[Nonviolenza] Telegrammi. 2250



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2250 del 6 febbraio 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo

2. Eve Ensler: Agisci, balla, ribellati

3. One Billion Rising Revolution 2016

4. Verso il 14 febbraio: come aderire alla campagna One Billion Rising 2016

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

6. Un modello di mozione ai consigli comunali, provinciali e regionali

7. Un modello di lettera ai ministri ed alcuni indirizzi utilizzabili

8. Un modello di lettera ai parlamentari

9. Un modello di lettera alle forze politiche

10. Un modello di lettera ai mezzi d'informazione

11. Due petizioni su Change e su Avaaz

12. Il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"

13. Peppe Sini: Un episodio della guerra chimica dell'industria automobilistica e delle sue truppe parlamentari contro l'umanita'

14. Segnalazioni librarie

15. La "Carta" del Movimento Nonviolento

16. Per saperne di piu'

 

1. MINIMA MORALIA. OPPORSI ALLA GUERRA, AL RAZZISMO, AL MASCHILISMO

 

Opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo.

Salvare le vite.

Riconoscersi esseri umani.

 

2. RIFLESSIONE. EVE ENSLER: AGISCI, BALLA, RIBELLATI

[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.

Eve Ensler, drammaturga, poetessa, sceneggiatrice e regista, docente universitaria, attivista per i diritti delle donne, fondatrice e direttrice artistica di "V-Day", movimento globale che combatte la violenza alle donne e alle bambine, vive a New York. Tra le opere di Eve Ensler: I monologhi della vagina, Marco Tropea Editore, Milano 2000; Il corpo giusto, Marco Tropea Editore, Milano 2005. Come e' noto I monologhi della vagina ha ricevuto nel 1997 il prestigioso Obie Award, ed e' stato portato in scena con grande successo a Broadway (con star come Susan Sarandon, Glenn Close, Melanie Griffith e Winona Ryder), a Londra (con Kate Winslet e Cate Blanchett) e in diverse altre citta' del mondo. "V-Day", il movimento internazionale contro la violenza su donne e bambine, di cui Eve Ensler e' fondatrice, dal 1999 ha finanziato piu' di 10.000 rifugi e programmi antiviolenza (per informazioni: www.vday.org). Su sua iniziativa il 14 febbraio 2013 in tutto il mondo si e' svolta la manifestazione "One Billion Rising" contro la violenza sulle donne (per informazioni: http://onebillionrising.org) che da allora si ripete ogni anno. Cfr. anche il sito di Eve Ensler: www.eveensler.org]

 

Credo che in questo momento dobbiamo vivere sul filo di una incomprensibile follia, rifiutando sia di arrenderci, sia di far finta di niente. Ci troviamo a danzare sul baratro dell'annichilimento, ma allo stesso tempo con passione incoraggiamo e accogliamo un nuovo modello di riferimento. Cosa molto difficile in un mondo, in un sistema che ci ha rigidamente indottrinato alla negazione del pensiero, a parlare per citazioni, a ragionare in modo schematico tra si' e no, mi piace e non mi piace, in una dicotomia dell'"o con noi o contro di noi", insomma secondo assolutismi stupidi e riduttivi, strumenti di manipolazione consumistica.

L'entusiasmo dell'assurdita' richiede di fare propria l'ambiguita', l'insicurezza e significa guardare a testa alta il drammatico frangente in cui ci troviamo. Significa dimenarsi e prevedere che cadrai, danzando nell'impossibile caos di un appassionato possibile.

Dobbiamo quindi imparare l'arte e mettere in opera la "distruzione". Dobbiamo lasciare andare le nostre false sicurezze e dirottare la nostra percezione del mondo. Dobbiamo dare per scontato che ovunque noi viviamo e qualsiasi cosa facciamo puo' cambiare e sgretolarsi e dobbiamo abituarci al cambiamento e al lasciare andare le cose. A vivere come se non ci fosse altro futuro se non quello che noi creiamo. Con nessuna garanzia se non la nostra determinazione a vivere come pionieri di una nuova consapevolezza e di una nuova strada. Dobbiamo diventare persone che vanno controcorrente.

Questo e' il potere della resilienza creativa. Smettere la solita routine e prendere posizioni contro la nostra accettazione o contro una crescita economica, rischiare di ricevere disapprovazione e polemiche, prendere parte ad azioni che allentano la morsa verso derive suicide e abbattere ogni tirannia.

Distruggere, combattere e danzare con tutte le nostre risorse per una vita che vada oltre la comodita'.

 

3. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING REVOLUTION 2016

[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

Insieme a 200 nazioni nel mondo, in piu' di 90 citta' e paesi in Italia il 14 febbraio 2016 si ballera' di nuovo per dire basta alla violenza contro le donne e le bambine.

Torna per il quarto anno consecutivo "One Billion Rising", la campagna ideata da Eve Ensler che spinge oltre un miliardo di persone a danzare e manifestare la volonta' di cambiamento, scegliendo l'arte, la musica e la poesia come segno di sfida e di celebrazione.

One Billion Rising Revolution e' un movimento globale, una rivoluzione che comincia dal corpo; e' spontaneita' e rumore, energia, ritmo di tamburi, per trasformare il dolore in potere, per affermare che ogni donna ha il diritto di vivere e decidere del proprio corpo e del proprio destino.

