[Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 39



 

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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA

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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 39 del 16 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

2. Alcuni testi del mese di ottobre 2016 (parte prima)

3. Il 2 ottobre e' la Giornata internazionale della nonviolenza. Breve una meditazione

4. "Per la Giornata della nonviolenza". Un incontro di riflessione a Viterbo

5. Una conversazione a Vetralla per la Giornata della nonviolenza

6. Non velino le lacrime lo sguardo

7. Dal 2 al 9 ottobre

8. Sandra Mantovani

9. L'argomento del doppione

10. Samotracia

11. "Un infame, scellerato regime di apartheid globale". Una commemorazione delle vittime della strage nel Mediterraneo

12. Non ti paralizzi il dolore del mondo

13. "Alla scuola di Norberto Bobbio". Un incontro di studio a Viterbo

14. "All'ascolto di Piero Calamandrei". Un incontro di riflessione a Viterbo

15. Una spina e una talpa. Alcune parole a proposito della marcia Perugia-Assisi che si svolgera' domenica 9 ottobre

16. L'associazione "Respirare" invita a partecipare alla marcia per la pace da Perugia ad Assisi

17. Un libro da leggere

18. Oggi

19. In cammino

20. La marcia Perugia-Assisi presa sul serio

21. Piccola pubblicita'

22. Andrzej Waida

23. "La lezione di Giorgio La Pira". Un incontro di studio

24. "Il lascito intellettuale, morale e politico di Umberto Terracini". Un incontro di studio a Viterbo

25. 4 novembre 2016: non festa, ma lutto. A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta". Ogni vittima ha il volto di Abele

 

1. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

*

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2016 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2016.

 

3. IL 2 OTTOBRE E' LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA. BREVE UNA MEDITAZIONE

 

Per iniziativa dell'Onu il 2 ottobre, anniversario della nascita di Mohandas Gandhi, e' stato dichiarato "Giornata internazionale della nonviolenza".

In questo giorno ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione e' invitata a promuovere iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza, di azione, ispirate alla nonviolenza gandhiana.

La nonviolenza non e' affatto una mera astensione dal commettere violenze, essa e' molto di piu': e' la lotta concreta e coerente, nitida e intransigente, contro tutte le violenze.

La nonviolenza e' l'inveramento del principio che fonda la civilta' umana: la responsabilita', la solidarieta', l'impegno per il bene comune; il fermo ristare nella coscienza che il primo diritto e' il diritto alla vita, e quindi il primo dovere e' il dovere di rispettare, sostenere, salvare le vite.

La nonviolenza e' la consapevolezza che solo facendo il bene si contrasta il male.

*

Ma erra chi crede che la nonviolenza sia cosa ingenua e banale; essa invece e' complessa e pluridimensionale, in ricerca e creativa, all'ascolto e sperimentale, scienza e sapienza; la nonviolenza e' un insieme di insiemi.

Lungi dall'essere un mero catalogo di tecniche essa e' innanzitutto un appello: l'appello alla tua dignita' di essere umano tra esseri umani, l'appello alla tua responsabilita' per gli altri - le altre persone, l'umanita' che e' una e plurale, il mondo vivente.

E lungi dall'essere un'ideologia essa e' componibile con diverse visioni del mondo: si potrebbe anzi dire che essa e' implicata - e invocata - da tutte le grandi tradizioni di pensiero e di azione dell'umanita'.

Ci piace dire che la nonviolenza e' innanzitutto una guida per l'azione, ma anche un criterio di valutazione; che essa e' fallibilista e contestuale, relazionale e sperimentale, dialettica e dialogica, nutrita del principio speranza come del principio disperazione come del principio responsabilita'. Nutrita di tutto il grande pensiero del Novecento: da Rosa Luxemburg a Virginia Woolf, da Simone Weil a Hannah Arendt, da Franca Ongaro Basaglia a Wangari Maathai. Ma nutrita altresi' di tutte le grandi esperienze storiche di pace e di solidarieta', di resistenza all'inumano e di costruzione della convivenza nel corso dell'intera storia dell'umanita'.

Come ha scritto Giuliano Pontara essa e' l'antibarbarie, ovvero l'antifascismo pienamente autocosciente. Come ha scritto Martin Luther King essa e' la forza dell'amore. Come ha scritto Albert Schweitzer essa e' il rispetto per la vita.

Da Lev Tolstoj a Mohandas Gandhi, da Germaine Tillion alle Madri di plaza de Mayo, da Edith Stein a Etty Hillesum, da Aldo Capitini a Danilo Dolci, da Emmanuel Levinas a Nelson Mandela, da Assia Djebar a Laura Conti, da Ginetta Sagan a Luce Fabbri, dai martiri della Resistenza al movimento femminista, la nonviolenza e' la civilta' umana in cammino, l'etica fondamentale e la politica prima.

