La Camera rifinanzia la guerra in Afghanistan



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Italia 
- 21.2.2008 
La Camera rifinanzia la guerra in Afghanistan 
Sinistra 
Arcobaleno già divisa: Prc e Comunisti Italiani votano ‘no’; Verdi e Sd 
si astengono 
 
 
Il rifinanziamento 2008 della missione militare 
italiana in Afghanistan è stato approvato giovedì pomeriggio dalla 
Camera dei Deputati e ora passerà al vaglio del Senato. 
Hanno votato 
‘sì’ alla conversione in legge del decreto governativo 340 deputati di 
Partito Democratico, Radicali, Socialisti, Italia dei Valori, Udeur, 
Udc, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e Destra. 

Sinistra 
divisa sul ‘no’.
 Solo 50 i voti contrari: quelli dei parlamentari di 
Rifondazione e Comunisti Italiani. I deputati di Sinistra Democratica e 
Verdi sono invece usciti dall'aula al momento della votazione, creando 
una prima divisione all'interno della neonata Sinistra Arcobaleno che 
invece, nelle commissioni Difesa ed Esteri della Camera, aveva votato 
compattamente ‘no’. 
Angelo Bonelli, Verdi, invitando a non 
drammatizzare le modalità diverse di voto, spiega che “comunque il 
giudizio di tutti noi della Sinistra Arcobaleno è contro la missione in 
Afghanistan”. Arturo Scotto, Sinistra Democratica, durante le 
dichiarazioni di voto aveva detto: “Noi della Sinistra Democratica non 
possiamo votare questo decreto sulle missioni all'estero. Ciascun 
deputato e ciascuna deputata valuterà come esprimersi al momento del 
voto”.
Il leader del Pdci, Oliviero Diliberto, si limita a parlare per 
il proprio partito: “Abbiamo votato risolutamente e coerentemente 
contro dopo aver votato per due anni a favore per lealtà verso Prodi”. 

Maquillage elettorale.
 Per distinguersi dalle destre, il Partito 
Democratico ha presentato un ordine del giorno che impegna il governo 
(Prodi?) a cercare “un mandato internazionale che unifichi le due 
missioni attualmente in Afghanistan (Isaf a guida Nato ed Enduring 
freedom a guida Usa) e abbia come obiettivo primario la protezione dei 
civili, con un maggior controllo internazionale sulla pianificazione 
delle azioni militari”. L’odg approvato dall’esecutivo uscente prevede 
anche il rilancio dell’impegno dell’Italia per arrivare a “una 
conferenza di pace regionale” e il sostegno a “una strategia politica 
in Afghanistan volta al coinvolgimento in un processo di 
riconciliazione nazionale di tutti coloro che si mostrano disponibili 
ad accettare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei 
diritti umani”.
Soddisfatto il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, 
ideatore della proposta di unificare Isaf ed Enduring Freedom (che è 
esattamente quello che vuole il Pentagono): “Sono lieto che la Camera 
abbia approvato il decreto che finanzia i nostri militari impegnati in 
missione di pace nel mondo”. 
I nostri incursori e le nostre truppe 
impegnate a ‘pacificare’ i talebani ringraziano sentitamente.
Enrico 
Piovesana
e.piovesana at peacereporter.net