Iniziata nel 2013 e diventata da subito la piu' grande manifestazione di massa della storia dell'umanita', One Billion Rising rinnova alle donne e agli uomini di tutto il mondo l'appuntamento per il 14 febbraio 2016, il giorno di San Valentino: non fiori e cioccolatini, quindi, ma ancora una volta la testimonianza dell'impegno e della volonta' profonda di fermare con ogni mezzo culturale, legale e civile la violenza sulle donne e sulle bambine.

One Billion Rising nasce da un'idea della scrittrice statunitense Eve Ensler, fondatrice del movimento V-Day e autrice de I monologhi della vagina, partendo dalla sconvolgente statistica delle Nazioni Unite che stimano che una donna su tre sul pianeta sara' picchiata o stuprata nel corso della vita.

Questo significa un miliardo di donne e bambine.

Dopo l'exploit del 2013, nel 2014 e nel 2015 One Billion Rising ha continuato la sua battaglia con un'adesione crescente a livello globale, aprendo un nuovo dibattito sui diritti, il razzismo, le disuguaglianze economiche e le guerre dichiarate sui corpi delle donne in tutto il mondo.

Il 14 febbraio 2016 sara' il giorno del quarto appuntamento con One Billion Rising e il tema della Rivoluzione, gia' protagonista nel 2015, continua anche quest'anno. In Italia l'attenzione si concentrera' sulle donne che vivono una condizione di paura ed emarginazione come le donne migranti, che costrette ad abbandonare il loro paese per sfuggire a guerre e condizioni di vita inaccettabili, subiscono violenza fisica e psicologica durante i loro lunghi e dolorosi spostamenti.

Ricco e ampio e' l'elenco degli eventi che animeranno questa giornata di festa e di impegno in tutto il territorio nazionale. Cortei, concerti, flash mob, danze, spettacoli, proiezioni e canti si susseguiranno in tutte le regioni italiane, da Trieste a Palermo, da Trento a Sassari da Galatina a Rimini, idealmente unite in un corpo unico, in un'unica voce potente ma gentile, che il 14 febbraio prendera' vita tra le strade del mondo intero.

"One Billion Rising Italia" vede l'adesione e la partecipazione di Differenza Donna, D.I.Re, Emergency, Cgil, Terre des hommes, ArciLesbica e molte altre associazioni e scuole.

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Video One Billion Rising 14 febbraio 2016:

https://youtu.be/HjA80QcwpxQ

Per scaricarlo:

https://www.dropbox.com/s/ncvx95k7e6k5jrg/OBR%20spot%20italiano%202016_B.mp4.zip?dl=0

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Per maggiori informazioni e per aderire alla campagna:

http://www.onebillionrising.org/

https://www.facebook.com/obritalia

http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/

https://twitter.com/OBRItalia

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Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini, Coordinamento One Billion Rising Italia

Per contatti:

nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com

#1billionrising #rise4revolution

tel.: 3475320420

skype ni_nico

 

4. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA ONE BILLION RISING 2016

[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

La danza di One Billion Rising Italia e' cominciata!

In attesa dell'evento del 14 febbraio 2016 in cui tutti insieme nel mondo diremo il nostro no alla violenza, si mette in moto l'organizzazione vera e propria degli eventi che porteranno alla chiamata globale del 14.

Per questo chiediamo alle associazioni e a tutti coloro che vogliono organizzare un evento di seguire alcune semplici indicazioni, per uniformarci tutti e far si' che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio sia veramente un "evento comune":

- Iscriviti al sito (link sotto) per organizzare un evento

http://www.onebillionrising.org/sign-up/thank-you-for-signing-up-with-1-billion-rising/

e inoltra queste informazioni ad associazioni in tema con il nostro, singoli cittadini, amministrazioni, ecc, piu' siamo, meglio e'!

- Diffondi  i nostri riferimenti, seguici sui social, condividi i contenuti che troverai e invita i tuoi contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio:

Sito ufficiale: http://www.onebillionrising.org/

Facebook: https://www.facebook.com/obritalia

Tumblr: http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/

Twitter: @OBRItalia e usa sempre gli hashtag #Rise4Revolution #1billionrising

- Cambia la tua immagine del profilo e la foto di copertina su Facebook, Twitter, Youtube e utilizza i loghi ufficiali che puoi scaricare cliccando sul link qui sotto

https://www.dropbox.com/s/ghjy8uqaaausctq/OBR_ITA.zip?dl=0

- Crea una pagina o un gruppo facebook One Billion Rising della tua citta' per aggiornare, condividere informazioni e notizie con altri gruppi One Billion Rising e con tutte le persone interessate.

- Organizza un flash mob "Break the Chain" durante l'evento del 14 febbraio, seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA o creando una nuova coreografia e ricorda che l'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche o momenti di lettura. Qualsiasi atto e' rivoluzione!