Insieme di insiemi, all'ascolto e alla scuola dell'epistemologia e dell'antropologia contemporanee ed incessantemente rimeditando le vicende storiche, la nonviolenza e' un insieme di criteri assiologici, un insieme di strumenti ermeneutici, un insieme di tecniche deliberative, un insieme di tecniche operative, una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni, un progetto-processo di cambiamento sociale e culturale. Essa richiede studio e testimonianza, conoscenza e verifica, nel circolo virtuoso tra teoria e prassi, tra pensiero ed azione. S'illude chi crede che la scelta della nonviolenza sia cosa semplice ed irriflessa; al contrario essa richiede un impegno arduo e tenace. S'illude chi crede che la scelta della nonviolenza occulti od eluda le aporie e i conflitti; al contrario essa e' eminentemente scienza del conflitto (e promozione del conflitto ove regna ingiustizia), disvelamento di cio' che e' celato, affrontamento delle aporie, coscienza dei limiti; e pertanto ricerca e proposta e discussione e adozione di risoluzioni possibili, condivise e adeguate ai problemi presenti con sguardo lungimirante e prudenza che sa che ogni azione ha molti effetti, e che anche ogni omissione e' un'azione, e mai la rassegnazione a un male puo' essere una buona cosa, e insieme sempre vale il principio che "in dubio, contra projectum".

La nonviolenza e' vasto e complesso un insieme di insiemi, ma innanzitutto e' lotta contro la violenza, aiuto alle vittime, innocenza che agisce, opposizione attiva alle menzogne e alle iniquita', impegno a salvare le vite.

*

Il 2 ottobre la Giornata internazionale della nonviolenza non e' quindi un giorno di astratta e distratta celebrazione intrisa di vacua ed inerte retorica; ma il giorno in cui meditiamo sul nostro comune diritto a una vita degna e buona, consapevole e solidale, riconosciuta e riconoscente; e sui nostri comuni doveri: a rispettare e aiutare ogni altra persona e la biosfera tutta, a preservare e condividere i beni comuni.

In un mondo sempre piu' minacciato dalla guerra onnicida e dal terrorismo dei potenti e dei miseri loro imitatori, dal razzismo e dallo schiavismo, da un sistema di potere e un modello di sviluppo che tutto divora, dal maschilismo che tutto distrugge ed e' prima radice e primo paradigma di ogni violenza, solo la nonviolenza si oppone alla violenza in modo adeguato, solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

La nonviolenza e' in cammino.

 

4. "PER LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di sabato primo ottobre 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione per la Giornata internazionale della nonviolenza.

Come e' noto, per iniziativa dell'Onu il 2 ottobre, anniversario della nascita di Mohandas Gandhi, e' stato dichiarato "Giornata internazionale della nonviolenza". Tale Giornata vuole richiamare l'attenzione di tutte le persone di volonta' buona, come di tutte le associazioni e le istituzioni democratiche, sulla necessita' di un cambio di paradigma nelle relazioni sociali e politiche, tra gli esseri umani tutti e tra gli esseri umani e la natura, per fermare la deriva autodistruttiva e per sostituire alla logica della sopraffazione la scelta della convivenza e della solidarieta', per costruire relazioni di pace e di giustizia, per fermare la violenza che opprime e macera l'umanita' facendo della nonviolenza il perno del sentire e dell'agire personale e collettivo.

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brevi brani da opere capitali di Rosa Luxemburg, di Virginia Woolf, di Simone Weil, di Mohandas Gandhi, di Aldo Capitini, di Hannah Arendt, di Danilo Dolci e di Vandana Shiva.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ribadito le ragioni della necessita' e dell'urgenza della scelta della nonviolenza per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

*

Al termine dell'incontro viterbese le persone partecipanti hanno condiviso alcuni appelli:

- alla partecipazione alla marcia Perugia-Assisi che si svolgera' domenica 9 ottobre;

- a sostenere la campagna "Un'altra difesa e' possibile" per il disarmo e la difesa popolare nonviolenta;

- a sostenere la richiesta al Parlamento di due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese;

- a sostenere i centri antiviolenza promossi dal movimento delle donne, ed a Viterbo in particolare il centro antiviolenza "Erinna".

 

5. UNA CONVERSAZIONE A VETRALLA PER LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA

 

La sera di sabato primo ottobre 2016 a Vetralla (Vt) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha tenuto una conversazione sulla Giornata internazionale della nonviolenza.

In essa sono state proposte alcune coordinate per una definizione della nonviolenza e sono state formulate alcune proposte d'iniziativa, essendo la nonviolenza analisi concreta della situazione concreta ed impegno pratico di lotta contro la violenza.

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La nonviolenza e' una prassi; una prassi e la teoria ad essa collegata, che su quella prassi riflette, che quella prassi orienta. Ergo: la nonviolenza non si insegna, bensi' si sperimenta, si testimonia. Non si educa alla nonviolenza se non praticando la nonviolenza, testimoniando la nonviolenza. La nonviolenza e' la lotta contro la violenza, senza quella lotta nonviolenza non si da'.

Ci si accosta alla nonviolenza attraverso molte vie, ma tra esse la principale e' quella che mette insieme l'indignazione per l'ingiustizia, la compassione per la sofferenza, l'amore per il sapere (il sapere che sempre e' atto di rivolgimento amoroso ed operosa sollecitudine per l'umanita' e per il mondo).

Che si sia ateisti o teisti, la nonviolenza e' ricerca del vero, del giusto, del buono.

