Chiama l'Africa News 04/06/04



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Chiama l'Africa News 4 giugno 2004
Per la lettura completa delle notizie consultare il sito
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APPELLO DELLA RETE EUROPEA PER L'AFRICA CENTRALE (EURAC)
No alla ripresa di una guerra a grande scala nella regione dei Grandi
Laghi Africani!
Testo della dichiarazione resa pubblica il 2 giugno da Eurac (rete
Europea per l'Africa Centrale) riguardo alla ripresa delle ostilità
nella regione del Sud-Kivu della Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Diffuso in Italia da RETE PACE PER IL CONGO (che fa parte di Eurac),
Strada Cavestro n°16, Loc. Vicomero 43056 San Polo – Torrile (PR); tel :
0521/314263 fax : 0521/314269; e-mail : muungano at libero.it.

EURAC - Rete Europea per l’Africa centrale / Réseau européen pour
l’Afrique centrale / European network for Central Africa

Bruxelles, mercoledi 2 giugno 2004

Delle Ong europee chiedono che la Missione delle Nazioni Unite in Congo
(Monuc) sia immediatamente ridispiegata nella città di Bukavu (RDC) per
disarmare le truppe ribelli e chiedono il ritiro delle truppe rwandesi
dal Congo.
Dei militari dissidenti dell’esercito della Repubblica Democratica del
Congo, agli ordini del generale Laurent Nkunda e del colonnello Jules
Mutebusi (conosciuti entrambi per il loro passato criminale) hanno
preso, il 2 giugno, la città di Bukavu, nell’est del paese, dopo una
settimana di violenti combattimenti. La caduta di Bukavu costituisce il
colpo più grave inferto al processo di pace iniziato nel 2002, dopo una
lunga guerra di cinque anni che ha fatto più di tre milioni di morti.
Noi, Ong europee per lo sviluppo, attive presso le popolazioni civili
della regione dei Grandi Laghi Africani e membri di Eurac (rete Europea
per l’Africa Centrale ), denunciamo energicamente questo colpo di forza
da parte delle unità ribelli.
Condanniamo i crimini commessi questi ultimi giorni e che hanno fatto
almeno una sessantina di morti, compresi dei civili. Siamo fortemente
preoccupati per le molteplici testimonianze che ci giungono dalla zona,
secondo le quali il Rwanda sarebbe direttamente e attivamente implicato
al fianco dei ribelli attraverso l’invio di truppe e il rifornimento di
armi e munizioni via il lago Kivu.
Deploriamo la mancanza di efficacia delle Nazioni Unite (Monuc),
nonostante il mandato loro concesso secondo il capitolo VII che impone
di soccorrere le popolazioni civili nel caso di un immediato pericolo e
malgrado il numero delle unità combattenti di cui esse già dispongono.
Allarmati da questi avvenimenti che potrebbero scatenare una ripresa di
combattimenti su grande scala nella Repubblica Democratica del Congo,
Eurac chiede immediatamente:
Alla Comunità Internazionale (Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, Commissione Internazionale di Accompagnamento della Transizione,
Paesi membri e Presidenza Irlandese dell’Unione Europea):
- di condannare i fatti di guerra intrapresi dagli ammutinati e loro
alleati, identificando chiaramente le responsabilità dei differenti
protagonisti,
- di ricordare che ogni crimine di guerra e contro il diritto umanitario
sarà perseguito e condotto davanti alle giurisdizioni competenti, a
livello sia nazionale che internazionale,
- di mettere a disposizione della Monuc tutti i mezzi necessari per fare
rispettare l’embargo sulle armi,
- di esigere il libero accesso della Monuc a tutte le zone di
combattimento e in tutte quelle dove si registra qualsiasi tipo di
violenza.
Alla Monuc:
- di ridispiegarsi immediatamente su tutta la città di Bukavu, nei suoi
dintorni e sulle vie di comunicazione.
- di disarmare le truppe dissidenti, per ristabilire il controllo e
l'autorità del Governo di Unità Nazionale a Bukavu e dintorni, - di
arrestare i responsabili delle milizie dissidenti e i responsabili di
ogni violenza esercitata nei confronti della popolazione civile,
affinché siano poi giudicati.
Al Rwanda:
- di ritirare tutte le sue truppe dal territorio congolese e di cessare
ogni sostegno (logistico, militare, ecc.) all’una o all’altra parte
belligerante in RDC, conformemente agli accordi e agli impegni presi
anteriormente (Accordo di Pretoria).
Ai Partner occidentali del Rwanda:
- di adottare delle misure appropriate (congelamento di versamenti di
aiuti bilaterali, tale congelamento non concernendo quegli aiuti che
andrebbero a beneficio diretto della popolazione) per sanzionare tale
comportamento violento nei confronti delle popolazioni del Congo e della
regione dei Grandi Laghi.
Al Governo di Unità Nazionale:
- di accelerare l’effettiva ripresa in mano delle province dell’Est, a
cominciare dal Sud e Nord Kivu e in primo luogo dalla città di Bukavu,
da parte delle autorità civili e militari da lui designate con il
consenso dell?insieme delle parti che lo compongono.
Alle organizzazioni umanitarie e ai donatori di fondi:
- di fornire un’assistenza immediata alle persone rifugiate e sfollate
in seguito ai recenti avvenimenti, sia in Congo come in Rwanda.

