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NEWSLETTER Anno 5, n. 11- 18 luglio 2007
- Subject: NEWSLETTER Anno 5, n. 11- 18 luglio 2007
- From: "Circolo Africa - Ancona" <segreteria at circoloafrica.org>
- Date: Fri, 20 Jul 2007 19:51:17 +0200
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NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA Anno 5, n. 11 - 18 Luglio 2007 A cura di Gabriele Sospiro Con la collaborazione di: Gabriele Sospiro (GS) Paolo Sospiro (PS) Radost Peeva (RP) Silvia Sorana (SS) Lena Alex (LA) Theodora Ioannou (TI) ************************************************************* INDICE 1. CORSO ONLINE SU IMMIGRAZIONE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 2. ATTIVITÀ DEL CENTRO 3. DA CIPRO 4. APERATIVO INLINGUA 5. ANNA LINDH FOUNDATION 6. LA QUESTIONE CIPRIOTA 7. BRUXELLE – UNA CITTÀ INTERNAZIONALE SITUATA NEL CUORE DELL’EUROPA 8. UNA OPPORTUNITÀ DI SAPERE UNA LINGUA EUROPEA 9. LA LIBIA – I SOLDI “APRE LE PORTE GIUSTE” 10. LABOUR MOBILITY REMAINS A CHALLENGE FOR THE EU **************************************************** 1. CORSO ONLINE SU IMMIGRAZIONE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE **************************************************** Con l’inizio dell’autunno prossimo il Circolo Africa in collaborazione con l’Università di Macerata organizzerà due corsi online su immigrazione e cooperazione internazionale. Struttura del corso, modalità di valutazione e certificati post corso sono ancora in fase di organizzazione. Per eventuali informazione inviare una mail a segreteria at circoloafrica.org con oggetto CORSO ONLINE IMMIGRAZIONE oppure COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ************************************************* 2. ATTIVITÀ DEL CENTRO ************************************************* Il Centro di Documentazione e Ricerca per la Cittadinanza Attiva è aperto il Martedì e Giovedì dalle 10 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Se avete libri da proporre così che noi possiamo acquistarli fatecelo sapere! Se state facendo una tesi di laurea o ricerche sull'immigrazione, sull'economia politica, o su temi riguardanti il terzo settore, etc. presso il nostro Centro potete ottenere informazioni ad hoc previa prenotazione telefonica. Per contatti ed eventuali prenotazioni 071/2072585 (GS) ************************************************************************ 3. DA CIPRO ************************************************************************ My name is Theodora Ioannou and I am from Limassol, Cyprus. Limassol is nearly as big as the capital of Cyprus – Nicosia. It is situated on the South-West of the island on the sea. My parents live and work in Cyprus, my mother is from Famacousta, which is now part of the Turkish Administrated area of Cyprus, while my dad is from Pafos which is on the North-West side of the island. In 2002 I left Cyprus to study in University in Igoumenitza, Greece. I started a degree there, learning foreign languages, however I stopped my study, because I decided to take on a job. I have lived in Greece now for 5 years and I like it very much, because people in Igoumenitza are very friendly and hospitable. I decided to do an EVS in order to acquire new experiences and to realise new cultures. I chose to come to Italy, because it is near to Igoumenitza and Greece in general and it is also a chance for me to learn the Italian language. I believe that EVS is a good chance for any young person to discover many new places, cultures and to become open and tolerant towards different people. I think that I can learn a lot during my year of stay in Italy, being an EVS volunteer. Gia sas eimai i dora kai katagomai apo lemeso, poli tis kyprou..den ine i proteuousa alla ine polu omorfi poli…exo mono enan megalitero aderfo. Oi gonis mou katagonte kai oi dio apo tin kypo o papas mou apo tin pafo kai i mama mou apo tin amoxosto.. To 2002 efiga apo kypro gia tin igoumenitsa,greece,..perasa stin sxoli ton efarmosmenon ksenon glosson sti diikisi kai to emporio..eimai mia poli kali sxoli alla ine poli mikri …parakolouthisa ta mathimata gia enan xrono kai meta arrisa na douleyo. Apofasisa na kano evs gia na apoktiso kenouries empiries kai na gnoriso mia alli koultoura.epeleksa thn italia giati ine konta stin ellada alla kai gia tin glossa.mou aresan panta ta italika kai tora einai mia kali eykairia na ta matho kala kai sosta.. To evs pisteuo oti einai mia polu kali eykeria gia tous neous anthropous na gnorisous polla diaforetica pragmata apo ayta pou kseroun. .. ego thelo na ekmetalefto to evs