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NIGRIZIA 4/2000 - L' EDITORIALE
- Subject: NIGRIZIA 4/2000 - L' EDITORIALE
- From: "Redazione Nigrizia" <redazione at nigrizia.it>
- Date: Thu, 30 Mar 2000 17:44:18 +0200
L'Editoriale SE IL DEBITO E' DI MODA Della crisi del debito estero si parlava poco o nulla in Italia nel gennaio ’97. E Nigrizia promosse la prima raccolta di firme, sulla base di un documento - il titolo riprendeva la frase del papa "per il giubileo del 2000 liberiamo i paesi poveri dai debiti" - elaborato dalle missionarie di Nostra Signora d’Africa e fatto proprio dalla Conferenza degli istituti missionari. Da allora ne sono successe di cose: la mobilitazione di singoli e gruppi con 300mila firme consegnate al governo Prodi nel febbraio ’98, la nascita della campagna italiana Sdebitarsi (nella quale ci riconosciamo) in collegamento con quella internazionale Jubilee 2000, l’ iniziativa "Tu in azione" della conferenza episcopale italiana che punta all’acquisto di quote del debito verso l’ Italia di Zambia e Guinea, il varo di un disegno di legge governativo per cancellare alcuni crediti dell’ Italia verso i paesi piu' poveri. E' successo anche che Jovanotti, in accordo con Sdebitarsi, ha cantato il rap Cancella il debito a Sanremo, mediatizzando e rendendo popolare l’argomento. Ma proprio ora che l’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e' a buon punto e il debito e', per cosi' dire, di moda, non bisogna fare confusione e perdere di vista il bersaglio grosso: che la cancellazione ci sia, sia effettiva e avvenga in un rinnovato e piu' giusto contesto di relazioni tra nord e sud del mondo. Se abbiamo chiaro questo, a che serve attardarsi a polemizzare con Jovanotti perche' non avrebbe i titoli per cantare e parlare del debito, specie di fronte al presidente del consiglio? Lorenzo Cherubini fa il suo mestiere, ha fatto arrivare la questione debito a tante orecchie e non ha preteso di fare nient’altro. I politici strumentalizzano? Anche loro fanno il loro mestiere che e' anche quello di ottenere il consenso, percio' se devono risolvere dei problemi preferiscono farlo con la massima esposizione mediatica possibile. Chi si batte per cancellare il debito estero dei paesi poveri deve avere oggi altre preoccupazioni. Deve incalzare il governo per vedere se i miliardi che intende cancellare sono "veri" o se si tratta di debiti inesigibili, deve chiedere piu'' trasparenza sui crediti vantati dall’ Italia, deve far sì che un’eventuale cancellazione non sia un episodio isolato. E' piu' che mai necessario, inoltre, far comprendere all’opinione pubblica che la leva del debito da sola non modifica gli squilibri tra il mondo industrializzato e i paesi impoveriti. Ci vuole una politica a piu' largo raggio. L’Europa ha un bel dire di voler cancellare i debiti quando poi lascia i paesi di Africa, Caraibi e Pacifico in balia della globalizzazione (vedi alle voci "cioccolato senza cacao" e "cooperazione"). Il governo D’Alema non puo' promettere mari e monti sul debito e poi varare - questo e' il rischio - una legge sulla cooperazione allo sviluppo senza spina dorsale e senza risorse. Insomma questa battaglia sul debito va condotta ancora con decisione, sapendo che il sud del mondo ha ragioni da vendere: sono i paesi impoveriti ad avere il diritto di chiederci di restituire quanto abbiamo loro predato negli ultimi cinque secoli. ************************************ NIGRIZIA redazione at nigrizia.it Vicolo Pozzo, 1 - I-37129 Verona tel. +39 045 596238 fax +39 045 8001737 www.nigrizia.it
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