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Newsletter Anno 4, n. 12 - 20 giugno 2006
- Subject: Newsletter Anno 4, n. 12 - 20 giugno 2006
- From: "Circolo Culturale Africa" <segreteria at circoloafrica.org>
- Date: Tue, 20 Jun 2006 19:46:04 +0200
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NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA Anno 4, n. 12 - 20 giugno 2006 A cura di Gabriele Sospiro Con la collaborazione di: Olivier Gbezera (OG) Cristiano Antunes (CA) Paolo Sospiro (PS) Sandra Magliulo (SM) ************************************************************* INDICE 1. CONFERENZA EURO-AFRICANA SU IMMIGRAZIONE CLANDESTINA 2. ADRIATICO E MEDITERRANEO: MARGINE DELL'EUROPA 3. COOPERAZIONE (DECENTRATA) TRA CO-SVILUPPO ED INTERNAZIONALIZZAZIONE 4. VERSO LA DEMOCRAZIA IN MAURITANIA? 5. RUSSIA E CANCELLAZIONE DEL DEBITO AFRICANO 6. VOTO STRANIERI IN FRANCIA: CONSULTAZIONI ILLEGALI 7. PRESENTAZIONE TESI DI MARCO LILLA 8. CIR ANCONA E GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RIFUGIATO 9. 2° FORUM SOCIALE MONDIALE SULLE MIGRAZIONI 10. CIRCOLO AFRICA A ROTHNKLEMPENOW (GERMANIA) ************************************************************* ******************************************************** 1. CONFERENZA EURO-AFRICANA SU IMMIGRAZIONE CLANDESTINA ******************************************************** La prima conferenza Africana-Europea sull'immigrazione clandestina si terrà a Rabat dal 10 al 11 luglio 2006, e ci parteciperanno una dozzina di Paesi africani, Paesi europei e rappresentanti dell'Unione Europea. La conferenza, ideata dalla Spagna e sostenuta dalla Francia, è il risultato dell'intensa attività diplomatica fra questi Paesi, il Marocco e i Paesi sub-sahariani e una risposta agli eventi sconvolgenti di Ceuta e Melilla dell'anno scorso e al traffico umano nel mediterraneo, in crescita costante. Ci si attende che la conferenza sia centrata su misure repressive, come "sistemi efficienti di riammissione nei Paesi interessati", "il rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere" e "rafforzamento della cooperazione giudiziaria e poliziesca". Purtroppo, l'unica decisione che potrebbe aiutare a lavorare a monte e migliorare le condizioni socio-economiche nei Paesi di partenza è un accordo con le istituzioni finanziarie per ridurre le tariffe dei trasferimenti di soldi. Nessun altra azione specifica è stata annunciata, a parte l'usuale "cooperazione maggiore" per stimolare lo sviluppo, e questo malgrado gli sforzi annunciati dal governo spagnolo di farlo. Resta da sperare che i partecipanti siano in grado di formulare progetti più ambiziosi e più realisti per la conferenza. Un assente importante della conferenza sarà l'Algeria, importantissimo Paese di passaggio. Algeri ha delle relazioni diplomatiche difficili con la Francia dall'anno scorso, dopo la legge sull' "impatto positivo della colonizzazione", ed è stata delusa dalla cooperazione sempre più stretta fra Parigi, Rabat e Madrid. Algeri ha provato ad organizzare una conferenza concorrente con l'Unione Africana (di cui il Marocco non fa più parte da quando il Sahara Occidentale è diventato membro), ma questo tentativo è fallito. OG ---------------------------------------------------------------------------- The first African-European conference on illegal immigration will take place in Rabat on July 10-11, and will be attended by a dozen African countries, European countries and representatives of the EU. The conference, mainly spirited by Spain and strongly supported by France, is the result of the increasing diplomatic activity between these countries, Morocco and sub-Saharan African states and a reaction to last year's infamous events in Ceuta and Melilla and to the ever-growing human traffic going on in the Mediterranean. The conference is expected to focus on repressive efforts, such as "efficient readmission systems in all concerned countries", "enforcing border control capacities" and "reinforcing judicial and police cooperation". Unfortunately, the only concrete decision to try to work upstream and improve the social-economical situation in countries of origin seems to be a tentative agreement with financial institutions to reduce the tariffs of money transfer. No other specific action has been announced, apart the usual "increased cooperation" to stimulate development, this despite the announced efforts of the Spanish government to do so. Hopefully the parties will be able to draft more ambitious and realistic projects for the conference. A notable absentee of the conference will be Algeria, which is an important transit country. Algiers has had cold diplomatic relations with France ever since last year's ill-advised French law on the "positive effects of colonization", and has been further frustrated by the increased cooperation between Paris, Madrid and Rabat. Algiers has tried to organize a concurrent conference under the African Union umbrella (of which Morocco is no longer a member since Western Sahara was authorized to become full member), but such attempt failed. OG ************************************************* 2. ADRIATICO E MEDITERRANEO: MARGINE DELL'EUROPA ************************************************* E' evidente che l'allargamento avvenuto due anni fa in cui sono entrati nell'Unione Europea dieci paesi (Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Slovenia e le Repubbliche Ceca e Slovacchia, Lituania, Lettonia, Estonia), il nuovo che avverrà il prossimo anno con l'ingresso