oson to dinaton kalitera gia na matho osa perisotera mporo. (TI) ************************************* 4. APERATIVO INLINGUA ************************************* Il venerdì scorso c’è stato un aperitivo tedesco nato in collaborazione con il Café del porto di Ancona. Ho organizzato un quiz sulla Germania (proviti in seguito), un paio di vocabolari ed una cosa tipica da mangiare, la cosiddetto Laugenbrezel. Ufficialmente l’inizio era programmato per le 8 ma come succede spesso tutti erano in ritardo – dal punto di vista di una tedesca ovviamente. Tanti passanti si hanno messi a risolver il quiz e si sono divertiti molto. Personalmente devo dire che mi ha fatto piacere di condividere per una serata la mia cultura e lingua con tutti i colori che venivano. Abbiamo discusso tra l’altro alcuni stereotipi che sono in giro nei confronti dei tedeschi la loro cucina e la loro mentalità. Potevamo concludere che è sempre un arricchimento a scoprire sia la diversità sia la somiglianza dei paesi diversi. Alla fine tutti hanno imparato qualcosa di nuovo: vocabolari, fatti storici, riflessioni della situazione attuale, … Trovi le soluzioni del quiz alla fine del newsletter. * * * QUIZ * * * QUIZ * * * QUIZ * * * QUIZ * * * 1.) Quale tedesco è stato proposto pocco fa per il Premi Nobel della Pace ? a – Willi Brandt b – Helmut Kohl c – Gustav Stesemann d – Carl von Ossietzky 2.) La Germania è bagnata da quali due mari? ……………………………………… e ……………………………………… 3.)Quale dei persone seguenti non è un tedesco? Johann Wolfgang Goethe, Friedrich Schiller, Albert Einstein, Wolfgang Amadé Mozart, Georg Friedrich Händel, Ralf Schumacher, Martin Heidegger 4.) Vero of falso? L’inno europeo è fatto dai tedeschi? 5.) Come si chiama il dolce tipico di natale che si mangia in Germania a – Stulle c – Stolle b – Brötchen d – Bäcker 6.) La Germania è diviso in quanti regioni federali o cosiddetti Bundesländer ? a – 12 b – 14 c – 16 d – 21 7.) Vero o falso? Berlino ha più ponti che Venezia? 8.) Quando è caduto il muro? ………………………………………………………………….. 9.) Nel periodo della guerra fredda, quando la Germania era diviso in due stati, quale era il capitale della Germania dell’ovest? ………………………………………………………………….. 10.) Quale sono gli 4 ingredienti originali della Birra tedesca? ………………………………………………………………….. ………………………………………………………………….. 11.) In quale Bundesland si festeggia il Oktoberfest? ………………………………………………………………….. 12.) Quanti paesi condividono una confine con la Germania? a – 5 b – 7 c - 8 d – 9 SOLUZIONI DEL QUIZ: 1. > B - Helmut Kohl è stato proposto poco fa da Gorbatschow (Willi Brandt ha ricevuto il premio 1971 per la sua politica sociale per l’est di Germania, Gustav Stesemann ha ricevuto il premio 1926 per il suo contributo per il contratto di Louarno, il giornalista Carl von Ossietzky – ha ricevuto il premio 1935 per la sua lotta pacifista regime di Hitler) 2. > La Germania è bagnata dal Mare del Nord e dal Mar Baltico. 3. > Il Componista Mozart è Austriaco. Tutti altri sono tedeschi. 4. > Vero – il testo viene da Friedrich Schiller, famoso scrittore della “Weimarer Klassik” e la melodia è stato preso della 9. sinfonia di Ludwig van Beethoven 5. > C - Il dolce tipico si chiama Stolle. Brötchen invece significa panino, Bäcker è panetteria e una Stulle si chiama una fetta di pane. 6. > C - 16 7. > Vero. Berlino ha quasi il doppio dei ponti che ha Venezia. 8. > 9.11.1989 9. > Bonn – una delle città più vecchio di Germania (ha una storia di più di 2000 anni) e dove tra l’atro è nato Ludwig van Beethoven. 10. > Malto, Grano e Aqua, Lupolo 11. > Baviera 12. > D – 9: Danmarchia, Polonia, Repubblica ceca, Austria, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi (LA) ************************************************** 5. ANNA LINDH FOUNDATION ************************************************** Anna Lindh Euro-Mediterranean Foundation for the Dialogue between Cultures, based in Alexandria, Egypt, is the first jointly established institution by all 35 members of the Euro-Mediterranean Partnership. These 35 members all have appointed an organisation or institution working at national level to be the Head of the National Network, which includes all member associations from each country. These national networks are then connected with other national networks thus creating a “Network of Networks”. This adds innovation to the structure of the programme and on the other hand it enriches the connection between the member organisations. The Foundation was named after the Swedish Social Democratic Politician – Ylva Anna Maria Lindh, who served as Swedish Minister for