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Dall'agenzia MISNA
- Subject: Dall'agenzia MISNA
- From: lu-sa at clio.it
- Date: Fri, 20 Jun 2008 10:35:12 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Dall'agenzia MISNA 19/6/2008 DAL MAROCCO AL BENIN, L´INDIGNAZIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE "L´unica conseguenza del rafforzamento delle misure di sicurezza per lottare contro la cosiddetta `immigrazione clandestina´ è stata finora un aumento dei morti sulle rotte dei migranti. I parlamentari europei devono saperlo: avendo approvato la `direttiva sui rimpatri´ contribuiscono indirettamente alla morte di nuove persone": non è velata l´indignazione di Hicham Rachidi, esponente della società civile marocchina e del `Gruppo antirazzista di difesa degli stranieri e dei migranti in Marocco´ (Gaddem), quando commenta al telefono la nuova normativa approvata ieri dal parlamento di Strasburgo aggiungendo: "Reprimere, bloccare, punire non farà cambiare idea a chi ha deciso di partire e tentare una nuova vita altrove. Il flusso non è mai diminuito; si sono invece aperte nuove rotte, più pericolose, più lunghe e difficili, ma chi vuole andarsene è pronto a tutto". Spesso, la scelta di partire per l´Europa è ben preparata e concordata con la famiglia: "Per noi - afferma Rachidi - i migranti non sono clandestini, ma eroi, grazie ai quali un fratellino o una sorellina in patria può andare a scuola, una madre può fare la spesa, una famiglia può sopravvivere. E il contributo degli stranieri all´economia europea è ampiamente dimostrato. Sul nostro pianeta, non esistono clandestini!" Dello stesso parere è Raymond Yoro Bi Ta, presidente dell´Associazione interafricana per la promozione e la difesa dei diritti dei rifugiati e richiedenti d´asilo (Aipdrda) con sede in Benin, convinto che chiudere la `fortezza Europa´ non è un deterrente per i candidati all´emigrazione. "I colonizzatori europei sono venuti fino alle zone più remote del mio paese natale, la Costa d´Avorio; perché noi africani non dovremmo poter andare in Europa e avere la possibilità di trovare un lavoro e una vita migliore?" s´interroga Yoro Bi Ta mentre parla con la MISNA dal Mali, dove sta partecipando alla preparazione del prossimo `Forum dei popoli´ previsto dal 6 al 9 luglio a Koulikouro. "Il Forum sarà un´ occasione per preparare una degna risposta all´Europa, siamo sicuri che l´ argomento sarà centrale´" continua Yoro Bi Ta, colpito e stupito dal voto europeo su quelli che non chiama né clandestini né immigrati o migranti, ma semplicemente viaggiatori. "Allorché molte organizzazioni della società civile si battono per costruire un mondo più unito, i politici stanno agendo per dividerci" continua l´esponente ivoriano, che auspica comunque un miglioramento delle politiche africane per accrescere il benessere delle popolazioni sul continente. Rachidi conclude: "Chiediamo ai nostri governi di non firmare alcuna intesa con l´ Europa sul rimpatrio dei migranti, alle aziende di trasporto e agli agenti della dogana di non accettare gli espulsi: il contrario sarebbe un tradimento". ( A cura di Celine Camoin) 18/6/2008 MISSIONARIO, "ORA PER L´EUROPA È UN CRIMINE" "L´approvazione della cosiddetta `direttiva sui rimpatri´ mostra inequivocabilmente il clima che si respira in tutta Europa su questo tema: una recrudescenza delle misure di polizia nei confronti di chi spesso è costretto a fuggire dal proprio paese d´origine, a causa di una guerra, di un regime oppressivo, della fame o di catastrofi naturali": così padre Lorenzo Prencipe, missionario scalabriniano e direttore del Centro studi sull´emigrazione di Roma (Cser), commenta alla MISNA gli ultimi sviluppi in sede europea in materia ei immigrazione. Ricordando la distinzione tra immigrazione regolare e irregolare e che la direttiva europea riguarda quest´ultima, il direttore del Cser si chiede cosa succederà a un extra-comunitario a cui non verrà rinnovato il permesso di soggiorno: "A livello europeo è stata accettata l´idea che l´ immigrazione è un crimine; in questo modo si sono perse di vista tutte l´ indicazioni provenienti dal Consiglio d´Europa, dalla Commissione europea e da altre istituzioni internazionali" ha aggiunto il missionario. Citando un´ intervista al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso pubblicata oggi sul Corriere della sera, Prencipe sostiene: "Esiste una contraddizione, o meglio una vera e propria schizofrenia: Barroso afferma che gli immigrati clandestini sono delle vittime, che bisogna puntare all´ integrazione, a politiche solidali e di coesione sociale; di fatto, questi elementi vengono dimenticati se il Parlamento approva una misura per cui gli immigrati possono essere trattenuti fino a 18 mesi e perfino i minori possono essere espulsi". Prencipe continua ricordando che i prossimi migranti fuggiranno dai loro paesi a causa dei mutamenti climatici, che però sono originati nel nord del mondo: "Se noi ne siamo gli autori, perché criminalizziamo chi ne subisce gli effetti?". Da studioso del fenomeno migratoria, il direttore del Centro studi sull´emigrazione evidenzia anche l´ originalità del provvedimento adottato oggi in sede europea: "Il diritto solitamente tende a migliorare le condizioni delle persone: gli emigranti europei del secolo scorso dovevano fare i conti con l´ordinaria discriminazione nella vita quotidiana, ma non credo che abbiano mai dovuto avere a che fare con misure legislative così restrittive e penalizzanti". Ciò che preoccupa maggiormente il missionario scalabriniano è che, nonostante la presenza di qualche voce critica, la maggioranza abbia ormai accettato questa logica perversa: "il silenzio della cosiddetta gente comune fa paura". "Si predica in un modo, ma le misure che vengono adottate vanno in tutt´altra direzione: se la povertà è diventata un crimine, se l´immigrazione è diventata un crimine, se si vive nella paura del diverso, significa che il mondo è tutto quanto sulla via di trasformarsi in un grande `Centro di identificazione ed espulsione´, questo nuovo eufemismo con cui vengono chiamati i vecchi centri di permanenza temporanea".( a cura di Michele Vollaro)[CO] #°*'°+.,_ ,,;:#°'*°+.,,_,,;:#°''*°+.,_ «E' ora quindi che parliate tutti voi che amate la libertà, tutti voi che amate il diritto alla felicità, tutti voi che amate dormire immersi nel vostro privato sogno, è ora che parliate o maggioranza muta! Prima che arrivino per voi» Primo Levi
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