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appello
- Subject: appello
- From: Nevio Mini <neviomini at gmail.com>
- Date: Thu, 29 May 2008 20:53:22 +0200
Nevio Mini assistente sociale Lugo . Aderisco all'appello. Il nuovo clima che si è venuto a creare nel nostro paese almeno ha il pregio di spazzare via definitivamente il concetto demagogico che gli italiani sarebbero comunque "brava gente". Adesso possiamo definirci a pieno titolo " dei pezzi di merda". > > > > > > > > PREGO FAR CIRCOLARE E RACCOGLIERE ADESIONI.- > > ----------------------------------------------- > >> > Siamo persone ? storici, giuristi, antropologi, sociologi, filosofi, > > operatori culturali? che da tempo si occupano di razzismo. Il nostro
> > vissuto, i nostri studi e la nostra esperienza professionale ci > > hanno condotto ad analizzare i processi di diffusione del > > pregiudizio razzista e i meccanismi di attivazione del razzismo di> > massa. Per questo destano in noi vive preoccupazioni gli avvenimenti
> > di questi giorni ? le aggressioni agli insediamenti rom, le > > deportazioni, i roghi degenerati in veri e propri pogrom ? e le Nevio Mini assistente sociale Lugo . Aderisco all'appello. Il nuovo clima che si è venuto a creare nel nostro paese almeno ha il pregio di spazzare via definitivamente il concetto demagogico che gli italiani sarebbero comunque "brava gente". Adesso possiamo definirci a pieno titolo " dei pezzi di merda". > > > > > > > > PREGO FAR CIRCOLARE E RACCOGLIERE ADESIONI.- > > ----------------------------------------------- > >> > Siamo persone ? storici, giuristi, antropologi, sociologi, filosofi, > > operatori culturali? che da tempo si occupano di razzismo. Il nostro
> > vissuto, i nostri studi e la nostra esperienza professionale ci > > hanno condotto ad analizzare i processi di diffusione del > > pregiudizio razzista e i meccanismi di attivazione del razzismo di> > massa. Per questo destano in noi vive preoccupazioni gli avvenimenti
> > di questi giorni ? le aggressioni agli insediamenti rom, le > > deportazioni, i roghi degenerati in veri e propri pogrom ? e le > > gravi misure preannunciate dal governo col pretesto di rispondere > > alla domanda di sicurezza posta da una parte della cittadinanza. > > Avvertiamo il pericolo che possa accadere qualcosa di terribile: > > qualcosa di nuovo ma non di inedito. > > > > La violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto> > dell?Europa, essa è stata, tra Otto e Novecento, un corollario della
> > modernizzazione del Paese. Negli ultimi decenni è stata alimentata > > dagli effetti sociali della globalizzazione, a cominciare > > dall?incremento dei flussi migratori e dalle conseguenze degli > > enormi differenziali salariali. Con ogni probabilità, nel corso di > > questi venti anni è stata sottovalutata la gravità di taluni > > fenomeni. Nonostante ripetuti allarmi, è stato banalizzato il > > diffondersi di mitologie neo-etniche e si è voluto ignorare il > > ritorno di ideologie razziste di chiara matrice nazifascista. Ma > > oggi si rischia un salto di qualità nella misura in cui tendono a > > saltare i dispositivi di interdizione che hanno sin qui impedito il > > riaffermarsi di un senso comune razzista e di pratiche razziste di > > massa. > > > > Gli avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti > > dalla stampa, rischiano di riabilitare il razzismo come reazione > > legittima a comportamenti devianti e a minacce reali o presunte. Ma> > qualora nell?immaginario collettivo il razzismo cessasse di apparire
> > una pratica censurabile per assumere i connotati di un «nuovo > > diritto», allora davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di là > > della quale potrebbero innescarsi processi non più governabili. > > > > Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da tutti, a cominciare > > dalle più alte cariche dello Stato, dagli amministratori locali, > > dagli insegnanti e dagli operatori dell?informazione. Non ci> > interessa in questa sede la polemica politica. Il pericolo ci appare > > troppo grave, tale da porre a repentaglio le fondamenta stesse della