probabile di tre paesi (Croazia, Romania e Bulgaria) e il probabile allargamento nei prossimi anni alla Turchia e al resto dei paesi dell'ex-Yugoslavia comporta una ridefinizione dei confini interni ed esterni della stessa Unione Europea. Di conseguenza una nuova mappa e nuove opportunità da parte di alcune regioni ma anche il rischio di marginalizzazione da parte di altre. Per questo motivo molte regioni e stati dell'Unione si stanno muovendo per comprendere ed agire per evitare oppure per sfruttare tali opportunità. Per questa ragione la Regione Marche il 7 giugno ha organizzato presso la Loggia dei Mercanti un convegno in cui si è tratto il tema del corridoio adriatico come luogo strategico per il passaggio da nord - est a sud. Vale a dire corridoio di transito tra l'Europa continentale, dell'est e del nord con il mediterraneo. In particolare il mediterraneo orientale, area in perenne divenire e che in prospettiva, con la democratizzazione dei paesi arabi e la fine del conflitto israelo-palestinese sembrerebbe offrire grandi opportunità. Tuttavia l'Unione Europea non ha ancora riconosciuto il corridoio adriatico come area strategica da sviluppare e le Marche intendono, da una parte, spingere perché ciò avvenga e, dall'altra, si propongono, attraverso il governo italiano, all'Unione Europea come soggetto fortemente interessato ad ospitare il segretariato per il corridoio adriatico. Proprio nell'occasione del convegno al quale era stato invitato il sottosegretario del Ministero degli Esteri è stata presentata la candidatura ufficiale della Regione Marche ad ospitare il segretariato. Per quanto possa sembrare un'importante passo in avanti da parte della regione tuttavia tale passaggio sembrerebbe minato dai scarsi rapporti proprio con quel mediterraneo che la Regione, come istituzione e come società civile, vorrebbe portare in dote agli altri partners europei. Quindi molta strada rimane da fare per raggiungere tale obiettivo. Gli atti del convegno sono disponibili presso il Centro per coloro che sono interessati. PS --------------------------------------------------------------- The European Union's May 2004 enlargement, in which ten countries (Malta, Cyprus, Poland, Hungary, Slovenia, Czech Republic, Slovakia, Lithuania, Latvia and Estonia) joined the 15 older ones, next year's probable enlargement in which Romania, Bulgaria and Croatia should join the EU and finally future enlargements to Turkey and former Yugoslavia countries imply the redefinition of internal and external borders of the EU. For this reason the Marche Region organized a seminar in Ancona at the Loggia dei Mercanti, entitled "Adriatic and Mediterranean seas: Margins of Europe". The seminar treated the issue of the Adriatic area as a strategic corridor between the north-east and the south, meaning a passage between continental Europe (east and north) and the Mediterranean area. This area, with the democratisation in Arabic countries and the end of the Israeli-Palestinian conflict, will become a very important one with great opportunities. However, the EU doesn't recognised the Adriatic corridor as a strategic area and the Marche Region is campaigning for it to become one, and proposed its candidature for the future secretariat of the Adriatic corridor. The Foreign ministry under-secretary was invited to the seminar, and he was given by the president of the Marche Region the official letter of candidature for the region to host the secretariat, to be submitted to the EU. This step could be a very important one for our region but this passage needs, during the next months and years, very strong effort to improve relations of the Marche Region as an institution and civil society with other Mediterranean countries, especially those in the East. The documents of the seminar are available at the centre for those interested. PS *********************************************************************** 3. COOPERAZIONE (DECENTRATA) TRA CO-SVILUPPO ED INTERNAZIONALIZZAZIONE *********************************************************************** Ormai da diverso tempo gli addetti ai lavori della cooperazione internazionale (cooperazione svolta dai paesi più ricchi verso quelli più poveri attraverso le ONG - Organizzazioni Non Governative -, le imprese e la pubblica amministrazione) o decentrata pensano che anche per questi due ambiti sia finita l'era romantica sintetizzata in trasmissione dello sviluppo, del benessere, della tecnologia e della cultura dai paesi sviluppati a quelli arretrati. Infatti gli ultimi due decenni sono stati la fase della grande delusione perché nonostante gli sforzi i risultati sono stati scarsi, in alcuni casi la cooperazione era utilizzata come una delle forme di promozione dei propri prodotti nel mondo ed infine diversi erano i casi di sprechi ed abusi di posizione. Durante questi anni si sono studiate soluzioni a breve e lungo periodo rispettivamente maggiore severità nella selezione dei progetti e la ricerca di una sistematicità degli interventi. Dal punto di vista teorico si cercò di dare una visione tecnica della cooperazione attraverso il sistema del LF (Logical Framework) e il PCM (Project Cycle Management) che permettessero di selezionare, valutare e monitorare i progetti con una metodologia quasi scientifica. Tale passaggio fu fortemente voluto dalle cooperazioni tedesca e del nord d'Europa. Inoltre gran parte dei paesi pensarono di accentrare il processo decisionale e la gestione dei fondi, dando vita ad agenzie