NIGRIZIA 4/2000 - DOSSIER - SUDAN ( Introd. )



DOSSIER

Quale pace per il Sudan
SIGNORI, E’ ORA DEL DIALOGO
A cura di Gino Barsella, da Khartoum, e Diego Marani.

ATTORNO AL SUDAN SI RESPIRA UN PO’ DI ARIA NUOVA.
QUESTO DOSSIER CERCA DI DARNE CONTO E DALL’ANALISI
SCATURISCONO TRE PUNTI FONDAMENTALI.

1. LA PROPOSTA CHE L’AVVOCATO ABEL ALIER HA PRESENTATO PUBBLICAMENTE A
MILANO IN SETTEMBRE. HA IL MERITO DI SUPERARE IL NODO DELLO STATO ISLAMICO,
VOLUTO DAL GOVERNO, CHE BLOCCA I NEGOZIATI: - DIVIDIAMO IL SUDAN IN DUE
STATI CONFEDERATI, OGNUNO DEI QUALI SCEGLIE L’ISPIRAZIONE CHE PREFERISCE.
RISPETTO PER LE DIVERSITA' DUNQUE, E REFERENDUM PER L’AUTODETERMINAZIONE
DOPO UN PERIODO CHE PERMETTA IL RECUPERO DELLA FIDUCIA GLI UNI NEGLI ALTRI.

2. UNA TREGUA CHE SCATURISCA DA UN ACCORDO TRA DUE ESERCITI CHE SI
COMBATTONO NON POTRA' DURARE A LUNGO; E' NECESSARIO UNO SVILUPPO DEMOCRATICO
E IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI. PERCIO' TUTTI I SETTORI DELLA SOCIETA'
CIVILE DEVONO POTER DIRE LA LORO.

3. MA, PERCHE' TUTTO QUESTO SI REALIZZI E DIVENTI, FINALMENTE, PACE, E'
NECESSARIO IL DIALOGO FRA TUTTI E NEL RISPETTO DI TUTTI. E ANCHE BASHIR E
GARANG DEVONO PARLARE, E SCIOGLIERE PUBBLICAMENTE E CON ONESTA' I NODI PIU'
INGARBUGLIATI.



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