> > convivenza civile, come già accadde nel secolo scorso ? e anche > > allora i rom furono tra le vittime designate della violenza > > razzista. Mai come in questi giorni ci è apparso chiaro come avesse > > ragione Primo Levi nel paventare la possibilità che quell?atroce > > passato tornasse. > > > > > > Marco Aime, Rita Bernardini, Alberto Burgio, Carlo Cartocci, Tullia > > Catalan, Enzo Collotti, Alessandro Dal Lago, Giuseppe Di Lello, > > Angelo D?Orsi, Giuseppe Faso, Mercedes Frias, Gianluca Gabrielli, > > Clara Gallini, Pupa Garribba, Francesco Germinario, Patrizio > > Gonnella, Gianfranco Laccone, Maria Immacolata Macioti, Brunello > > Mantelli, Giovanni Miccoli, Giuseppe Mosconi, Grazia Naletto, > > Michele Nani, Salvatore Palidda, Marco Perduca, Pier Paolo Poggio,> > Carlo Postiglione, Enrico Pugliese, Annamaria Rivera, Rossella Ropa,
> > Emilio Santoro, Katia Scannavini, Renate Siebert, Gianfranco > > Spadaccia, Elena Spinelli, Diacono Todeschini, Nicola Tranfaglia, > > Fulvio Vassallo Paleologo, Barbara Valmorin, Danilo Zolo. > > > > Filippo Miraglia > > > > Responsabile Immigrazione ARCI > > Via dei monti di pietralata 16 > > 00151 Roma+ > > > > tel. +39.3484410860 > > e mail miraglia at arci.it <mailto:miraglia at arci.it> > > > > gravi misure preannunciate dal governo col pretesto di rispondere > > alla domanda di sicurezza posta da una parte della cittadinanza. > > Avvertiamo il pericolo che possa accadere qualcosa di terribile: > > qualcosa di nuovo ma non di inedito. > > > > La violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto> > dell?Europa, essa è stata, tra Otto e Novecento, un corollario della
> > modernizzazione del Paese. Negli ultimi decenni è stata alimentata > > dagli effetti sociali della globalizzazione, a cominciare > > dall?incremento dei flussi migratori e dalle conseguenze degli > > enormi differenziali salariali. Con ogni probabilità, nel corso di > > questi venti anni è stata sottovalutata la gravità di taluni > > fenomeni. Nonostante ripetuti allarmi, è stato banalizzato il > > diffondersi di mitologie neo-etniche e si è voluto ignorare il > > ritorno di ideologie razziste di chiara matrice nazifascista. Ma > > oggi si rischia un salto di qualità nella misura in cui tendono a > > saltare i dispositivi di interdizione che hanno sin qui impedito il > > riaffermarsi di un senso comune razzista e di pratiche razziste di > > massa. > > > > Gli avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti > > dalla stampa, rischiano di riabilitare il razzismo come reazione > > legittima a comportamenti devianti e a minacce reali o presunte. Ma> > qualora nell?immaginario collettivo il razzismo cessasse di apparire
> > una pratica censurabile per assumere i connotati di un «nuovo > > diritto», allora davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di là > > della quale potrebbero innescarsi processi non più governabili. > > > > Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da tutti, a cominciare > > dalle più alte cariche dello Stato, dagli amministratori locali, > > dagli insegnanti e dagli operatori dell?informazione. Non ci> > interessa in questa sede la polemica politica. Il pericolo ci appare > > troppo grave, tale da porre a repentaglio le fondamenta stesse della
> > convivenza civile, come già accadde nel secolo scorso ? e anche > > allora i rom furono tra le vittime designate della violenza > > razzista. Mai come in questi giorni ci è apparso chiaro come avesse > > ragione Primo Levi nel paventare la possibilità che quell?atroce > > passato tornasse. > > > > > > Marco Aime, Rita Bernardini, Alberto Burgio, Carlo Cartocci, Tullia > > Catalan, Enzo Collotti, Alessandro Dal Lago, Giuseppe Di Lello, > > Angelo D?Orsi, Giuseppe Faso, Mercedes Frias, Gianluca Gabrielli, > > Clara Gallini, Pupa Garribba, Francesco Germinario, Patrizio > > Gonnella, Gianfranco Laccone, Maria Immacolata Macioti, Brunello > > Mantelli, Giovanni Miccoli, Giuseppe Mosconi, Grazia Naletto, > > Michele Nani, Salvatore Palidda, Marco Perduca, Pier Paolo Poggio,> > Carlo Postiglione, Enrico Pugliese, Annamaria Rivera, Rossella Ropa,
> > Emilio Santoro, Katia Scannavini, Renate Siebert, Gianfranco > > Spadaccia, Elena Spinelli, Diacono Todeschini, Nicola Tranfaglia, > > Fulvio Vassallo Paleologo, Barbara Valmorin, Danilo Zolo. > > > > Filippo Miraglia > > > > Responsabile Immigrazione ARCI > > Via dei monti di pietralata 16 > > 00151 Roma+ > > > > tel. +39.3484410860 > > e mail miraglia at arci.it <mailto:miraglia at arci.it> > >
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