IL CONTINENTE CHE INQUINA MENO PAGA LE PEGGIORI CONSEGUENZE



AFRICA, 18 GIU 2001 (0:35)

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STUDIOSO: IL CONTINENTE CHE INQUINA MENO PAGA LE PEGGIORI CONSEGUENZE DEL
RISCALDAMENTO GLOBALE (STANDARD, GENERAL)

Nonostante l’Africa consumi meno carburante di origine fossile e, quindi,
abbia il più basso tasso planetario di emissioni di gas serra, è il
continente che paga il prezzo più alto per il riscaldamento globale del
clima. "È una tragica ironia", così la definisce il professor Robert Watson,
capo degli scienziati della Banca mondiale (Bm) e responsabile del Comitato
intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), in un’intervista
rilasciata all’agenzia on-line allAfrica. La vulnerabilità del continente,
spiega il professor Watson, è legata anche alla povertà diffusa che limita
le capacità di adattamento agli sconvolgimenti meteorologici. "Vi sono
evidenti osservazioni – prosegue lo scienziato – che il riscaldamento
attuale sia un fenomeno eccezionale rispetto agli ultimi 10mila anni". I
maggiori pericoli per l’Africa sono la desertificazione, la diffusione della
febbre ‘dengue’, la malaria, altre malattie infettive e, infine, la crescita
del livello degli oceani, che aumenterà il potere di erosione delle acque.
Ma il processo, continua l’esponente della Bm, non è irreversibile, a patto
di muovere decisi passi immediati verso l’adattamento ai mutamenti
climatici, con l’aiuto dei Paesi occidentali. In questo senso, conclude il
professor Watson, la prima sfida è la riduzione delle emissioni di gas
serra. Uno dei segnali più inquietanti degli effetti sull’Africa del
riscaldamento globale è stato reso noto oltre due mesi fa, tramite uno
studio che il professor Lonnie Thompson, geologo dell’American Ohio State’s
Byrd Polar Research Centre (Ohio, Usa), ha comunicato al Parlamento di Dar
Es Salaam (Tanzania). Secondo questa ricerca, entro i prossimi venti anni la
neve potrebbe scomparire dalla vetta del monte Kilimanjaro (Tanzania), la
più alta montagna del continente con i suoi 5mila 895 metri d’altitudine.
Circa un terzo del ghiacciaio si è già sciolto negli ultimi 12 anni e
rispetto alla prima mappatura, risalente al 1912, risulta che circa l’82 per
cento della superficie innevata è andata perduta. (GM)

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"La natura ha messo in comune tutte le cose
 per l'uso di tutti,
l'usurpazione ha fatto il diritto privato" -
S.Ambrogio - Sui doveri 1,28,132