ELEZIONI CONGO: "SVOLGIMENTO ESEMPLARE E AFFLUENZA ALTISSIMA" PER GLI OSSERVATORI DELLA SOCIETA' CIVILE ITALIANA




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OSSERVATORI DELLA SOCIETA' CIVILE ITALIANA ALLE ELEZIONI NELLA R.D. DEL CONGO:

"SVOLGIMENTO ESEMPLARE DELLE ELEZIONI NELL'EST DEL PAESE ED AFFLUENZA ALTISSIMA"   

 

 

 

Comunicato stampa, n. 6

 

Bukavu, 30 luglio 2007

 

Giornata storica, oggi, per la Repubblica Democratica del Congo. Per la prima volta dopo 46 anni il Paese si reca alle urne per eleggere presidente e parlamento con elezioni libere e multipartitiche.

Qui nell’est del Congo, tutto si sta svolgendo in maniera esemplare. Dalle 6 di questa mattina i centres de vote sono aperti, ma già dalle quattro qualcuno si è messo in fila per votare. Le attese sono state lunghe e ordinate, davanti a ogni bureau de vote. All’interno, si è seguita diligentemente la complicata procedura, che la gente quasi sempre ha dimostrato di conoscere bene: prima l’identificazione e la verifica che il votante sia effettivamente registrato e non abbia già votato (l’inchiostro indelebile viola marca il pollice sinistro di chi ha già esercitato il suo diritto), poi si riceve la prima scheda, quella per scegliere il Presidente della Repubblica fra trentatrè candidati. Riposta la scheda nella prima urna, se ne riceve una seconda, ben più grande, su cui scegliere il proprio candidato al parlamento. Si vota e si depone la seconda scheda in un’altra urna. Assistono al voto i rappresentanti di partito e gli osservatori nazionali e internazionali. Di tanto in tanto, nella cabina (un parallelepipedo di cartone preformato, di due metri per sessanta cm) entrano in due. Nulla di strano, la legge lo prevede: è la procedura per il voto degli analfabeti, che possono avvalersi del supporto di una persona da loro scelta.

A mezzogiorno, nei centres de vote di Bukavu, un rapido calcolo diceva che avevano già votato circa la metà degli aventi diritto. L’affluenza è stata altissima, in questa regione del Congo, la più martoriata dalla guerra. Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato e per le strade la gente mostra orgogliosa ed esultante il pollice marcato di viola.

Anche dai villaggi delle province del Nord e Sud Kivu le notizie sono incoraggianti: gli osservatori italiani che stanno monitorando il voto segnalano la grande partecipazione e la regolarità e calma che stanno caratterizzando il voto. Qualche piccola irregolarità procedurale qua e là è l’unica segnalazione ricevuta, ma se si pensa che il Paese organizza per la prima volta delle elezioni e che la gente non ha mai votato, i risultati sono strabilianti.

Alle 17, ora prevista per la chiusura, quasi tutti i seggi da cui abbiamo notizie hanno terminato e si apprestano allo spoglio. Si temeva che potessero ripetersi le lunghe code che si erano verificate lo scorso 18 dicembre, per il referendum costituzionale, quando l’altissimo afflusso e la scarsa organizzazione dell’evento avevano costretto all’ultimo minuto a prolungare di un giorno il voto. Ora invece, almeno qui nel Kivu, la meticolosa preparazione ha dato i suoi frutti e i seggi hanno chiuso all’ora prevista.

Qualunque sarà il risultato che uscirà dalle urne, l’importante era giungere al traguardo delle elezioni: una svolta storica per il Paese, una meta che la gente vive come la realizzazione di un sogno. Rimandate più volte nei mesi scorsi, nonostante i tentativi di boicottaggio di alcuni politici e le aspre critiche delle ultime settimane, alla fine il giorno del voto è arrivato e il sorprendente senso civico della popolazione ha permesso che tutto si svolgesse senza problemi.

 

Giusy Baioni

 

 

(Ufficio stampa - Mariagrazia Bonollo - 348 2202662)