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Re: [africa] Lunedì 24 novembre 2008 - Chiara Castellani al Cinetea tro Baretti di Torino
- Subject: Re: [africa] Lunedì 24 novembre 2008 - Chiara Castellani al Cinetea tro Baretti di Torino
- From: "Chiara Castellani" <chiara.castellani at peacelink.org>
- Date: Fri, 21 Nov 2008 18:31:50 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Grazie Patrizia fammi sapere se devo proiettare delle immagini o se parlerò semplicemente e per quanti minuti. Chiara > Lunedì 24 novembre 2008 > ore 21,30 > al Cineteatro Baretti > Via Baretti 4 - Torino > Ingresso 3 euro > > > proiezione del film: "Una morte in stile coloniale Patrice Lumumba, una > tragedia africana" > di Thomas Giefer Germania 2000, 45' Prod. Ictv Solferino > > > > Un progetto dell'Associazione Documé > > > > seguirà dibattito con > Bamapi MAMBU MULUMBA originario della Rep. Dem. del Congo, lumumbista; > Chiara Castellani Direttrice dell'Ospedale di Kimbau nella Rep. > Democratica del Congo. > > > > Saranno presenti: Mariapia Bonanate, giornalista e curatrice di libri di > Chiara Castellani e Gianluca Vitale, avvocato > dell'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione. > > > CHIARA CASTELLANI Ginecologa, Medico volontario in Nicaragua per 7 anni > con il MLAL diventata suo malgrado chirurgo di guerra, da 17 anni dirige > l'Ospedale di Kimbau nella Rep. Democratica del Congo (dal 2006 grazie > all'AIFO con l'acqua corrente e dal 2007 con la corrente elettrica), unico > punto di riferimento per una popolazione di circa 70mila persone. > > > > > > Parleremo della situazione nella Repubblica Democratica del Congo, della > soffferenza della popolazione > e di Lumumba che ha cercato di modificarne la sorte. > > Parleremo di una guerra Bugiarda e di verità scomode che nessuno osa > rivelare. > > > > > da Chiara Castellani 15.11 2008 > > Una guerra Bugiarda. Le verità scomode che nessuno osa rivelare sui > massacri in corso in RDC > > > Il 5 maggio del 1997 era la volta dell'AFDL. > > Tutti a Kenge si ricordano di come la marcia inarrestabile di Kabila e > compagni si è improvvisamente arrestata proprio a Kenge perché la ragion > di Stato ha voluto che lo scontro finale e il massacro avesse luogo ben > lontano dalla Capitale sede di negoziati febbrili, e forse anche ben > lontano dagli occhi del mondo diplomatico e dai riflettori dei media. > > Il massacro si è consumato nella cappella Kimbangwista, a camp SAS, a Pont > Wamba, a Tiabakweno, nell'indifferenza delle forze in campo e nel silenzio > complice dei media. > > > L'AFDL ha quindi ripreso la marcia verso Kinshasa quando l'ordine di chi > teneva i fili del gioco, le pedine dello scacco matto al dittatore > morente, è stato di nuovo ingiunto. > > Quando poche settimane fa è stato ingiunto a Nkunda di riprendere le armi > e di mettersi di nuovo in marcia verso Kinshasa, la storia di 12 anni fa è > ripresa, e se la comunità internazionale non interviene a tempo per > arrestare questa marcia, l'epopea di Nkunda e dei suoi miliziani rischia > di ripetere l'epopea di Kabila padre e dell'AFDL nel 1996. > > > > Se non sappiamo raccogliere e riscoprire nella sua immutata attualità la > denuncia formulata allora da Mons. Munzihirwa, che venne ucciso nel 1996 > proprio per aver identificato i veri mandanti internazionali di quella > "balcanizzazione" del Congo che si voleva allora far passare come una > "guerra di liberazione" di un dittatore malato di cancro terminale, saremo > condannati a rivivere quei massacri di 12 anni fa. > > Allora come più manifestatamente oggi è una guerra economica, sicuramente > strumentale agli interessi strategici del nord del mondo e, come tutte le > guerre, inutile e combattuta CONTRO i più poveri, che ne furono le vere > vittime. > > > > Dopo l'assassinio di Mons. Munzihirwa, durante più di un decennio, il > punto di vista dei congolesi sulla vendetta di Kagamé per il "genocidio > Tutsi" a spese delle popolazioni inermi del confine è stato messo a > tacere, perché era una