vulesse addeventare...una donna



Scrivevo stamattina vulesse addeventare...mi era piaciuta questa canzone che entra nel parlare dialettale, schietta ed autentica come un sospiro, speranza forte, nell'immagine e nell'intento...i puntini stavano a significare tante cose, tante emozioni, quando tutto sembra fermo e di fatto niente è fermo. Si stanno cercando candidature valide alle cariche maggiori dello stato e allora aggiungo a fine giornata: e se una donna diventasse Presidente della Repubblica? perchè no, perchè inascoltate, perchè ininfluenti? e allora vedo giungere in rete una proposta e un nome, lo stesso che poche ore prima proponeva altre e ancora leggo la storia di un'altra donna, Maria, la stessa che è circolata nella rete delle donne: perchè noi capiamo meglio? perchè abbiamo una sensibilità diversa ? Allora copio, incollo, inoltro...

E che escano queste storie dal silenzio, escano queste proposte!
Che vulesse addeventare i nostri sospiri, sogni, progetti, REALTA'.

Vulesse addeventare...una donna.
Doriana
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Non mi incaponirò, perchè la recente vicenda politica ci ha messo in una specie di gabbia stretta nei tempi e nelle procedure e non si può sgarrare, tuttavia come stanno andando le designazioni dei nomi per le tre somme cariche dello stato (Presidenza della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Senato ) è ben lontano dall'essere soddisfacente. Dichiaro in ogni modo che cercherò di spingere nel senso che ora verrò esponendo, e chiedo formalmente comunque che la procedura che sarà seguita non costituisca precedente e che -subito dopo le elezioni di chi sarà stato/a designato/a- si apra anche un vero dibattito su come si farà in futuro.

Come se quel futuro fosse già il presente chiedo che la prima clausola da rispettare sia il riequilibrio della rappresentanza, che con una esposizione visibile di donne esprimerebbe una volontà precisa: attuare l'art.3 della Costituzione rimuovendo gli ostacoli che finora hanno impedito che ciò avvenisse; e farebbe cosa molto utile non privando la politica dell'apporto di cittadine decisamente degne di nota. Se si pensa a donne candidabili non c'è che l'imbarazzo della scelta sia tra le politiche, che tra scienziate, scrittrici, economiste, giuriste ecc. Faccio nomi quasi a caso: Tina Anselmi, Marisa Rodano, Giglia Tedesco, Finocchiaro, Rosy Bindi, tra le scienziate Margherita Hack, tra le scrittrici Dacia Maraini, tra le filosofe Adriana Cavarero, tra le economiste Antonella Picchio, tra le sociologhe Chiara Saraceno e via discorrendo. Sono solo i primi nomi che sono venuti in mente a me, ma se non ricordo male Valeria Ajovalasit di Arcidonna compose tempo fa un vero Archivio di donne eccellenti e non ci sarebbe da fare altro che andare a consultarlo. Anche il Cnel, se si vuole una fonte più "oggettiva" ha un registro del genere. Comunqne tutte quelle elencate sono brave esperte intelligenti colte dotate di umorismo, non pompose. Potrebbero fare ostacolo condizioni di salute o non interesse per la carica o altri elementi personali, ma certo la loro vita è priva di ombre, limpidissima e le loro opinioni sempre dichiarate e anche quando non condivise sempre confrontabili civilmente..segue
Lidia Menapace
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EDITORIALE. CI PIACEREBBE-dal centro di ricerca per la pace di Viterbo

Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza.
Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza.
Un Presidente della Repubblica femminista.
Una Presidente della Repubblica.
Lidia Menapace.

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Vidalencia Maria Batista Brito una ragazza dominicana che, fino all'8 marzo scorso, viveva a Livorno. Aveva un lavoro come badante presso una famiglia e come domestica presso un'altra.

Aveva anche un fidanzato italiano e con questi progettava di sposarsi a settembre, una volta trovata una casa abbastanza grande e confortevole per entrambi.

Nel frattempo Maria viveva assieme a sua sorella ed al marito italiano di questa.

Maria aveva casa e lavoro, conviveva con suo cognato cittadino italiano, ma la Bossi - Fini le impediva egualmente di poter richiedere un permesso di soggiorno.

L’8 marzo, mentre si stava recando al lavoro veniva fermata da due agenti della Questura di Livorno e, una volta accompagnata in Questura veniva prima espulsa e poi tradotta al CPT di Modena per essere riaccompagnata a Santo Domingo.

Il Giudice di Pace di Modena convalidava, nonostante tutto, il trattenimento disponendo, perche l'espulsione non fosse eseguita prima del 5 aprile, costa consentire a Maria ed al suo fidanzato di poter chiedere la pubblicazioni di matrimonio e celebrare il rito.

Nel mentre, si impugnava anche il provvedimento di espulsione comminato a Maria dal Prefetto di Livorno: il Giudice di Pace di Livorno, per nonostante esplicita istanza del difensore, non riteneva opportuno concedere la sospensione del provvedimento che disponeva l’allontanamento di Maria dall'Italia.

In tutta fretta si preparavano le tante "carte" necessarie per la celebrazione del matrimonio di un cittadino straniero in Italia.

Il 4 aprile, finalmente, il comune di Livorno affiggeva le pubblicazioni di matrimonio.

Con un nuovo ricorso, quindi, si chiedeva al Giudice di Pace di Modena di rimettere in libertaria, costa consentirle di sposarsi e, quindi, di ottenere finalmente anche un permesso di soggiorno per motivi di famiglia.

Questa volta, per il Giudice rigettava il ricorso.

In tutta fretta si chiedeva, quindi, alla Curia modenese di celebrare il matrimonio senza il rispetto dei termini delle pubblicazioni in quanto l'espulsione sarebbe potuta essere stata eseguita in qualsiasi momento.

Il Vescovado rispondeva negativamente non riscontrando nel caso reali motivi d'urgenza.

Si chiedeva, quindi al Comune di Modena di attivarsi per celebrare il matrimonio all'interno del CPT.

Il Prefetto comunicava solo ieri il proprio benestare all’ingresso dell'Ufficiale di stato civile nel Centro.

La cerimonia si sarebbe dovuta tenere oggi, alle 11 e 30.

Oggi, però non si è celebrato nessun matrimonio perchè ieri sera Maria è stata trasferita a Malpensa ed imbarcata su un aereo per Santo Domingo.

Mancavano 14 ore e 30 minuti alla celebrazione del suo matrimonio.



Avv. Erika Vivaldi del foro di Livorno

Avv. Gian Andrea Ronchi del foro di Bologna