[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 557



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 557 del 14 febbraio 2015

 

In questo numero:

1. Centro antiviolenza "Erinna": One Billion Rising, si danza per amore

2. L'Usb aderisce e partecipa all'"One Billion Rising"

3. Eve Ensler: La mia rivoluzione inizia nel corpo

4. Eve Ensler: Preghiera degli uomini

5. Break the chain (lyrics by Tena Clark, music by Tena Clark - Tim Heintz)

6. Spezza la catena (traduzione di Maria G. Di Rienzo)

7. Alcuni riferimenti utili

8. Alcuni materiali utili

9. Cinque meditazioni

 

1. OGGI. CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA": ONE BILLION RISING, SI DANZA PER AMORE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Oggi, 14 febbraio, a Viterbo in piazza del Comune l'associazione antiviolenza Erinna, in collaborazione con il gruppo Fight for Love, vi invita a partecipare al One Billion Rising, movimento globale che ha coinvolto oltre 200 paesi nel mondo e piu' di un miliardo di persone, per dire basta alla violenza contro le donne attraverso il potere della danza.

Dalle ore 15 si alterneranno balli, spettacoli, letture e tanto altro ancora per affermare il diritto della donna di vivere e decidere della propria vita e del proprio corpo.

"La mia rivoluzione inizia nel corpo, non aspetta piu', la mia rivoluzione non ha bisogno di approvazione o permesso, avviene perche' deve avvenire in ogni quartiere, villaggio, citta' o cittadina, nei raduni delle tribu', tra i compagni di studio, tra le donne al mercato, sull'autobus...", cosi' scrive la fondatrice del V-Day Eve Ensler che per il 2015 chiede che il One Billion Rising, nato nel 2013, diventi piu' decentralizzato e raggiunga il cuore delle comunita' locali.

Oggi a Viterbo, come in altre cento citta' italiane, si danza per amore, per solidarieta' e per senso di giustizia, per la voglia di cambiare, per la speranza, e soprattutto per avere delle risposte dalle Istituzioni e dai Governi, i veri responsabili dei disagi sociali che affliggono i paesi di tutto il mondo.

Uomini e donne di tutte le eta', bambini e bambine partecipate numerosi con tutta la vostra grinta e il vostro entusiasmo perche' "solo i paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate".

Erinna

 

2. OGGI. L'USB ADERISCE E PARTECIPA ALL'"ONE BILLION RISING"

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Torna per il terzo anno consecutivo One Billion Rising, la campagna ideata da Eve Ensler che ha spinto piu' di un miliardo di persone a danzare e manifestare contro le violenze subite dalle donne, e per il terzo anno consecutivo la Usb di Viterbo sara' al fianco di Erinna in piazza del Comune a Viterbo per portare la propria testimonianza e solidarieta' a tutte le donne e le bambine.

Le Nazioni Unite stimano che una donna su tre sul pianeta sara' picchiata o stuprata nel corso della vita. Questo significa un miliardo di donne e bambine. Per chiedere di porre fine a questa violenza, la scrittrice statunitense Eve Ensler, fondatrice del movimento V-Day e autrice de "I monologhi della vagina", ha ideato la campagna One Billion Rising, dando vita, il 14 febbraio 2013, alla piu' grande manifestazione di massa nella storia dell'umanita'.

Dopo One Billion Rising (2013) e One Billion Rising for Justice (2014), l'appuntamento del 2015 e' con One Billion Rising Revolution, il 14 febbraio, sempre nel giorno di San Valentino: non fiori e cioccolatini, quindi, ma un vero atto d'amore, gioioso, celebrato dalle donne e dagli uomini che le rispettano, con la volonta' di manifestare insieme per chiedere un mondo in cui  le donne possano vivere al riparo dalla violenza e dall'abuso.

Nel mondo hanno aderito alla campagna 207 nazioni e in Italia saranno oltre 100 le citta' coinvolte, compresa appunto Viterbo, con la manifestazione a piazza del Comune a partire dalle ore 15.