Per le letture, qui di seguito troverai alcuni suggerimenti:

Alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler:

"L'Ufficio della schiavitu' sessuale"

https://www.facebook.com/notes/726985350769036/

"L'insurrezione"

https://www.facebook.com/notes/420568794744028/

"La mia rivoluzione"

https://www.facebook.com/notes/614106738723565/

"Preghiera di un uomo"

https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/preghiera-di-un-uomo/420567628077478

"Fino a quando"

https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/un-miliardo-di-persone-si-solleveranno-contro-lingiustizia-_-eve-ensler/420562104744697

"E poi saltavamo"

https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/e-poi-saltavamo/420564564744451

Traduzione di "Break the chain" credits Tena Clar- Musiche Tena Clark/Tim Heintz, di M. G. Di Rienzo

https://www.facebook.com/notes/420570218077219/

Se vuoi qui puoi trovare altre idee:

http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/

Attenzione: Essendo il 14 febbraio una domenica, l'evento si puo' organizzare anche nei giorni precedenti 12-13 febbraio, per esempio il sabato nelle scuole e la domenica nelle piazze cittadine.

Per dichiarare l'adesione o ricevere maggiori informazioni puoi inviare un messaggio al seguente indirizzo: nico at onebillionrising.org

Saremo molto contenti di fornirti tutte le indicazioni necessarie.

Grazie!

Ascolta! Agisci! Partecipa! 14 febbraio 2016

Coordinamento Italia One Billion Rising

Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini

#1billionrising #rise4revolution

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

6. MATERIALI. UN MODELLO DI MOZIONE AI CONSIGLI COMUNALI, PROVINCIALI E REGIONALI

 

Oggetto: richiesta che il Governo receda dall'annunciata intenzione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul in Iraq

Il Consiglio Comunale/Provinciale/Regionale di...

premesso che

la decisione annunciata dal Governo italiano di inviare centinaia di soldati alla diga di Mosul, in Iraq, si configura come un atto non adeguatamente meditato che puo' avere conseguenze tragiche;

*

rilevato particolarmente che

I. la diga di Mosul e' a pochi chilometri dalla citta' che e' sotto il controllo dell'Isis: sara' facilissimo per l'Isis organizzare un attentato stragista;

II. la presenza di soldati italiani alla diga di Mosul verra' percepita come occupazione militare straniera da parte di uno dei paesi che presero parte alla prima guerra del Golfo (nel corso della quale anche l'Italia partecipo' ai bombardamenti), e che gia' occuparono il paese dopo la seconda guerra del Golfo (occupazione nel corso della quale le truppe di altri paesi della coalizione di cui anche l'Italia faceva parte commisero crimini contro l'umanita'); cosicche' presso un vastissimo uditorio trovera' ascolto la propaganda dell'Isis che definira' la presenza dei soldati italiani come "invasione crociata" e fara' di quei soldati e dell'Italia primari bersagli di attentati stragisti;

III. e' quindi evidente che lungi dal proteggere l'impianto e le maestranze, la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul esporra' l'uno e le altre agli attentati stragisti; ed esporra' ad attentati anche la popolazione italiana tutta indifferenziatamente; cosi' come esporra' a conseguenze letali le popolazioni abitanti nei dintorni della diga ed a valle di essa (un folle attentato che sciaguratamente provocasse la distruzione della diga avrebbe come esito un immane massacro, una catastrofe indicibile);

IV. dalla presenza dei soldati italiani e dalla concreta ed agevole possibilita' di colpirli con attentati stragisti l'Isis ricavera' anche un enorme vantaggio propagandistico, e da questo vantaggio deriveranno per l'organizzazione terrorista ulteriore consenso, ulteriore espansione, ulteriori reclutamenti; cosicche' e' del tutto evidente che quella improvvida e insensata presenza militare italiana raggiungera' il solo risultato di favoreggiare l'organizzazione terrorista, e tanto sangue di innocenti sara' sparso assurdamente per questo esito scellerato;

V. tutti sanno che il terrorismo va contrastato con un'operazione di polizia internazionale, che ha come indispensabile prerequisito la cessazione delle guerre in corso e quindi degli interventi militari europei ed americani che l'Isis hanno fatto nascere e crescere fino alle attuali dimensioni. L'invio di soldati italiani a Mosul e' del tutto controproducente: poiche' di fatto contribuira' a far morire altri innocenti e con cio' rafforzera' ed estendera' il potere dell'Isis e prolunghera' la schiavitu' delle persone che vivono nelle zone sottoposte alla sua infame e bestiale dittatura mafiosa e nazista;

VI. occorre inoltre dire che dispiegare soldati come "security" di imprese private e' un uso inammissibile, un uso inammissibile che ha gia' provocato delle vittime, come i pescatori indiani uccisi perche' ritenuti pirati (ed un conseguente gravissimo contenzioso internazionale che tuttora perdura, nel quale sono anche state intrappolate le esistenze di due persone che potrebbero essere del tutto innocenti - e tali vanno comunque considerate fino all'emissione di una sentenza definitiva - e che da anni stanno subendo una condizione di sofferenza assolutamente ingiusta in assenza di un regolare giudizio);

VII. ne' si puo' tacere che mentre vari paesi, dagli Stati Uniti d'America alla Russia, alla Francia, a molti altri, stanno eseguendo in Iraq e in Siria una campagna di bombardamenti aerei che hanno provocato molte vittime civili - vittime due volte: della sanguinaria dittatura dell'Isis e dei bombardamenti -, inviare sul terreno soldati italiani che di alcuni di quei paesi che bombardano si presentano come alleati li espone vieppiu' ad essere vittime non solo degli attentati dell'Isis ma anche della vendetta di disperati sopravvissuti ai bombardamenti dei nostri alleati;