dello sviluppo (USAID, AUSAID, EUROPAID) così da poter, da una parte evitare gli investimenti a pioggia, e dall'altra, poter avere maggiore voce in capitolo nei confronti delle agenzie internazionali come l'ONU e dei paesi riceventi. Tutto ciò non bastò a risollevare le sorti della cooperazione internazionale. Il nuovo diventò la cooperazione decentrata cioè gli enti locali e la società civile che svolgono cooperazione internazionale. Questa, nata in Europa, sembrava avere la marcia in più rispetto alla cooperazione internazionale perché svolta tra due paesi o piuttosto due territori attraverso la società civile. Dal convegno dal titolo "Costruire uno sviluppo possibile", svoltosi presso l'Hotel la Fonte di Portonovo (Ancona) il 25 Maggio nel quale si è discusso del nuovo piano triennale della regione Marche sulla cooperazione decentrata e con l'occasione si è presentato il libro di Vanna Ianni sulle attività della regione Marche nel triennio precedente, sembrerebbe che anche la cooperazione decentrata ha esaurito quella fase di luna di miele con l'opinione pubblica e si avvia a prendere coscienza anch'essa della propria realtà composta di luci ed ombre. E' necessario ammettere che la svolta data con la cooperazione decentrata da parte dei paesi europei sia stata un fattore di forte innovazione, dal punto di vista tecnico, e molti sono gli enti locali europei che sono stati in grado di avviare progetti interessanti. Tuttavia dal punto di vista teorico anche la Regione Marche, così come gran parte degli studiosi e degli addetti ai lavori, ammette, da una parte, che i paesi nei quali si intendono porre in essere progetti di sviluppo non sono così arretrati da non poter svolgere tale attività essi stessi e soprattutto da non garantire uno scambio di buone pratiche e di ricchezza con chi intende partecipare al loro sviluppo. Dall'altra sostiene che anche la cooperazione decentrata sempre più spesso è utilizzata dagli enti locali come politica di internazionalizzazione. Da qui viene una nuova visione della cooperazione decentrata a metà strada tra co-sviluppo e internazionalizzazione del sistema locale. Quindi da una parte un processo dinamico che favorisca lo sviluppo dei due territori e da un'altra parte favorire l'internazionalizzazione delle imprese dei diversi "distretti industriali" presenti sul territorio. Quindi anche la Regione Marche intende seguire questa strada. Inoltre la Regione Marche rileva a oltre dieci anni dall'inizio della propria attività di cooperazione decentrata alcuni punti di forza ad iniziare dal fatto che la cooperazione marchigiana prese il via con operazioni di emergenza, nei balcani durante la guerra, mentre oggi l'attività è divenuta sempre più di sviluppo o internazionalizzazione. I fondi a disposizione tendono a crescere di anno in anno. La regione si sta ritagliando sempre più un ruolo di iniziatore cioè promotore di progetti ai quali coinvolgere entità superiori (Ministero degli Esteri, Unione Europea, Agenzie Internazionali) oppure inferiori (Province, Comuni, camere di commercio, sindacati o ONG). Tale approccio garantisce un maggiore quota di finanziamento. Tuttavia la Regione rileva alcune criticità quali debole sistema di coinvolgimento e coordinamento degli attori del territorio. Fondi limitati e programmazione verticistica degli interventi, debole sistema di monitoraggio, frammentazione progettuale e assenza di un Assessorato ad hoc. Gran parte di queste criticità erano state rilevate, da tempo, anche dal nostro centro. Si ricorda come la regione promosse e finanziò la nascita e la realizzazione del Centro Nord e Sud per l'avviamento di una struttura che si occupasse di cooperazione decentrata e che dopo tre anni chiuse in modo deludente. Inoltre l'organizzazione di un corso di PeaceKeeping, in un contesto dove scarse sono le attività svolte in precedenza per promuovere la partecipazione della cittadinanza e in particolare dei giovani alla tematiche della pace, dello sviluppo e della condivisione. La mancanza di un'agenzia esterna di monitoraggio e di controllo dei progetti ed una maggiore funzione, da parte della Regione Marche, del ruolo di regolatore piuttosto che di attuatore dei progetti. Ciò comporterebbe la nascita e lo sviluppo di organizzazioni locali specializzate in cooperazione decentrata. Si auspica da parte della Regione Marche un maggiore impegno in questa direzione. Gli atti del convegno così come il libro ed il relativo CD "Partenariato territoriale e cosviluppoo come orizzonte strategico" di Vanna Ianni sono a disposizione di tutti coloro interessati ad approfondire presso il nostro Centro. PS ------------------------------------------------------------ Most experts on international (from rich states to poor ones via NGOs - Non Governmental Organizations, companies or public entities) or decentralized (made by local authorities and civil society) cooperation argue that the romantic era in which it was seen as the transmission of development, welfare, technology and culture from rich to poor countries is over. Actually, despite the huge amount of ideas, money and hope, these past two decades have been characterized by a very high disillusion due to scarce results, as international cooperation was used for industrial internationalisation policies by rich countries, leading to wastes and abuses. During these last decades many scholars and researchers have been looking for a solution to poor countries' development such as, in the short run, severe selection