Anche quest'anno al centro della manifestazione ci saranno la musica e la danza e le note dell'inno "Break the Chain", per spezzare le catene della violenza e dimostrare che si puo' farlo con gioia, in maniera politica ma con il sorriso. La danza e' una delle piu' potenti forze sulla terra e noi abbiamo solo iniziato a sfruttarne il potenziale. La danza e' sfida. E' gioiosa e rabbiosa. E' contagiosa e libera, fuori dal controllo di Stati e corporazioni. Abbiamo appena iniziato a danzare. Quest'anno dobbiamo andare oltre. Dobbiamo andare fino in fondo e arrivare al cambiamento.

Dobbiamo creare la rivoluzione.

Inoltre quest'anno la Usb scende al fianco Di Erinna, a sostegno della sua lotta per sopravvivere a causa della mancanza di fondi (a mancare all'appello sarebbero in tutto 53.000 euro, di cui 37.000 rendicontati al Comune di Viterbo per l'anno 2012 e 16.000 rendicontati alla Provincia per il 2013), perche' se nella Tuscia si parla di contrasto alla violenza maschile contro le donne, si parla di Erinna; se si parla di supporto all'autodeterminazione delle donne che hanno subito violenza, sia essa fisica, psicologica o economica, si parla di Erinna; se si parla di migliaia di contatti telefonici e centinaia di colloqui all'anno, si parla ancora una volta di Erinna; ed allora questa realta' va potenziata, aiutata, sostenuta, portata ad esempio e soprattutto finanziata dalle istituzioni pubbliche e non costretta ad elemosinare fondi per continuare a mantenere in piedi i centri antiviolenza.

Usb Viterbo

 

3. POESIA E VERITA'. EVE ENSLER: LA MIA RIVOLUZIONE INIZIA NEL CORPO

[Eve Ensler, drammaturga, poetessa, sceneggiatrice e regista, docente universitaria, attivista per i diritti delle donne, fondatrice e direttrice artistica di "V-Day", movimento globale che combatte la violenza alle donne e alle bambine, vive a New York. Tra le opere di Eve Ensler: I monologhi della vagina, Marco Tropea Editore, Milano 2000; Il corpo giusto, Marco Tropea Editore, Milano 2005. Come e' noto I monologhi della vagina ha ricevuto nel 1997 il prestigioso Obie Award, ed e' stato portato in scena con grande successo a Broadway (con star come Susan Sarandon, Glenn Close, Melanie Griffith e Winona Ryder), a Londra (con Kate Winslet e Cate Blanchett) e in diverse altre citta' del mondo. "V-Day", il movimento internazionale contro la violenza su donne e bambine, di cui Eve Ensler e' fondatrice, dal 1999 ha finanziato piu' di 10.000 rifugi e programmi antiviolenza (per informazioni: www.vday.org). Su sua iniziativa il 14 febbraio 2013 in tutto il mondo si e' svolta la manifestazione "One Billion Rising" contro la violenza sulle donne (per informazioni: http://onebillionrising.org) che si ripetera' il 14 febbraio di quest'anno. Cfr. anche il sito di Eve Ensler: www.eveensler.org]

 

La mia rivoluzione inizia nel corpo

Non aspetta piu'

La mia rivoluzione non ha bisogno di approvazione o permesso

Avviene perche' deve avvenire in ogni quartiere, villaggio, citta' o cittadina

Nei raduni delle tribu', tra i compagni di studio, tra le donne al mercato, sull'autobus

Puo' essere graduale e morbida

Puo' essere spontanea e rumorosa

Potrebbe gia' stare avvenendo

La puoi trovare nel tuo armadio, nei tuoi cassetti, nel tuo stomaco, nelle tue gambe,

Nel moltiplicarsi delle tue cellule, nella nuda bocca di capezzoli turgidi e seni prorompenti

La mia rivoluzione cresce al ritmo del fremito insaziabile tra le mie gambe

La mia rivoluzione e' disposta a morire per questo

La mia rivoluzione e' pronta a vivere in grande

La mia rivoluzione sta rovesciando quello stato mentale chiamato patriarcato

La mia rivoluzione non avra' una coreografia anche se comincera' con alcuni passi familiari

La mia rivoluzione non e' violenta ma non ha paura di rischiare forti dimostrazioni di resistenza