Per contatti:
Nicolas VERCKEN, Président du Conseil d’Administration d’Eurac, Tel 00
33 (0)1 44 82 81 61 fax : 00 33 (0)1 44 82 81 45

NOTIZIE DAL CONTINENTE <http://www.cipsi.it/africa/indice.asp?tipo=14>

Sudan: segnali di pace tra venti di guerra
Il fragile accordo siglato qualche giorno fa in Kenia messo a dura prova
dalla crisi nel Darfur. Articolo di Eugenio Melandri pubblicato sul
Mattino di domenica 30 maggio
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=680&tipo=14
<http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=680&tipo=14>

APPROFONDIMENTI <http://www.cipsi.it/africa/indice.asp?tipo=2>

Congo Attualità n° 36, 4 giugno 2004. Edizione speciale: gli avvenimenti
di Bukavu
SOMMARIO
Editoriale: Da dove nascono le guerre
LA SEQUENZA DEI FATTI. CHE COSA STA AVVENENDO?
- Voci della Società civile
- Una terza guerra si annuncia?
REAZIONI NEL PAESE E NEL MONDO
- Manifestazioni popolari
- La reazione del Governo
- Reazioni internazionali
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=685&tipo=2
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APPUNTAMENTI <http://www.cipsi.it/africa/indice.asp?tipo=5>

ROMA, 5 giugno 2004
Dino Frisullo, le battaglie, la vita, gli scritti
L’associazione Senzaconfine e l’associazione Azad, in collaborazione con
l’associazione del Bangladesh, ti invitano ad una serata in ricordo di
Dino, presso i giardini di piazza Vittorio, dalle 18.30 alle 23.00
18.30 – Apertura serata
18.45 - Lettura di brani scritti da Dino Frisullo riguardanti
l’immigrazione, la guerra e i profughi
19.15 – Gruppo musicale del Bangladesh (2 cantanti, 1 tabla, 1 armonium)
20.00 – Recitazione a partire da brani sulla questione kurda scritti da
D. Frisullo, a cura di Annette Henneman, Teatro di nascosto
20.30 – Microfono aperto
21.00 – Proiezione in anteprima romana dell’ultima intervista rilasciata
da Dino Frisullo sull’immigrazione, realizzata dall’Osservatorio sulle
trasformazioni produttive di Monfalcone
21.30 – Proiezione video a cura dell’associazione Azad
21.50 – Microfono aperto
22.20 – Comert Kahraman (cantante kurdo che si accompagna con il saz,
Accademia kurda di Colonia)

INFO: 3498327322 - senzaconfine at libero.it

Si ringraziano tutti gli amici di Dino che hanno contribuito alla
realizzazione di questa iniziativa, e il Comune di Roma che l’ha
sostenuta

ROMA, 8 giugno 2004
Fermenti Multiculturali nel Teatro Contemporaneo. Seminario sul Teatro
dell’Africa Anglofona, Francofona e Lusofona
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=683&tipo=5
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CREMONA, 2-24 giugno 2004
CremonAfrica: iniziative per mettere in luce le ricchezze culturali
dell'Africa SubSahariana
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=684&tipo=5
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redazione a cura di Paola Luzzi