of projects and, in the long run, a new systematic approach. Theoretically speaking, researchers implemented the LF (Logical Framework) and PCM (Project Cycle Management) approaches for the selection, monitoring and financing any kind of project in an almost scientific manner. Moreover, most of the rich countries decided to centralize the decision process and funds administration by creating a development agency (USAID, AUSAID and EUROPAID) in order to avoid wasting funds and, in the process, gaining power in the relation with international agencies and poor countries' government. However, these measures were not enough to better the results of international cooperation, leading decentralized cooperation to become the new paradigm. This approach, in which northern and southern local authorities and civil society are direct protagonists seems to have better results than international cooperation has had. The 25th of may at the hotel "la Fonte" of Portonovo (Ancona), the Marche Region directorate of internationalisation and decentralized cooperation held a meeting, in which was discussed the new three year plan, followed by the presentation of Vanna Ianni's book on past decentralized cooperation activities by the Region. As many other participants, Vanna Ianni underlined the end of the honeymoon between decentralized cooperation and the public opinion. Therefore it is necessary to recognize its positive as well as negative aspects. The innovative idea brought forward by EU countries of decentralized cooperation should be recognized as such as there are various good projects developed by local authorities. However, from the theoretical point of view, even the Marche Region responsible and many scholars and experts recognize that many poor countries in which international and decentralized cooperation were implemented are not so poor or underdeveloped. Which means that they could develop themselves and in many cases could even transfer good practices or ideas to rich countries. On the other hand they admit that even decentralized cooperation is used as a means of internationalisation of national and local companies. If such results would be recognized, a new decentralized cooperation could be developed, one that would be between co-development and internationalisation of industrial local systems. This would lead to a dynamic process for the development of territories exchanging best practices, taking into account their differences and similarities. The Marche Region's target for the next three years is to implement this policy, recognizing however that more than ten years of decentralized cooperation have brought positive aspects, such as the emphasis on development or internationalisation projects as opposed to emergency projects, as those due to the war in the Balkans. Moreover, the directorate has more funds than before. The Region's role in decentralized cooperation activities is becoming more and more that of initiator and coordinator between partners such as the Italian foreign affaires Ministry, the European Union, international Agencies or Provinces, Municipalities, Chambers of Commerce, Trade Unions and NGOs. This approach guaranties, among others advantages, more funds for each project. However, negative aspects such as the weak involvement of the local actors and coordination of the territory are not to be overlooked, just as funds being still limited compared to the objectives. Moreover an oligarchic organization, a weak monitoring system, a fragmented project system and finally the absence of an ad hoc directorate of decentralized cooperation render decision taking difficult. Most of these negative aspects were analyzed and denounced in the past by our centre, such as when the Region financed the North/South centre to create a structure for decentralized cooperation, which closed after three years of activities. Thereafter, the Marche Region organized a peacekeeping course last year that we denounced as another example of mismanagement of public funds, as it was organized in a context of few activities organized to promote citizen and young people's participation on peace, development and solidarity or sharing issues. Finally, we believe that at this point an external monitoring agency is necessary, and that the Region's role should be that of regulatory and financial institution rather than of project making. This kind of approach would give the opportunity to the civil society to create local organizations involved in decentralized cooperation. We hope that the Region will take into account these recommendations. Vanna Ianni's Book "Local partnership and co-development as a strategic horizon" is available at the centre as well as all the documents of the meeting. PS ************************************** 4. VERSO LA DEMOCRAZIA IN MAURITANIA? ************************************** Un referendum per emendare la costituzione si svolgerà in Mauritania il 25 Luglio, il primo passo di una serie d'elezioni che andranno fino all'anno prossimo. I punti principali del referendum sono la riduzione del mandato presidenziale da 6 a 5 anni e la limitazione a solo due mandati, entrambi sostenuti dal governo in carica. Il suo leader, Ely Ould Mohamed Vall, ha dichiarato che il "vento di libertà" portato dal rovesciamento d'Ould Taya il 3 Agosto 2005 è irreversibile. La tenuta del referendum è il primo segno positivo del cambiamento democratico promesso da Mohammed Vall e dai altri militari che hanno condotto il