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Fw: Insieme per la Tunisia
- Subject: Fw: Insieme per la Tunisia
- From: "luisa rizzo" <lu-sa at mail.clio.it>
- Date: Wed, 28 Aug 2002 23:24:15 +0200
From: "Rolando Alberto Borzetti" <r.a.borzetti at inwind.it> To: <stranieri-edscuola at yahoogroups.com> Cc: <dw-intercultura at yahoogroups.com> Sent: Wednesday, August 28, 2002 9:55 PM Subject: [dw-intercultura] ''Insieme per la Tunisia'' "Basta con la negazione della libertà di espressione e con il regime, in Tunisia". "Insieme per la Tunisia", associazione nata cinque anni fa e composta da una cinquantina di immigrati tunisini, per la maggior parte rifugiati politici, ha lanciato oggi un appello alla stampa italiana, per denunciare la situazione in cui versa la nazione tunisina. Occasione della denuncia, il decimo anniversario degli scandalosi processi militari che nei giorni 27, 28 e 29 agosto 1992 il regime di Ben Ali celebrò contro i dissidenti politici e che condussero in carcere circa 30 mila presunti oppositori (la Tunisia conta 9 milioni di persone; gli arresti coinvolsero quindi un abitante ogni 300 cittadini, ndr). "Secondo Amnesty International sono ancora mille i detenuti in carcere da allora spiega Chabab Mahjoub, di "Insieme per la Tunisia"-. Siamo qui per ricordare che in questi giorni circa 300 detenuti in carceri tunisine stanno facendo lo sciopero della fame per far conoscere al mondo la loro iniqua condizione. Con il loro digiuno chiedono l'amnistia generale in Tunisia; la liberazione di tutti i detenuti politici; la libertà politica e di espressione: in Tunisia non si può far nulla, neppure fondare un'associazione che difenda la natura, senza l'assenso del regime". "Insieme per la Tunisia" ha ricordato la situazione del giornalista Abdallah Zouari, membro del partito politico di opposizione Innadha, che dopo 10 anni di carcere, pochi giorni dopo la sua liberazione, è stato mandato senza alcun motivo al confino, in una città a 600 km da Tunisi, probabilmente per evitare che avesse contatti con la sempre più vivace società civile tunisina. E' stato denunciato anche il caso di Hamma Hammami, leader del Partito Comunista dei Lavoratori di Tunisia. Hammami, dopo essere rimasto in clandestinità per tre anni, si è presentato in tribunale per ostituirsi: qui è stato malmenato dalla Polizia, di fronte alla stampa, e subito arrestato. "Il popolo tunisino si merita molto di più continua Mahjoub-. Il nostro è un regime. Ad aprile il presidente Ben Alì, il cui mandato sta per scadere, ha modificato la Costituzione, che prevedeva tre mandati consecutivi possibili per un presidente; con il cambiamento introdotto Ben Alì potrà essere eletto per altri tre mandati (altri 15 anni, ndr). Per informazioni sull'associazione "Insieme per la Tunisia" è possibile telefonare al numero 338.9180641. (cpg)
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