[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 154



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 154 del 17 novembre 2015

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Un grido necrofilo e insensato

2. Hic et nunc, quid agendum

3. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UN GRIDO NECROFILO E INSENSATO

 

La truculenta "dichiarazione di guerra" pronunciata dinanzi al parlamento dal presidente francese Hollande, infarcita di una retorica sciovinista e razzista che conferma la pochezza dell'uomo e l'estrema pericolosita' dello statista, e' la confessione, ovvero la formalizzazione, dell'irresponsabile politica degli interventi armati, e soprattutto dei bombardamenti a tappeto, che la Francia attua da anni in Africa e nel Medio Oriente, politica che ha contribuito enormemente a generare, rafforzare ed estendere le organizzazioni terroriste, ed in particolare l'Isis: una politica stragista e generatrice di stragi.

*

A questa insensata politica assassina occorre opporre la legalita', la ragionevolezza, il realismo politico, la riflessione logica e morale, il senso di umanita'.

E valga il vero.

1. Il terrorismo non si contrasta con la guerra, lo si contrasta e lo si sconfigge con il rispetto dei diritti umani e con un'azione di polizia. Ma un'azione di polizia nei luoghi di insediamento dell'Isis e' resa ora impossibile proprio dalla guerra scatenata da alcuni paesi occidentali (col sostegno di alcune dittature regionali) in tutto il vicino e medio Oriente. Far cessare la guerra e ripristinare su tutto il territorio attualmente eslege dalla Libia alla Siria un ordinamento giuridico statuale - e che sia vincolato a forme organizzative e procedurali democratiche, a criteri valoriali rispettosi della vita, della dignita' e dei diritti umani -, e' la premessa indispensabile per l'azione di polizia necessaria e urgente per liberare i territori attualmente sotto il disumano dominio dell'Isis ed arrestare tutti i membri dell'organizzazione criminale.

2. Non solo quello compiuto da gruppi criminali come l'Isis e' terrorismo; sono stati e sono terrorismo anche le guerre scatenate dagli Usa e da alcuni paesi europei dagli anni '90 in qua; se non si contrasta anche quel terrorismo, il terrorismo ha comunque vinto, l'imbarbarimento proseguira', il pericolo per l'intera umanita' restera' enorme: solo una politica di pace, di disarmo, di smilitarizzazione, una politica nonviolenta, promuove la sicurezza, la democrazia, il benessere comune.

3. Una strage e' una strage chiunque la commetta. Ogni vittima ha il volto di Abele.

4. Quello che occorre e' il disarmo, il disarmo e ancora il disarmo. Dove si disarma, li' nasce la civilta'; dove si disarma, li' si salvano le vite; dove si disarma, li' si afferma il diritto ed il bene comune dell'umanita'; dove si disarma - e solo dove si disarma - puo' nascere la democrazia.

*

Vi e' un solo modo per far cessare le stragi: cessare di commetterle.

Per fermare le uccisioni occorre cessare di uccidere.

Per abolire la guerra e le stragi occorre abolire gli eserciti e le armi: e' il compito attuale dell'umanita'.

Pace, legalita', giustizia, solidarieta': sono un solo e medesimo impegno.

La liberazione dell'umanita', la sopravvivenza dell'umanita', richiede la scelta della nonviolenza.

La nonviolenza e' la politica dell'umanita' adeguata ai compiti dell'ora.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

2. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

3. INIZIATIVE. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 154 del 17 novembre 2015