colpo di stato pacifico del 2005. Esso era stato immediatamente condannato dalla comunità internazionale ma sostenuto dalla popolazione poiché poneva fine ai 24 anni di regno violento d'Ould Taya. Una transizione democratica era promessa, e a quanto pare c'è una vera e propria volontà di portarla avanti: il referendum sarà seguito da elezioni municipali e legislativi a Novembre, del senato a Gennaio 2007 e presidenziali a Marzo 2007, alle quale Mohammed Vall ha dichiarato di non avere l'intenzione di presentarsi. PS : Ely Ould Mohammed ha ricevuto giovedì scorso la medaglia dell'Ordine Mondiale della Giustizia, una distinzione ricevuta nel passato dall'ex-presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi, Papa Giovanni-Paolo II, l'ex-presidente polacco Lech Walesa e l'attuale presidente maliano Amani Toumani Touré. OG ------------------------------------------------------------------- A referendum on constitutional amendments is to be held in Mauritania on the 25th of July, the first leg of a series of elections that will run up until next year. Some of the main points of the referendum are the reduction from 6 to 5 years of the presidential mandate and the limitation to 2 mandates, both amendments being supported by the current government. Its leader, Ely Ould Mohammed Vall, stated that the "wind of liberty" brought by the overthrowing of Ould Taya on the 3rd of August 2005 is irreversible. The holding of the referendum is a first positive sign of the democratic change promised by Mohammed Vall and the officers who led the bloodless coup in 2005. The coup, originally condemned by the international community, was supported by the population as it put an end to Taya's violent 24 year reign. Democratic change was immediately promised, and there seems to be a genuine intention of respecting them, as the referendum will be followed by municipal and legislative elections in November, senatorial elections in January 2007 and presidential elections in March 2007, to which Mohammed Vall has announced that he will not present himself. PS : Ely Ould Mohammed Vall received the Medal of the World Justice Order last Thursday, a distinction received in the past by former Italian President Carlo Azeglio Ciampi, Pope John-Paul II, former Polish President Lech Walesa and current Malian President Amani Toumani Touré OG *********************************************** 5. RUSSIA E CANCELLAZIONE DEL DEBITO AFRICANO *********************************************** La Russia, che presiede il G8 per la prima volta, ha fatto sapere tramite il Ministro delle Finanze Alexei Koudrine la sua intenzione di cancellare circa 700 milioni di debito dovuti dai 16 Paesi Africani. Tale decisione è stata resa possibile grazie alla buona salute finanziaria della Russia, conseguente alle sue esportazioni di gas e petrolio. Sul debito totale così risparmiato, i Paesi dovranno destinarare 250 milioni d'euro ad un programma di aiuto (soprattutto per lottare contro le malattie infettive e per migliorare l'accesso all'energia), un programma che sarà condotto dalla Banca Mondiale, malgrado lo scacco recente di un programma simile in Ciad. Questa decisione è l'ultimo esempio del ritorno di Mosca sulla scena internazionale, un ritorno reso possibile grazie alle esportazioni di gas e petrolio (primo e secondo esportatore mondiale rispettivamente). Il Paese sta utilizzando attivamente le sue risorsi energetiche per riaffermarsi e sta inserendosi in una lotta intensa con Cina e India per raggiungere una posizione di forza in Africa, mentre gli Stati Uniti sono impantanati in due guerre e la Francia sta perdendo influenza sul continente fin dalla metà degli anni 90. Il rischio è che l'Africa diventi il campo di battaglia di una competizione con alti guadagni, che potrebbe portare gli attori esterni a sacrificare gli interessi locali e il processo democratico, se i governi africani non saranno in grado di agire saggiamente. OG ------------------------------------------------------------------- Russia, presiding the G8 for the first time, has announced via its Finance Minister Alexei Koudrine the cancellation of about 700 millions euros of debt due by 16 African countries. Such a move has been possible by Russia's new found financial stability, thanks to gas and oil exportations. 250 million euros of the mentioned debt will have to be reallocated to an aid program (notably to fight against infectious sicknesses and enhance energy supply), a program that will be set up with the World Bank, despite the recent failure of a similar program with Chad. The announcement is but the latest sign of Moscow's return on the international scene, a return fuelled by its gas and oil exportations (1st and 2nd worldwide producer, respectively). The country has been actively using its energetic assets to reassess itself on the international level, and seems to be entering an intense competition with China and India to gain favours in Africa, whilst the US are embroiled in two wars and France has been losing ground on the continent since the mid-90s. The one fear is to see Africa become the battle-field of such a high-gain competition, in which the local countries' interests and democratic evolution could be sacrificed by external forces, if the local governments are not strong enough to act wisely. OG ***************************************************** 6. VOTO STRANIERI IN FRANCIA: CONSULTAZIONI ILLEGALI ****************************************************** Il partito