VOGLIAMO FARE DEL BENE A TUTTI?



La domanda di mons. Bagnasco ieri ai funerali per i caduti di Nassirya è retorica. Chi si trova in quei maledetti scenari di guerra "umanitaria" vuole fare del bene a tutti. Non solo ma con un monito per tutti,che esclude la contrapposizione e la conflittualità esasperata,inesorabilmente si va costruendo un'umanità migliore, con realistiche e pazienti soluzioni.Il Signore fecondi il patrimonio religioso e spirituale della nostra amata patria.Il pontefice benedice innanzitutto quanti sono impegnati nella difesa di quella popolazione così provata.Amen


Allora dove vogliamo metterci noi laici, noi pacifisti, noi con la fede nella libertà, noi senza Patria-Dio-Famiglia,noi volontari della non-violenza, noi contro la guerra, noi contro il potere delle armi, noi contro il liberismo, noi contro, noi?

Noi che non vogliamo fare del male a nessuno, a partire da noi, noi che non vogliamo piangere i morti, noi realistici e pazienti da anni, noi che non siamo benedetti da nessuno, noi che non accettiamo moniti, noi che viviamo nel conflitto, noi sordi agli appelli dei" volontari per la vita", noi deboli senza eserciti, noi senza certezze,noi ne abbiamo solo una: fuori la guerra dalla Storia.
Il cuore dell'Italia è anche quì tra questi noi-tutti. Fuori dall'Iraq. Subito.
Doriana Goracci

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2 maggio 2006 - Roma -Rai-News 24
Attentato a Nassiriya. A Roma i funerali dei militari italiani uccisi. Mons. Bagnasco: "Volevano fare del bene a tutti" --------------------------------------------------------------------------------


Ciampi davanti alle bare di soldati

Roma, 2 maggio 2006

"Volevano fare del bene. A chi? A tutti, ma innanzi tutto ai più deboli". Questo uno dei passaggi più toccanti dell'omelia dell'ordinario militare mons. Angelo Bagnasco, che ha celebrato questa mattina i funerali dei tre soldati italiani uccisi nell?attentato di giovedì scorso a Nassiriya, in Iraq, nella basilica di Santa Maria degli Angeli. La chiesa è gremita. "Il cuore dell'Italia è qui", ha esordito mons. Bagnasco. Durante la cerimonia stretta di mano tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, entrambi presenti nella chiesa. Lunghissimo l'applauso che ha accompagnato , alla fine della cerimonia, le tre bare all'uscita della Basilica. Visibilmente commossi i militari che portavano in spalla i feretri, molto di loro non sono riusciti a trattenere le lacrime.




Mons. Bagnasco: vite spezzate con disprezzo
"Il loro sacrificio non sarà vano", ha proseguito mons. Bagnasco, ricordando il capitano Nicola Ciardelli e i marescialli Franco Lattanzio e Carlo Di Trizio. Un sacrificio, aggiunge, che contribuirà, "lentamente, ma inesorabilmente, alla costruzione di un'umanità migliore". Quelle di Ciardelli, Lattanzio e Di Trizio sono "vite spente da un lampo, con totale disprezzo della vita umana", prosegue ancora Bagnasco, e rappresentano "un monito per tutti".

"I nostri caduti sono espressione di quella generosità che bandisce la contrapposizione e la conflittualità esasperata - ha detto mons. Bagnasco elogiando le motivazioni della missione di pace italiana - ispira atteggiamenti costanti di dialogo, suggerisce realistiche e pazienti soluzioni. Il Signore guardi tutti, accolga in cielo i nostri caduti, benedica il nostro popolo, fecondi il patrimonio morale religioso e spirituale della nostra amata patria".

Il telegramma del Papa All' inizio della cerimonia, l' ordinario militare mons. Angelo Bagnasco ha letto il telegramma che Papa Benedetto XVI gli ha inviato tramite il cardinale segretario di Stato Angelo Sodano:"Appresa con profondo dolore notizia attentato at Nassiriya dove militari italiani hanno perso vita insieme at un commilitone rumeno nel generoso adempimento missione di pace, Sommo Pontefice esprime ferma riprovazione per nuovo atto di violenza che, aggiungendosi at altre efferate azioni perpetrate in Iraq, costituisce ulteriore ostacolo sulla via della concordia et della ripresa di quel tormentato Paese. Sua Santita' desidera far pervenire espressione sua profonda vicinanza spirituale at familiari delle vittime per cosi' grave lutto che colpisce Forze Armate italiane et rumene et intere rispettive comunita' nazionali, et, mentre assicura fervide preghiere di suffragio per giovani vite stroncate, invoca celeste conforto per quanti ne piangono tragica dipartita et invia at tutti speciale benedizione apostolica con particolare pensiero per feriti et quanti, civili et militari, sono impegnati nell'arduo compito at servizio di quella popolazione così provata".

Basilica gremita
Dopo l?omaggio reso alla camera ardente del maggiore dell'Esercito Nicola Ciardelli e dei marescialli dell'Arma dei Carabinieri Carlo De Trizio e Franco Lattanzio, oggi centinaia di persone hanno voluto essere presenti alle esequie, celebrate dall' ordinario militare monsignor Angelo Bagnasco.

Fuori dalla basilica una compagnia di formazione interforze composta da militari dell' Esercito (i paracadutisti della Folgore, la brigata cui apparteneva Ciardelli), della Marina, dell' Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Tra i familiari delle vittime la prima ad entrare è stata Giovanna, la vedova di Nicola Ciardelli, accompagnata dalla mamma dell' ufficiale ucciso e dagli altri familiari.