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Elezioni in Congo: dove sono finiti gli osservatori italiani?
- Subject: Elezioni in Congo: dove sono finiti gli osservatori italiani?
- From: Aimé Ntumba <aimentumba at yahoo.fr>
- Date: Tue, 15 Aug 2006 17:46:42 +0200 (CEST)
Elezioni in Congo: dove sono finiti gli osservatori italiani? I 60 italiani che si recati in Congo in qualità di osservatori durante il voto non ci hanno più fatto sapere nulla sulla lista nonostante prima e durante la loro partenza ci avessero garantiti uno o più bollettini al giorno. Dell’entusiasmo poi manifestato non ci hanno dato né conferma né smentita. Dal canto loro, gli osservatori di altri paesi hanno espresso preoccupazioni sulla validità delle operazioni elettorali parlando del “caos generalizzato nei centri di conteggio”. Infatti in un’agenzia di Associated Press del 10 agosto scorso, Anneke Van Wounderberg di Human Right Watch faceva notare che era “possibile un’importante frode”. Inoltre gli osservatori hanno denunciato le restrizioni subite durante il loro lavoro ma anche per l’insicurezza nei centri di spoglio. La stessa AP faceva notare anche che i dubbi sulle elezioni potrebbero servire d’alibi ad una nuova guerra se si pensa che molti candidati alla preseidenziali sono ex ribelli che conservano intatte le proprie milizie. L’ONG americano Carter center che ha garantito la propria presenza prima, durante e dopo il voto parla invece di schede elettorali lasciate incustodite e dell’incendio divampato un un importantissimo centro di conteggio a Kinshasa. La stampa di Kinshasa Per Le phare: “Ecco dove ci porta il progetto democratico pilotato a colpi di milioni di Euro dalla comunità internazionale. Progetto che ha reso possibile una spesa di 420 millioni di euro spesi per lo più nel vecchio continente a favore solo ditte europee”. E’ vero sono soldi dei contribuenti occidentali! Nello stesso articolo di Le phare del 7 agosto Kenge Mulengeshayi, riferendosi anche a Tshisekedi (presidente dell’UDPS, partito politico a cui è stato impedito di presentare candidati alle elezioni presidenziali e legislative) aggiunge: “ecco la lezione di democrazia che intende impartirci l’Occidente civilizzatore, si escludono gli uni e sene fabbricano altri”. Ad ogni modo l’entusiamo per un miglior Congo dopo le elezioni, cui facevano riferimento stampa e osservatori europei non traduceva il vero stato d’animo della maggioranza dei Congolesi piuttosto preoccupati di bloccare almeno in parte e con scarsi mezzi a disposizione il progetto elettorale dal fine ormai palese di fare vincere Kabila anche se dovesse in realtà perdere le elezioni. Questa la chiave lettura il sorprendente exploit di Jean Pierre Bemba che fino a ieri godeva di una popolarità pari quasi a zero. Infatti molti sono preoccupati per la validità stessa di queste elezioni in quanto l’imbroglio si era consumato già al momento delle candidature con l’esclusione di Etienne Tshisekedi che, se gli fosse stato permesso di presentarsi ad elezioni veramente trasparenti avrebbe stravinto già al primo turno. L’imbroglio poi è continuato durante il voto con la storia delle schede. Milioni di schede stampat in sovranumero che neanche Malu Malu è riuscito a giustificare. Elettori che si presentavano per votare e che apprendevano che avevano già votato. Per la verità qualcun altro aveva votato al posto loro. Schede con voti espressi ritrovate nelle discariche improvvisate. Ex militari per lo più ruandesi in alcune parti del territirio si sono improvvisati agenti dell’ordine e obbligavano gli elettori a votare per Kabila… Queste e altre irregolarità sono state sottlineate in vari comunicati stampa dei vari partiti che hanno schierato i propri esponenti alle presidenziali. Fatto sta però che tutte queste irregolarità, ritenute sempre non abbastanza gravi da inficiare la validità del voto, vanno a favore di Kabila che - si legge in tutta la stampa mondiale - è il prescelto dell’occidente. E forse dobbiamo concludere sempre con Kenge Mulengeshayi di Le phare che sono state delle “elezioni per nulla in quanto dovevano giungere a designare un vincitore nei laboratori politici e nei salotti delle cancellerie occidentali”. Le tergiversazioni nel proclamare l’esito servono solo a prendere tempo per studiare il modo migliore per fare ingoiare poco a poco per l’ennesima volta il rospo ai Congolesi. Non si capisce quindi perché i risultati di Kinshasa, che offre condizioni migliori di comunicazione rispetto al resto del paese, tardano ad essere pubblicate. p4.vert.ukl.yahoo.com uncompressed/chunked Tue Aug 15 15:14:14 GMT 2006 ___________________________________________________________________________ Découvrez un nouveau moyen de poser toutes vos questions quelque soit le sujet ! Yahoo! Questions/Réponses pour partager vos connaissances, vos opinions et vos expériences. http://fr.answers.yahoo.com
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