VIII. il disegno dei terroristi e' persuaderci ad assecondare i loro piani sanguinari: a rispondere ai loro attentati con atti di guerra contribuendo cosi' ad una spirale distruttiva e onnicida, ad una escalation apocalittica che e' il perno della loro retorica nichilista e della loro disumanata ideologia. Ogni intervento militare, ogni azione bellica, e' un atto di folle complicita' con la criminale follia dell'Isis. In Italia abbiamo conosciuto tremende stagioni di violenza terroristica - fascista, nichilista, mafiosa - e sappiamo che il terrorismo si puo' e si deve contrastare con la legalita' che salva le vite, con la democrazia che rispetta e promuove i diritti umani, e non con la guerra e la dittatura: la guerra e la dittatura sono gia' terrorismo, sono l'oscena vittoria del terrorismo;

IX. l'Isis e' stato creato dalle nostre guerre; proseguire sulla strada dell'intervento militare euroamericano avra' come risultato di rafforzarlo, e di far morire o ridurre in schiavitu' tanti altri innocenti. Tutti gli studiosi, gli osservatori, gli operatori istituzionali onesti lo sanno e lo dicono da tempo, e chiunque puo' averne piena contezza se solo leggesse gli studi e i documenti degli esperti che sono ampiamente disponibili;

X. gia' anni fa un altro governo mando' al massacro altri soldati italiani in Iraq, le vittime della strage di Nassiriya. Il governo attuale non ripeta quel tragico errore;

*

con la presente mozione

1. chiede che il Governo receda dall'annunciata intenzione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul;

2. da' mandato al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Giunta Comunale/Provinciale/Regionale di...

- di trasmettere la presente mozione al Governo nella persona del Presidente del Consiglio dei Ministri, e per opportuna conoscenza al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, alla Presidente della Camera dei Deputati;

- di renderla pubblica attraverso le consuete forme di comunicazione istituzionale dell'ente (affissione all'albo, pubblicazione nel sito istituzionale, invio ai mezzi d'informazione locali e nazionali, invio ai dirigenti e agli uffici dell'ente per affissione al pubblico, invio agli altri enti pubblici del territorio, etc.);

- di promuovere l'informazione, la sensibilizzazione e l'impegno della popolazione del territorio amministrato per la pace e la difesa dei diritti umani.

 

7. MATERIALI. UN MODELLO DI LETTERA AI MINISTRI ED ALCUNI INDIRIZZI UTILIZZABILI

 

Egregi ministri,

receda il governo dalla decisione di inviare 450 soldati italiani alla diga di Mosul. Receda il governo da una decisione insensata e illegale che puo' avere conseguenze catastrofiche. Receda il governo dal commettere un tragico errore che puo' costare innumerevoli vite umane.

Ascoltate la voce della vostra stessa coscienza. Salvare le vite e' il primo dovere.

Distinti saluti.

*

Alcuni indirizzi di posta elettronica cui scrivere:

Presidenza del Consiglio dei Ministri: matteo at governo.it; segreteria.presidente.renzi at governo.it; centromessaggi at governo.it; cerimonialedistato at governo.it; segrcd at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segreteriadelportavoce at governo.it; uscm at palazzochigi.it; ucm at palazzochigi.it; urpdfp at funzionepubblica.it; segreteriacd at protezionecivile.it; ddg at governo.it; info at gioventu.it; urp at serviziocivile.it; info at politicheeuropee.it; riformeistituzionali at palazzochigi.it; segreteria.pariop at governo.it; segreteriacapodipartimento.affariregionali at governo.it; rapportiparlamento at governo.it; diset at palazzochigi.it; dipe.segreteriacd at governo.it; segrgen at governo.it; uci at governo.it;

Ministro per gli affari regionali: segreteria.ministrolanzetta at palazzochigi.it; segreteria.fiorentino at governo.it; legislativo.dar at governo.it; ufficiostampa.affariregionali at governo.it;

Dipartimento per i rapporti con il Parlamento: p.aquilanti at governo.it; a.sabbatella at governo.it; rapportiparlamentodipartimento at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio1 at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio2 at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio3 at governo.it;

Semplificazione e  pubblica amministrazione: gabinetto at governo.it; legislativo at governo.it; s.laudisa at governo.it; segreteriasottosegretariorughetti at governo.it; a.damato at governo.it; g.petrelli at governo.it;

Affari Esteri: gabinetto at esteri.it; SGUDC at esteri.it; uap at esteri.it; unita.crisi at esteri.it; ufficio.statistica at esteri.it;

Interno: gabinetto.ministro at interno.it; caposegreteria.ministro at interno.it; segreteriatecnica.ministro at interno.it; segreteriaufficiostampa at interno.it; ufficiocomunicazione at interno.it; responsabile.pubblicazione at interno.it;

Giustizia: callcenter at giustizia.it; redazione at giustizia.it; webmaster at giustizia.it; matteo.bianchi01 at giustizia.it; centrocifra.gabinetto at giustizia.it; responsabiletrasparenza.gabinetto at giustizia.it;

