Segnalazione: Harraga, gli esuli senza ritorno...
- Subject: Segnalazione: Harraga, gli esuli senza ritorno...
- From: "p.donadello" <p.donadello at alice.it>
- Date: Sat, 28 Jun 2008 14:23:52 +0200
Title: Monumento alla memoria dei migranti caduti in mare
Una segnalazione.... .
Patrizia
Harraga, gli esuli senza ritorno...
Edizioni
L’Ecailler du Sud - L’atinoir, 2008- 12 euro (in lingua
francese) http://www.editionslecailler.com/titres/harraga.htm Intervista ad Antonio
Lozano Traduzione di Patrizia
Donadello da La Marseillaise - 30 marzo 2008 -
http://journal-lamarseillaise.com/
Antonio Lozano è un scrittore delle Isole Canarie nato a
Tangeri nel 1956. Ha pubblicato nel
2002 il suo primo romanzo intitolato: Harraga[1] Questa parola in Marocco significa "quelli che bruciano" i
loro documenti prima di partire. In seguito ha pubblicato due altri lavori: Donde mueren los ríos (Dove muoiono
i fiumi) e El caso Sankara (Il caso Sankara)
sull'assassinio di Thomas Sankara, venerato come il Che Guevara nero. Tutti e
due i libri sono stati premiati in Spagna.
Le edizioni marsigliesi L’Ecailler hanno deciso di pubblicare una traduzione di Harraga nella
loro collezione L'atinoir. Il pubblico francese potrà scoprire questo libro che
ha ricevuto gli elogi del grande Manuel
Vázquez Montalban prima della sua scomparsa. Tanto a ragione del suo tema,
l'immigrazione clandestina, quanto
della sua scrittura attenta ai più profondi movimenti esterni ed interni, questo romanzo dovrebbe incontrare un
largo consenso.
Il narratore Khaled, barman al caffè Paris di Tangeri si
imbarca nell'avventura del passaggio dello stretto e si ritrova immischiato in storie di traffico… di
droga… e di esseri umani… Cosa l’ha spinta
a scrivere Harraga? L'immigrazione clandestina è uno dei grandi drammi del
mondo attuale. Il numero di morti nei viaggi tra l’Africa e la Spagna aumentano
di giorno in giorno. In migliaia hanno già trovato la morte cercando di
raggiungere le coste delle Isole Canarie. L'Atlantico si è trasformato in un
vero cimitero marino. Senza contare quelli che a migliaia muoiono prima di
arrivare al punto di partenza, attraversando il Sahara per arrivare a nord del
Marocco e tentare di superare le barriere artificiali di Ceuta e di Melilla,
quelli che si ritrovano bloccati, per strada in un paese che non è il loro,
senza un soldo, né per continuare né
per tornare a casa loro.
Non si può ignorare questa realtà. Quali sono le cause
profonde che spingono milioni di persone ad abbandonare tutto ed ad
intraprendere l'odissea che spesso li conduce alla morte? Quali interessi
economici e politici si nascondono dietro questo fenomeno? L'immigrazione è
oggetto di manipolazione politica? Quali sono le mafie che si inseriscono su
questo fenomeno e operano nel traffico degli esseri umani? Chi c’è dietro a
loro? Ma soprattutto, chi sono gli uomini e le donne che vivono
la realtà dell'emigrazione? Chi sono questi eroi del XXI° secolo che mettono la
loro vita in pericolo per cercare un avvenire migliore? Harraga è un romanzo che cerca di fare entrare
il lettore in questo universo, in queste domande, ben lontano dal portare
risposte preconfezionate.
Chi è Khaled,
l'eroe del suo romanzo?
Khaled è un giovane barman di un caffè, il Caffè Paris, che abita nella Médina, un
quartiere povero di Tangeri. Sogna come tutti i giovani un avvenire ma la
miseria glielo rende irrealizzabile.
