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Lampedusa, detenuti
aggrappati alle sbarre del cpt
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Anubi D'Avossa Lussurgiu
Migrante «irregolare»?
No: «clandestina, clandestino». E, da domani,
«delinquente». Soggetto che delinque, letteralmente. Che la legge deve
perseguitare: più di quanto già non faccia oggi. Soggetto che lo Stato deve
far scomparire. E poiché è difficile vi riesca in breve, con tutte e tutti i
"non regolari", ecco la novità: li farà scomparire nelle carceri.
Al primo Consiglio dei ministri del governo Berlusconi IV, convocato per oggi
in una Napoli sommersa dai rifiuti che fa impallidire le retoriche elettorali
sul «declino» del Paese e che i club dell'onorevole Brambilla beffano
ulteriormente col loro maquillage, tutto è già programmato. Specialmente
quest'ultimo «pacchetto Maroni». A marcare da subito la condotta politica
dell'esecutivo con lo stigma del rude «rigore» leghista, il ministro
dell'Interno ha predisposto la sua innovazione legislativa. L'immigrazione
irregolare, tout court clandestina, diventerà reato penale. Siccome era un
po' troppo anche per Berlusconi stravolgere il codice con un decreto,
l'innovazione è affidata ad un disegno di legge che punirà il
"reato" con la galera, da 6 mesi a 4 anni. Ma intanto il decreto ci
sarà, subito: per prevedere l'aumento
d'un terzo della pena nei casi in cui un delitto sia stato commesso, appunto,
da migrante «non in regola».
C'è un slogan in voga tra i movimenti di mutuo soccorso in Spagna, da prima
dell'«era Zapatero» e valido anche sotto di lui. Suona così: «Nessuna persona
è illegale». Ecco: qui sta il confine d'una intera civiltà. Quella dei
diritti universali come dell'assunzione di responsabilità rispetto alla
disumana diseguaglianza di un mondo di sfruttamento cieco, e ai suoi effetti.
Mentre dall'altra parte c'è la fungibilità dei diritti e la lotta non già
contro le cause ma contro le vittime. Quando è scaduto, s'intende, il tempo
concesso al loro sfruttamento: come lavoratrici e lavoratori perfettamente
"al nero", perfetti per i padroni. Schiavi che toglieranno
l'incomodo di esistere socialmente, assicura adesso lo Stato. Come si sarebbe
detto in altre, precise circostanze storiche? Lo stesso, forse, che si diceva
dei Rom? Non-persone?
Si è parlato dopo le elezioni di una sinistra andata in clandestinità. Ora,
sarà bene che ci vada davvero: che stia cioè coi clandestini. O con loro o
contro, ossia a destra.
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