Difesa: spi at gabmin.difesa.it; udc at gabmin.difesa.it;

Economia e Finanze: segreteria.capogabinetto at tesoro.it; alessandro.tonetti at tesoro.it; edoardo.valente at tesoro.it; fabrizio.pagani at tesoro.it; caposegreteria.ministro at tesoro.it; portavoce at tesoro.it; ufficio.stampa at tesoro.it; segreteria.ucd at tesoro.it; segreteria.aiutantedicampo at tesoro.it; segreteria.direttoregabinetto at tesoro.it; segreteria.sica at tesoro.it; legislativo at tesoro.it; legislativo.finanze at tesoro.it; ufficio.stampa at tesoro.it;

Sviluppo economico: segreteria.ministro at mise.gov.it; segreteria.capogabinetto at mise.gov.it; segrpanzironi.vcgab at mise.gov.it; barbara.luisi at mise.gov.it; direttore.oiv at mise.gov.it; segreteriatecnica.ministro at mise.gov.it; ufficio.legislativo at mise.gov.it; cons.dip at mise.gov.it; gerardo.orsini at mise.gov.it;

Politiche agricole: ministro at mpaaf.gov.it; capogabinetto.segr at mpaaf.gov.it; vicecapodigabinetto1 at mpaaf.gov.it; vicecapogabinetto.lasalvia at mpaaf.gov.it; ministro.caposegreteria at mpaaf.gov.it; ministro.segreteria at mpaaf.gov.it; gabinetto.segreteriatecnica at mpaaf.gov.it; segreteria.ufficiostampa at mpaaf.gov.it; ufficiostampa at mpaaf.gov.it;

Ambiente: segreteria.capogab at minambiente.it; segreteria.vicecapogab at minambiente.it; cruciani.loredana at minamabiente.it; nardi.franca at minambiente.it; durso.roberto at minambiente.it; calabresi.oriana at minambiente.it; sepe.vittorio at minambiente.it; sciomer.carolina at minambiente.it; segreteria.tecnica at minambiente.it; segr.ufficiostampa at minambiente.it; ufficiostampa at minambiente.it;

Infrastrutture e trasporti: segreteria.ministro at mit.gov.it; ivano.russo at mit.gov.it; giada.fazzalari at mit.gov.it; segreteria.decaro at mit.gov.it; cosimo.durante at mit.gov.it; emmanuele.forlani at mit.gov.it; marcello.dicaterina at mit.gov.it; nicola.bonaduce at mit.gov.it; fpaola.anelli at mit.gov.it; mteresa.dimatteo at mit.gov.it; piero.dalessio at mit.gov.it; raffaele.ditrani at mit.gov.it; lucia.falsini at mit.gov.it; ufficio.stampa at mit.gov.it; enrico.seta at mit.gov.it; legislativo.segr at mit.gov.it; antonella.nicotra at mit.gov.it; pietro.gallo at mit.gov.it; oiv at mit.gov.it; cosimo.caliendo at mit.gov.it; alessandro.molinaro at mit.gov.it; giuseppina.zarra at mit.gov.it; aff.internazionali at mit.gov.it;

Lavoro e politiche sociali: segrgabinetto at lavoro.gov.it; Patrocini at lavoro.gov.it; ufficioconvegniministro at lavoro.gov.it; segreteriatecnica at lavoro.gov.it; ufficiolegis at lavoro.gov.it; ufficiostampa at lavoro.gov.it; cons.dipl.lavoro at lavoro.gov.it;

Salute: segr.capogabinetto at sanita.it; a.camera at sanita.it; segreteriaministro at sanita.it; segr.tecnicaministro at sanita.it; segr.legislativo at sanita.it; ra.dragonetti at sanita.it; ufficiostampa at sanita.it; ufficiostampa at sanita.it;

Miur: segreteria.cdg at istruzione.it; segreteria.montesarchio at istruzione.it; segreteria.gargano at istruzione.it; uffstampa at istruzione.it; uffleg.capo at istruzione.it; paolo.sciascia at istruzione.it; e.borelli at istruzione.it; segr.dip.istruzione at istruzione.it; marco.mancini at miur.it; dipprog.segreteria at istruzione.it; segreteria.donghia at istruzione.it; segreteria.reggi at istruzione.it; segreteria.toccafondi at istruzione.it;

Beni culturali: gabinetto at beniculturali.it; ufficiolegislativo at beniculturali.it; ministro.segreteria at beniculturali.it; consiglierediplomatico.segreteria at beniculturali.it; ufficiostampa at beniculturali.it;

E per opportuna conoscenza: pietro.grasso at senato.it; laura.boldrini at camera.it

 

8. MATERIALI. UN MODELLO DI LETTERA AI PARLAMENTARI

 

Gentili senatori e senatrici, gentili deputate e deputati,

vi scriviamo per chiedervi un impegno urgente e cogente: un atto deliberativo del parlamento per la revoca della decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

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Sapete gia' che quella decisione governativa e' profondamente errata e inammissibile sotto ogni punto di vista: logico e giuridico, politico e morale, finanche strategico e tattico; sapete gia' che quella decisione governativa espone gratuitamente, assurdamente, scelleratamente a un gravissimo pericolo di morte quei nostri soldati; sapete gia' che con essi essa espone a un gravissimo pericolo di morte anche le maestranze della diga; sapete gia' che con essi essa espone a un gravissimo pericolo di morte anche le popolazioni dei dintorni ed a valle dell'impianto; e sapete gia' che con essi essa espone a un gravissimo pericolo di morte anche la popolazione residente in Italia.

*

E valga il vero.

La diga di Mosul si trova nei pressi della citta' di Mosul, una roccaforte dell'organizzazione terrorista e schiavista dell'Isis.

La presenza di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul sara' presentata dalla propaganda dell'Isis come "invasione crociata" e quei soldati diverranno ipso facto un fin troppo facile bersaglio di attentati stragisti.

Non solo: con essi anche il nostro paese diverra' primario bersaglio di attentati stragisti che verranno presentati dalla delirante propaganda dell'organizzazione terrorista come pretesa "reazione" alla nostra presunta "invasione crociata".

Col duplice e doppiamente atroce risultato che molte persone verranno assassinate dai terroristi, e che questi massacri avranno anche come effetto di alimentare il consenso nei confronti dell'Isis da parte dell'uditorio cui la sua propaganda si rivolge, uditorio diffuso su piu' continenti che ci percepisce come un paese occidentale membro del sistema di alleanze militari responsabile delle guerre e delle occupazioni militari, dei massacri e delle rapine, che da decenni stanno insanguinando il Medio e il Vicino Oriente.

*

Vi e' anche noto che Mosul e' bersaglio dei massicci bombardamenti di paesi nostri alleati, bombardamenti che non distruggono solo strutture e materiali ma uccidono vite umane, ed uccidono non solo dirigenti e miliziani dell'organizzazione terrorista, ma anche civili innocenti e due volte vittime, vittime della dittatura terrorista e schiavista dell'Isis e vittime dei bombardamenti dei nostri alleati.

I nostri soldati dispiegati alla diga di Mosul corrono un enorme rischio di divenire le probabilissime vittime sacrificali della rappresaglia dei terroristi per i bombardamenti dei nostri alleati sulla citta' di Mosul.

*

Inoltre, non puo' sfuggirvi che utilizzare le forze armate del nostro paese in funzione di "polizia privata" di private imprese e' in flagrante contraddizione con la funzione istituzionale di un'articolazione del nostro ordinamento giuridico; e gia' in passato questo uso improprio dei militari italiani come "security" di aziende private ha dato luogo a vicende gravissime, come l'assurda uccisione di due innocenti pescatori indiani (un terribile, immedicabile lutto), con la conseguente privazione della liberta' di due nostri soldati da anni in attesa di processo (che peraltro potrebbero essere innocenti del reato loro ascritto e comunque devono essere presunti tali fino a sentenza definitiva, ma che dati i significati politici e le utilizzazioni propagandistiche di cui si e' caricata la drammatica vicenda nulla garantisce che avranno un processo equo) e la profonda controversia internazionale che ci oppone all'India (controversia che ha gia' dato luogo a ulteriori episodi indegni, del tutto riprovevoli, assai nocivi e gravidi di ulteriori pericoli).

*

Infine, sapete benissimo che interventi militari unilaterali stranieri - italiani o di altri paesi - in Iraq o nelle altre zone di brutale, sanguinario conflitto sono peggio che inutili, sono del tutto dannosi.

Sapete benissimo che per contrastare l'Isis occorre un'operazione di polizia internazionale con le caratteristiche definite dall'Onu nel suo piu' recente pronunciamento.

Sapete benissimo che il terrorismo che oggi insanguina non solo il Medio Oriente ma vari paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa e' stato generato anche e innanzitutto dalle sciagurate guerre realizzate o promosse da coalizioni militari in cui tragicamente siamo stati e siamo coinvolti.

E sapete anche che la guerra non solo genera terrorismo, ma e' gia' terrorismo essa stessa, consistendo in effetti nell'uccisione massiva di esseri umani.

E ricordate certo che l'Italia in Iraq ha gia' preso parte ai bombardamenti stragisti della prima guerra del Golfo; ed ha gia' preso parte altresi' all'occupazione militare seguita alla conclusione della seconda guerra del Golfo (occupazione militare nel corso della quale da parte di personale di paesi nostri alleati furono commessi gravissimi crimini contro l'umanita').

E ricordate infine che il nostro paese in Iraq ha gia' pagato un tremendo tributo di sangue: nessuno puo' dimenticare la strage di Nassiriya.

*

Da tutto cio' consegue che l'annunciata decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' del tutto irrazionale, immorale, illegale; ed espone gratuitamente, assurdamente e sciaguratamente quei giovani, quell'impianto e chi vi lavora, e chi vive nei dintorni ed a valle dello stesso, ed il nostro paese infine, a un enorme rischio di essere fatti bersaglio di attentati stragisti dalle tragiche conseguenze di proporzioni fin inimmaginabili.

*

Gentili senatori e senatrici, gentili deputate e deputati,

in ragione di tutto cio' vi scriviamo per chiedervi un impegno urgente e cogente: un atto deliberativo del parlamento per la revoca della decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di sodati italiani alla diga di Mosul.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

E' questa un'ora, un "kairos", in cui e' richiesto di agire secondo verita', secondo giustizia, secondo scienza e coscienza, per il bene comune, per salvare le vite innocenti in pericolo.

