Africanews ITA - Aprile 2000 - E



AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.25  - APRILE  2000


Zambia
Vita pericolosa del rifugiato
di Mildred Mpundu


Le donne rifugiate sono un gruppo vulnerabile. A causa dei conflitti
fuggono dai loro paesi e si trovano in situazioni precarie in cui sono
soggette a ogni tipo di abuso, compreso lo stupro.


All'inizio dell'anno in Zambia una rifugiata che si era allontanata
per prendere l'acqua a un torrente e' stata quasi violentata da
quattro soldati che parlavano swahili e francese. Un soldato ha
chiesto dell'acqua da bere. Quando lei ha poggiato a terra il
contenitore, lui le ha afferrato la vita e ha tentato di costringerla
a terra. Lei ha chiamato aiuto, costringendo il soldato a lasciarla
andare e a scappare nella boscaglia con i suoi colleghi. E lei e' una
delle poche fortunate. E forse solo per questa volta.

Quante giovani ragazze e donne rifugiate vengono stuprate o costrette
al sesso nella ricerca di un sostegno emotivo o per motivi economici,
a causa dello scoppio dei conflitti nei loro paesi di origine, e
finiscono per contrarre il virus Hiv? Verso la meta' del 1999 i
rifugiati che si riversavano dalla Repubblica democratica del Congo
(Rdc) nella Zambia hanno raggiunto i 20.000 in un paio di settimane.
Di questi, 1.150 erano soldati che stavano fuggendo dalla Rdc
dilaniata dai conflitti. La Zambia ospita attualmente circa 200.000
rifugiati da Ruanda, Burundi, Rdc, Angola, Somalia, Etiopia, Liberia e
Sudan.

L'Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (United
nations high commissioner for refugees - Unhcr) e responsabile delle
soluzioni regionali di lungo termine (oltre che responsabile dei
rapporti con i media), Domenica Barest, ha detto che tutte le donne
rifugiate che si sono riversate in Zambia dopo avere camminato per un
anno attraverso il Congo e l'Angola erano incinte - un'indicazione che
erano state sessualmente attive. Alcune gravidanze erano il risultato
di matrimoni di convenienza per avere figli cosi' da mantenere in vita
i loro clan. Ha detto che le ragazze e le donne rischiavano violenze,
persecuzioni e uccisioni. Spesso arrivava notizia che le donne giovani
facevano le ballerine o i facchini nei campi militari. Le rifugiate,
ha detto Barest, sono particolarmente vulnerabili nelle aree urbane,
mentre altre si sono stabilite e integrate nelle comunita' locali dove
hanno una propria fonte di reddito.

Circola anche la voce che la tubercolosi sia stata introdotta dai
rifugiati e cio' crea malanimo nei loro confronti. La situazione e'
diversa per gli immigrati illegali e per i lavoratori stagionali, in
particolare per i camionisti e altri professionisti, che lasciano il
proprio paese per trovare lavoro all'estero. Molti di loro si
integrano e sono facilmente accettati nella societa'. I rifugiati
invece sono costretti a fuggire dai propri paesi e a attraversare le
frontiere internazionali per timore di persecuzioni razziali,
religiose e culturali, o per scappare dalla guerra o da disastri
naturali. Spesso i governi non possono offrire loro protezione.

Il direttore del progetto Ymca per rifugiati del centro di consulenza
di Kampala, Eusebio Chitu, ha detto che 150.000 dei 200.000 rifugiati
della Zambia si vanno a aggiungere alla popolazione urbana. Gli altri
si sono sistemati in campi per rifugiati. Fa parte della politica
governativa far restare nelle aree urbane soltanto i rifugiati con una
professione o coloro che sono stati costretti a interrompere gli
studi.

Chitu ha detto che i movimenti dei rifugiati sono limitati poiche' si
possono spostare da un punto all'altro soltanto con dei lasciapassare.
Il progetto Ywca per rifugiati e' l'agenzia che mette in pratica le
misure dell'Unhcr. Mette in atto progetti sanitari, gestisce delle
cliniche e garantisce l'inserimento dei rifugiati nelle comunita',
oltre ad aiutarli a trovare un'occupazione. Il progetto si occupa
anche di servizi sociali e altri bisogni primari quali il cibo,
l'alloggio, l'istruzione e la formazione professionale.

Il progetto offre consulenze su educazione, sanita' e altri argomenti,
ed e' gratuito e confidenziale. Quarantatre rifugiati sono stati
formati e prestano servizio in diverse comunita' della capitale
zambiana Lusaka. Queste rimandano al centro le informazioni su quello
che avviene. Sono stati presi accordi con gli ospedali per assicurare
il ricovero a chi e' nella fase terminale della malattia, cosi' da
assicurargli una morte decente. Si stanno anche tenendo laboratori e
seminari. La squadra di educatori che lavora all'esterno ha come
obiettivo soprattutto i ragazzi di strada da raggiungere tramite corsi
di educazione sessuale.

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