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Rapporto di Amnesty sulla Costa d'Avorio: "Un avvenire carico di minacce"
- Subject: Rapporto di Amnesty sulla Costa d'Avorio: "Un avvenire carico di minacce"
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 27 Oct 2005 10:31:57 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS127-2005 'UN AVVENIRE CARICO DI MINACCE': RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA COSTA D'AVORIO A pochi giorni dalla fine ufficiale del mandato presidenziale di Laurent Gbagbo, Amnesty International ha reso noto il proprio timore che, se un accordo politico non sara' trovato al piu' presto sulla nuova struttura del potere in Costa d'Avorio, le tensioni attuali determinino una ripresa delle ostilita' e, di conseguenza, una crisi umanitaria e gravi violazioni dei diritti umani. 'Senza dubbio mai, dall'indipendenza del paese, cosi' tante incognite hanno pesato sull'avvenire della Costa d'Avorio. E' dovere di tutti evitare che il paese non precipiti in un caos che potrebbe comportare la destabilizzazione prolungata di tutta la regione' - ha dichiarato Javier Gonzalez Diez, coordinatore Costa d'Avorio della Sezione Italiana di Amnesty International. In un rapporto pubblicato oggi e intitolato 'Costa d'Avorio: un avvenire carico di minacce', l'organizzazione per i diritti umani passa in rassegna alcuni tra i principali fattori che possono condurre a un rapido deterioramento della situazione: blocco totale del processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione (DDR), rottura del cessate-il-fuoco, conflitti interetnici nell'ovest del paese, appelli alla xenofobia lanciati da uomini politici e mezzi di comunicazione che si definiscono sostenitori del presidente Gbagbo, utilizzo di bambini soldato e attentati alla liberta' di espressione. Amnesty International e' inoltre particolarmente preoccupata per le informazioni riguardanti la proliferazione delle armi leggere e possibili consegne di armi alle parti in conflitto, a dispetto dell'embargo sulle armi decretato dall'Onu nel novembre 2004. 'Di fronte alla volonta', celata a malapena, delle due parti di scontrarsi prima o poi militarmente, i mezzi messi a disposizione delle Nazioni Unite per controllare effettivamente il rispetto dell'embargo sulle armi paiono insufficienti' - ha commentato Gonzalez Diez. Il processo di DDR, pur essendo stato accettato dalle due parti, rimane bloccato, principalmente a causa della totale assenza di fiducia reciproca, senza la quale questo tipo di programma non ha nessuna possibilita' di partire. Amnesty International e' altrettanto preoccupata per il rischio di esacerbazione dei conflitti interetnici nell'ovest del paese, notoriamente alimentati da appelli alla xenofobia lanciati da uomini politici e mezzi di comunicazione che si definiscono sostenitori del presidente Gbagbo. Il rapporto pubblicato oggi sottolinea come la cosiddetta teoria della 'ivorita'', sviluppata una decina di anni fa da alcuni intellettuali vicini all'ex-presidente Henri Konan Be'die', non ha smesso di essere strumentalizzata per fini politici, con l'intento di veicolare un discorso xenofobo particolarmente pericoloso. 'Nel contesto attuale d'incertezza politica, ogni appello all'odio contro gli stranieri originari della regione (burkinabe', maliani o guineani) puo' degenerare in qualsiasi momento in massacri sempre piu' sanguinosi, poiche' di solito avvengono in luoghi appartati, lontani dalla vista delle autorita' politiche e della missione di mantenimento della pace dell'Onu' - ha sottolineato Gonzalez Diez. Se si aggiungono a questi elementi inquietanti l'attivita' delle milizie filogovernative che hanno rotto il cessate-il-fuoco nel febbraio del 2005 e gli appelli alla dissidenza e all'insurrezione contro il presidente Gbagbo lanciati ad agosto da due alti responsabili dell'esercito ivoriano, emerge un quadro destinato a mantenere un clima di sospetto generalizzato che puo' sfociare in qualsiasi momento in gravi attacchi ai diritti umani. Questo e' il motivo per il quale Amnesty International lancia oggi un appello al presidente Gbagbo e alle 'Forze nuove' che controllano dal settembre del 2002 la meta' settentrionale del paese, affinche' sia fatto tutto il possibile per scongiurare nuove gravi violazioni dei diritti umani in Costa d'Avorio. Al contempo, l''organizzazione si rivolge alla comunita' internazionale, che si e' gia' spesa molto nella risoluzione del conflitto ivoriano e ha dispiegato sul terreno una forza di mantenimento della pace di circa 10.000 uomini. 'Di fronte alla profonda crisi che attraversa la Costa d'Avorio, la comunita' internazionale deve assumersi le proprie responsabilita' e fare tutto il possibile per applicare e fare applicare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza destinate a impedire una ripresa del conflitto che non potrebbe che comportare gravissimi attacchi ai diritti umani' - ha concluso Gonzalez Diez. FINE DEL COMUNICATO Roma, 26 ottobre 2005 Il rapporto 'Costa d'Avorio: un avvenire carico di minacce' e' indisponibile in lingua inglese all'indirizzo: http://www.amnesty.org e presso l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. 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