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mai reagire, e nel caso di genocidio?
- Subject: mai reagire, e nel caso di genocidio?
- From: "Yunan" <yunan at tiscalinet.it>
- Date: Thu, 31 May 2001 13:32:38 +0200
chiedo conforto a voi della lista di Pax Christi a Peacelink-Africa. Ho vissuto con mia moglie nella comunità di Koinonia a Nairobi, comunità fondata da padre Kizito Sesana e da giovani africani. Nei mesi passati da quelli parti ho potuto conoscere molti Nuba, il popolo che vive nel Sudan centrale; siamo divenuti amici di molti di loro, tra i quali Yusuf Kuwa, il leader del movimento di liberazione morto di recente per un tumore, e di Stephen Amin, giovane studente di giornalismo e membro della comunità di Koinonia. Ho avuto anche la grazia di visitare le montagne Nuba un paio di volte. I Nuba si possono raggiungere solo con voli clandestini essendo l'area interdetta dal governo integralista del Sudan, anche se parte delle montagne sono sotto il controllo del movimento di liberazione SPLA. Il governo di Karthoum, arabo e mussulmano, dal 1983 sta compiendo un genocidio nei confronti dei Nuba, mussulmani, cristiani ed di religione tradizionale: campi di concentramento (chiamati Peace Camp!), stupri sistematici - i militari che li compiono hanno il diritto di tenersi la vittima come premio - torture e uccisioni dei leader civili, degli insegnanti ecc., deportazioni forzate, e bombardamenti di villaggi. Tutto è documentato da Amnesty International, Human Right Watch, ONU, da Amani (l'unica ONG che fa qualcosa di concreto) e da numerosi giornalisti tra cui Pietro Veronese di Repubblica e Julie Flint della BBC. E nonostante questo nessuno muove un dito: l'ONU ha tentato di aprire un corridoio umanitario ma dopo le pressione dei governativi ha deciso di far finta di niente. Numerose compagnie occidentali ad asiatiche stanno finanziando il Sudan per estrarre liberamente il petrolio di cui il sud del paese e le zone limitrofe dei Nuba sono ricchissime. Naturalmente i soldi sono immediatamente reinvestiti in armi e proprio in questi giorni i governativi ben armati - prima era una guerra tra miseri e ci si sparava con armi di volta in volta sottratte agli avversi - stanno compiendo un violento attacco contro i Nuba asserragliati nella zona liberata. Numerosi villaggi sono stati bruciati e che è riuscito a scappare dovrà affrontare la fame. I governativi distruggono sistematicamente i raccolti ed il bestiame, avvelenano i pozzi e piazzano mine all'interno delle capanne. L'anno scorso è stato bombardato un villaggio e colpita una capanna/scuola, sono stati uccisi 14 bambini e la maestra di 20 anni, numerosi altri bimbi gravemente feriti hanno perso gli arti; Stephen Amin che è sopravvissuto miracolosamente è riuscito a filmare le immagini terribili di morte e sofferenza. Solo la BBC ha trasmesso una parte del filmato, in Italia solo Avvenire e radio Popolare hanno parlato, nonostante lo sforzo fatto per raccontare dell'accaduto. A dicembre durante il pellegrinaggio giubilare sulle montagne Nuba, ho rivisto molti amici incontrati nei viaggi precedenti, molti di loro erano sfuggiti alle violenze e vivevano come profughi tra i poveri. Ora in quelle zone si sta combattendo per sopravvivere e non essere cancellati dalla faccia della terra. Si sta eliminando una cultura e un popolo fiero, unico e molto più evoluto di noi, che fa della fratellanza e della tolleranza il bene più grande. Forse per questo sono sterminati. Per la giornata del ricordo della Shoà, in tutte le manifestazioni, sui giornali, nei servizi televisivi si ripeteva: "MAI PIÙ!" Purtroppo è una tragica illusione Vi chiedo di riservare una preghiera perchè Dio doni una pace giusta ai Nuba del Sudan. Grazie per l'attenzione. Giovanni Todeschini P.S. se desiderate conoscere meglio i Nuba contattatemi (yunan at tiscalinet.it) o visitate i seguenti siti: http://go.to/NubaMountains http://www.extremekanal.com/kriznart/index.html http://www.peacelink.it/amani.html
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