Serventi Longhi su mass media e manifestazione per la Palestina di Roma





Il Forum Palestina replica al killeraggio mediatico sulla manifestazione di
sabato a Roma

Comunicato stampa

Un esposto alla Procura della Repubblica di Roma ed un altro alla
Commissione di Vigilanza sulla RAI del Parlamento. Sono queste le prime
iniziative legali intraprese dal Forum Palestina di fronte a quello che
definisce “un killeraggio mediatico” sulla manifestazione per la Palestina
di sabato 18 novembre a Roma. “Non è possibile né accettabile che di una
manifestazione partecipata, tranquilla, riuscita, con una piattaforma
chiara, spiegata ripetutamente e a lungo a tutti i giornalisti presenti,
l’immagine che i telegiornali hanno restituito all’opinione pubblica sia
quella dei roghi e di pochissimi slogans sui morti di Nassirya”. “Siamo di
fronte ad una manipolazione della realtà che è sospetta e irricevibile”.
Sarebbe come se una splendida partita a cui hanno assistito in diretta
migliaia di persone fosse poi rappresentata la sera dalle televisioni solo
con l’episodio di un fallo con espulsione. Chiunque penserebbe di aver
assistito ad un’altra partita rispetto a quella trasmessa dai telegiornali”.

Per questi motivi verrà presentato un esposto alla Procura di Roma per
diffamazione (relativa ad alcune sovrapposizioni tra volti e commenti
redazionali che distorcevano il contenuto) e per richiedere l’acquisizione
di tutto il materiale girato dalle televisioni dalle 14.00 fino alle 17.30
di sabato pomeriggio. Analogamente verrà presentato un esposto alla
Commissione Vigilanza sulla RAI per verificare come e quanto il servizio
televisivo pubblico si sia volutamente prestato ad una imboscata mediatica
strumentale ad una resa di conti politica dentro la coalizione di governo e
nei rapporti tra esecutivo e opposizione.

Roma, 21 novembre ’06
Il Forum Palestina

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Serventi Longhi (FNSI) sul trattamento che i media hanno riservato al
corteo pro-palestina di Roma:

" Siamo di fronte all'impazzimento dell'informazione e della comunicazione "

Roma

“Ho una tragica certezza, che è quella che ormai l’informazione segue un
percorso perverso. Di un evento i media enfatizzano una parte marginale,
assolutamente non centrale, quella che però rende l’evento particolare, un
cazzotto nello stomaco: credo che così non vada bene.”

Questo è ciò che Paolo Serventi Longhi, presidente della Federazione
Nazionale della Stampa Italiana, ha affermato ai microfoni di Radio Città
Aperta in una lunga intervista andata in onda questa mattina alle 11.00,
incentrata sull’analisi del modo in cui i mezzi di informazione hanno
trattato una serie di eventi che si sono svolti nella giornata di sabato,
in particolar modo il corteo per la Palestina di Roma.

“Sabato vi erano diverse ipotesi di concentrazione di opinioni in
dissonanza con quelle dell’attuale governo e di quello precedente. Vi erano
tutta una serie di eventi assolutamente rilevanti rispetto ai quali tutto è
scomparso, tutto è stato cancellato: la partecipazione, i temi, lo sforzo
di mobilitare la gente. Invece è stata enfatizzata una vicenda, quella del
rogo dei fantocci con le divise, che da tre giorni monopolizza gli organi
di informazione, radio, TV e quotidiani. E’ stata approvata una Finanziaria
e scarse tracce vi erano di questo sui giornali di ieri.

Io credo che siamo tutti impazziti. Siamo di fronte ad un impazzimento
dell’informazione e della comunicazione nella società italiana. E’
incredibile come ormai l’informazione in Italia - forse per
strumentalizzazione, forse per incapacità di trovare il senso delle cose
che accadono - enfatizzi un fatto che è stato chiaramente circoscritto.
Quello che preoccupa è che il messaggio mediatico viene immediatamente
raccolto, enfatizzato e amplificato dal sistema politico. Non vorrei che
l’istituzione e la politica fossero un tutt’uno con questa cassa di
risonanza mediatica che non riesce più a vedere al di là del proprio naso.”

Aggiunge il leader del sindacato nazionale dei giornalisti Serventi Longhi
ai microfoni dell’emittente romana:

“La libertà di informazione va difesa. Stiamo rinnovando un contratto che
limiti la precarietà nel settore giornalistico; d’altra parte però gli
interessi politici ed economici delle testate, dei proprietari delle
testate e degli amici dei proprietari delle testate operano un tale
condizionamento da generare un coro unanime che rende impossibile capire
quello che succede”
(Fonte:Rca news )