NEGATA LA CONSULTA PER IL VOLONTARIATO AIDS



Newsletter del 03-03-2005
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OGGI RICORRE IL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI CARLO MANCUSO, PADRE
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Fonte della notizia: comunicato stampa LILA


Dimenticata la Consulta del volontariato AIDS

Torino, marzo 2005.  Filippo Manassero, presidente nazionale della LILA
 commenta i dati discussi dalla Commissione Nazionale AIDS e denuncia la
mancata nomina della Consulta del Volontariato AIDS  da parte del Ministero
alla Salute.



Ad inizio settimana si è riunita presso il Ministero della Salute la
Commissione nazionale per lotta contro l'Aids, dove sono stati presentati e
discussi i dati, forniti dal CoA dell'Istituto Superiore di Sanità,
relativi all’andamento epidemiologico della malattia nel 2004. I dati hanno
evidenziato come l'aumento della percentuale dei casi di Aids sia
attribuibile al contagio sessuale, mentre le altre modalità di trasmissione
(scambio di siringhe) sono in diminuzione.

Ciò che va sempre più ad affermarsi è il principio di trasversalità del
contagio da HIV che vede oggi tutta la popolazione sessualmente attiva
essere la più esposta.



"Inutile trincerarsi dietro inesistenti categorie a rischio- afferma il
Presidente della LILA- serve piuttosto con decisione affrontare e
promuovere le modifiche di quei comportamenti non protetti che la
stragrande maggioranza delle persone agisce, al di la del proprio
orientamento sessuale.



Questi dati dimostrano il fallimento delle recenti campagne ministeriali e
mi auguro quindi che il Ministro Sirchia dimostri onestà intellettuale e
scientifica modificando radicalmente le posizioni oscurantiste espresse nei
confronti dell’uso del preservativo, che rimane invece l’unico strumento
efficace nella prevenzione all’HIV".



"A livello ministeriale e quindi nazionale- prosegue
Manassero- l'attenzione è da tempo unicamente focalizzata sulle questioni
tecnico-scientifiche e di ricerca, dimenticandosi di quanto sia sempre più
forte la rilevanza delle questioni sociali correlate all'infezione da HIV.
Importanza riconosciuta da tutte le istituzioni internazionali UNAIDS
compresa.

Dimostrazione ne è che da alcuni anni il Ministro, mentre rinomina
tempestivamente, a gennaio, la Commissione Nazionale AIDS (organismo
scientifico, costruito sulla totale assenza di qualsiasi rappresentanza del
volontariato e di organizzazioni di tutela dei diritti) si “scorda” invece
di rinominare la Consulta del Vontariato AIDS, che a tutt’oggi non esiste e
che nel 2004 è stata insediata solo a giugno".



La Consulta, dovrebbe essere un importante riferimento per la Commissione-
conclude il Presidente della LILA- ma, evidentemente, non è sentita dalla
Commissione stessa come una priorità. Forse perché molto spesso negli
ultimi anni la Consulta del Volontariato AIDS è dovuta intervenire diverse
volte chiedendo revisioni e integrazioni rispetto a scelte del Ministero e
a documenti della Commissione Nazionale AIDS su temi importantissimi, come
ad esempio la modifica dell'applicazione dei LEA (Livelli Essenziali di
Assistenza) che inizialmente non prevedevano la gratuità di una serie
prestazioni e trattamenti anche farmacologici per le persone senza una
diagnosi di AIDS; la richiesta di garanzie sulla tutela delle privacy
rispetto l'attivazione del registro nazionale di sorveglianza delle
infezioni da HIV; l'accesso ai trattamenti con farmaci antiretrovirali alle
persone con problemi di dipendenza che invece si volevano escludere in
quanto si affermava non capaci di assumere correttamente una terapia HAART"
.