (venerdi'
9/6/2000) dall'agenzia di stampa missionaria MISNA.
Ci rendiamo conto che questo forse non fara' chiarezza sugli eventi, ma
crediamo in questo modo di fornire un buon servizio senza fare da ulteiore
filtro.

BUONA LETTURA, PLG
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| MISSIONARI INDIGNATI PER IL GENOCIDIO DI KISANGANI
 "La notte e' trascorsa abbastanza tranquillamente a Kisangani, ma alle prime
 luci dell'alba sono ripresi i bombardamenti". Lo ha dichiarato alla MISNA
 padre Venanzio Milani, Vicario Generale dei Missionari Comboniani. "Per
 quanto riguarda la nostra Congregazione - ha aggiunto - abbiamo perso
 contatto con due comunita' presenti nella citta' congolese". Padre Milani ha
 poi precisato che la popolazione locale, ed in particolare le comunita'
 religiose, sono utilizzate come autentici scudi umani. "Basti pensare che
 attorno alle case religiose, come anche attorno ad altri edifici, i
 ruandesi hanno allestito le loro trincee". La Vicaria Generale delle
 Missionarie Comboniane, Suor Annunziata Giannotti, ha poi raccontato alla
 MISNA che piu' di un centinaio di persone asserragliate nella Procura
 Diocesana, non lontano dalla Cattedrale, stanno letteralmente morendo di
 fame e di sete. "Sono rinchiusi nell'edificio - ha detto la religiosa - e
 rischiano di soccombere da un momento all'altro". "Ci chiediamo - ha
 aggiunto padre Milani - cosa stia facendo la comunita' internazionale, visto
 e considerato che secondo alcune ambasciate presenti nel Paese, a Kisangani
 sarebbe in atto la tregua. Questo conferma quanto denunciato in piu' di una
 circostanza dai missionari: la grande disinformazione". Padre Milani ha
 proseguito, dichiarando che i civili di Kisangani sono indignati per il
 comportamento del personale delle Nazioni Unite presente nella citta'
 congolese, che da troppo tempo era al corrente del mancato rispetto del
 'cessate il fuoco' tra forze militari ugandesi e ruandesi. Padre Milani ha
 concluso ricordando che a Kisangani almeno un milione di persone rischia la
 morte da un momento all'altro, precisando che il bilancio delle vittime e'
 molto piu' elevato di quanto annunciato da fonti ufficiali. (CO)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 09:40

 KISANGANI: MISSIONARI, "AIUTATECI"
 "Qui a Kisangani siamo disperati!" A parlare E' un religioso del quale la
 MISNA mantiene l'anonimato. "I morti sono tantissimi e quasi tutti
 intrappolati sotto le macerie. E' impossibile avere una cifra esatta delle
 vittime perche' uscire per strada e' rischiosissimo. Se non crepiamo per le
 bombe prima o poi moriremo di fame e di sete. E' da lunedi' che siamo
 praticamente senza acqua e le scorte alimentari scarseggiano. Stiamo
 consumando le ultime bevande nel magazzino di casa che finora non e' stato
 centrato dalle bombe. Lavarsi e' impossibile perche' la pompa dell'acqua e'
 fuori uso. Una scheggia ha spazzato via la tubatura. Non sappiamo dove
 nasconderci e sentiamo urlare e piangere tanta gente. Non abbiamo notizie
 dei nostri confratelli e degli altri religiosi presenti in citta'. Nel
 giardino, qui fuori, ci sono alcune trincee militari ruandesi. Gli ugandesi
 sparando contro di loro rischiano di farci fuori. Pregate per noi". (CO)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 12:36
 KISANGANI: DIMINUITO IL FUOCO DEI CANNONI, MA LA SITUAZIONE e' SEMPRE
 DISPERATA
 Il fuoco delle armi, alle 12:30 ora locale, e' leggermente diminuito
 d'intensita' a Kisangani, citta' nell'est dell'ex Zaire, teatro di accesi
 scontri tra forze ruandesi ed ugandesi. Lo scenario, comunque, permane
 grave e la gente e' rinchiusa nelle proprie abitazioni. I quattro ospedali
 della citta', almeno due dei quali colpiti a quanto pare da proiettili
 ugandesi o ruandesi, traboccano di feriti. La situazione non e' diversa nei
 25 ambulatori di cui Kisangani dispone. Nello scontro tra forze ugandesi e
 ruandesi posizionate sulle sponde del fiume Congo si e' parlato prima di
 venti vittime, poi di 50, poi ancora di 100 e piu'. La verita' e' che il
 numero dei morti non puo' nemmeno essere facilmente contato perche', come
 tutte le fonti dichiarano, non e' nemmeno possibile uscire per le strade se
 non a rischio della vita. Le ultime notizie sulle terribili condizioni in
 cui si trovano le strutture sanitarie di questa citta' di circa 600.000
 abitanti sono state fornite da Alexander Liebeskind della Croce Rossa
 Internazionale. (CO)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 16:35

