Re: [pace] Formare le forze dell'ordine alla nonviolenza. Una proposta gandhiana



Caro Alberto L'Abate,
sono contento che tu legga questa lista e intervenga.
L'idea di formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza è portata
avanti in particolare da Peppe Sini la cui email è

nbawac at tin.it

e che cura una comunicazione periodica online che trovi qui:

http://lists.peacelink.it/nonviolenza

A proposito del libro di Andrea Cozzo ho trovato in rete il suo "Manuale
di formazione alla nonviolenza per le forze di polizia", di cui si può
leggere qualcosa qui
http://patrizioloprete.ilcannocchiale.it/post/1773514.html
e anche qui
http://www.ilgridodeipoveri.org/gdp/a/26944.html
mentre per ordinarlo la pagina web è questa
http://www.gandhiedizioni.com/Quaderni_Satyagraha/Pubblicazioni.html

Infine va detto che nel novembre 2001, il senatore Occhetto con altri
senatori del gruppo misto, dell’Ulivo e di Rifondazione comunista, ha
presentato una proposta di legge, il d.d.l. 882, recante "Norme di
principio e di indirizzo per l’istruzione, la formazione e l’aggiornamento
delle forze di polizia" - che riguarda la formazione delle forze
dell’ordine alla conoscenza e all’uso dei valori, delle tecniche e delle
strategie della nonviolenza, per la promozione e la difesa della sicurezza
pubblica e della dignità umana: una dimensione indispensabile per un
riequilibrio nei contenuti della formazione, in una fase storica con
conflitti drammatici, nella quale è necessario riqualificare il senso di
una cultura e di una pratica della legalità che possa far coincidere la
sicurezza pubblica con la promozione dei diritti di tutti.

Sarebbe il caso di riprenderla in considerazione...