verità scomoda per chi sosteneva Kagamé e per le > multinazionali che profittavano della guerra per vendere armi in cambio di > materie prime. > > Complice questo silenzio imposto, le milizie di Laurent Nkunda armate da > Kagamé e dal nord del mondo proseguono indisturbate la loro azione > militare, oggi contro Goma, domani forse contro Kinshasa. > > > > E' la storia di una guerra infinita che si riaccende in fuochi devastanti > su braci mai definitivamente spente. > > Perché troppi burattinai del nord ricco continuano a soffiarci sopra. La > guerra si è di nuovo accesa nel "cuore delle tenebre" laddove i microfoni > e le telecamere non giungeranno mai. > > Laddove l'ignoranza o il silenzio complice hanno permesso la morte in 10 > anni di 5 milioni di civili, di cui almeno 400.000 uccisi da colpi di arma > da fuoco, gli altri sterminati dalla fame e dalle epidemie dilaganti nei > campi rifugiati o nelle foreste dove le milizie armate delle differenti > fazioni in campo continuavano a respingerli. > > > > Secondo le cifre dell'International Rescue Committee, l'ONG americana che > ha cercato di quantificare l'eccesso di morti nella regione, la guerra che > martirizza le popolazione dell'Est della Repubblica Democratica del Congo > fin dal '96 è il conflitto in assoluto più sanguinoso in termini di vite > umane di civili dopo la seconda guerra mondiale. > > > > La guerra del Congo è un lento genocidio, un massacro a "bassa intensità", > che lascerà cicatrici profonde nella memoria storica delle popolazioni dei > Grandi Laghi. > > Ben presto lo vedremo inquadrato nella lettura strumentale dell'Africa > come il continente nero violento e selvaggio. > > Una semplificazione che impedirà di leggere la complessità del conflitto e > delle forze in campo ma dove il mercato illegale di armi ha moltiplicato > le milizie e i pretesti per la violenza contro popolazioni inermi. > > > > Per chi ha il coraggio di aprire gli occhi e di prestare ascolto alle > testimonianze terribili nella loro semplicità delle vittime, dei > rifugiati, si riceve la tragica certezza di trovarsi invece di fronte a > una guerra di saccheggio, mascherata dietro il pretesto della vendetta > etnica del popolo Tutsi. > > E più di una potenza straniera mantiene il caos a proposito con il > silenzio, l'omertà, le menzogne, il commercio d'armi in cambio di quel > coltan così prezioso per i telefonini portatili e i microprocessori. > > > > > ******* > > La Rassegna "Ombres sur la Françafrique", di cui il film fa parte, si > svolgerà dal 24 novembre al 22 dicembre 2008 e rientra nelle iniziatiive > del Museo Diffuso della Resistenza di Torino: "2008 - Un anno per i > diritti" in occasione della ricorrenza del 60° anniversario della > Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo dell'ONU. > In collaborazione con l'Università di Torino-Facoltà di Lingue - > Patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino. > > > GLI ALTRI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA > > 01.12.2008 - Ore 21.30 > > Fratricidio in Burkina. Thomas Sankara e la Françafrique. Seguirà > dibattito con Marinella Correggia, giornalista e curatrice di libri su > Thomas Sankara. > > 08.12.2008 - Ore 21.30 > > Morte a Ginevra - L'avvelenamento di Félix Moumié. Seguirà dibattito con > Stephane EBONGUE KOUBE, giornalista. > > 22.12.2008 - Ore 21.30 > > In volo verso la morte La fine violenta di Dag Hammarskjöld. Seguirà > dibattito con Antonio Papisca, Direttore del Centro interdipartimentale di > ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli. > > Info > Associazione Documè > > Circuito indipendente del documentario > > Via San Pio V 14c > > 10125 Torino > > T +39 011 6694833 > > www.docume.org > > > > Comitato SankaraXX > > Segreteria di Torino > > p.donadello at alice.it > > http://www.thomassankara.net/ > > > > > > > >
- References:
- Lunedì 24 novembre 2008 - Chiara Castellani al Cineteatro Baretti di Torino
- From: "p.donadello" <p.donadello at alice.it>
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