[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
un canto ... contro la guerra etiopia-eritrea
- Subject: un canto ... contro la guerra etiopia-eritrea
- From: Gabriella Ghermandi <gabriella.ghermandi at gmail.com>
- Date: Wed, 12 Oct 2005 08:52:28 +0200
La scrittrice narratrice italo-etiope-eritrea è lieta di invitarvi allo spettacolo "Un canto per Mamma Heaven" di Gabriella Ghermandi Voce narrante e canti di Gabriella Ghermandi accompagnamento musicale di Alessandro Sorrentino - Sabato 15 ottobre ore 18 Milano - Casa della Cultura - tel 02 795567- Via Borgogna 15 all'interno della manifestazione - L'Africa che cambia info - Casa della Cultura tel 02 795567- pomeriggio dalle 15.00 - Domenica 16 Ottobre ore 17.30 Ameno (Novara) - Cortile Palazzo Tornielli all'interno della manifestazione "Dietro le quinte" info - Asilo Bianco tel 0322 998534 - pomeriggio e sera --------- Un Canto per Mamma Heaven Scritto e interpretato e cantato da Gabriella Ghermandi, musiche di Alessandro Sorrentino. Strumenti usati: Chitarra Classica Tamburo dei Matrimoni Eritrei Tamburello Il racconto narrato durante la performance vuole denunciare l'assurda guerra che si disputa tra Etiopia ed Eritrea, denunciare la difficoltà che molti Habescià (così si chiama nella lingua Tigrigna e Amarigna, l'una lingua ufficiale dell'Etiopia e l'altra dell'Eritrea, il popolo etiope e eritreo) vivono nel doversi schierare da una parte o dall'altra pur provenendo da famiglie miste. Un Canto per Mamma Heaven vuole essere le urla di una madre che nella metafora rappresenta l'anima del popolo e della terra su cui esso vive, una madre che decide di andarsene per non dover più soffrire . Una narrazione cantata e raccontata che parte trasportando il pubblico nell'atmosfera del periodo della dittatura filosovietica di Manghstu Hailè Mariam (dal 74 al 91)e si dipana per arrivare a "mostrare" emotivamente l'attuale situazione del popolo degli Habescià. Oltre a ciò lo spettacolo vuole essere una riflessione sulla situazione che molti migranti vivono: non più accettati nella loro terra e non considerati come persone, con tutti i "naturali diritti" che ne dovrebbero conseguirie, nei paesi in cui approdano. La narrazione ha due voci: La prima di mamma heaven che parla della sua decisione di morire La seconda un uomo un tempo bambino, uno dei bambini cresciuti da mamma heaven, nella tipica situazione comunitaria di molte zone d'Etiopia dove la donna più anziana si occupa dei figli delle altre donne mentre esse sono a lavorare, racconta la storia di Mamma Heaven, quando c'era la dittatura. E lo fa partendo da una firma della donna. "Questa firma è storiaŠ " dice, la storia di quel periodo in cui il governo del Derg per combattere l'analfabetismo aveva istituito per tutti gli analfabeti, grandi e piccini, l'obbligo scolastico. "Questa firma è storiaŠ" la storia di un quartiere, delle feste per le spose, dei tamburi delle feste, del capo del quartiere che crede nella politica del nuovo governo e pertanto viene visto come traditorie, è la storia di Mamma Heaven che impara a firmare e attraverso quella firma salva la vita di tutti i bambini della sua casa portandoli via, ad Asmara, nel periodo più crudo della guerra a Keren. Lo spettacolo si svolge con canti e accompagnamento musicale. Nel mezzo dello spettacolo, quando nella storia Mamma Heaven raggiunge l'obiettivo e impara a firmare, c'è un momento di condivisione del pane tradizionale etiope con il pubblico. Se esistono le condizioni alla fine dello spettacolo si serve anche il The con le spezie. Il racconto e preceduto da una piccola narrazione sulla famiglia di Gabriella Ghermandi, italo-eritrea-etiope, del periodo del colonialismo italiano e dalla legge sul Madamismo che divise la sua famiglia, del suo arrivo in italia alla fine degli anni 70 e della sua presa di consapevolezza della sua appartenenza all'Etiopia e all'Eritrea. Gabriella Ghermandi, Italo-etiope, è nata ad Addis Abeba nel 1965, e si è trasferita in Italia nel 1979. Da parecchi anni vive a Bologna, città originaria del padre. Nel 1999 ha vinto il 1° Premio del concorso per scrittori migranti dell'associazione Eks&Tra, promosso da Fara Editore, e nel 2001 il 3° premio. Ha pubblicato racconti in altre collane e riviste. Seguendo l'arte della metafora tipica della tradizione culturale etiope, scrive e interpreta spettacoli di narrazione. E' dirtettrice artistica del Festival Evocamondi, festival di narrazione e musiche dal mondo, organizzato dalla rivista El Ghibli, a Bentivoglio, in provincia di Bologna, ha partecipato come consulente tecnico in vari progetti tra i quali "Ti conosco perché ti ho letto" percorso di lettura di autori migranti nelle scuole della valle dell'Idice (Provincia di Bologna) e "All'incrocio dei sentieri" incontri con scrittori migranti nelle biblioteche della Provincia di Bologna, e fondatrice, assieme ad altri scrittori, della rivista online El Ghibli e parte del comitato editoriale. Alessandro Sorrentino è nato a Pavia, ma è cresciuto a Taranto. Ha studiato al DAMS di Bologna senza laurearsi. Dal 1992 suona con il gruppo di musiche di tradizione del sud Italia "Grattula Beddattula", ha suonato tra gli altri con: "Ingresso Gratuito" e "Freetto Meesto" (formazioni di musica improvvisata). Con la cantante Francesca Esposito ha realizzato "Le voci degli uomini", spettacolo su testi di I. Buttitta e R. Scotellaro con musiche siciliane e lucane. Ha composto musiche per spettacoli teatrali: "Le sirene" e "Il piccolo principe"; per il cortometraggio animato del disegnatore Pasquale "squaz" Todisco: "Dottor Makumba Voodoo Sanatorium". Ha svolto ricerche sul campo sulle musiche popolari di tradizione orale in Puglia, Basilicata e Campania e sulla storia orale in Puglia, Basilicata ed Emilia Romagna. E' stato premiato al Festival Taranto Cinema, con il regista Simone Ciani, per un documentario sulla Settimana Santa a Taranto. Dal 1999 ha tenuto presso la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna i corsi di chitarra acustica, elettrica e battente; quello di mandolino; laboratori di musica d'insieme e sull'improvvisazione nelle musiche popolari del sud Italia. Sempre per l'Ivan Illich ha tenuto per quattro anni un laboratorio di musica presso il carcere minorile di Bologna. Ha pubblicato, inoltre, articoli su "Urlo" e sue poesie su la rivista "Il macero" e su "Voci di poesia" (antologia di poeti a Bologna). Dal Gennaio di questo anno collabora con la scrittrice Gabriella Ghermandi.
- Prev by Date: R: pena di morte
- Next by Date: NIGER: UN BIMBO SU QUATTRO MUORE PRIMA DEI CINQUE ANNI
- Previous by thread: R: pena di morte
- Next by thread: NIGER: UN BIMBO SU QUATTRO MUORE PRIMA DEI CINQUE ANNI
- Indice: