[Fwd: La Pace senza se e senza ma - Lettera aperta alla senatrice Lidia Menapace]



Ho inviato questa lettera alla compagna senatrice Lidia Menapace.
Ettore

-------- Messaggio originale --------
Oggetto: La Pace senza se e senza ma - Lettera aperta alla senatrice
Lidia Menapace
Da: "Comitato Via dall'Afghanistan" <outafghanistan at comune.re.it>
Data: Mon, Luglio 3, 2006 2:32 pm
A: <menapace_l at posta.senato.it>

Compagna senatrice,
veramente non mi aspettavo da parte sua una difesa del compromesso
raggiunto dal Governo sulla questione Afghanistan. E il suo pezzo su
Liberazione di qualche giorno fa mi sa tanto del famigerato "turiamoci
il naso" di montanelliana memoria.
In questi giorni mi sto impegnando nel sostenere la posizione del ritiro
assoluto dall'Afghanistan e l'ho fatto con una lettera a Piero
Sansonetti. In questa lettera ponevo la Pace come metodo di vita e non
come valore puramente nominale, come invece sta facendo George Bush.
Ponevo fortemente il contrasto fra il Si vis pacem para bellum e il Si
vis pacem para pacem, ponevo il contrasto fra la pace vista come un fine
per cui tutti i mezzi sono consentiti (quindi anche la guerra, la
tortura ecc.ecc.) e la pace vista come uno stato d'animo, da cui il mio
IO VIVO IN PACE E VOGLIO LA PACE.
Ponevo anche la differenza fra guerra non solo come quella combattuta,
ma anche come periodo di tempo in cui ci si prepara alla guerra, mentre
la pace è in sostanza il periodo di tempo in cui non ci si prepara alla
guerra.
Ponevo, insomma, tante distinzioni fra la pace come semplice parola di
cui riempirsi la bocca e la PACE come metodo di vita e quindi principio
di vita.
Distinzioni che giustificavano anche il fatto che, da pacifista puro, in
alcun modo la PACE è negoziabile con alcuna controprestazione.
E tra queste nemmeno la tenuta di un Governo, tanto minacciata quanto
millantata, può giustificare un cedimento di queste posizioni.
Ci sono lezioni insegnateci da Mohandes K. Gandhi e sintetizzate
nell'assunto "L'unica via per la pace è la pace", che ci pongono davanti
a questo invalicabile "muro" fatto di speranza, di solidarietà, di
agire... Siamo oggi sottoposti ad una minaccia da parte di un ministro
della Difesa che ha fatto la Scuola Militare Nunziatella e che non
andrebbe mai contro la guerra seppure umanitaria.
Questa minaccia è il vero aut aut che ci deve preoccupare, non quella
molto meno pericolosa degli otto senatori che diranno NO al
rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan.
La minaccia di far cadere un governo, minaccia che renderà praticamente
impossibile non solo oggi ma domani e dopodomani e sempre, questo
percorso verso la pace.
Se cediamo oggi diventiamo ricattabili, dimostriamo che i nostri valori
non hanno nessun significato, sono banderuole che sventolano dove vuole
il governo...e resteremo "pacifisti" a buon mercato.
Con quale faccia potremo dire la prossima volta che non ci stiamo? Non è
un gioco di forza fine a se stesso, non è un semplice essere fuori dal
mondo.
La Pace, mi insegna, è un principio essenziale e chi è stato ed è
pacifista non vi può rinunciare solo perché seduto sugli scranni di
Palazzo Madama o di Montecitorio.
Ora il Governo ha deciso di portare avanti la sua posizione, del resto
lì si gioca al compromesso.
Bene, dobbiamo fare passi avanti anche prima che il decreto vada in
discussione al Parlamento.
Invece di dividervi fra chi è per il "meno peggio" e chi è per la Pace,
discutete fra di voi, avendo in mente cosa avete promesso, cosa avete
dichiarato, cosa avete manifestato nella vostra vita.
Se avete creduto seriamente e veramente nella Pace, non cedete e vi
renderete conto che chi ha creduto in voi, crederà ancora di più.
Ma se abbandonate la Pace per le minacce di Arturo Parisi, allora questo
mondo di pacifisti andrà sempre più a sinistra.
E anche se il governo dovesse tenere, ricordate che fra cinque anni ci
saranno le nuove elezioni...non veniteci a dire che vi fondate sui
movimenti e sull'associazionismo, e che avete la Pace a cuore più di
tutto...non vi crederemo.
Questo, compagna senatrice, scritto col cuore, senza alcuna volontà di
disconoscere il suo lunghissimo percorso di pacifista, ma nella speranza
di toccare le corde giuste e di dimostrare che la "base" non è solo uno
strumento di voti, ma è un'anima pulsante e pensante.
Grazie compagna senatrice,
Ettore Lomaglio Silvestri
promotore dell'Appello Via dall'Afghanistan

LETTERA APPELLO AI PARLAMENTARI DELL’UNIONE: VIA DALL’AFGHANISTAN


Vorremmo, se ci consentite, dire la nostra sulla questione Afghanistan.
La pace è spesso stata considerata un valore, quindi un fine, un
qualcosa da raggiungere, e per cui qualsiasi mezzo è consentito.
Per questo motivo esiste, nel campo militare, il motto "si vis pacem
para bellum", ossia "se vuoi la pace prepara la guerra", considerando la
guerra come deterrente e quindi come mezzo per raggiungere una pace. Per
Gandhi e per tutti i veri pacifisti, tra cui ci sono anche io, la pace è
un principio, ossia un metodo di vita, un modo di essere che
naturalmente porta alla pace.
Quindi vale il principio "si vis pacem, para pacem", se vuoi la pace
prepara la pace. Si dice anche che si è in guerra non solo quando la
guerra è in atto, ma anche quando la guerra è in potenza, ossia quando
si lavora per prepararsi alla guerra.
Per questo motivo noi viviamo in uno stato di perenne guerra, in quanto
determinate ed istituzionalizzate parti dei nostri popoli sono
addestrate per andare in guerra.
Ponendo dette premesse e per sintetizzare, posto come dovuto ed
indiscutibile il ritiro delle nostre truppe dall'Iraq, teatro di guerra
che non ci appartiene, oggi si discute se bisogna continuare a permanere
in Afghanistan.
Si giustifica tale presenza come necessaria ponendo la questione che gli
afghani hanno bisogno del nostro aiuto non militarmente ma civilmente.
Ma questo non comporta assolutamente la presenza dell'esercito in
Afghanistan.
Come dice Gino Strada, se gli afghani hanno bisogno di ospedali, perché
mandargli carri armati?
Allora, invece di mandare militari, mandiamo personale civile, medico,
infermieristico, strutture mediche, esperti politici o quant'altro, ma
non militari in armi.
A questo punto sentiamo il dovere morale e il diritto civile di chiedere
a chi abbiamo eletto a rappresentarci al Parlamento e che è pacifista
per principio, di non votare il rifinanziamento della missione in
Afghanistan, ma a porre le basi per un finanziamento o un sostegno a
quelle missioni civili già presenti, come appunto quella di Emergency.
Diversamente potrebbero venire meno le motivazioni di fondo che ci
spingono a sostenere l'attuale governo.
  IO VIVO IN PACE E VOGLIO LA PACE
1)Ettore Lomaglio Silvestri
2)Norma Bertullacelli
3) Massimo Dalla Giovanna
4) Comitato per la pace “Rachel Corrie”
5) Social Forum Valpolcevera
6) Maria Teresa Morresi
7) Associazione culturale Sconfiggiamo la mafia
8) Piero Cannistraci
9) Serena Pisano
10) Associazione Regionale Lazio per la lotta contro le illegalità e le
mafie  "Antonino Caponnetto"
11) Elena ROMA CIRCOLO L. CIMINELLI P.R.C. Amendolara
12) Ivano Dalla Giovanna – Genova
13) Fabio Eboli
14) Albino Garuti
15) Fabrizio Fiorilli
16) Andrea Manganaro
17) Matteo Lotario (?)
18) Sergio Ruggirei
19) Rossana Montecchiani
20) Giacomo Alessandrini
21) Stefania Volonghi
22) Roberto Stoppini
23) Francesca Piemonte
24) Roberto Barison
25) Vincenzo Caldarola
26) Antonia Valeria (?)
27) Alfonso Navarra - Lega per il disarmo unilaterale
28) Marco (?)
29) Silvia Nerini
30) Paolo Ivaldi
31) Lucia Altemura
32) Clara F. (?)
33) Tiziana Leoni
34) Rita Filippo
35) Martina Zampieri
36) Gennaro Variale
37) Luca Galvani
38) Simona Pinna
39) Claudia Di Tommaso
40) Giovanni Intini
41) Franco Fuselli
42) Marina Criscuoli
43) Carla Dalla Pozza
44) Marisa Cesarano
45) Giorgia (?)
46) Doriana Goracci
47) Ezio Scavazzini
48) Caterina Morgantini
49) Vincenzo Carnazzo
50) Antonietta Ermacora
51) Dante Bedini - Treviso





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IO VIVO IN PACE E VOGLIO LA PACE

Per sottoscrivere la petizione:
http://www.petitionspot.com/petitions/outAfghanistan

Appello pubblicato su:
http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_17058.html
http://www.bellaciao.org
http://www.osmdpn.it


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