Foreign Affairs from 1998 until her murder in 2003. She was a Politician who respected intercultural dialogue between cultures, supporting various political actions to support Palestine, Kosovo and regions directly involved in conflicts. Her work was devoted to promoting peace, tolerance and equality and most of all giving opportunity to the less fortunate. She has been an inspiration for the foundation, because her political orientation was focused on integrating the European society, not only on European level but integrating the EU with its closest neighbours, focusing on the Euro-Med relationship. The Foundation’s main initiative is to bring closer people and organisations from both sides of the Mediterranean and help bridging the gap between them. A particular importance is given to the young people, who are also the main target group. The Middle East, as well as the southern and eastern Mediterranean region form an area of important strategic importance to the EU. The general objective of the Foundation is to support activities which aim to transform the Mediterranean basin into a common area of peace, stability and prosperity. The activities target young people, because the promotion of tolerance among them is vital for the future cooperation between the Euro-Med area, since the young people are the future generation. Dialogue between Cultures is essentially a dialogue between human beings, not between anonymous cultural entities. Present and future generations must, therefore, be given the instruments for dialogue. In the Euro-Mediterranean region, they need to be provided the opportunity to learn at least one foreign language, preferably more, and to acquire knowledge about all religions and cultural traditions that have shaped this region as crossroads of civilisations. The programme’s main principles are: • The principle of networking aims at identifying and connecting existing activities in order to multiply their effects and to add value and visibility. • Education and use of Information Technology (IT) as well as other media are the most important instruments for reaching out to civil societies at large. • Euro-Mediterranean regional cooperation requires all activities to involve at least two EU and two southern or eastern Mediterranean partner countries, preferably more. • Youth is the priority target group. • A dynamic concept of dialogue between cultures implies going beyond intellectual exchanges towards co-operation, while culture is being understood to include all aspects of life. • Major fields of action are education, culture, science and communication as well as human rights, sustainable development, and women empowerment. • The activities of the Foundation are a joint endeavour of combined efforts of its 35 national networks and the Secretariat at its Headquarters in Alexandria. For more information on the calls of proposals promoted by the Foundation, as well as general information visit: http://www.euromedalex.org/En/AboutUs.htm (RP) ******************************************** 6. LA QUESTIONE CIPRIOTA ******************************************** La repubblica di Cipro è, dal 1°maggio 2004, uno stato membro dell’Unione Europea; ma dal ’74 la Turchia, Stato candidato all’ingresso nell’UE, occupa militarmente la parte settentrionale dell’isola. Un compromesso sembra impossibile poiché i negoziati hanno raggiunto una fase di stallo e soprattutto perché i paesi contrari all’ingresso della Turchia in Europa, (Francia, Germania, Austria e Paesi Bassi) possono opporre come pretesto nel ritardare l’ingresso della Turchia nell’UE il fatto che questo Paese non riconosce e non ha rapporti diplomatici con uno Stato Membro, la repubblica di Cipro. “L’isola di Afrodite” rimane infatti divisa tra due comunità, greco-cipriota e turco-cipriota: la repubblica di Cipro ha sovranità solo sulla parte meridionale è riconosciuta al livello internazionale mentre la parte settentrionale è approssimabile ad uno Stato-fantoccio poiché esiste solo grazie al sostegno politico ed economico del Governo turco. Il riconoscimento della repubblica di Cipro implicherebbe l’accettazione automatica, da parte della Turchia, della sovranità cipriota sull’intero territorio nazionale; ma la Turchia, spinta da una serie motivazioni riconducibili alla politica interna, alla percezione geopolitica del Paese e al prestigio internazionale, non ritiene sia conveniente avviare questo processo di riconciliazione e riconoscimento della sovranità cipriota, chiede invece la riunificazione dell’isola o il riconoscimento internazionale