 KISANGANI: REAZIONI INTERNAZIONALI

 Per quel che e' accaduto e sta ancora accadendo in questi ultimi cinque
 giorni a Kisangani si e' levato un coro di proteste internazionali. Per
 Frederick Chiluba, presidente dello Zambia e mediatore del 'cessate il
 fuoco' del luglio 1999 in Congo "sono sviluppi improvvisi e molto tristi.
 L'intera vicenda non ha logica. E' una grande vergogna per l'Africa".
 Chiluba ha anche detto all'agenzia di stampa Reuters di aver parlato al
 telefono con il presidente ugandese Museveni e di aver tentato di
 contattare quello ruandese Kagame che era in Europa. Chiluba ha detto che
 si rechera' presto in Uganda e in Rwanda. Danilo Paiva, capo dei 20 uomini
 dell'Onu in missione a Kisangani ha invece commentato che "i comandanti
 delle forze di terra sono responsabili del blocco degli accordi di pace...
 Stanno commettendo un genocidio contro la citta' congolese. Stanno
 distruggendo Kisangani e devono esserne ritenuti colpevoli". Aldo Ajello,
 inviato della Comunita' Europea, parlando da Kinshasa, al termine di una
 breve visita ha dichiarato:"Quello che sta accadendo a Kisangani e'
 inaccettabile; e' come una guerra dentro una guerra e non ha
 giustificazioni". L'Europa e' favorevole a una Conferenza di pace per la
 regione dei Grandi Laghi ed e' pronta a fornire sostegno politico e
 finanziario all'iniziativa, ha anche ricordato Ajello. Salim Ahmed Salim,
 segretario dell'Organizzazione per l'Unita' africana(Oua) ha commentato che
 si tratta:" prima di tutto della totale violazione degli accordi di pace di
 Lusaka... ma e' ancora piu' preoccupante il fatto che i combattimenti si
 svolgano nel territorio di una altro stato sovrano." Salim Ahmed Salim ha
 anche sottolineato l'effetto destabilizzante che lo scontro di Kisangani ha
 sulla regione e sui tentativi in corso a tutti i livelli per riportare la
 pace in Congo. (CO)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 18:01

 KISANGANI: KIGALI E KAMPALA SEMPRE PIU'_ NEMICHE
 Sono stati almeno sedici i "cessate il fuoco" dichiarati e subito infranti
 negli ultimi sei mesi a Kisangani: qualcuno non e' durato neanche un quarto
 d'ora. Il 'New Vision' quotidiano ugandese filo-governativo, nell'edizione
 odierna, presenta con molto rilievo una decisione di Yoweri Museveni, il
 cui significato e' estremamente importante per comprendere la disastrosa
 situazione in cui versa Kisangani. Il presidente ugandese, ieri, dopo
 contatti con il Palazzo di Vetro, aveva disposto un "cessate il fuoco" di
 24 ore, ma solo a condizione che gli osservatori dell'Onu (Monuc) avessero
 preso posizione accanto alle forze ugandesi. Un particolare quest'ultimo
 che la stampa internazionale giovedi' aveva ignorato e che contribuisce a
 spiegare la fragilita', o meglio l'inconsistenza, dei "cessate il fuoco" che
 rimbalzano sui media con grande clamore. Simili 'intese' nascono gia'
 condizionate in maniera pesante e non possono certo essere fatte rispettare
 da 20 uomini disarmati dell'Onu. Non appare sorprendente quindi che almeno
 6.000 colpi di artiglieria pesante siano stati scagliati, tra una
 dichiarazione di sospensione e l'altra, da entrambi i contendenti. D'altro
 canto, i rapporti tra Kigali e Kampala, entrati a suo tempo nella
 Repubblica Democratica del Congo per combattere insieme contro Kinshasa,
 sembrano oggi molto malmessi se e' vero quel che scrive oggi ancora il "New
 Vision". Il Rwanda starebbe rinforzando la sua presenza al confine
 ugandese, secondo il quotidiano, in particolare ad Hamubare nel distretto
 di Byumba. Il giornale attribuisce la notizia al portavoce dell'esercito di
 Kampala, il maggiore Phinehas Katirima. (CO)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 18:46

 KISANGANI: CONTINUANO GLI SCONTRI

 Sembra tuttora irrefrenabile, lo scontro fra i contingenti ruandese e
 ugandese che occupano Kisangani (Nord Est della Repubblica Democratica del
 Congo). Secondo fonti umanitarie, i combattimenti sembrano essere
 leggermente calati di intensita'. I civili rimangono pertanto intrappolati
 fra le truppe di Kigali, che occupano il centro citta', e quelle ugandesi,
 che hanno il quartier generale nella zona del nuovo aeroporto. Continuano
 inoltre a mancare acqua e luce elettrica. (BL)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 20:48

 KISANGANI: MISSIONARI, "INVOCHIAMO IL CESSATE IL FUOCO"

 "Abbiamo appreso dal personale della Chiesa Cattolica e da altre fonti
 indipendenti che la situazione a Kisangani, citta' nel Nord Est
 dell'ex-Zaire, e' estremamente grave". Lo ha reso noto alla MISNA padre John
 Antonini, Segretario del Forum Congo. "Nel corso dei bombardamenti tra
 reparti ugandesi e ruandesi, centinaia di migliaia di civili rischiano di
 perdere la vita per il folle azzardo della violenza. Inoltre le stesse
 fonti ci riferiscono che la gente viene utilizzata come scudo umano, una
 vessazione criminosa e inaccettabile. Appoggiamo pertanto le attivita' della
 Croce Rossa in atto e invochiamo un intervento immediato dell'Onu per porre
 fine al massacro. Ci appelliamo al buon senso del Presidente ugandese,
 Yoweri Museveni, e del suo omologo ruandese, Paul Kagame, perche'
 raggiungano tempestivamente un accordo sul cessate il fuoco. Qualora cio'
 non avvenisse, il sangue delle centinaia di morti che giacciono sotto le
 macerie e sulle strade di Kisangani ricadra' su tutti coloro che hanno
 permesso un simile genocidio". (BL)

MISNA - 9/6/2000 - H.: 22:21

PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus@libero.it

Net-Tamer V 1.11.2 - In Prova

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