Che si sia sistematici o errabondi, la nonviolenza e' relazione all'altro e all'infinito.

Militante e contemplativa, la nonviolenza convoca a un agire che rispetta e preserva, a un conflitto che riconosce e comunica, a trovare accordi e cooperazioni che riducano il male.

Salda sui suoi principii e costitutivamente aperta, la nonviolenza e' affermazione di umanita', difesa di umanita', disvelamento di umanita', inveramento di umanita'. Riconoscimento e riconoscenza. Empatia e resistenza. Antifascismo, antibarbarie.

La nonviolenza e' il movimento di lotta delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' giunto alla sua autocomprensione, alla piena responsabilita', all'universale solidarieta'.

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Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni: e quindi costruire pace, disarmo, smilitarizzazione.

Opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni: e quindi difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni: e quindi realizzare, nel farsi stesso della lotta, una societa' di persone libere ed eguali in diritti, diverse e coscienti di essere nella loro infinita personale alterita' una sola umanita'; una societa' sobria e accudente, socialista e libertaria, rispettosa di ogni singola persona e dell'intero mondo vivente.

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La Giornata internazionale della nonviolenza non e' una celebrazione rituale e museale di un pantheon di uomini e donne illustri; non e' una retorica professione di buone maniere e belle speranze; non e' una festicciola tra amici, uno spettacolino, un carnevaletto "semel in anno" e poi si torna alle basse opere.

La Giornata internazionale della nonviolenza e' un invito alla lotta contro tutte le menzogne, contro tutte le ingiustizie, contro tutte le violenze.

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Abolire le guerre, gli eserciti, le armi.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

La nonviolenza e' lotta, concreta e coerente, nitida e intransigente, per la liberazione dell'umanita' e la difesa della biosfera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

6. NON VELINO LE LACRIME LO SGUARDO

 

Il 3 ottobre facciamo memoria di tutte le vittime della strage nel Mediterraneo.

Piangiamole tutte le nostre lacrime per le sorelle ed i fratelli morti.

Ma non velino le lacrime lo sguardo.

Di quelle vittime sono responsabili in primo luogo i governi europei che a tutte loro hanno negato e tuttora negano il diritto a giungere in salvo nel nostro continente viaggiando in modo legale e sicuro.

Poiche' questo basterebbe per far cessare la strage nel Mediterraneo e stroncare per sempre le mafie dei trafficanti schiavisti: riconoscere ad ogni persona il diritto di giungere in salvo viaggiando in modo legale e sicuro; riconoscere ad ogni persona il diritto umano fondamentale: salvare la propria vita.

Questo basterebbe per salvarle tutte le persone in fuga dalla guerra e dalla fame, dal terrorismo dei governi e delle mafie, dalle dittature e dal fanatismo, dai disastri ambientali, dagli orrori quotidiani ed immani di un ordine mondiale imperiale e razzista, rapinatore e schiavista.

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Per salvare tutte le vite basterebbe cessare di fare le guerre e sostenere i regimi e i poteri assassini.

Per salvare tutte le vite basterebbe riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi in modo legale e sicuro su quest'unico pianeta casa comune dell'umanita'.

Per salvare tutte le vite basterebbe riconoscere l'umanita' di tutti gli esseri umani, a tutte le umane persone riconoscendo il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Per salvare tutte le vite basterebbe soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa d'aiuto, considerando e trattando ogni altro essere umano cosi' come vorremmo essere considerati e trattati noi.

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Il 3 ottobre diciamolo chiaro che le persone che muoiono nel Mediterraneo le uccidono i governi europei che negano loro il diritto di giungere in salvo tra noi in modo legale e sicuro; le uccidono i governi europei che stanno attuando una politica razzista e schiavista, una politica di apartheid su scala planetaria.

Se la commozione e' sincera, se il dolore e' autentico, il popolo italiano deve innanzitutto chiedere ed ottenere dal parlamento e dal governo due provvedimenti indispensabili ed immediatamente efficaci per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

7. DAL 2 AL 9 OTTOBRE

 

Istituita dall'Onu nel 2007, la Giornata internazionale della nonviolenza e' in Italia ormai del tutto oscurata sui mass-media (e quindi nell'opinione pubblica) dalla "Festa nazionale dei nonni" istituita nel nostro paese con la legge n. 159 dell'estate 2005, Berlusconi imperante.

Il 2 ottobre poteva essere, e potra' ancora essere ma oggi purtroppo non e', una importante occasione di informazione, di coscientizzazione, di riflessione, di azione, insomma: di accostamento alla nonviolenza nella sua profondita' e ampiezza, nella sua complessita' e pluralita' di dimensioni; ma e' evidente che occorrera' ancora molto adoperarsi perche' questo accada.

Quest'anno poi la Giornata del 2 precedeva di una settimana la nuova edizione della marcia Perugia-Assisi, marcia che si svolgera' appunto domenica 9 ottobre; cosicche' la celebrazione della Giornata della nonviolenza poteva essere altresi' un'ottima occasione di promozione della partecipazione alla marcia ideata da Aldo Capitini. Non e' andata cosi'.

Resta che occorre comunque promuovere la partecipazione alla marcia, e non perche' il documento di convocazione squaderni la soluzione ai problemi dell'umanita', ma perche' comunque la marcia Perugia-Assisi e' l'esperienza di mobilitazione per la pace la piu' rilevante in Italia, e chi vi prende parte qualcosa sempre ne impara.

E per restare alla debolezza della "piattaforma" ufficiale, parliamoci chiaro: con limitate eccezioni (le prime edizioni della Perugia-Assisi, poi quella specificamente nonviolenta del 2000, quella del cinquantenario, e forse un altro paio) le cose scritte nel testo che la marcia convocava, e soprattutto le cose taciute, erano tali che per fortuna la marcia stessa sempre e' andata ben oltre la reticenza e la rassegnazione delle pergamene.

*

Non c'e' stata per il 2 ottobre neppure una decente mobilitazione degli stessi movimenti pacifisti e nonviolenti: prendiamone atto. Noi che questo foglio da diciassette anni ogni giorno cuciamo abbiamo fatto quel poco che ci era possibile, e non molto altro abbiamo visto fare altrove. Segno dei tempi anche questo.

Quanto al 9 ottobre anche questa volta, come tante altre, invitiamo alla partecipazione e a promuovere ovunque possibile iniziative di presentazione della marcia che siano anche occasione di riflessione e di azione per la pace e la nonviolenza. Non ci ha persuaso l'appello di chi da posizioni di amico della nonviolenza si e' formalmente dissociato dalla marcia - anche se sappiamo che poi alla marcia comunque lo troveremo, ed e' bene cosi'.

La situazione e' talmente grave; guerra e terrore, razzismo e maschilismo, sfruttamento schiavista e distruzione della biosfera, sono talmente pervasivi e crescenti in estensione e barbarie che qualunque tentativo di porre un argine e' comunque giusto e necessario, per quanto debole, per quanto ambiguo.

La marcia Perugia-Assisi del 9 ottobre puo' certo essere anche la scampagnata domenicale o la ripetizione di un rituale stanco, ma e' anche un colloquio corale e una voce che grida e un popolo in cammino per la pace, coscienti che il primo dovere e' salvare le vite, e in quel lungo cammino tra la citta' di Capitini e quella di Francesco chi avra' orecchie capaci di intendere sentira' ancora risuonare il messaggio della nonviolenza, che chiama te, proprio te, alla politica necessaria e urgente: che sa che occorre abolire le guerre, gli eserciti, le armi; che sa che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; che sa che vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera e che ci salveremo insieme o insieme periremo.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

8. SANDRA MANTOVANI

 

E' deceduta Sandra Mantovani, la cui voce cantava la verita'.

 

9. L'ARGOMENTO DEL DOPPIONE

 

Il Presidente del Consiglio dice

che quel Senato di vecchi barbogi

e' della Camera un inutile doppione.

 

E in fondo anche la Camera e' un bestione

che troppo tempo fa perdere al Governo.

 

E poi anche il Consiglio dei Ministri

rallenta il Presidente del Consiglio

che ben saprebbe far tutto da solo.

 

E se volessimo dircela tutta

finanche questo popolo italiano

e' una lumaca che intralcia il Presidente.

Potessimo, ah, lasciarlo qui da solo

ed emigrare tutti in Oceania

allora si' che ben risorgerebbe

piu' grande e piu' bella che pria

la nostra grande Italia. E allora via.

 

10. SAMOTRACIA

 

Guardiamoci negli occhi e valga il vero:

il parlamento cosa fa? Oh, parla

e parla e parla e non sa fare altro.

Ed il governo invece cosa fa? Governa,

e non ha tempo per tutto quel cianciare.

 

E la magistratura? Perdigiorno.

E la Costituzione? Ragnatele.

E le elezioni? meglio un bel sondaggio.

E la sovranita' che appartiene

al popolo? Son fole da fanciulli.

E la democrazia lenta e paziente?

Roba di prima dei telefonini.

 

Chi non lo sa che un automobile da corsa

e' piu' bello della Vittoria di Samotracia?

 

11. "UN INFAME, SCELLERATO REGIME DI APARTHEID GLOBALE". UNA COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DELLA STRAGE NEL MEDITERRANEO

 

Si e' svolto la mattina di lunedi' 3 ottobre 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione delle vittime della strage nel Mediterraneo.

*

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha tenuto il seguente discorso.

Continua ogni giorno la strage degli innocenti nel Mediterraneo.

E continuera' finche' non cesseremo di fare le guerre e non riconosceremo che vi e' una sola umanita' e che ogni essere umano ha diritto alla vita, e che quindi occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Una volta ancora diciamo che i responsabili di questa immane strage sono anzitutto i governi europei - in primis quello italiano - che non riconoscono a chi e' in fuga dalla fame e dalle guerre il diritto di giungere qui in modo legale e sicuro.

