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- From: "Cristina Bianchi" <cristina.bianchi at volontariamo.it>
- Date: Mon, 12 Oct 2009 16:51:32 +0200
Dal sito SBILANCIAMOCI! Agghiacciante!... non che ci si aspettasse qualcosa di
diverso… La scomparsa della politica economica Tre articoli, corredati dalle tabelle e tre
miliardi e 600 milioni di spesa: questi in sintesi i dati della finanziaria del
2010, che prevede una serie di provvedimenti molto
limitati. La ragione addotta da Tremonti è che c'è già tutto nella manovra triennale 2009-2011 e nei vari provvedimenti
anticrisi presi dal giugno del 2008 fino ad oggi. Tremonti afferma che è una finanziaria “senza tagli e senza
tasse”. E' parzialmente vero, ma i tagli (alle politiche sociali,
agli enti locali, alla scuola e all'università, alle politiche
ambientali, ecc.) sono stati già fatti dalla manovra triennale e dagli altri provvedimenti anticrisi. E poi non ci sono
soldi per la sanità. Inoltre è da ricordare che le tabelle della manovra
triennale prevedevano per il 2010 l'azzeramento di una
serie di interventi (fondo non autosufficienza, difesa del suolo, applicazione protocollo di Kyoto, ecc.). E'
vero che non ci sono tasse (sarebbe stato meglio: ad esempio quelle suelle rendite); in compenso nel decreto contestuale
alla finanziaria c'è il condono (cioè lo scudo fiscale) per chi le tasse non le ha pagate e ha portato i soldi all'estero.
Nella finanziaria ci sono ben poche cose: intanto i soldi (che comunque non bastano) per i contratti di lavoro dei
dipendenti pubblici. Si stanziano 1 miliardo e 800 milioni per i dipendenti
dello Stato con con contratto pubblico e 1 miliardo
e 600 milioni per i lavoratori del settore non statale (comuni, province, regioni, sanità). Poi ci sono le proroghe
fino al 2012 delle misure di detrazione fiscale al 36% per le ristrutturazioni
in campo edilizio e della stabilizzazione
dell'applicazione dell'IVA al 10% sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio.
(continua) Tre articoli, corredati dalle tabelle e tre
miliardi e 600 milioni di spesa: questi in sintesi i dati della finanziaria del
2010, che prevede una serie di provvedimenti molto
limitati. La ragione addotta da Tremonti è che c'è già tutto nella manovra triennale 2009-2011 e nei vari provvedimenti
anticrisi presi dal giugno del 2008 fino ad oggi. Tremonti afferma che è una finanziaria “senza tagli e senza
tasse”. E' parzialmente vero, ma i tagli (alle politiche sociali,
agli enti locali, alla scuola e all'università, alle politiche
ambientali, ecc.) sono stati già fatti dalla manovra triennale e dagli altri provvedimenti anticrisi. E poi non ci sono
soldi per la sanità. Inoltre è da ricordare che le tabelle della manovra
triennale prevedevano per il 2010 l'azzeramento di una serie di
interventi (fondo non autosufficienza, difesa del suolo, applicazione
protocollo di Kyoto, ecc.). E' vero che non ci sono tasse (sarebbe stato meglio: ad
esempio quelle suelle rendite); in compenso nel decreto contestuale
alla finanziaria c'è il condono (cioè lo scudo fiscale) per chi le tasse non le ha pagate e ha portato i soldi all'estero. Nella finanziaria ci sono ben poche cose:
intanto i soldi (che comunque non bastano) per i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici. Si stanziano 1 miliardo
e 800 milioni per i dipendenti dello Stato con con contratto pubblico e 1 miliardo e 600 milioni per i lavoratori del
settore non statale (comuni, province, regioni, sanità). Poi ci sono le
proroghe fino al 2012 delle misure di detrazione
fiscale al 36% per le ristrutturazioni in campo edilizio e della
stabilizzazione dell'applicazione dell'IVA al 10% sugli
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio. Come si è detto molti interventi rimangono
non finanziati, e la visione delle tabelle sta lì a dimostrarlo. Oltre ad una
serie misure che rimangono totalmente non
finanziate (di quelle ambientali si è detto: niente soldi per Kyoto, la difesa del suolo e altro ancora, tra cui la famigerata
“social card”), il buco più grosso rimane quello della
sanità. Le Regioni avrebbero bisogno di almeno 3
miliardi per far fronte alle necessità derivante dal fabbisogno reale e dalla
crescita fisiologica della spesa. Ma tutto questo non
c'è in finanziaria e la sanità rischia il collasso; le prestazioni pubbliche diminuiranno costringendo molti cittadini a
rivolgersi alle strutture private. E' anche questo il motivo che ha portato le Regioni a disertare - per protesta -
l'incontro con il governo. Non ci sono poi nel testo provvedimenti di natura
sociale, ed è sintomatico che nella legge finanziaria si
faccia riferimento (comma 4 dell'articolo 1) alla necessità di ridurre la
pressione fiscale per le famiglie numerose a basso
reddito, salvo che la legge lega gli interventi in questo campo ai risultati
che si realizzeranno grazie al provvedimento dello
scudo fiscale ed ad “altre risorse disponibili”. Come a
dire: rimettiamoci nella mani del pentimento o
della bontà degli evasori. Ed in ogni caso è tutto rinviato al 2010, quando già
la crisi avrà lasciato altre vittime sul campo.
Sulla “rottamazione delle auto” (contrariamente alle
previsioni) la finanziaria non interviene, poichè si
aspettano gli altri paesi per definire una linea comune (ed evitare la
reciproca concorrenza), ma tutto lascia supporre che ci
sarà, anche se in un decreto successivo. Non ci sono altre misure che erano state
annunciate nelle scorse settimane, come ad esempio il piano per il Mezzogiorno. In realtà lo
“svuotamento” della legge finanziaria non è a vantaggio -
come rivendicato da Tremonti - di una maggiore trasparenza delle
politiche di bilancio, ma a favore di una gestione antidemocratica della finanza pubblica, tutta a colpi di decreti,
provvedimenti, norme parziali e nascoste nelle more di una falsa programmazione (come quella della manovra
triennale) che si limita a fotografare l'esistente. In questo contesto, la finanziaria è
“light”, perchè prima di dicembre (Brunetta ha detto che la
vera finanziaria la vedremo a novembre) avremo per
certo un maxi emendamento (o un altro decreto) che metterà di nuovo mano ai conti pubblici (anche perchè nel
frattempo c'è stato un forte peggioramento del fabbisogno: ben 33 miliardi in più solo nei primi mesi del 2009) e magari
con altre micro-misure “specchietto per le allodole”, come
la sperimentata
strategia di marketing di Tremonti ha messo in atto in questi mesi. In realtà
la finanziaria |
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