Sperando in un vostro tempestivo, persuaso, adeguato intervento, vogliate gradire distinti saluti.

 

9. MATERIALI. UN MODELLO DI LETTERA ALLE FORZE POLITICHE

 

Egregi signori,

vi rivolgiamo un appello: ad adoperarvi affinche' il governo italiano receda immediatamente dalla decisione di inviare centinaia di soldati alla diga di Mosul in Iraq.

*

Questa decisione, se realizzata, potrebbe avere conseguenze funeste: la diga e' infatti a breve distanza dalla citta' di Mosul che e' nelle mani dell'organizzazione terrorista dell'Isis; inviare li' i nostri soldati significa esporli assurdamente all'elevatissimo rischio di essere vittime di un attentato stragista; e con essi esporre altresi' le maestranze della diga e le popolazioni che vivono nei dintorni ed a valle di essa; e con essi altresi' chi vive in Italia, poiche' nella scellerata, sanguinaria strategia dell'Isis, nella logica della "guerra asimmetrica" e dell'escalation onnidistruttiva che i terroristi (ed i loro ispiratori e finanziatori) con i loro disumani crimini perseguono, al dispiegamento dei nostri soldati li' seguira' prevedibilmente l'organizzazione di attentati terroristici nel nostro paese.

La decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' quindi un atto insensato, immorale, illegale, che mette in pericolo inutilmente ed assurdamente centinaia e forse migliaia di vite innocenti.

*

Non solo. Questa decisione non soltanto non sara' utile nella lotta contro il terrorismo, ma sara' vantaggiosa per i criminali dell'Isis, che presenteranno la nostra presenza alla diga di Mosul come "invasione crociata", ovvero - fuori dal loro delirante linguaggio - come occupazione militare dei territorio iracheno da parte di uno dei paesi membri dell'alleanza che gia' porto' la sua guerra in Iraq e che gia' l'Iraq occupo' militarmente; dell'alleanza che commise in quei frangenti in Iraq crimini di guerra e crimini contro l'umanita'; dell'alleanza che ha devastato la Libia provocando il caos e i massacri che la' tuttora continuano; dell'alleanza di cui alcuni paesi da lunghi mesi con i loro bombardamenti in Iraq e in Siria continuano ad uccidere non soltanto miliziani e terroristi ma anche civili innocenti due volte vittime; e poco vale ricordare che prima di quelle guerre e quelle devastazioni in quei paesi vi erano criminali dittature, poiche' la situazione attuale nell'insieme non e' affatto migliore, ed un crimine non ne giustifica mai un altro.

Presentandoci come "invasori crociati" l'Isis otterra' presso un vasto uditorio sensibile alla sua propaganda e memore degli orrori commessi dalla coalizione occidentale nel Vicino e nel Medio Oriente un effettuale consenso al suo criminale agire: l'invio dei nostri soldati a Mosul si risolvera' paradossalmente quindi in un effettuale favoreggiamento dell'Isis. E per avvantaggiare l'Isis il governo vorra' esporre alla morte centinaia e forse migliaia di innocenti? E' un crimine ed una follia.

*

Altro e' cio' che occorre: non invio di soldati, non azioni militari, non atti di guerra; ma un'operazione di polizia internazionale cosi' come indicato dall'Onu.

Un'organizzazione criminale va contrastata con la forza e con le risorse del diritto, dell'azione penale, della civilta' giuridica. Pensare di contrastare il terrorismo con la guerra significa far ottenere ai terroristi il risultato che si prefiggevano: scatenare stragi su sempre piu' vasta scala.

In Iraq l'Italia ha gia' pagato un elevato tributo di sangue alla follia dei signori della guerra: con le vittime della strage di Nassiriya. Occorre far recedere il governo da una decisione stoltissima e sciaguratissima che potrebbe provocare altre ecatombi.

*

Vi rivolgiamo pertanto questo appello: ad adoperarvi affinche' il governo receda immediatamente dalla decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul in Iraq.

Distinti saluti.

 

10. MATERIALI. UN MODELLO DI LETTERA AI MEZZI D'INFORMAZIONE

 

Spettabile redazione,

la decisione annunciata alcune settimane fa dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul in Iraq e' un tragico errore, ed occorre convincere il governo a recedere da essa al piu' presto.

In primo luogo perche' i nostri soldati dislocati a brevissima distanza da una citta' controllata dall'Isis saranno esposti a un probabilissimo attentato terroristico; in secondo luogo perche' la loro presenza invece di essere di protezione per le maestranze, per l'impianto e per la popolazione dell'area circostante ed a valle, esporra' anch'essi a un gravissimo rischio di attentati; in terzo luogo perche' rendera' anche l'Italia un bersaglio primario di attentati terroristici stante la strategia dell'Isis (c'e' del metodo anche in questa criminale follia) di colpire la popolazione civile dei paesi occidentali impegnati con le proprie forze armate nei conflitti in corso nel Vicino e nel Medio Oriente; in quarto luogo perche' quella nostra presenza non solo non sara' utile alla necessaria lotta contro l'organizzazione terrorista e schiavista dell'Isis, ma al contrario favorira' la propaganda dei terroristi (che al loro uditorio ci presenteranno come "invasori crociati").