E' in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", e si sta affermando un infame, scellerato regime di apartheid globale; e dell'imposizione totalitaria di questa "guerra infinita" e di questo planetario regime razzista e schiavista i governi europei sono punta di lancia tradendo e negando le tradizioni migliori della storia e della cultura europea, tradendo e negando la vocazione alla pace e al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Mentre i poteri dominanti e le dominanti agenzie della narcotizzazione di massa piegano anche un giorno di abissale dolore come questo alla spettacolarizzazione e al consumismo, alla mercificazione dei sentimenti e alla propaganda della menzogna, almeno noi alla disumanizzazione vogliamo opporci ancora, e dire ancora una volta che occorre una politica - una politica, si' - della pace e dell'universale solidarieta', che con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la lotta del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi contrasti la guerra e tutte le uccisioni, contrasti il razzismo e tutte le persecuzioni, contrasti il maschilismo e tutte le oppressioni; e difenda quindi i diritti umani di tutti gli esseri umani e la biosfera casa comune dell'umanita'.

Ed al Parlamento italiano ancora una volta chiediamo due indispensabili e urgenti provvedimenti: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

12. NON TI PARALIZZI IL DOLORE DEL MONDO

 

Non ti paralizzi il dolore del mondo

che pure ti toglie il respiro

e non ti renda cieco il pianto.

Non dire: non ce la faccio piu'.

 

Contano gli assassini sulla tua stanchezza

e tu sei veramente molto stanco.

Ma c'e' chi sta peggio, assai peggio di te

e del tuo, del tuo aiuto ha bisogno.

 

Qui non si arrende nessuno.

Nessuno si arrende qui.

 

13. "ALLA SCUOLA DI NORBERTO BOBBIO". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Mercoledi' 5 ottobre 2016 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema "Alla scuola di Norberto Bobbio: difendere la democrazia e lo stato di diritto".

L'incontro era parte di un ciclo finalizzato a fornire riferimenti teorici e strumenti analitici per la campagna informativa per il No alla riforma costituzionale - riforma che costituisce un vero e proprio golpe - nel referendum del prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da celebri libri dell'illustre filosofo e giurista, una delle figure piu' vive dell'antifascismo, della cultura liberalsocialista, dell'impegno civile e delle istituzioni democratiche, della nonviolenza in cammino.

La riflessione si e' concentrata soprattutto sui temi centrali della meditazione politica di Bobbio, da Politica e cultura (Einaudi, Torino 1955) a Il futuro della democrazia (Einaudi, Torino 1984), fino agli ultimi limpidi, luminosi saggi ed articoli; e sul suo impegno e lascito di intellettuale militante che fino agli ultimi giorni di vita si e' battuto per la pace, i diritti umani, la democrazia, la civilta' come inveramento - riconoscimento, rispetto, difesa e promozione - della dignita' di tutti gli esseri umani.

Proprio collocandosi dal punto di vista degli insegnamenti cruciali del magistero intellettuale, morale e civile di Norberto Bobbio, le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato la necessita' di opporsi alla scellerata riforma costituzionale voluta dal governo degli apprendisti stregoni; votando No al referendum del 4 dicembre: per difendere il parlamento eletto dal popolo, per difendere lo stato di diritto, per difendere la democrazia costituzionale.

Le persone partecipanti all'incontro ripropongono l'appello nonviolento per il No al golpe, per il No al fascismo, per il No alla barbarie; appello che di seguito riportiamo.

*

Un appello nonviolento

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

14. "ALL'ASCOLTO DI PIERO CALAMANDREI". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Giovedi' 6 ottobre 2016 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema: "All'ascolto di Piero Calamandrei: la memoria della Resistenza, la Costituzione della Repubblica".

L'incontro era parte di un ciclo finalizzato a fornire riferimenti teorici e strumenti analitici per la campagna informativa per il No alla riforma costituzionale - riforma che costituisce un vero e proprio golpe - nel referendum del prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni classici testi dell'illustre giurista, uno dei protagonisti maggiori della vita civile dell'Italia del Novecento.

Particolare attenzione e' stata dedicata ad alcune dense ed illuminanti pagine dell'ampio e giustamente celebre saggio sulla Costituzione contenuto alle pp. 209-316 del volume di AA. VV., Dieci anni dopo. 1945-1955. Saggi sulla vita democratica italiana, Laterza, Bari 1955; saggio che insieme a quello di Lelio Basso di pochi anni dopo (Il principe senza scettro, Feltrinelli, Milano 1958) costituisce un punto di riferimento ancor oggi ineludibile.

Le persone partecipanti all'incontro ripropongono l'appello nonviolento per difendere il parlamento eletto dal popolo, per difendere lo stato di diritto, per difendere la democrazia costituzionale: votando No al referendum del 4 dicembre "senza odio, senza violenza, senza paura".

Le persone partecipanti all'incontro invitano tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni e le istituzioni democratiche, a partecipare alla marcia Perugia-Assisi per la pace che si svolgera' domenica 9 ottobre...

 

15. UNA SPINA E UNA TALPA. ALCUNE PAROLE A PROPOSITO DELLA MARCIA PERUGIA-ASSISI CHE SI SVOLGERA' DOMENICA 9 OTTOBRE

 

E' in corso la "terza guerra mondiale a pezzi" ed ogni giorno dal Medio Oriente al Mediterraneo si susseguono le stragi. Ogni iniziativa che si opponga alla guerra e alle uccisioni e' cosa buona e necessaria e urgente. Il primo dovere di ogni persona decente come di ogni umano istituto e' fermare la guerra e salvare le vite.