Che potrebbero farla scivolare in qualcosa di nuovo

La mia rivoluzione e' in questo corpo

In questi fianchi atrofizzati dalla misoginia

In questa mandibola messa a tacere dalla fame e dall'atrocita'

La mia rivoluzione e'

Connessione non consumo

Passione non profitto

Orgasmo non proprieta'

La mia rivoluzione e' della terra e verra' da lei

Per lei, grazie a lei

Capisce che ogni volta che perforiamo o trivelliamo

O bruciamo o violiamo gli strati della sua sacralita'

Violiamo l'anima del nostro futuro

La mia rivoluzione non si vergogna di spingere il mio corpo giu'

Sul suo suolo fangoso davanti a Banani, Cipressi, Pini, Kalyaan, Querce, Castagni, Gelsi, Sequoie, Sicomori

Di chinarsi senza vergogna a uccelli giallo fosforescente e tramonti rosa e blu, a buganvillee viola da far scoppiare il cuore e mari verde acqua

La mia rivoluzione bacia volentieri i piedi di madri e infermiere e cameriere e donne delle pulizie e bambinaie

E guaritrici e tutte coloro che sono vita e danno vita

La mia rivoluzione e' in ginocchio

Sulle mie ginocchia davanti ad ogni cosa sacra

E a coloro che portano fardelli creati dall'impero dentro e sulle proprie teste e sulle proprie schiene e

Nei propri cuori

La mia rivoluzione richiede abbandono

Si aspetta l'originale

Si affida a piantagrane, anarchici, poeti, sciamani, veggenti, esploratori del sesso,

Prestigiatori, viaggiatori mistici, funamboli e coloro che vanno troppo lontano e sentono troppo,

La mia rivoluzione arriva inaspettatamente

Non e' ingenua ma crede nei miracoli

Non puo' essere classificata, definita, marchiata

O perfino collocata

Offre profezie non ricette

E' determinata da mistero e gioia estatica

Richiede ascolto

Non e' centralizzata anche se tutte sappiamo dove stiamo andando

Avviene gradualmente e tutta a un tratto

Avviene dove vivi e ovunque

Capisce che le divisioni sono diversioni

Richiede di stare seduti immobili e fissare a fondo i miei occhi

Andare avanti

 

4. POESIA E VERITA'. EVE ENSLER: PREGHIERA DEGLI UOMINI

 

Possa io essere un uomo

La cui fiducia in se stesso venga dalla profondita' del mio dare,

Che capisca che la vulnerabilita' e' la mia forza piu' grande,

Che crei spazio invece di dominarlo,

Che apprezzi ascoltare piuttosto che conoscere,

Che cerchi la gentilezza oltre che il controllo,

Che pianga quando il dolore e' troppo,

Che rifiuti lo schiaffo, la pistola, il soffocamento, l'insulto, il pugno.

Possa non aver paura di perdermi,

Possa apprezzare il contatto piuttosto che la prestazione

E l'esperienza piu' che la realizzazione;

possa io muovermi lentamente, non bruscamente,

possa essere coraggioso abbastanza da condividere la mia paura e la mia vergogna

e incoraggiare altri uomini a fare lo stesso,

possa smettere di fingere e aprire le parti di me che a lungo sono state insensibili.

Possa io apprezzare, rispettare e amare mia madre.

Possa la risonanza di questo amore tradursi nell'amare le donne e gli esseri viventi.

 

5, POESIA E VERITA'. BREAK THE CHAIN (LIRYCS BY TENA CLARK, MUSIC BY TENA CLARK - TIM HEINTZ)

["Break the Chain", come tutti sanno, e' la canzone che viene ballata il 14 febbraio nel corso dell'evento "One Billion Rising"; il testo e' di Tena Clark, la musica di Tena Clark e Tim Heintz, la coreografia e' di Debbie Allen. Su YouTube sono naturalmente disponibili sia il video ufficiale della canzone sia i video per apprendere i passi della coreografia.

