NIGRIZIA 5/2000 - FATTI E PROBLEMI - ZIMBABWE



FATTI E PROBLEMI

Zimbabwe / L'occupazione delle terre
L'ULTIMO TRUCCO DI MUGABE
Augustine Deke da Gweru

I VETERANI DI GUERRA HANNO OCCUPATO QUASI MILLE GRANDI FATTORIE DI
LATIFONDISTI BIANCHI. IL PRESIDENTE CERCA DI EVITARE LA SCONFITTA; SI
INTENSIFICANO DISORDINI E PROTESTE. IL PAESE E' SULL'ORLO DEL COLLASSO
ECONOMICO E DEL COLPO DI STATO.

L’atmosfera politica e' sempre piu' tesa in vista delle prossime elezioni
legislative: queste sono state rimandate da aprile a maggio(e nel frattempo
il parlamento e' stato sciolto), nonostante gli indicatori economici in
caduta libera e al loro minimo livello. Se Mugabe dovesse soccombere
all'opposizione, secondo la costituzione di Lancaster conserverebbe il
potere fino al 2002, ma con un parlamento contrario.

Il partito al potere, Zanu (Pf), ha scelto di usare le minacce senza tenere
conto dei pericoli per l’economia nazionale e la stabilita' sociale. Mugabe
ha deciso di assumere un linguaggio razzista e di creare divisioni per
rimanere al potere. Secondo molti osservatori politici le prossime elezioni
saranno per l'anziano presidente "il giorno del giudizio" .

Il giorno prima dello storico referendum del febbraio scorso (Nigrizia,
3/00, 8) Mugabe aveva chiaramente avvisato la nazione e l’Mdc (principale
partito di opposizione): "Che fermino questa violenza, subito... Stanno
cercando non solo la collera della legge, ma anche quella del partito al
governo".

Dopo la clamorosa sconfitta sul referendum, la terra e i bianchi sono
diventati l'alternativa di Mugabe per ricompattare emotivamente gli elettori
contro i fantasmi del passato coloniale. D'altronde la terra e' sempre stata
l'ultimo asso nella manica che Mugabe poteva giocare prima degli
appuntamenti elettorali (per l'analisi della complessa questione terra - e
acqua - vedi Nigrizia, 3/98, 14). Nell'80 il presidente-padre della patria
ottenne il 94% dei voti; nell'85 l'84%; nel '90 solo il 54%. Ma la crisi
attuale e' iniziata nel '97.

"Qualunque minaccia di Mugabe non impedira' ai cittadini di toglierlo dal
potere - sostiene Timothy Mukhahlela, esponente dell'Mdc a Gweru -. Crediamo
che il miglior modo di affrontare la questione della terra sia attraverso
vie legali. In questi mesi stiamo sensibilizzando i contadini per spiegare
loro come mai la questione terra non e' mai stata realmente affrontata in 20
anni. E ci aspettiamo una grande vittoria dell'Mdc contro la Zanu nelle
prossime elezioni".

La terra rimane cruciale: uno dei motivi principali della guerra di
liberazione era la volonta' di acquisire la terra da distribuire equamente.
Nel 1932 il governo coloniale approvo' una legge che, classificando la terra
come "europea" e "africana", permise tra il '36 e il '59 di scacciare
113mila africani dalle fertili terre dell'altopiano verso quelle aride del
bassopiano senza alcuna compensazione. Dopo l'indipendenza Mugabe
ridistribui' 9 milioni di ettari tra 162mila famiglie. Ma la gran parte di
quelle terre finirono nelle mani di esponenti del governo e delle loro
famiglie. Il Farmers Development Trust, dominato dai bianchi,in ogni caso
dava una formazione ai contadini neri per migliorare la produttivita' delle
loro piccole aziende. I corsi coinvolgevano 3mila fattorie all'anno.

IL GIORNO DEL GIUDIZIO

Nel 1980 gli ex combattenti ebbero solamente 4.400 dollari come premio di
smobilitazione per iniziare una nuova vita. Quelli che provarono a unirsi in
cooperative fallirono a causa di finanziamenti insufficienti e di scarsa
capacita' di gestione. Dieci anni dopo l'indipendenza le aziende e il
governo erano riusciti a dare lavoro a 43mila ex combattenti; 14mila
proseguivano i corsi di formazione e 13mila rimanevano disoccupati. Nel '90
si costituisce l'Associazione dei veterani di guerra (Wwa), che ben presto
lascia l'amaro in bocca agli ex combattenti perche' i fondi loro destinati
finiscono invece nelle tasche dei funzionari di governo e dei dirigenti
della Wwa.

Comunque vada l'invasione delle terre, che a meta' aprile aveva gia' causato
un morto e alcuni feriti seri tra gli agricoltori bianchi, finira' presto,
subito dopo le elezioni.

Gli "invasori" dovranno tornare alle loro case per mancanze di
infrastrutture per coltivare la terra. Senza contare che hanno infranto la
legge, come ha gia' dichiarato l’Alta corte, e prima o poi la giustizia
fara' il suo corso.

Con la tensione politica ed economica sempre crescente, e' assai probabile
che Mugabe utilizzi le invasioni (fomentate dallo stesso presidente) come un
pretesto per proclamare lo stato di emergenza e rinviare le prossime
elezioni. Senza tenere conto inoltre che il poco tempo a disposizione della
commissione incaricata di redigere le liste degli iscritti a votare nelle
varie circoscrizioni potrebbe offrire un ulteriore pretesto.

Ma al di la' dell'invasione delle terre, condotta da un gruppetto di
malguidati ex combattenti, diventa sempre piu' palpabile nel paese la
sensazione che la maggior parte dei cittadini piu' passa il tempo piu'
diventano politicamente consapevoli di affidare l'analisi degli eventi al
voto. Anche considerando la corruzione, che ha fatto perdere al paese 17
miliardi di dollari tra il '97 e il '98, nel pieno della crisi economica. Le
elezioni saranno davvero il giorno del giudizio per Mugabe.


CHI INGANNA CHI?

"L'invasione delle terre non e' altro che una mera strategia della campagna
elettorale con cui la Zanu vuole riottenere il supporto delle aree rurali
che sta velocemente svanendo".

Percy Makombe, direttore di Moto, mensile pubblicato a Gweru, commenta per
Nigrizia i suoi dati. "Delle 120 grandi fattorie offerte al governo, ne sono
state comperate solo 70". Makombe elenca 30 nomi di beneficiari della
"riforma" di Mugabe: parlamentari, ministri, ambasciatori, giudici... Tutti
legati, in un modo o nell'altro, alla Zanu. "Nel novembre '97 il governo ha
pubblicato una lista di 1.480 fattorie con l'intenzione di acquisirle. La
Commercial Farms Union ha presentato nel '98 una controproposta,
dichiarandosi disponibile a cedere immediatamente 1,5 milioni di ettari e a
raccogliere 400 milioni di dollari. Il governo non ha mai risposto".

Mugabe vorrebbe la terra dei bianchi senza indennizzarli, perche' sostiene
che deve essere la Gran Bretagna (ex potenza coloniale) a fornire quei
fondi. Londra ha rifiutato quello che definisce un ricatto, dichiarandosi
pero' disponibile a cooperare a una riforma agraria libera e trasparente,
che garantisca la terra alla maggioranza degli zimbabweani. Anche l'Unione
europea, un sostenitore chiave della riforma agraria, ha pressato Mugabe per
far cessare le invasioni.

"La questione della terra non solo scatena i sentimenti dei neri contro i
bianchi, ma anche dei neri contro i neri - prosegue Makombe -. La realta' e'
che i veterani di guerra e la Zanu si stanno usando reciprocamente".

Secondo altri osservatori Mugabe finanzia direttamente le invasioni dei
"veterani" (molti di loro in realta' sono dei ventenni), offrendo gratis i
trasporti e le tende, e addirittura in alcuni casi pagando una piccola somma
come diaria agli occupanti. In cambio la Wwa ha dichiarato di avere il
diritto di difendere il governo e la Zanu con le armi, se necessario.


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