Domenica 9 ottobre si svolge di nuovo la marcia per la pace da Perugia ad Assisi, che fu ideata da Aldo Capitini e realizzata per la prima volta nel 1961: e' nel nostro paese la piu' importante, la piu' partecipata, ed anche la piu' commovente iniziativa per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione.

La marcia Perugia-Assisi convoca ogni persona di volonta' buona, ogni associazione civile ed ogni istituzione democratica a ripudiare la guerra (cosi' come vuole la Costituzione della Repubblica italiana), a costruire la pace, a salvare le vite, a scegliere la nonviolenza.

La marcia Perugia-Assisi e' profonda un'esperienza di consapevolezza, nitida un'ora di verita' e ineludibile un appello alla responsabilita'.

*

La marcia, secondo una bella espressione capitiniana, e' una "assemblea itinerante", ed il suo significato primario e' proprio nell'esperienza del camminare assieme, ascoltando e parlando. E non vi e' speranza di agire per la pace se non si e' capaci di camminare assieme, ascoltando e parlando.

Personalmente non attribuisco grande importanza ne' alle piattaforme di convocazione, ne' ai piu' o meno pomposi e fioriti discorsi conclusivi: non e' li' la marcia. Ne' sto a cavillare sulla coerenza, i limiti, le contraddizioni o l'ipocrisia di chi vi prende parte: se non e' solo una comparsata ad uso delle telecamere, esserci fa comunque bene a chiunque.

Perche' quali che siano i difetti e gli errori e gli orrori e i deliri di chi vi prende parte, la marcia ha la sua ragione e la sua forza. E la sua ragione e' l'affermazione del primario diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, del primario diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; e quindi del primario dovere di ogni essere umano a non uccidere, del primario dovere di ogni essere umano a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. E la sua forza e' nell'evidenza del vero e profondo e concreto legame che essa istituisce tra le persone e tra le persone e la natura lungo il cammino che tra la citta' di Aldo Capitini e quella di Francesco di Bernardone squaderna la bellezza del paesaggio umbro e della storica presenza umana li' testimoniata in colture e monumenti di sublime civilta', prova provata di autentica convivenza: tu cammini e respiri, e respiri la natura che vive, il vento della storia, la preziosa presenza umana di coloro che furono e di coloro che sono - e il presagio di coloro che saranno, se la guerra non ci spazzera' via tutti -; tu cammini e senti e sai come l'umanita' potrebbe essere, come l'umanita' dovrebbe essere: lo sai perche' in quel camminare ascoltando e parlando, nel silenzio e nelle parole, nei pensieri e nei sentimenti condivisi, tu stesso gia' sei quell'umanita' avvenire finalmente riconciliata, qui ed ora trovandoti e percependoti - con la mente e col cuore - persona umana tra persone umane, nella bellezza del mondo.

L'umanita' come potrebbe essere, l'umanita' come dovrebbe essere: l'umanita' in cammino, fraterna e sororale, di persone libere e responsabili, tutte irriducibilmente diverse e tutte eguali in diritti; l'umanita' plurale di ogni diversita' ed una nel suo vero essere, nella piu' intima sua coscienza.

*

Poi, certo, so bene che gia' sugli autobus del ritorno tornera' a prevalere l'atmosfera della gita scolastica o della trasferta del tifoso o della missione compiuta del militante. E so anche che molti (che non sanno che dalla televisione parlano sempre e solo gli assassini e i loro complici) delegheranno poi ai mass-media, o ai prominenti che dai mass-media parlano, i pensieri sulla marcia che da se' dovrebbero pensare, poiche' la marcia non e' altra cosa che le persone che hanno marciato e col loro camminare l'hanno fatta esistere, poiche' il cammino e' il camminare e non altro (come scrisse Antonio Machado: "Caminante, no hay camino,/ se hace camino al andar"). E so che dal lunedi' per molti restera' solo il ricordo della scampagnata, e che addirittura vi sara' chi pensera' che fatta la buona azione - una volta all'anno - si e' pagato dazio alla civilta' e si puo' tornare alla quotidiana barbarie.

Ma la marcia e' una spina nel fianco e una talpa che scava.

Ma la marcia ti interroga ancora, se vuoi, se sai ascoltarla: e ti chiama al pensiero che si oppone alla menzogna e alla violenza, e ti chiama alla lotta che al male si oppone. Ti chiama a non fermarti piu', a voler proseguire il cammino della nonviolenza, che e' il cammino della liberazione dell'umanita', che e' il cammino della civile convivenza, della compassione e della lotta contro ogni ingiustizia, contro ogni oppressione, contro ogni vilta', contro ogni rassegnazione al male.

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Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni.

Opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni.

Opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Difendere il mondo vivente casa comune dell'umanita' che e' una.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" INVITA A PARTECIPARE ALLA MARCIA PER LA PACE DA PERUGIA AD ASSISI

 

Domenica 9 ottobre 2016 si svolge la marcia per la pace da Perugia ad Assisi.

L'associazione "Respirare" invita a partecipare alla storica iniziativa pacifista ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire le armi.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Opporsi al male facendo il bene.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso.

Il primo dovere di ogni essere umano e' il dovere di salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

17. UN LIBRO DA LEGGERE

 

Zygmunt Bauman, Stranieri alle porte, Laterza, Roma-Bari 2016, pp. VI + 104, euro 14.

Vivamente lo raccomandiamo.

 

18. OGGI

 

Oggi la marcia Perugia-Assisi ancora una volta dira' la sua parola.

Parola di pace, parola che consola, parola che chiama alla lotta nonviolenta.

Contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Per la difesa del mondo casa comune dell'umanita'.

Solo la pace salva le vite.

Solo la nonviolenza contrasta la violenza.

Solo l'umanita' si oppone alla disumanita'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

 

19. IN CAMMINO

 

Questo foglio quotidiano nacque per accompagnare la preparazione della marcia Perugia-Assisi del 2000.

Tenta ogni giorno di dire una cosa che e' la stessa cosa che dice la marcia: che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire le armi.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Ad ogni menzogna, ad ogni violenza occorre opporsi: con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

Una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni giorno la nonviolenza e' in cammino.

 

20. LA MARCIA PERUGIA-ASSISI PRESA SUL SERIO

 

Se la prendi sul serio, la marcia Perugia-Assisi ti dice le cose da fare, le cose che tu devi fare, le cose che dobbiamo fare tutti: semplici, chiare ed impegnative.

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Che occorre opporsi a tutte le guerre: e quindi qui ed ora far cessare lo scandalo della partecipazione italiana alle guerre in corso e ad alleanze criminali che impongono dittature e altre guerre preparano.

Che occorre opporsi a tutte le armi: e quindi qui ed ora far cessare lo scandalo dell'immane ed infame produzione e commercio di armi da parte del nostro paese.

Che occorre opporsi a tutti gli eserciti: e quindi qui ed ora far cessare lo scandalo delle decine e decine di milioni di euro del bilancio dello stato italiano che ogni giorno - ripetiamolo: decine e decine di milioni ogni giorno - vengono oscenamente sperperati per la macchina bellica il cui fine essenziale e' la preparazione ed esecuzione di azioni omicide.

Che occorre rispettare e difendere tutte le vite: e quindi qui ed ora far cessare lo scandalo dell'immane strage nel Mediterraneo, strage che avviene perche' i governi europei - e tra essi quello italiano - non riconoscono a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Che occorre riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani: e quindi qui ed ora far cessare lo scandalo della negazione del diritto di voto a milioni di persone che nel nostro paese vivono; lo scandalo del razzismo e dello schiavismo; lo scandalo della violenza maschilista; lo scandalo dell'indifferenza complice dell'orrore.

Che solo la nonviolenza si oppone alla violenza, solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita': e quindi qui ed ora occorre abbandonare la folle e scellerata logica delle armi (che ha portato l'umanita' a due guerre mondiali, all'attuale "terza guerra mondiale a pezzi" e al rischio della catastrofe atomica), e passare finalmente alla Difesa popolare nonviolenta, ai Corpi civili di pace, al disarmo, a quell'insieme di scelte di giustizia che costruiscono una societa' nonviolenta della sobrieta', della responsabilita', della solidarieta', della condivisione, che ogni persona riconosca e rispetti nella sua dignita' e unicita', che dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita' si prenda cura per il bene comune dell'umanita' oggi esistente e delle generazioni future.

*

Uscire dall'indifferenza questo significa: uscire dalla subalternita' ai poteri assassini, rompere ogni complicita' con tutti i poteri che rapinano e violentano l'umanita', impegnarsi per la pace con mezzi di pace, passare dal pacifismo generico e astratto alla concreta e coerente nonviolenza.

Uscire dall'indifferenza questo significa: ottenere il pieno rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" (art. 2), che afferma l'eguaglianza di diritti di ogni persona e il dovere della Repubblica di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti..." (art. 3), che riconosce il diritto d'asilo (art. 10), che "ripudia la guerra" (art. 11).

Uscire dall'indifferenza questo significa: ottenere il pieno rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Il primo dovere e' salvare le vite.

 

21. PICCOLA PUBBLICITA'

 

La democrazia parlamentare e' lenta.

La dittatura invece e' svelta come la polvere.

 

La democrazia parlamentare costa.

Il fascismo e' gratis.

 

Il senato e' roba vecchia.

La cocaina si' che e' giovane forever.

 

La sovranita' che appartiene al popolo?

Ma il sovrano su qualcuno dovra' pure sovrastare.

 

La divisione e il controllo dei poteri?

Ma che si vuole incatenare Superman?

 

La Costituzione di quando c'erano i comunisti?

Ma se siamo nella postmodernita'.

 

Chi vota si' vince un paio di scarpe.

Chi vota no merita un fracco di legnate.

 

A chi non piace il governo dei giovani?

Chi non vorrebbe far l'americano?

 

Il governo e' buono con i buoni

le classi pericolose stiano al posto loro.

 

Chi dice sempre no ha la zucca dura

chi dice sempre no e' un disfattista

vile seguace dell'empia congiura

negrogiudeoislamocomunista.

 

22. ANDRZEJ WAJDA

 

Non immaginano i giovani quale maestro sia stato per la nostra generazione.

