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rdc: scontri armati tra ugandesi e ruandesi
- Subject: rdc: scontri armati tra ugandesi e ruandesi
- From: PIER LUIGI GIACOMONI <rhenus at libero.it>
- Date: Sat, 10 Jun 2000 07:15:15 -100
Pubblichiamo qui di seguito la collezione di dispacci diffusi oggi (venerdi' 9/6/2000) dall'agenzia di stampa missionaria MISNA. Ci rendiamo conto che questo forse non fara' chiarezza sugli eventi, ma crediamo in questo modo di fornire un buon servizio senza fare da ulteiore filtro. BUONA LETTURA, PLG ------------------------------------------------------------------------------- | MISSIONARI INDIGNATI PER IL GENOCIDIO DI KISANGANI "La notte e' trascorsa abbastanza tranquillamente a Kisangani, ma alle prime luci dell'alba sono ripresi i bombardamenti". Lo ha dichiarato alla MISNA padre Venanzio Milani, Vicario Generale dei Missionari Comboniani. "Per quanto riguarda la nostra Congregazione - ha aggiunto - abbiamo perso contatto con due comunita' presenti nella citta' congolese". Padre Milani ha poi precisato che la popolazione locale, ed in particolare le comunita' religiose, sono utilizzate come autentici scudi umani. "Basti pensare che attorno alle case religiose, come anche attorno ad altri edifici, i ruandesi hanno allestito le loro trincee". La Vicaria Generale delle Missionarie Comboniane, Suor Annunziata Giannotti, ha poi raccontato alla MISNA che piu' di un centinaio di persone asserragliate nella Procura Diocesana, non lontano dalla Cattedrale, stanno letteralmente morendo di fame e di sete. "Sono rinchiusi nell'edificio - ha detto la religiosa - e rischiano di soccombere da un momento all'altro". "Ci chiediamo - ha aggiunto padre Milani - cosa stia facendo la comunita' internazionale, visto e considerato che secondo alcune ambasciate presenti nel Paese, a Kisangani sarebbe in atto la tregua. Questo conferma quanto denunciato in piu' di una circostanza dai missionari: la grande disinformazione". Padre Milani ha proseguito, dichiarando che i civili di Kisangani sono indignati per il comportamento del personale delle Nazioni Unite presente nella citta' congolese, che da troppo tempo era al corrente del mancato rispetto del 'cessate il fuoco' tra forze militari ugandesi e ruandesi. Padre Milani ha concluso ricordando che a Kisangani almeno un milione di persone rischia la morte da un momento all'altro, precisando che il bilancio delle vittime e' molto piu' elevato di quanto annunciato da fonti ufficiali. (CO) MISNA - 9/6/2000 - H.: 09:40 KISANGANI: MISSIONARI, "AIUTATECI" "Qui a Kisangani siamo disperati!" A parlare E' un religioso del quale la MISNA mantiene l'anonimato. "I morti sono tantissimi e quasi tutti intrappolati sotto le macerie. E' impossibile avere una cifra esatta delle vittime perche' uscire per strada e' rischiosissimo. Se non crepiamo per le bombe prima o poi moriremo di fame e di sete. E' da lunedi' che siamo praticamente senza acqua e le scorte alimentari scarseggiano. Stiamo consumando le ultime bevande nel magazzino di casa che finora non e' stato centrato dalle bombe. Lavarsi e' impossibile perche' la pompa dell'acqua e' fuori uso. Una scheggia ha spazzato via la tubatura. Non sappiamo dove nasconderci e sentiamo urlare e piangere tanta gente. Non abbiamo notizie dei nostri confratelli e degli altri religiosi presenti in citta'. Nel giardino, qui fuori, ci sono alcune trincee militari ruandesi. Gli ugandesi sparando contro di loro rischiano di farci fuori. Pregate per noi". (CO) MISNA - 9/6/2000 - H.: 12:36 KISANGANI: DIMINUITO IL FUOCO DEI CANNONI, MA LA SITUAZIONE e' SEMPRE DISPERATA Il fuoco delle armi, alle 12:30 ora locale, e' leggermente diminuito d'intensita' a Kisangani, citta' nell'est dell'ex Zaire, teatro di accesi scontri tra forze ruandesi ed ugandesi. Lo scenario, comunque, permane grave e la gente e' rinchiusa nelle proprie abitazioni. I quattro ospedali della citta', almeno due dei quali colpiti a quanto pare da proiettili ugandesi o ruandesi, traboccano di feriti. La situazione non e' diversa nei 25 ambulatori di cui Kisangani dispone. Nello scontro tra forze ugandesi e ruandesi posizionate sulle sponde del fiume Congo si e' parlato prima di venti vittime, poi di 50, poi ancora di 100 e piu'. La verita' e' che il numero dei morti non puo' nemmeno essere facilmente contato perche', come tutte le fonti dichiarano, non e' nemmeno possibile uscire per le strade se non a rischio della vita. Le ultime notizie sulle terribili condizioni in cui si trovano le strutture sanitarie di questa citta' di circa 600.000 abitanti sono state fornite da Alexander Liebeskind della Croce Rossa Internazionale. (CO) MISNA - 9/6/2000 - H.: 16:35 KISANGANI: REAZIONI INTERNAZIONALI Per quel che e' accaduto e sta ancora accadendo in questi ultimi cinque giorni a Kisangani si e' levato un coro di proteste internazionali. Per Frederick Chiluba, presidente dello Zambia e mediatore del 'cessate il fuoco' del luglio 1999 in Congo "sono sviluppi improvvisi e molto tristi. L'intera vicenda non ha logica. E' una grande vergogna