Tena Clark e' una celebre compositrice e produttrice musicale, cfr. il sito www.tenaclark.com

Tim Heintz e' artista, compositore, arrangiatore e produttore musicale, cfr. il sito www.timheintz.com

Debbie Allen e' una celebre attrice, coreografa, regista e produttrice]

 

I rise my arms to the sky

On my knees I pray

I'm not afraid anymore

I will walk through that door

Walk, dance, rise

Walk, dance, rise

I can see a world where we all live

Safe and free from all oppression

No more rape or incest, or abuse

Women are not a possession

You've never owned me, don't even know me

I'm not invisible, I'm simply wonderful

I feel my heart for the first time racing

I feel alive, I feel so amazing

I dance cause I love

Dance cause I dream

Dance cause I've had enough

Dance to stop the screams

Dance to break the rules

Dance to stop the pain

Dance to turn it upside down

Its time to break the chain, oh yeah

Break the Chain

Dance, rise

Dance, rise

In the middle of this madness, we will stand

I know there is a better world

Take your sisters & your brothers by the hand

Reach out to every woman & girl

This is my body, my body's holy

No more excuses, no more abuses

We are mothers, we are teachers,

We are beautiful, beautiful creatures

I dance cause I love

Dance cause I dream

Dance cause I've had enough

Dance to stop the screams

Dance to break the rules

Dance to stop the pain

Dance to turn it upside down

It's time to break the chain, oh yeah

Break the Chain, oh yeah

Break the Chain

Dance, rise

Dance, rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Dance, rise

Dance, rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

Sister won't you help me, sister won't you rise

This is my body, my body's holy

No more excuses, no more abuses

We are mothers, we are teachers,

We are beautiful, beautiful creatures

I dance cause I love

Dance cause I dream

Dance cause I've had enough

Dance to stop the screams

Dance to break the rules

Dance to stop the pain

Dance to turn it upside down

Its time to break the chain, oh yeah

Break the Chain, oh yeah

Break the Chain

 

6. POESIA E VERITA'. SPEZZA LA CATENA (TRADUZIONE DI MARIA G. DI RIENZO)

[Maria G. Di Rienzo e' una prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005; (a cura di), Voci dalla rete. Come le donne stanno cambiando il mondo, Forum, Udine 2011. Cfr. il suo blog lunanuvola.wordpress.com Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81; si veda anche l'intervista in "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 250, e quella nei "Telegrammi" n. 425]

 

Sollevo le braccia al cielo

Prego in ginocchio

Non ho piu' paura

Io attraversero' quella soglia

Cammina, danza, sollevati

Cammina, danza, sollevati

Posso vedere un mondo dove tutte viviamo

sicure e libere da ogni oppressione

Non piu' stupro, o incesto, o abuso

Le donne non sono proprieta'

Tu non mi hai mai posseduta, neppure sai chi sono

Io non sono invisibile, sono semplicemente meravigliosa

Sento il mio cuore prendere la corsa per la prima volta

Mi sento viva, mi sento straordinaria

Danzo perche' amo

Danzo perche' sogno

Danzo perche' non ne posso piu'

Danzo per arrestare le grida

Danzo per rompere le regole

Danzo per fermare il dolore

Danzo per rovesciare tutto sottosopra

E' ora di spezzare la catena, oh si'

Spezzare la catena

Danza, sollevati

Danza, sollevati

Nel mezzo di questa follia, noi ci ergeremo

Io so che c'e' un mondo migliore

Prendi per mano le tue sorelle e i tuoi fratelli

Cerca di raggiungere ogni donna e ogni bambina

Questo e' il mio corpo, il mio corpo e' sacro

Basta scuse, basta abusi

Noi siamo madri, noi siamo maestre,

Noi siamo bellissime, bellissime creature

Danzo perche' amo

Danzo perche' sogno

Danzo perche' non ne posso piu'

Danzo per arrestare le grida

Danzo per rompere le regole

Danzo per fermare il dolore

Danzo per rovesciare tutto sottosopra

E' ora di spezzare la catena, oh si'

Spezzare la catena

Danza, sollevati

Danza, sollevati

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Sorella, non mi aiuterai? Sorella, non ti solleverai?

