Condivido con te la lettera che ho mandato al GdV e al Il Vicenza.
Facciamo sentire la nostra voce, scriviamo !
La democrazia in pericolo
Ieri 6 Settembre alcune decine di persone che partecipavano ( insieme ad altre poche decine,in parte donne ed anziani ) in modo del tutto pacifico ad una manifestazione già autorizzata dalla questura sono state picchiate dalla polizia; alcune sono state trasportate all'ospedale in ambulanza.
E' l'ultimo atto, per il momento, di un storia cupa della nostra città e dell'Italia.
Una storia fatta di accordi scellerati e pericolosi presi in segreto alle spalle e sulla pelle della gente, una storia di menzogne, di piccole figure politiche servili verso i potenti e sprezzanti verso il popolo e i principi democratici.
La verità però un po' alla volta si manifesta.
Le persone che da molto tempo si impegnano in modo civile, anche con considerevoli sacrifici propri, per difendere beni fondamentali di tutti : la pace, la salute pubblica, il benessere del territorio invano sono stati finora provocati, descritti come pericolosi, violenti, sovvertitori dell'ordine e della tranquillita'.
Loro però hanno la forza morale di saperla subire, la violenza ingiustificata; quella violenza che, viene da sospettare, a qualcuno potrebbe far comodo per far fallire l'occasione data ai vicentini di esprimere la loro opinione sul destino del Dal Molin, di essere Cittadini e non sudditi.
Agli aspetti di immoralità, di illegalità, di pericolo ambientale propri del progetto della nuova base americana ultimamente si sta affiancando la dimostrazione di come alcune forze politiche vogliano rubare un diritto democratico della gente ad esprimersi su un problema così grave. Cercano di convincere che il cosidetto "referendum" sia inutile ( non è vero in realtà che il progetto debba o possa essere irrevocabile) e costoso ( costerà quasi nulla in confronto ai costi immediati e ancor più successivi che la base militare causerebbe alla nostra comunità).
La realtà è che ne hanno paura.
Cittadini, che siate contro o a favore della base, facciamo sentire che non siamo solo carne da votazioni ogni cinque anni, difendiamo la nostra dignità !
Andrea Busolo