per le istituzioni della comunità Turco-Cipriota. La questione cipriota rappresenta la base del rapporto della Commisione Europea e della decisione del Consiglio europeo che hanno provocato un forte rallentamento del processo di adesione della Turchia all’UE. A quanto sembra non si può prevedere un’adesione della Turchia all’UE senza che ci sia una riunificazione di Cipro e tanto meno è prevedibile una riunificazione di Cipro senza l’adesione della Turchia all’UE. Nel processo negoziale di riunificazione, il ruolo defilato dell’Unione Europea ha giocato un ruolo determinante: le numerose iniziative diplomatiche dell’ONU sono risultate fallimentari perché spesso inadeguate e inconcludenti nonostante il clima si presenti, dalla normalizzazione dei rapporti Grecia-Turchia, molto più favorevole rispetto al passato. Dal primo maggio 2004 la repubblica di Cipro fa parte dell’Unione Europea ma continua ad esercitare una sovranità territoriale molto limitata; la repubblica turca di Cipro settentrionale continua ad essere isolata internazionalmente sia politicamente che economicamente. La proposta europea di ammorbidire l’embargo è rimasta, fino ad ora, lettera morta e gli aiuti proposti si sono materializzati, solo in parte, in un pacchetto da 139 milioni di euro. Il Consiglio europeo alla fine del 2004 ha dato il via libera per i negoziati di adesione con la Turchia: negoziati che inizialmente osteggiati dalla repubblica di Cipro sono stati poi accolti per una serie di motivi: primo fra tutti, le dimensioni territoriali e il pil della repubblica non hanno forte peso al livello internazionale, in più il diritto di veto non può rappresentare un arma di ricatto verso la Comunità europea. Pertanto, Cipro ha accettato di partecipare ai negoziati e di non opporre il veto. Un’altra ragione all’apertura di Cipro alla Turchia può essere ritrovata nella possibilità che il governo cipriota settentrionale intravede dall’ingresso della Turchia in Europa: l’ingresso vorrebbe dire riunificazione, il rifiuto vorrebbe dire divisione definitiva. (SS) ************************************ 7. BRUXELLE – UNA CITTÀ INTERNAZIONALE SITUATA NEL CUORE DELL’EUROPA ************************************ Brussels, the capital of Europe, where the heart of the EU is beating. The small city hosts the headquarters of most of the European Union’s institutions: The European Commission; The Council of Europe and the European Parliament. However, Brussels is also the political seat of the North Atlantic Treaty Organisation (NATO), the Western European Union (WEU) and EUROCONTROL, the European Organisation for the Safety of Air Navigation. Brussels is home to just over 1 million inhabitants and more than 2 million, taking into account the metropolitan area. Brussels is an international centre. Why? Its history stretches to a millennium back (it was founded around 979) and it is situated at a major crossroads of Western Europe, which offers a key transit points between several European countries. This is the good thing with Brussels, in fact, in 2-3 hours you could be in France, Netherlands, Germany. No wonder it is the main site to be situated, if one wants easy mobility. Furthermore, it is a city where the Latin and Germanic cultures merge, it is officially a bilingual city, however when you are walking on the street you can hear at least a couple of foreign languages. What amazed me the most was the fact that, nobody can feel like a foreigner in Brussels. This is simply because the greater part of the inhabitants are de facto foreigners. Thus after a couple of hours, anybody can feel at home due to the diverse cuisine offered, the various cultural places available, and most of all, the different faces, that are wondering around the streets of Brussels. The city in itself, it is intercultural. It has long historical influences, including: Spanish, French, Austrian and Dutch, as well as a little part of the creativity of its diverse citizens. Along the main streets within the city centre, one can choose to eat from Turkish to Italian food, including also some typical Belgian places. There is something welcoming in the whole atmosphere of the city. At one point you could be in an American style bar, choosing a beer out of 2000 types of International beer brands, after you have had a dinner at a typical Argentine restaurant, just right behind the corner. This is why, politically and culturally speaking Brussels offers home to such a wide group of migrants, searching for a place to settle. It is also a magnet for businesses, people searching