Danza, sollevati

Danza, sollevati

Questo e' il mio corpo, il mio corpo e' sacro

Basta scuse, basta abusi

Noi siamo madri, noi siamo maestre,

Noi siamo bellissime, bellissime creature

Danzo perche' amo

Danzo perche' sogno

Danzo perche' non ne posso piu'

Danzo per arrestare le grida

Danzo per rompere le regole

Danzo per fermare il dolore

Danzo per rovesciare tutto sottosopra

E' ora di spezzare la catena, oh si'

Spezzare la catena

Spezzare la catena

 

7. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

 

Per informazioni e contatti: sito ufficiale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

 

8. ALCUNI MATERIALI UTILI

 

- Un video informativo essenziale: https://www.youtube.com/watch?v=6guRQb9Plkk

- Il sito ufficiale: www.onebillionrising.org

- Il sito italiano: http://obritalia.livejournal.com

- facebook: https://www.facebook.com/obritalia

- twitter: @OBRItalia #Rise4Revolution

- "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne": http://erinna.it

- I loghi ufficiali:

http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/one-billion-rising-revolution-logos/

- Per preparare il flash mob "Break the chain"

seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA

o quello semplificato http://youtu.be/BnHO6QMuc-w

 

9. REPETITA IUVANT. CINQUE MEDITAZIONI

[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi]

 

I. La prima radice

La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.

*

II. Non solo l'8 marzo e' l'8 marzo

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicita' con la violenza e tutte le ideologie della violenza.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice di ogni altra violenza.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' il primo nemico dell'umanita'.

Vi e' questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.

Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.

Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno e' l'8 marzo.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

*

III. Dal femminismo molti doni

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

*

IV. Sommessa un'opinione. Ed un ringraziamento

Se la viva commozione non m'inganna, mi sembra che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio 2013 contro la violenza sulle donne sia stata - per estensione planetaria, ma anche per chiarezza di contenuti, adeguatezza delle forme, capacita' di favorire la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole, mobilitando teste e cuori, pensieri e passioni, menti e corpi - la piu' grande manifestazione nonviolenta globale nel corso dell'intera storia umana.

Ancora una volta il movimento delle donne, la sapienza delle donne, il coraggio delle donne, la lotta delle donne si conferma essere la corrente calda della nonviolenza, si conferma essere l'esperienza storica decisiva nel cammino di liberazione dell'umanita'.

Ed ancora una volta si conferma questa cruciale verita': che solo se si riuscira' a contrastare, sconfiggere, abolire la violenza maschile, e l'ideologia e le strutture e le prassi della violenza maschilista e patriarcale, solo allora si riuscira' a difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani, a realizzare pace e giustizia, civile convivenza responsabile e solidale tra tutti gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente.

La nonviolenza e' in cammino con volto e con voce di donna, con passo lieve di danza, in profonda schiudente armonia, in una trama relazionale che unisce in piena coerenza mezzi e fini, che avvicina persona a persona e l'umanita' intera raggiunge, riconosce, libera.

E che in questa luminosa giornata anche non pochi uomini mettendosi alla scuola e all'ascolto delle donne abbiano saputo cogliere l'occasione per esprimere la volonta' di rompere ogni omerta' e complicita' col femminicidio, col maschilismo, col patriarcato, per esprimere la scelta di opporsi alla violenza maschile, ebbene, anche questo e' un dono e un frutto dell'iniziativa delle donne, del pensiero e del movimento delle donne, di cui anche il vecchio che scrive queste righe ad esse e' grato con tutto il cuore.

E che dopo il 14 febbraio ogni giorno continui e si estenda ed ovunque si inveri quel che il 14 febbraio e' accaduto: il manifestarsi dell'impegno dell'umanita' affinche' cessi la violenza maschile sulle donne.

*

V. E quindi

Occorre opporsi al maschilismo e al patriarcato, ed opponendosi al maschilismo e al patriarcato ci si oppone anche al razzismo, alla guerra, alla devastazione dell'ecosistema, a tutti i poteri criminali, a tutte le forme di sfruttamento ed oppressione.

Occorre riconoscere, difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E quindi: occorre sostenere i centri antiviolenza e le case delle donne.

E quindi: occorre la parita' di rappresentanza di genere ovunque si decide cio' che tutte e tutti riguarda.

E quindi: occorre applicare subito pienamente la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Vi e' una sola umanita'.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 557 del 14 febbraio 2015

 

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