per l'Africa". Chiluba ha anche detto all'agenzia di stampa Reuters di aver parlato al telefono con il presidente ugandese Museveni e di aver tentato di contattare quello ruandese Kagame che era in Europa. Chiluba ha detto che si rechera' presto in Uganda e in Rwanda. Danilo Paiva, capo dei 20 uomini dell'Onu in missione a Kisangani ha invece commentato che "i comandanti delle forze di terra sono responsabili del blocco degli accordi di pace... Stanno commettendo un genocidio contro la citta' congolese. Stanno distruggendo Kisangani e devono esserne ritenuti colpevoli". Aldo Ajello, inviato della Comunita' Europea, parlando da Kinshasa, al termine di una breve visita ha dichiarato:"Quello che sta accadendo a Kisangani e' inaccettabile; e' come una guerra dentro una guerra e non ha giustificazioni". L'Europa e' favorevole a una Conferenza di pace per la regione dei Grandi Laghi ed e' pronta a fornire sostegno politico e finanziario all'iniziativa, ha anche ricordato Ajello. Salim Ahmed Salim, segretario dell'Organizzazione per l'Unita' africana(Oua) ha commentato che si tratta:" prima di tutto della totale violazione degli accordi di pace di Lusaka... ma e' ancora piu' preoccupante il fatto che i combattimenti si svolgano nel territorio di una altro stato sovrano." Salim Ahmed Salim ha anche sottolineato l'effetto destabilizzante che lo scontro di Kisangani ha sulla regione e sui tentativi in corso a tutti i livelli per riportare la pace in Congo. (CO) MISNA - 9/6/2000 - H.: 18:01 KISANGANI: KIGALI E KAMPALA SEMPRE PIU'_ NEMICHE Sono stati almeno sedici i "cessate il fuoco" dichiarati e subito infranti negli ultimi sei mesi a Kisangani: qualcuno non e' durato neanche un quarto d'ora. Il 'New Vision' quotidiano ugandese filo-governativo, nell'edizione odierna, presenta con molto rilievo una decisione di Yoweri Museveni, il cui significato e' estremamente importante per comprendere la disastrosa situazione in cui versa Kisangani. Il presidente ugandese, ieri, dopo contatti con il Palazzo di Vetro, aveva disposto un "cessate il fuoco" di 24 ore, ma solo a condizione che gli osservatori dell'Onu (Monuc) avessero preso posizione accanto alle forze ugandesi. Un particolare quest'ultimo che la stampa internazionale giovedi' aveva ignorato e che contribuisce a spiegare la fragilita', o meglio l'inconsistenza, dei "cessate il fuoco" che rimbalzano sui media con grande clamore. Simili 'intese' nascono gia' condizionate in maniera pesante e non possono certo essere fatte rispettare da 20 uomini disarmati dell'Onu. Non appare sorprendente quindi che almeno 6.000 colpi di artiglieria pesante siano stati scagliati, tra una dichiarazione di sospensione e l'altra, da entrambi i contendenti. D'altro canto, i rapporti tra Kigali e Kampala, entrati a suo tempo nella Repubblica Democratica del Congo per combattere insieme contro Kinshasa, sembrano oggi molto malmessi se e' vero quel che scrive oggi ancora il "New Vision". Il Rwanda starebbe rinforzando la sua presenza al confine ugandese, secondo il quotidiano, in particolare ad Hamubare nel distretto di Byumba. Il giornale attribuisce la notizia al portavoce dell'esercito di Kampala, il maggiore Phinehas Katirima. (CO) MISNA - 9/6/2000 - H.: 18:46 KISANGANI: CONTINUANO GLI SCONTRI Sembra tuttora irrefrenabile, lo scontro fra i contingenti ruandese e ugandese che occupano Kisangani (Nord Est della Repubblica Democratica del Congo). Secondo fonti umanitarie, i combattimenti sembrano essere leggermente calati di intensita'. I civili rimangono pertanto intrappolati fra le truppe di Kigali, che occupano il centro citta', e quelle ugandesi, che hanno il quartier generale nella zona del nuovo aeroporto. Continuano inoltre a mancare acqua e luce elettrica. (BL) MISNA - 9/6/2000 - H.: 20:48 KISANGANI: MISSIONARI, "INVOCHIAMO IL CESSATE IL FUOCO" "Abbiamo appreso dal personale della Chiesa Cattolica e da altre fonti indipendenti che la situazione a Kisangani, citta' nel Nord Est dell'ex-Zaire, e' estremamente grave". Lo ha reso noto alla MISNA padre John Antonini, Segretario del Forum Congo. "Nel corso dei bombardamenti tra reparti ugandesi e ruandesi, centinaia di migliaia di civili rischiano di perdere la vita per il folle azzardo della violenza. Inoltre le stesse fonti ci riferiscono che la gente viene utilizzata come scudo umano, una vessazione criminosa e inaccettabile. Appoggiamo pertanto le attivita' della Croce Rossa in atto e invochiamo un intervento immediato dell'Onu per porre fine al massacro. Ci appelliamo al buon senso del Presidente ugandese, Yoweri Museveni, e del suo omologo ruandese, Paul Kagame, perche' raggiungano tempestivamente un accordo sul cessate il fuoco. Qualora cio' non avvenisse, il sangue delle centinaia di morti che giacciono sotto le macerie e sulle strade di Kisangani ricadra' su tutti coloro che hanno permesso un simile genocidio". (BL) MISNA - 9/6/2000 - H.: 22:21 PIER LUIGI GIACOMONI rhenus at libero.it Net-Tamer V 1.11.2 - In Prova ------060090200022052000NTI--
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