for work from other European states and other countries in general. It is generous in what it offers its citizens and visitors, it has a giving nature. I believe that Brussels is a “child” of the rapidly growing European Integration. It is an example of one community that is hosting diverse individuals, who can live together in peace. (RP) ********************************************** 8. UNA OPPORTUNITÀ DI SAPERE UNA LINGUA EUROPEA ********************************************** L’Unione Europea offra i giovani Europei l’opportunità di imparare una lingua di 23 lingue Europee. In un’Europa che sarà sempre multilingue, l’apprendimento delle lingue straniere apre molte porte. Per i singoli, può aprire la porta a una carriera più gratificante e alla possibilità di vivere, studiare o lavorare all’estero, e persino di fare delle vacanze più piacevoli. Per le società, la disponibilità di personale multilingue può aprire la porta ai mercati europei e mondiali. Ma non è tutto. La lingua fa parte dell’identità e della cultura di un popolo. Così, conoscere le lingue straniere significa capire altri popoli e avvicinarsi alla loro mentalità; significa contrastare il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza. Dall’inchiesta Eurobarometro condotta dalla Commissione nel Novembre-Dicembre 2005 è emerso che in alcuni paesi europei quasi tutti parlano almeno due lingue, a dimostrazione del fatto che la conoscenza di più lingue è possibile per chiunque, e non è riservata a un’élite. Poiché l’Unione europea auspica che tutti i suoi cittadini abbiano accesso ai vantaggi offerti dalle competenze linguistiche, l’apprendimento delle lingue è una componente essenziale dei programmi UE di istruzione e formazione. Sul sito web: http://ec.europa.eu/education/policies/lang/languages_it.html C’è informazione per tutte l’opportunità che saranno disponibile. (RP) ****************************************** 9. LA LIBIA – I SOLDI “APRE LE PORTE GIUSTE” ****************************************** Libya – money “opens the right doors” The case of the “Benghazi Six” is coming to its end. The 8 year old drama of the 5 Bulgarian nurses and the Palestinian Doctor, who recently received Bulgarian citizenship, sentenced to death in Libyan prison, are to return in Bulgaria. The families of the sentenced medics are waiting to see their beloved, finally, after 8 year emotional torture. After an agreed financial settlement of $400 million with the families of the children infected with HIV, $1 million per each child, under an “Islamic law”- financial compensation offsets death penalty that the six medics had received several times in the last 3 years; it was known that it is possible to overturn the sentence. It was decided last night in the Libyan Supreme Court that the death sentence are no longer actual, instead the medics received a lifelong sentence in prison. However Bulgaria and Libya have a bilateral agreement on prisoner exchange, which means that the Bulgarian citizens can serve the sentence in a Bulgarian prison. All of these legal and political manipulations all come to one single and easy solution- financial compensation. After the case of the five Bulgarian nurses and the Palestinian doctor became an international issue, the intention was clear. International bodies included, could mean only on thing for Gaddafi-money and political advantage in some sense. Bulgaria was on the way to the EU and became and EU member throughout this 8 years, and most probably this was obvious to the dictator, who is in power since 1969. The chance for him was clear and manipulative in terms of what he can receive. Playing along the strings of the political situation that he had created and under the hypocritical “Islamic law”, Gaddafi played well. His weaknesses were highlighted by his desire for finances and his seek to emerge from the diplomatic and political isolation the Jamahiriya has been suffering for more than 3 decades. At the end seems that the lives of the six medics are worth exactly what the lives of 400 children are worth – $400 million. (RP) ********************************** 10. LABOUR MOBILITY REMAINS A CHALLENGE FOR THE EU ********************************** The EU’s main challenge remains to introduce further mobility within the common European labour market. One of the main problems that still exists is in fact the problem of easiness of mobility, mainly between the poorer regions of the New 12 EU members. It is difficult to negotiate a common policy approach for all EU members, since the labour market models in each member states differ from one another. Negotiating common mobility for all is still to be adapted, which thus creates problem for the overall mobility. This means that too little mobility may reduce adaptability and competitiveness; on the other hand too much mobility-between the poorer regions of Eastern Europe and richer parts of northern and central Europe-may distort national labour markets. Therefore, many of the developed European states are limiting access to their labour markets to workers coming from the poorer states, and thus limiting the overall integration of a single labour market. Exchange of workers is important in terms of the exchange of practice and filling “gaps” in certain market areas. Usually the poorer workers arriving from poorer regions of the new EU member states take on jobs that the locals normally do not want. Thus their presence is important for the overall economic need to support certain sectors of the economy. The “closing up” of the economies creates a challenge for the EU and at the same time offers opportunity, to try and find a balanced solution to the trade offs between receiving region factors and sending region factors. The important aspects that need to be taken into consideration are of course the regional gains that result from labour mobility. Potential gains deriving from the relocation of labour from regions with surplus of workers to regions with labour shortages. Potential gains can also result from a more efficient allocation of labour to activities and regions where they are or likely to be more productive. The question is how Europe can maximise the benefits from an integrated single market, following from “opening” the doors of the single member states markets, thus finding a solution to balance between the negative and the positive aspects of having a single labour market. The principal intention of the EU is to integrate the EU nations within the Single market. According to the European Commission, the number of non-nationals in the EU 15 amounted to 5.5% of the total population in 2004. Only about 0.2% of the total population of the EU 15 came from one of the 10 new Member States that joined in 2004. This means that in fact the mobility of non-national workers is larger than between the Intra EU community members. This hides the fear that the free movement of workers in European could lead to a large and uncontrolled migration flow from east to west, involving groups of migrants residing in the New EU Member States. The risk that existed and is till feared by many of the developed Western economies, is a flood of migrant workers from the poorer EU states, especially taking consideration the two newest members- Bulgaria and Romania. However, the EU has to take into account that there is a need for new policy implementation and a new strategy which will be able to obtain a 27 Members Union. A much larger and wide territory. The focused aims of the Union must be concentrated on achieving equality within the Union, which will take time. In Europe the movement from one country to another should not be considered as such as migration. It is relocation, since the aim of the EU is to create a similar state for all. The most feasible way is by exchanging workers. Thus the EU has to work more concrete on integrating the European workers. (RP) ************************************************************************* Il numero 10 di questa newsletter è stato spedito a 10.050 indirizzi, per segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria at circoloafrica.org. Il prossimo numero uscirà : il 31 Luglio 2007. --------------------------------------------------------------------- The number 11 of this newsletter has been sent to 10.050 addresses. The next newsletter comes out on: 31 July 2007 For suggestions please contact: Circolo Culturale Africa via San Spiridione, 5/a 60100 Ancona Italia Tel. +39/071/2072585 Web site: www.circoloafrica.eu **************************************************************************** Nel rispetto della Legge 675/96 sulla privacy, a tutela di persone e altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, questo indirizzo e-mail proviene da richieste di informazioni o da elenchi (newsgroup). Per cancellarsi è sufficiente inviare un'e-mail a: segreteria at circoloafrica.org con la richiesta CANCELLAMI. If you do not want to receive any more our newsletter please send an email requesting DELETE ME. *************************************************************************
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