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"Sharon, i coloni porteranno Israele alla distruzione" di Neve Gordon



SHARON, I COLONI PORTERANNO ISRAELE ALLA DISTRUZIONE

di Neve Gordon

3 gennaio, GERUSALEMME - I sondaggi indicano che il Primo Ministro Ariel
Sharon è in testa e riporterà una larga vittoria per le elezioni israeliane
del 28 Gennaio. Data la sua performance durante il suo breve mandato, il
largo consenso popolare è sbalorditivo.
Anche se Sharon è ancora considerato Mister Sicurezza, le persone sono meno
sicure adesso che prima del suo insediamento 20 mesi fa. Sin dall'esplosione
della seconda resistenza palestinese, o Intifada, del 29 Settembre del 2000,
il giorno dopo la visita di Sharon al Monte del Tempio (o Spianata delle
Moschee n.d.t.) 681 israeliani sono stati uccisi e 4823 sono stati feriti,
la maggior parte negli scorsi 20 mesi, come mostrano le cifre dell'esercito
israeliano.

La riduzione da parte di Sharon della politica in  questioni di tattiche
militari ha atrofizzato  tutte le iniziative diplomatiche ed ha favorito il
collasso dell'economia israeliana. Quest'anno, Sharon ha tagliato il budget
dell'11 %, colpendo le pensioni sociali e la previdenza sanitaria.

Israele sta sperimentando una crescita negativa dell'economia dell'1.8%, gli
investitori stranieri  sono fuggiti ed i turisti sono diventati una rara
specie nel panorama israeliano. La disoccupazione è cresciuta del 10.4 %,
and un terzo dei percettori di reddito del Paese vive sotto la soglia di
povertà, che è di 4.440 dollari l'anno per una singola persona e di 11.280
dollari l'anno per una famiglia di quattro persone. L'Inflazione -all'8%- è
triplicata nell'anno passato.

Il Partito di Ariel Sharon è coinvolto in uno scandalo dal quale risulta che
i parlamentari del Likud pagavano tangenti per essere eletti come
rappresentanti del partito nella Knesset, o al parlamento.
Qualsiasi altro Primo Ministro con un record così negativo avrebbe lasciato
il posto,  con la coda fra le gambe. Sharon invece è più popolare adesso di
quanto non lo fosse prima delle elezioni. A correre contro di lui per il
posto di Primo Ministro c'è il leader del Partito laburista Amram Mitzna,
sindaco di Haifa e, come Sharon, un ex generale.
Nello sforzo di spiegare il suo successo, gli analisti di politica
israeliani, hanno sostenuto che durante questo periodo estremamente
instabile, Sharon ha governato proiettando un senso di confidenza e di
solidità; egli è percepito dalla gente come una figura paterna, un Ataturk
israeliano.

Il suo successo ha largamente a che fare col fatto che Israele è stata
rapita. I rapitori non sono membri di Hamas o della Jihad islamica, ma
piuttosto un piccolo e altamente organizzato gruppo di zelanti religiosi- i
leader del movimento dei coloni ebrei.
Questi coloni hanno tenuto gli israeliani in ostaggio per venti mesi,
monopolizzando l'agenda politica nazionale. Poiché una pace giusta è
antitetica ai loro interessi, i leader dei coloni ebrei hanno minato tutti
gli sforzi di negoziati con i Palestinesi, anche se, senza pace, il sangue
continuerà a spargersi e l'economia crollerà.
Sharon, che per decenni ha appoggiato al causa dei coloni, sta adesso
beneficiando dell'appoggio al loro movimento, solo perché gli israeliani
stanno mostrando una forma di "Sindrome di Stoccolma' nazionale - la tenenza
degli ostaggi a identificarsi con i loro carcerieri.
Mentre la popolarità di Sharon durerà per qualche tempo, l'innata
contraddizione che sono alla base dei coloni ebrei della West Bank e Gaza
sta incominciando a manifestarsi da sola.
Israele  non sta solo spendendo miliardi di dollari che non dovrebbe
sopportare per questi coloni, ma, più importante, questa politica sta
trasformando il Paese in un regime di apartheid.
E' stato introdotto un sistema separato di strade nei territori occupati,
trasformando le maggiori arterie in strade per soli ebrei. I villaggi e le
città palestinesi sono state di conseguenza trasformati in isole,
ostacolando l'accesso della popolazione ai medicinali, al lavoro e all'
educazione. (Secondo l'UNICEF, circa 250.000 bambini palestinesi non possono
raggiungere le scuole).
Non è sorprendente, quindi, che l'economia palestinese sia anche collassata.
Un recente rapporto militare israeliano afferma che tra il 60 % e l'80%
della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno, secondo l'articolo
del quotidiano Haaretz che cita il Generale Amos Gilad, il coordinatore del
governo nei territori. Basa i suoi dati sul rapporto della Banca mondiale.
Il caso del Sud Africa insegna, quindi, che la segregazione e la
soppressione porta alla fine al collasso dell'economia dell'oppressore,
particolarmente quando massicce forze militari devono sostenere un poco
etico governo di polizia.

Di conseguenza, il prossimo Primo Ministro israeliano deve prendere atto del
fatto che le colonie stanno distruggendo il progetto sionista che li aveva
iniziati e supportati. Devono fare marcia indietro dall'ossessione del Sogno
sionista, prima che si trasformi in un Incubo.

Neve Gordon insegna Politica all'Università Ben Gurion ed ha dato il suo
contributo per The Other Israel: Voices of Refusal and Dissent (New Press,
2002). Può essere contattato a ngordon@bgumail.bgu . In inglese o in
ebraico.
Copyright (c) 2003, The Baltimore Sun

Link dell'articolo: http://www.sunspot.net/bal-op.israel03jan03.story