Trova un'opportunità nella proposta di un amico nel
raggiungerlo a Granada e là comincia il suo viaggio verso il mondo dei sogni, un
viaggio che lo fa oscillare tra la speranza e gli
insuccessi. La sua vita ben presto non gli apparterrà più. Harraga è,
soprattutto, il viaggio interiore di colui che erra tra due mondi, un viaggio
durante il quale si espone alle più grandi contraddizioni e dove lascia il
meglio di sé per non arrivare, alla fine, da nessuna parte. Perché la
letteratura affronta il tema dell'immigrazione? Principalmente perché tutti i giorni i giornali spagnoli ci
raccontano che sbarcano centinaia di immigrati, che una "grande massa" di
africani arriva da noi, che una "valanga" di magrebini e di subsahariani
discende sul nostro paese.
Senza contare le cifre, molte cifre, statistiche: tanti
morti questa settimana, tanti morti questo mese; tanti immigrati in questa
isola, tanti immigrati in quest’altra; tanti adulti, tante donne, tanti
minorenni. La letteratura deve e questo è l'oggetto principale di Harraga, far
uscire gli esseri umani da questa massa umana ed uniforme, da questa foresta di
cifre che ci mostrano i media e farci vedere chi è quest’uomo, chi è questa
donna, cosa faceva nel suo paese, quale era il suo universo, cosa l'ha spinto a
lasciarlo e a lanciarsi verso un mondo dove non sarà il benvenuto, per
comprendere meglio la complessità della situazione e confrontarci con un uomo,
con una donna e non con una minaccia astratta od un numero. Credo che, in questo senso, letteratura e giornalismo siano
complementari.
In quanto
scrittore spagnolo, come analizza il fenomeno dell’immigrazione? La storia dell'umanità è la storia delle migrazioni. La
fame è stata molto spesso il motore di questi movimenti umani. Finché la miseria
esisterà, gli esseri umani si sposteranno laddove troveranno di che
nutrirsi e di che nutrire la propria famiglia. Non c’è che una possibilità per frenare l'immigrazione
africana verso l'Europa: frenare la miseria in Africa. Un continente che è
stato, durante i secoli, il serbatoio da cui si sono serviti a piene mani i
paesi ricchi per costruire la loro fortuna; dalla schiavitù ai giorni nostri
passando attraverso la colonizzazione delle risorse umane e delle risorse della
terra, l'Africa ha sofferto durante i secoli della cupidigia europea, americana
e adesso anche cinese. L'Africa è un continente estremamente ricco di risorse ma
anche un continente impoverito dai paesi potenti. Esiste già in
Spagna ciò che si potrebbe chiamare "letteratura di immigrazione"? Più che in Spagna, questa letteratura esiste nelle due
coste di Detroit e di Gibilterra, ed è così che dev’essere perché i problemi
devono essere analizzati in tutte le prospettive. Scrittori magrebini o
dell'Africa nera e scrittori spagnoli cominciano ad affrontare questi temi o lo
fanno da qualche anno. Bisognerà aspettare ancora un poco affinché ci sia, anche
se alcuni esempi esistono già, una "letteratura dell'immigrazione" scritta dagli
immigrati o dai loro discendenti. [1] (Ed. Zoela, 2002), Premio Novelpol 2002 a la mejor novela negra publicada en España y mención especial del jurado en el Memorial Silverio Cañada, de la Semana Negra de Gijón;
|
Allegato Rimosso
- References:
- Monumento alla memoria dei migranti caduti in mare [28giu08]
- From: "Centro Studi 'Giuseppe Donati'" <gdonati at iperbole.bologna.it>
- Monumento alla memoria dei migranti caduti in mare [28giu08]
- Prev by Date: [Stampa] Zimbabwe, Amnesty: "elezioni viziate alla radice a causa del clima di violenza e intimidazione di Stato"
- Next by Date: LA VERA SICUREZZA
- Previous by thread: Monumento alla memoria dei migranti caduti in mare [28giu08]
- Next by thread: Unicef dice no alle impronte digitali per i minori rom
- Indice: