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NIGRIZIA 4/2000 - MATATU
- Subject: NIGRIZIA 4/2000 - MATATU
- From: "Redazione Nigrizia" <redazione at nigrizia.it>
- Date: Thu, 30 Mar 2000 17:46:29 +0200
Matatu AIDS E PRESERVATIVI: PARLANO GLI AFRICANI Renato Kizito Sesana Sull’appello di Veltroni si sono espressi in molti, in Italia. Compresi giornalisti pressappochisti ed "esperti" cattolici. Ecco il punto di vista di giovani universitari di Nairobi. Ho incontrato l'onorevole Walter Veltroni lo scorso 24 febbraio a Nairobi e gli ho parlato dei nuba del Sudan. Mi e' parso una persona che sa ascoltare con attenzione. Il che non e' poco. Il 27 febbraio, in Sudafrica, Veltroni ha invitato il papa a ripensare "la posizione della chiesa sulla prevenzione e sui metodi contraccettivi" per salvare l'Africa dal flagello dell'aids. Penso che il suo appello sia stato la conseguenza di un ascolto attento e partecipato. Ma forse non ha avuto l'opportunita' di ascoltare le persone giuste. Nel modo in cui il suo appello e' stato riportato e commentato su un giornale italiano che mi e' capitato di leggere due cose mi hanno particolarmente colpito. Fra le voci "autorevoli" riportate non ce n'era neppure una africana. Ancora viene data l'impressione che gli africani hanno bisogno di un tutore che parli per loro. Ironicamente, un giornalista commetteva un errore madornale traducendo il "be faithful" della campagna sudafricana per la prevenzione dell'aids con "abbi fede", invece che con "sii fedele" (al tuo partner). Certo, giornalisti cosi' approssimativi e' meglio che non tentino neanche di dar voce agli africani. La reazione di molti "esperti" cattolici (quanti di loro hanno vissuto in Africa?) e' stata tanto violenta quanto povera di ragioni convincenti. Nel quotidiano in questione, un missionario invocava improbabili statistiche per stabilire un legame tra appartenenza religiosa e minore diffusione dell'aids. Un tipo di apologetica che si insegnava nei seminari italiani degli anni '50. La domenica successiva, come faccio di solito quando sono a Nairobi, ho celebrato l'eucarestia con gli studenti della facolta' di Medicina dell'universita' statale, e poi mi sono soffermato a parlare con un gruppetto. Ho riferito loro di Veltroni (la stampa keniana non ha riportato una parola di tutta la polemica), e mi sono messo ad ascoltarli. "IL VIRUS DELL’INGIUSTIZIA" Incomincia Constantine Akwanalo: "I preservativi non sono una protezione adeguata contro l'aids. Soprattutto qui dove la poverta' e la mancanza di igiene ne impediscono un uso corretto. Anzi, la falsa sicurezza generata dall'uso del preservativo induce le persone che sono gia' predisposte ad essere infedeli ad aumentare i rapporti sessuali, con risultati drammatici. Nel consultorio in cui faccio pratica tutti i sieropositivi di estrazione economica e sociale piu' elevata hanno fatto uso regolare dei preservativi". Secondo Boniface Osano "se un'accusa si puo' fare alla chiesa e' quella che non educa abbastanza ai valori. Cio' che e' in gioco non e' solo la sopravvivenza fisica, stiamo facendo un passaggio epocale dalla tradizione verso una cultura che pur mantenendo una sua identita' deve confrontarsi alla pari col mondo moderno occidentale". "La chiesa - dicono Lawrence Owino e Mary Kanini - deve mantenere i principi morali e contribuire alla formazione dei giovani. Guai se dovesse cedere, non solo perderebbe credibilita', ma causerebbe una maggiore diffusione dell'aids. Se ci sono dei missionari che distribuiscono indiscriminatamente preservativi - ma non credo ci siano - sono degli irresponsabili. Sara' eventualmente la coscienza individuale a decidere che mezzi usare in condizioni particolari". "Quelli che si infettano, - insiste Alexander Wainana - sono quelli che gia' non seguono i principi insegnati dalla chiesa. Che senso ha quindi il chiedere che queste direttive siano cambiate?". Magdalene Itumbi e' la piu' anziana del gruppetto, fra pochi mesi iniziera' a lavorare in ospedale: "Ci possono essere casi particolari che esigono il preservativo. Ma non esiste una doppia morale, per le situazioni normali e per le emergenze. La morale e' una sola, e noi dobbiamo educarci ed educare le nuove generazioni alla morale cristiana e al recupero e promozione della nostra morale e spiritualita' tradizionale. I rapporti sessuali indiscriminati sono condannati tanto dalla nostra tradizione quanto dal cristianesimo. Chiedere che la chiesa permetta o promuova l'uso dei preservativi causerebbe un aids morale ancora peggiore". Credo che Veltroni abbia parlato forse impulsivamente ma mosso da motivazioni serie, e insisto: "Ma cosa rispondete di fronte al fatto che migliaia di persone muoiono?". Magdalene risponde per tutti: "Non muoiono perche' non usano il preservativo, muoiono perche' sono poveri, perche' ci sono guerre alimentate da interessi e da armi occidentali, perche' non hanno educazione e cure mediche adeguate. L’Europa smetta di vendere armi ai vari banditi che imperversano in Africa e stabilisca relazioni commerciali eque. In breve, viviamo la giustizia, e anche il problema dell'aids sara' risolto". ************************************ NIGRIZIA redazione at nigrizia.it Vicolo Pozzo, 1 - I-37129 Verona tel. +39 045 596238 fax +39 045 8001737 www.nigrizia.it
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