R: [africa] APPELLO PER LE ASSOCIAZIONI E PER LE ONG: allarme sulla situazione dei profughi da SWAT



Sicuro Valeria Manini Per Alice

----Messaggio originale----
Da: cristinacattafesta at msn.com
Data: 11/05/2009 17.24
A: <africa at peacelink.it>
Ogg: [africa] APPELLO PER LE ASSOCIAZIONI E PER LE ONG: allarme sulla situazione dei profughi da SWAT

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Molti di voi ricorderanno Bilquis Tahir - femminista e operatrice umanitaria, esponente della società civile pachistana – che abbiamo invitato diverse volte in Italia per partecipare a conferenze sull’area. E tante volte l’abbiamo incontrata in Pakistan.

 

Bilquis è sempre stata impegnata con il lavoro nelle carceri a favore delle donne arrestate per sharia’h. Ha lavorato moltissimo anche durante il terremoto che ha colpito Pakistan e Kashmir qualche anno fa.

 

Traduco (male) questo appello/messaggio di Bilquis, rivolto SOPRATTUTTO alle Associazioni e alle ONG, quindi se vorrete farlo girare, tenete conto che i singoli individui possono fare poco o nulla per il gravissimo problema che ci segnala Bilquis (a meno nel nostro indirizzario non ci sia Bill Gates, cosa di cui dubito molto!!!).

 

Potrete contattarla direttamente o mio tramite.

 

Testo inglese più sotto.

 

Questa volta vi scrivo perche in Pakistan stiamo affrontando una situazione di guerra. Il conflitto nel Nord del paese tra l’esercito e I Taliban ha raggiunto il colmo e l’esercito sta evacuando la popolazione civile di parte di Swat, prima di bombardarlo.

Nello stesso tempo i Taliban stanno cercando di limitare i movimenti dei civili e ci sono notizie che qualche strada è stata minata. Questa situazione sembra essere simile a quella dello Sri Lanka, con la differenza che qui si presenta in larga scala, tre o quattro volte più grande.

C’è stato un afflusso di 30.000 famiglie di profughi interni (IDP=Internal Displaced People) solo negli ultimi giorni da Dir e Buner a Peshawar  e ci aspettiamo l’arrivo di 500.000 IDP nei prossimi giorni; molti stanno arrivando a Rawalpindi e Islamabad. Manca praticamente tutto: coperte, scarpe, vestiti. I bisogni delle donne (kit per l’igiene e simili) hanno ancora meno attenzione.

Quello che stiamo facendo (quattro volontarie ed io) è prendere contatti con i profughi a Islamabad e Rawalpindi, alcuni presso famiglie che li ospitano, altri presso case in affitto (circa otto persone in una stanza) e cercare di aiutare le donne nei loro bisogni più immediati.

Ci piacerebbe espandere le nostre attività e vi sto chiedendo di identificare qualunque organizzazione in Italia che può fornire soccorso e attività di riabilitazione particolarmente in ciò che concerne le necessità delle donne.

Fatemi sapere perché la situazione potrebbe diventare più drammatica, e nonostante gli sforzi dei donatori, ci sono persone che non ricevono alcuna attenzione, soprattutto i profughi a Islamabad e Rawalpindi.

Ho avuto incontri con le agenzie internazionali (Nazioni Unite, ONG) e vi allego del materiale informativo. Bilquis Tahira

 

 


Da: bilquis tahira [mailto:bilquis.tahira at gmail.com]
Inviato: sabato 9 maggio 2009 9.23
A: lauqua at tiscalinet.it; lauqua at tiscali.it; Cattafesta Cristina
Oggetto: work with IDPs

 

Dear Laura and Cristina,

 

Hope you are both doing well.

 

Sorry for the long absence.

This time i am writing to you because we in Pakistan are now facing a war like situation. The conflict in the North between the military and the Talibans has reached a peak and the military is calling for civilian evacuation of parts of Swat before bombing the place
At the same time, the Talibans are trying to limit the movements of civilians and there are indications that some of the roads have been mined.
This looks to be a very similar situation to Sri Lanka with the difference that we are talking about a bigger scale (3 or 4 times that at least)
There has been an influx of 30,000 IDP families just in the last day from Dir and Buner in Peshawar and there is an estimate of around 500,000 IDPs in the coming days and many will be coming to Rawalpindi and Islamabad. There is lack of basic things such as quilts/blankets, shoes, shelter and clothes. Women's needs such as hygiene kits and other concerns take a back seat as there is not much gender integration of issues around.

 

What we have been doing (4 volunteers and i) are making contact with IDPs in Islamabad/Rawalpindi, some with host families and others in rented buildings (8 people to a room on average) and trying to help women with their immediate needs.  There are however long term needs as well.

 

We would like to expand our activities and I am requesting you to identify any organisation in Italy who could fund the relief and rehabilitation activities particularly where women's needs are concerned.  Do let me know as the situation is getting out of hand and even with donors getting together on this, there are still pockets that are not getting attention such as IDPs in Rawalpindi and Islamabad.

 

I have also been attending humanitarian team meetings (UN agencies, other donors and NGOs) and am attaching a few sitreps. 

 

Take care and


--
Bilquis Tahira
Tel: +92 51 287 5990
Cell: +92 334 426 5990

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