francese al potere UMP ha definito "illegali" le consultazioni sul diritto di votare degli stranieri che si stanno svolgendo nella banlieue parigina. I due terzi degli abitanti di Blanc-Mesnil che hanno partecipato ad una consultazione sul diritto di voto e di eleggibilità per gli stranieri si sono pronunciati a favore di tale eventualità, con soddisfazione del sindaco Daniel Feurtet (Partito Comunista Francese). Altre due consultazioni simili si sono svolte nel dipartimento di Saint-Denis (nelle città di Saint-Denis e di Staine), e altre sono previste ad Aubervilliers e La Courneuve. Fino ad ora, i risultati sono stati a favore della partecipazione degli stranieri alle elezioni locali. OG ------------------------------------------------------------------- The ruling French party UMP has dubbed "illegal" the consultations on foreign vote that have been going on in the Parisian banlieue. Two-thirds of the inhabitants of Blanc Mesnil who participated in an un-official consultation on the right to vote and to be elected for foreigners voted in favour of the possibility, to the satisfaction of mayor Daniel Feurtet (French Communist Party). Two other similar consultations took place recently in the Saint-Denis department (Saint-Denis and Stains), and others are scheduled in Aubervilliers and La Courneuve. Up until now, all results have been in favour of foreigners participation to local elections. OG ****************************************** 7. PRESENTAZIONE TESI DI MARCO LILLO ****************************************** La settimana scorsa abbiamo avuto il piacere di ospitare Marco Lillo dell'Università Politecnica delle Marche, autore di un lavoro intitolato "Sistema produttivo marchigiano tra sfide globali e territorio", un rapporto realizzato dall'IRES Marche per conto della CGIL. Lo scopo del lavoro era di analizzare le evoluzioni del contesto lavorativo nella Regione e dell'impatto della maggiore apertura sui mercati internazionali. Innanzitutto, l'autore ci ha presentato una serie di punti per meglio capire la situazione marchigiana e italiana nei confronti della globalizzazione. Essa è una sfida, nel senso che rende la competizione più intensa, ma è anche un'opportunità, sia per i maggiori sbocchi per i prodotti locali sia per la maggiore scelta di fornitori. Tuttavia, questa maggiore competitività porta a tensioni ovvie sui mercati delle risorse, causando costi sempre più elevati. Questo fatto come la diffusione disuguale della crescita è un limite del modello di sviluppo che regna dalla rivoluzione industriale e che non sembra più essere adeguato al mondo d'oggi. Per quello che riguarda l'Italia, essa soffre di una competitività in calo, della mancanza di una politica industriale a lungo termine e di conti pubblici dissestati, quello che l'autore chiama la "crisi del sistema Paese". Al livello locale, la ricerca di competitività maggiore ha portato alla concentrazione delle attività economiche (ossia dei "Sistemi locali lavorativi"), tendenzialmente verso la costa, permettendo di sfruttare le economia di scala ma aumentando lo spostamento medio. Un altro esempio di questa tendenza alla concentrazione delle attività economiche è la posizione delle Marche fra i primi in Italia per il numero di centri commerciali per abitante. Nel periodo 1996-2002, c'è stata una quasi recessione nella Regione, anche se la crescita è stata superiore alla media nazionale e la disoccupazione è rimasta bassa (meno del 6 %). Va pero ricordato che la disoccupazione bassa è il risultato di un'alta richiesta di lavoro flessibile, poco meno della metà delle imprese marchigiane utilizzano contratti a tempo determinato. Ma la riduzione dei costi legata a queste scelte ha permesso alla Regione di mantenere una buona competitività a livello internazionale, anche se essa è più nota nelle vicinanze di Ancona che nelle aree interne. Sebbene la situazione sia ancora abbastanza positiva oggi potrebbe peggiorare per mancanza di prospettive e di politiche adeguate. Il sistema produttivo marchigiano, essendo centrato su settori maturi, offre poche possibilità d'innovazione e quindi di nuovi mercati. Inoltre, l'assenza di studi sull'innovazione (a livello universitario), causata dall'assenza di sbocchi locali rischia di stabilizzare una situazione in cui la competitività non potrà fare altro che diminuire progressivamente. Infine, l'incremento delle disuguaglianze distributive (dal 1997 il 50% dei lavoratori ha visto il reddito reale diminuire) risultato della diminuzione della quota di reddito da lavoro rispetto a quello da capitale possono essere interpretati come un modo di abbassare i costi per mantenere una certa competitività al livello internazionale, ma è una soluzione a breve termine che non risolve i veri problemi strutturali dell'economia marchigiana. OG ------------------------------------------------------------------- Last week we had the pleasure to host Marco Lillo from the Università Politecnica delle Marche, author of a report entitled "The Marchegian productive system between global challenges and territory", a work realized by the IRES Marche for the CGIL. The aim of the report was to analyse the evolution of the labour situation in the region and the impact of the increased opening to international markets. First of all, the author presented us a series of indicators to better understand the local and national situation regarding globalization. The latter is a challenge, as it makes competition more acute, but it can also