Donne: bottino di guerra



Casini ci rassicura: non ci saranno guerre di religione. Dal mio piccolo
osservatorio di provincia,solo pochi mesi fa , avevo assistito ad un altro
referendum, dominato dai "volontari della vita" che hanno sciamato per
giorni, forti dell'appoggio episcopale e mediatico, in parrocchia, sala
comunale, mercato, per la strada a distribuire quintali di carta stampata e
costosa, servendosi persino di bambini, alcuni figli di emigrati musulmani
per giunta, e noi donne, apparire attempate cassandre, a svelare i pericoli
di quello che sarebbe accaduto presto: la rivisitazione della legge
sull'aborto.
 Tutte le religioni praticano da secoli il loro potere sui corpi
e le menti, delle donne soprattutto.
Avremo anche i cani pastore nei consultori e i predicatori nelle scuole nella
reintrodotta ora di religione ?
Lascio a chi legge stabilire quale inesistente confine limita l'infinito
opportunismo della politica italiana: privatizzazione  si liberismo no,
proporzionale no maggioritario si, federalismo moderato e solidale si
leghista no, cpt si razzismo no, eserciti di pace umanitari si guerra no,
solidarismo e via di questo passo...
 Bene , siamo vicini alle elezioni, noi donne siamo tante, poco rumorose come
siamo prese dagli affanni quotidiani, siamo uno straordinario bottino politico
in tempi di guerra come questi.
L'economia quotidiana, il futuro nero, la mancanza di progetti condivisi, ce
lo dimostrano ogni giorno, e le giovani donne, distanti ieri da un
referendum che parlava di "desiderio" di vita, le giovani donne che non
hanno lottato per l'aborto e il divorzio, le giovani donne, alcune,
pochissime è inutile dirlo, stanno con altre molto meno giovani organizzando
iniziative nazionali e locali sulla laicità, sui pacs, sul "giorno
dopo", non basta, assolutamente.
 I nostri corpi trattati come merce di scambio, bottino politico,  allora mi
appello alle donne tutte quelle che sono per scegliere di vivere, con dignità,
quelle contro la guerra che non abbiamo mai dichiarato : ribelliamoci a questo
sporco gioco, parliamoci, presto.
Nè pastori né pecorelle.

Doriana Goracci

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