Un caro saluto

Alessandro


> Sono d'accordissimo con la proposta. Mi ricordo che dopo le nostre
> azioni nonviolente a Comiso, che hanno contribuito , come dimostrato
> ampliamente da seri  studiosi, alla eliminazione della base dei missili
> Cruise ed all'attuazione dell'areoporto civile Pio La Torre, uno dei
> sindacati di polizia ci chiese di formare i loro membri  alla
> nonviolenza.  L'iniziativa è andata avanti recentemente grazie  ad un
> amico palermitano Andrea Cozzo (vedi il suo libro su questa esperienza
> edito da centro Gandhi di Pisa). Ma sarebbe estremamente opportuno che
> l'iniziativa si estendesse a tappeto. Un paese democratico necessita di
> una polizia che sappia usare la nonviolenza di fronte a lotte
> nonviolente, e non cerchi invece,come di solito le viene insegnato, a
> provocare la violenza per poter intervenire con gli stessi metodi. Spero
> che l'iniziativa prende campo Alberto L'Abate
>
> Alessandro Marescotti ha scritto:
>> --- Perché formare le forze dell'ordine alla nonviolenza ---
>>
>> La proposta di un atto legislativo (o amministrativo, o regolamentare)
>> che
>> istituisca una specifica formazione e addestramento alla nonviolenza per
>> tutto il personale delle forze dell'ordine e' una urgente necessita'.
>>
>> Gli operatori delle forze dell'ordine hanno nel nostro paese il compito
>> istituzionale di difendere la sicurezza pubblica: e quindi l'incolumita'
>> e
>> la dignita' e i diritti di tutte le persone (si noti: tutte le persone,
>> non
>> solo i cittadini italiani), poiche' questa e' la legalita' in uno stato
>> di
>> diritto, poiche' questo e' scritto nella Costituzione della Repubblica
>> Italiana, fondamento del nostro ordinamento giuridico.
>>
>> Gli operatori delle forze dell'ordine si trovano a svolgere un compito
>> delicato e difficile: contrastare i poteri criminali (e sappiamo quanto
>> le
>> mafie nel nostro paese siano potenti e feroci), garantire le condizioni
>> per
>> una civile convivenza, far rispettare le leggi vigenti.
>>
>> Occorre che abbiano gli strumenti teorici (i saperi: anche quelli
>> assiologici ed ermeneutici) ed operativi (dall'organizzazione alle
>> metodologie, dalle strategie alle risorse materiali) necessari.
>> Tra questi strumenti la formazione e l'addestramento ai criteri, i
>> metodi,
>> le tecniche e le strategie elaborate dalla teoria-prassi nonviolenta
>> sono di
>> fondamentale importanza.
>>
>> I valori morali, le analisi psicologiche e sociologiche, le acquisizioni
>> teoretiche, gli strumenti ermeneutici, le modalita' comunicative e
>> relazionali, il bagaglio operativo e la memoria storica della
>> riflessione
>> nonviolenta costituiscono una "cassetta degli attrezzi" che ogni
>> operatore
>> sociale (e quindi, e soprattutto, anche quegli operatori sociali che
>> agiscono nel campo della difesa dei diritti e della sicurezza pubblica)
>> dovrebbe avere a disposizione; dovrebbero essere un retroterra
>> condiviso, un
>> curriculum formativo comune per tutti gli attori della scena pubblica.
>> La nonviolenza si insegna: non si tratta di richiedere una fede, ma di
>> far
>> conoscere teorie, metodologie, esperienze che hanno una lunga storia e
>> una
>> sistemazione scientifica notevoli. Da Mohandas Gandhi a Aldo Capitini a
>> Ernesto Balducci, da Johan Galtung a Giuliano Pontara a Gene Sharp, da
>> Martin Luther King a Danilo Dolci a Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto,
>> da
>> Alberto L'Abate a Hildegard Goss-Mayr a Jean Marie Muller, da Hannah
>> Arendt
>> a Franco Basaglia ad Hans Jonas, da Nanni Salio a Enrico Peyretti ad
>> Alessandro Zanotelli, da Ivan Illich a Susan George a Vandana Shiva, vi
>> sono
>> molteplici esperienze e riflessioni che possono e devono essere
>> valorizzate
>> e condivise, studiate e discusse, apprese e utilizzate.
>>
>> E dunque per formare e addestrare le forze dell'ordine (e sarebbe bene,
>> certo, tutti i cittadini) alla conoscenza e all'uso degli strumenti
>> teorici
>> e pratici della nonviolenza si faccia subito un provvedimento; noi
>> riteniamo
>> che dovrebbe essere una legge: ma che sia legge, che sia decreto, che
>> sia
>> regolamento, che sia atto amministrativo, quel che piu' conta e' che si
>> faccia subito e subito abbia applicazione.
>>
>> Poi magari ci sara' lo stesso il teppista che si copre di una divisa per
>> dar
>> sfogo alla sua brutalita' (il quale, ovviamente, va individuato e punito
>> come tutti coloro che delinquono); ma ci sara' una grandissima parte di
>> operatori della sicurezza pubblica che saranno persone piu' mature e
>> piu'
>> consapevoli, piu' qualificate e piu' responsabili, piu' adeguate al loro
>> compito istituzionale. E tutti staremo meglio.
>>
>>
>>
>> Peppe Sini
>>
>> "La nonviolenza e' in cammino"
>> Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532,
>> e-mail:
>> nbawac at tin.it
>> http://lists.peacelink.it/nonviolenza
>>
>>
>> --- Cosa ne pensava Gandhi? ---
>>
>> "Io ho ammesso che anche in uno stato nonviolento potrebbe essere
>> necessaria
>> una forza di polizia. Questo, lo confesso, e' un sintomo
>> dell'imperfezione
>> del mio ahimsa. Non ho il coraggio di affermare che potremo fare a meno
>> di
>> una forza di polizia come lo affermo riguardo all'esercito. Naturalmente
>> posso immaginare, e immagino uno stato nel quale la polizia non sara'
>> necessaria; ma se riusciremo a realizzarlo o meno soltanto il futuro
>> potra'
>> deciderlo.
>> La polizia che io concepisco tuttavia sara' di tipo totalmente diverso
>> da
>> quella oggi esistente. Le sue file saranno composte da seguaci della
>> nonviolenza. Questi saranno i servitori e non i padroni del popolo. Il
>> popolo dara' loro spontaneamente tutto il suo aiuto, e grazie alla
>> reciproca
>> collaborazione, essi saranno in grado di far fronte con facilita' ai
>> disordini, che saranno peraltro in continua diminuzione. La forza di
>> polizia
>> disporra' di alcune armi, ma ne fara' uso solo raramente, se non
>> addirittura
>> affatto. Di fatto i poliziotti saranno dei riformatori".
>>
>> Gandhi
>>
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Alessandro Marescotti
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