be an opportunity, whether for the increased number of markets to sell local production on or the wider range of choice regarding furnishers. However, this increased competition leads to obvious tensions on the resource markets, causing higher costs. This fact, as well as the unequal distribution of the growth's gains, is indicative of the limits of a development model in effect since the industrial revolution and seemingly inadequate to today's world. Regarding Italy, the country suffers of a low competitiveness, a lack of long term industrial policies and the bad health of its public finances, summarized by the author as "the crisis of the State-system". On the local level, the research of a higher competitiveness led to the concentration of economic activities (the "local labour systems"), mostly towards the coast, leading in turn to scale economies, but also to a higher average trip to work. Another example of this tendency to concentration is the high rank of the Marche region for commercial centres per inhabitant. In the period from 1996 to 2002, despite going through a near-recession phase, the region maintained a growth superior to national levels and kept unemployment to low levels (under 6 %). However, these good occupational results come from the high use of determined contracts, as just short of half of the region's firms rely on short-time labour contracts. But the reduction of costs coming with this choice has helped the region maintain a good competitiveness on the international markets, even though this is most notable around Ancona. However, the currently satisfying situation could rapidly deteriorate, for lack of long term policies and perspectives. The marchegian productive system is based on mature sectors, meaning few innovations are possible, and therefore few new markets can be gained. Moreover, the absence of innovation studies at the university level, a result of the low possibilities to apply them on the field, might sustain a situation in which competitiveness will only fall. Finally, the increased inequality of distribution (from 1997 50 % of all workers saw their real income drop) resulting from the diminishing retribution of labour (as opposed to capital) can be interpreted as a way to lower costs in order to maintain international competitiveness, but it is a short-term solution that will not solve any of the marchegian economy's structural challenges. OG *********************************************************** 8. CIR ANCONA E GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RIFUGIATO *********************************************************** Il CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati - Onlus, la principale organizzazione di tutela dei rifugiati in Italia, membro dell'European Council for Refugees and Exiles (ECRE), da molti anni opera su tutto il territorio nazionale offrendo protezione a richiedenti asilo e rifugiati. Nel 2005 il CIR ha seguito in tutta Italia (alle frontiere e sul territorio) complessivamente 6.702 utenti tra richiedenti asilo, rifugiati, con protezione umanitaria e altri (i dati relativi all'attività complessiva del CIR sono consultabili sul CIR NOTIZIE mar/apr 2006). Dall'anno 2001, a seguito della Convenzione con l'U.T.G. Prefettura di Ancona, il CIR gestisce, presso il Valico di Frontiera Portuale della città, l'Ufficio Informazioni Immigrazione e Asilo, svolgendo attività di orientamento sociale e legale, di interpretariato e mediazione culturale, nonché di collaborazione con gli organi competenti alla verifica dell'effettivo rapporto di parentela tra i minori e le persone che li accompagnano, anche in collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Il Servizio CIR Ancona nel 2005 ha seguito 113 utenti, di cui 52 richiedenti asilo (4 minori non accompagnati), 1 rifugiato, 12 casi Dublino, 23 con permesso di soggiorno per motivi umanitari (di cui 2 minori non accompagnati), 1 da formalizzare, 10 dinieghi, 11 irregolari, 3 conversioni del permesso da umanitario a lavoro. Gli utenti - 101 uomini e 12 donne, 73 singoli e 12 nuclei familiari (per 40 persone) - provengono soprattutto da Afghanistan, Iraq curdo, Kosovo, Liberia. Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il CIR insieme all'Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (UNHCR) e ai maggiori enti di tutela operanti nel settore dell'asilo e dei diritti dei rifugiati lancerà un appello congiunto affinché l'Italia si doti di una legge organica sull'asilo, in linea con gli standard europei e con il diritto internazionale dei rifugiati. Il documento - rivolto a Governo e Parlamento italiani - contiene una serie di punti cardine sui quali, secondo gli enti promotori, dovrà fondarsi la legge organica sull'asilo. SM ------------------------------------------------------------------- The CIR Italian Council for Refugees, the main organization of protection of refugees in Italy, member of the European Council for Refugees and Exiles (ECRE), it operates from many years nationwide offering protection to asylum seekers and refugees. In the 2005 CIR has followed in all Italy (to the frontiers and on the territory) altogether 6.702 people between asylum seekers and refugees you, with humanitarian protection and others (the whole data you of CIR activity are available on the CIR NEWS mar/apr 2006). From year 2001, following the Convention with the U.T.G. Prefettura of Ancona (local Interior Minister representative), the CIR manages, within the Port of Ancona, the