Maestro di retti pensieri, maestro di umanita'.

 

23. "LA LEZIONE DI GIORGIO LA PIRA". UN INCONTRO DI STUDIO

 

Martedi' 11 ottobre 2016 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema: "La lezione di Giorgio La Pira: antifascismo, pace, solidarieta', nonviolenza".

L'incontro era parte di un ciclo finalizzato a fornire testimonianze concrete, riferimenti teorici e strumenti analitici per la campagna informativa per il No alla riforma costituzionale - riforma che costituisce un vero e proprio golpe - nel referendum del prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi dell'illustre costituente e sindaco di Firenze, strenuo promotore della pace e dei diritti di tutti gli esseri umani, uomo giusto e mite, costruttore di pace, operatore di giustizia, sollecito nel soccorrere e nel prendersi cura, del civile convivere e del bene comune infaticabile promotore.

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Le persone partecipanti all'incontro invitano a votare No al referendum del 4 dicembre: senza odio, senza violenza, senza paura; per difendere il parlamento eletto dal popolo, per difendere lo stato di diritto, per difendere la democrazia costituzionale.

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Un appello nonviolento per il 4 dicembre...

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Una minima notizia su Giorgio La Pira

Giorgio la Pira nacque a Pozzallo il 9 gennaio 1904, ed e' deceduto a Firenze il 5 novembre 1977. Antifascista, costituente, parlamentare, sindaco di Firenze; profonda coscienza religiosa, impegnato in rilevanti iniziative di pace e di solidarieta', fu luminoso esempio di impegno morale e civile.

Per molte utili notizie cfr. il sito www.giorgiolapira.org e quello della fondazione a lui intitolata www.fondazionelapira.org

 

24. "IL LASCITO INTELLETTUALE, MORALE E POLITICO DI UMBERTO TERRACINI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Mercoledi' 12 ottobre 2016 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio sul tema: "Il lascito intellettuale, morale e politico di Umberto Terracini".

L'incontro era parte di un ciclo finalizzato a fornire testimonianze concrete, riferimenti teorici e strumenti analitici per la campagna informativa per il No alla riforma costituzionale - riforma che costituisce un vero e proprio golpe - nel referendum del prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da testi, discorsi e interviste del grande combattente antifascista che fu presidente dell'Assemblea Costituente.

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Nel ricordo e alla scuola di Umberto Terracini le persone partecipanti all'incontro invitano a votare No al referendum del 4 dicembre: senza odio, senza violenza, senza paura; per difendere il parlamento eletto dal popolo, per difendere lo stato di diritto, per difendere la democrazia costituzionale.

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Riproponiamo ancora una volta il seguente appello nonviolento per il 4 dicembre...

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Una minima notizia su Umberto Terracini

Nato a Genova nel 1895, nel 1916 e' arrestato per propaganda contro la guerra; nel '19 a Torino con Gramsci e Togliatti partecipa all'esperienza dell'"Ordine Nuovo" e dei consigli di fabbrica; nel '21 e' tra i fondatori del Partito comunista d'Italia. Nel 1926 e' arrestato e condannato dal Tribunale Speciale fascista; in carcere fino al '37, poi al confino fino al settembre '43; partecipa all'esperienza della repubblica partigiana dell'Ossola. Costituente, e' tra i massimi artefici della Costituzione italiana. Senatore, avvocato in grandi processi politici e sociali, dirigente di numerose organizzazioni democratiche italiane ed internazionali. Scompare a Roma nel 1983.

 

25. 4 NOVEMBRE 2016: NON FESTA, MA LUTTO. A TRENTO GLI "STATI GENERALI DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA". OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

 

4 novembre 2016: non festa, ma lutto

Cento anni dopo: basta guerre

Un'altra difesa e' possibile

A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta"

Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l'Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinche' in ogni citta' si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

Ogni vittima ha il volto di Abele

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre e' tragicamente in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", e' ora di dire basta.

Per questo sosteniamo la campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.

Obiettivo della campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrita' della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "sacro dovere della difesa della patria" (art. 52).

Il 4 e 5 novembre a Trento i promotori della campagna "Un'altra difesa e' possibile" e il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani hanno convocato gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta", un primo passo per coordinare e creare un confronto tra i diversi soggetti che gia' ora agiscono nel settore della difesa civile: le istituzioni preposte alla Difesa, alla Protezione civile, al Servizio Civile Nazionale, la ricerca sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il Terzo Settore e le organizzazioni non governative che lavorano per la pace e il disarmo.

Tutti coloro che non potranno essere con noi fisicamente a Trento, si uniscano idealmente in una sorta di staffetta civile tra commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, ribadendo che il 4 novembre e' giorno di lutto e non di festa per la partecipazione all'inutile strage della prima guerra mondiale. Ovunque sia possibile, in ogni piazza d'Italia. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

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Per informazioni sulla campagna "Un'altra difesa e' possibile"

vai al sito www.difesacivilenonviolenta.org

Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento

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A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803

e-mail:an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it

PeaceLink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Associazione Antimafie Rita Atria

per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

 

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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA

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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 39 del 16 novembre 2016