Sappiamo tutti che le guerre e le occupazioni militari non contrastano il terrorismo, ma lo fanno nascere e lo alimentano; e del resto le guerre stesse sono gia' terrorismo consistendo di stragi.

In Iraq l'Italia ha gia' subito una strage a Nassiriya; impediamo che quell'orrore accada di nuovo.

Il governo revochi quella decisione. Salvare le vite e' il primo dovere.

Distinti saluti.

 

11. MATERIALI. DUE PETIZIONI SU CHANGE E SU AVAAZ

 

E' possibile sottoscrivere sui siti di Change.org e di Avaaz.org delle petizioni affinche' il governo receda dall'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul; ed ovviamente e' possibile altresi' condividerle e ridiffonderle ulteriormente.

I relativi link sono:

https://www.change.org/p/alla-ministra-della-difesa-roberta-pinotti-gentile-ministra-della-difesa-ripensateci?recruiter=40719206&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_term=des-lg-no_src-no_msg&fb_ref=Default

https://secure.avaaz.org/it/petition/Al_Presidente_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Italiana_Il_governo_receda_dalla_decisione_di_inviare_soldati_/?launch

 

12. RIFERIMENTI. IL "COMITATO NONVIOLENTO PER LA REVOCA DELLA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE CENTINAIA DI SOLDATI ITALIANI ALLA DIGA DI MOSUL"

 

Si e' costituito il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".

*

Il comitato si prefigge di:

1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;

2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;

3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;

4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;

5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

*

Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:

a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;

b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;

c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;

d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;

e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.

*

Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.

*

Per contatti: il Comitato ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: comitatononviolento at gmail.com; comitatononviolento at outlook.it; comitato_nonviolento at libero.it

 

13. SCORCIATOIE. PEPPE SINI: UN EPISODIO DELLA GUERRA CHIMICA DELL'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E DELLE SUE TRUPPE PARLAMENTARI CONTRO L'UMANITA'

 

Leggo sui giornali che il parlamento europeo ha autorizzato le case produttrici di automobili ad avvelenare ancor piu' l'aria che tutti respiriamo.

Mi fara' certo velo il non essere un automobilista, il non possedere un autoveicolo, il non aver mai preso la patente di guida, l'aver piu' volte evitato per pochi centimetri che i signori chiusi nelle loro scatole di lamiera mi rompessero le ossa senza neppure accorgersi della mia presenza sul margine della via, l'essermi finanche accaduto (capito' anche a Guenther Anders) di essere fermato dalle forze dell'ordine perche' percorrevo a piedi un tratto di qualche chilometro tra un centro abitato e l'altro e sembrava loro ovvio che ipso facto fossi un tipo sospetto, ma - tutto quanto precede premesso - mi sia consentito dire che trovo ripugnante ed infame questa ennesima scellerata decisione.

 

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- AA. VV., Il mondo di Putin, "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 1, gennaio 2016, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2015, pp. 256 (+ 16 tavole fuori testo), euro 14.

- Aldo Ferrari (a cura di), La Russia degli zar, Rcs, Milano 2015, pp. 168, euro 5,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

*

Riletture

- AA. VV., Il libro nero del comunismo, Mondadori, Milano 1998, pp. VIII + 772 (+ 32 pp. di apparato iconografico).

- Francois Furet, Il passato di un'illusione, Mondadori, Milano 1995, 1997, pp. VIII + 640.

*

Riedizioni

- Pier Paolo Pasolini, Passione e ideologia, Garzanti, Milano 1960, 2009, Rcs Milano 2016, pp. 400, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

*

Strumenti

- Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 1975, 2001, 4 volumi per complessive pp. LXVIII + 3.370. Edizione critica a cura di Valentino Gerratana.

- Friedrich Engels, Antiduehring, Editori Riuniti, Roma 1950, 1971, pp. XL + 352. A cura di Valentino Gerratana.

- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708. A cura di Leio Basso.

- Rosa Luxemburg, Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760. A cura di Luciano Amodio.

- Karl Marx, Il capitale, Utet, Torino 1974, 1987, Mondadori, Milano 2009, 3 voll. per pp. 1116 + 682 + 1232. A cura di Aurelio Macchioro e Bruno Maffi.

- Karl Marx, Il capitale, Newton Compton, Roma 1970, 1996, pp. 1536. A cura di Eugenio Sbardella.

- Karl Marx, Friedrich Engels, Manifesto del Partito comunista, Editori Riuniti, Roma 1947, 1974, pp. 120. Introduzione di Palmiro Togliatti. A cura di Franco Ferri.

- Karl Marx, Friedrich Engels, Manifesto del Partito Comunista, Einaudi, Torino 1948, Mondadori, Milano 1978, pp. 336. A cura di Emma Cantimori Mezzomonti.

- Karl Marx, Friedrich Engels, Manifesto del partito comunista. Seguito da "In memoria del Manifesto dei comunisti" di Antonio Labriola, Newton Compton, Roma 1973, 1994, pp. 98. Introduzione di Umberto Cerroni. Traduzione di Antonio Labriola.

 

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

16. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2250 del 6 febbraio 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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