Immigration and Asylum Office Information, carrying out social and legal guideline activity, translation and cultural mediation, as well as in collaboration with the competent organs and with the High Commissariat of the United Nations for Refugees (UNHCR)the verification of the effective relationship of relationship between the minors and the persons who accompany them. CIR Ancona in 2005 has followed 113 people, of which 52 asylum seekers (4 minors not accompanied), 1 refugee, 12 Dublin cases, 23 allowed of staying for humanitarian reasons (of which 2 minors not accompanied), 1 to formalize, 10 denied, 11 irregular ones, 3 conversions of the permission from humanitarian to job. The people - 101 men and 12 women, 73 single and 12 families (for 40 persons) - come above all from Afghanistan, Curd Iraq, Kosovo, Liberia. The 20 of June, in occasion of the International Day of the Refugee, the CIR with to the High Commissariat of the United Nation for Refugees (UNHCR) and with the most important agencies of protection in the field of the asylum and the rights of refugees you will launch a combined appeal so that Italy has an organic law on the asylum, along with the European standards and the international right of refugees. The document - addressed to Italian Government and Parliament - contains a series of points on which, according to the promoting agencies, will have to found the organic law on the asylum. SM ******************************************************* 9. 2° FORUM SOCIALE MONDIALE SULLE MIGRAZIONI ******************************************************* Dal 22 al 24 giugno a Rivas nella Regione di Madrid ci sarà il 2° Forum sociale mondiale sulle migrazioni. Il forum coinvolgerà oltre 800 partecipanti provenienti da cinque continenti. Se volete farvi un'idea del programma annotatevi fra i vostri preferiti: http://www.fsmm2006.org/en/index.php ---------------------------------------------------------------------------- From 22 19 to 24 of June 2006 there will be the II World Social Forum on Migrations that will be held in Madrid Region (Spain), in the municipality of Rivas Vaciamadrid, and will involve more than 800 participants from the five continents. If you want to have a glimpse of the programme bookmark this website: http://www.fsmm2006.org/en/index.php *********************************************** 10. CIRCOLO AFRICA A ROTHNKLEMPENOW (GERMANIA) *********************************************** Dal 17 al 27 luglio si svolgerà, a Rothenklempenow (nell'ex-Germania dell'est), un'altra iniziativa del Circolo Africa rivolta ai giovani con età compresa tra 18-25 anni. Si tratta dello scambio giovanile "Mix It" al quale parteciperanno 38 giovani di diversi paesi (Grecia, Romania, Repubblica Ceca, Polonia, Germania, Finlandia, Portogallo, Lettonia, Bulgaria ed Italia). Il programma prevede, oltre ad attività all'aperto, workshops e serate culturali, anche una visita a Berlino, al "Ukranenland Torgelow" e a Szczecin (in Polonia). L'alloggio è previsto in un antico borgo ristrutturato in un'area rurale in cui sono compresi due laghi, un allevamento di cavalli, strutture sportive e spazi verdi a volontà. Questo progetto è finanziato dalla Comunità Europea, attraverso il Programma Gioventù. Chiunque fosse interessato a prendere parte a quest'esperienza, si ricorda che i posti liberi per i giovani residenti in Italia sono tre. Il vitto e l'alloggio sono a carico del nostro partner tedesco e le spese per il viaggio saranno rimborsate nel 70%. CA ----------------------------------------------------------- From 17 to 27 July will take place, at Rothenklempenow (Germany), another initiative of Circolo Africa targeting at young people aged 18-25. We're talking about the youth exchange "Mix It", which will gather 38 youngsters from many different countries (Greece, Romania, Czech Republic, Poland, Germany, Finland, Portugal, Latvia, Bulgaria and Italy). The programme foresee open air activities, workshops, cultural evenings and trips to Berlin, "Ukranenland Torgelow" and Szczecin (Poland). Participants shall be hosted at an old rebuilt town in a rural area comprising two lakes, a horse breeding, sportive structures and many green spaces. This project has been financed by the European Commission, through the Youth Programme. There are three vacant places for young people resident in Italy. Board and lodging shall be provided by our German partner and 70% of travel expenses shall be reimbursed by the National Agency. CA ********************************************************** Il numero 12 di questa newsletter è stato spedito a 10.950 indirizzi, per segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria at circoloafrica.org. Il prossimo numero uscirà: il 4 luglio 2006. --------------------------------------------------------------------- The number 12 of this newsletter has been sent to 10.950 addresses. For suggestions please contact: Circolo Culturale Africa via San Spiridione, 5/a 60100 Ancona Italia Tel. +39/071/2072585 Web site: www.circoloafrica.org **************************************************************************** Nel rispetto della Legge 675/96 sulla privacy, a tutela di persone e altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, questo indirizzo e-mail proviene da richieste di informazioni o da elenchi (newsgroup). Per cancellarsi è sufficiente inviare un'e-mail a: segreteria at circoloafrica.org con la richiesta CANCELLAMI. 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