SIERRA LEONE



Title: MI.S.N.A.
 
SIERRA LEONE, 7 GIU 2000 (16:8)

L'ASSURDA GUERRA DEI RIBELLI/PARTE1 (STANDARD, GENERAL)
 
Servizio dal nostro inviato nel Nord della Sierra Leone. "Evviva Foday Sankoh. Dio è con noi". Capitan Haja urla a squarciagola cavalcando una vecchia Honda XL 125 fuoristrada, rossa fiammante. È una donna sulla quarantina,responsabile dell’ala femminile del Ruf. Alta, magra allampanata, indossa una mimetica e parla correttamente inglese e creolo. Ha due cartucciere che si incrociano sul petto: con la mano destra tiene il manubrio e con la sinistra agita un Ak 47. Se non fosse per la capigliatura a treccine che le cinge il capo, nessuno direbbe che è una donna. È figlia di un grande capo Mende (gruppo etnico sierraleonese), originaria di Bo. Per lei Sankoh, leader storico del Ruf, è un santo e non accetta alcuna critica contro quello che lei stessa definisce il "Padre della patria". Poco importa che i ribelli si siano macchiati in questi anni di orrendi crimini contro i civili: amputazioni di arti, uccisioni all’arma bianca. Poco importa che continui a uccidere. «Noi combattiamo, commenta il generale Komba, numero due del Ruf, per un grande ideale: dare un futuro al nostro Paese». Mentre parla seduto in sella alla sua Cagiva 250 è arrogante. Fuma la sua solita sigaretta di Jamba, un’erba stupefacente che cresce in abbondanza da queste parti. A differenza di Haja, Komba è basso e zoppo, comanda la «Giungla del nord», la regione militare che comprende ben 5 battaglioni del Ruf dislocati sul versante occidentale della Sierra Leone. I ribelli, dai primi di maggio, quando sequestrarono a più riprese circa 500 caschi blu, non vogliono più saperne di pace mandando in fumo l’intesa di Lomé, siglata lo scorso 7 luglio con il presidente sierraleonese Ahmed Tejan Kabbah, anche il più neutrale degli osservatori non potrebbe fare a meno di constatare, sul volto di questi combattenti, l’assurda follia della violenza. Hanno reclutato con la forza migliaia di bambini costringendoli ad uccidere senza pietà. Da quando sono riprese le ostilità non c’è ribelle che non sia armato da cima a fondo con cartucciere, bombe a mano, pistole e altri ordigni. (Continua) (CO)