Coi piedi per terra. 678



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 678 del 5 settembre 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di agosto 2012 (parte terza e conclusiva)

2. Un ipocrita Giano bifronte al ministero dei trasporti. Con un piccolo esercizio ermeneutico

3. Ricordati a Viterbo Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti

4. Associazione "Respirare": Il mega-aeroporto a Viterbo non si fara'. Il Ministero confessa la sua assoluta irrealizzabilita'

5. L'alternativa. Un antico e attuale ragionamento per l'Alto Lazio

6. In memoria di dom Helder Camara

7. Un lutto

8. Dall'Afghanistan ogni giorno

9. In memoria di Silvana Messuti

10. Nell'anniversario della nascita di Leone Tolstoj

11. Le stragi afgane

12. Non un giorno di piu'. Una campagna nonviolenta per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana

13. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2012 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2012.

 

2. UN IPOCRITA GIANO BIFRONTE AL MINISTERO DEI TRASPORTI. CON UN PICCOLO ESERCIZIO ERMENEUTICO

 

Le anticipazioni giornalistiche sul piano nazionale degli aeroporti che il Ministero dei Trasporti si appresterebbe a varare, recano, tra altre sesquipedali scempiaggini e contraddizioni, una perla di follia.

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Radere al suolo il Louvre

Secondo quanto anticipato dalla stampa, nel piano si fa menzione anche dell'irrealizzabile mega-aeroporto di Viterbo (irrealizzabile perche' illegale ed insensato: si vorrebbe infatti collocarlo nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria: come radere al suolo il museo del Louvre con tutto quello che contiene per farci un centro commerciale), ma lo si menziona subito precisando che per realizzarlo occorrerebbe spendere quanto l'intero bilancio di nobili stati come Andorra o il Liechtenstein, ed occorrerebbe operare interventi che ridurrebbero in macerie non piccola parte dei beni culturali, ambientali ed agricoli dell'Alto Lazio (interventi che quindi distruggerebbero irreversibilmente le vere preziose risorse del territorio considerato, ed en passant provocherebbero un pesante impoverimento e gravi patologie alla popolazione).

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Delle due l'una, ovvero: l'arcano svelato

Tradotto in lingua corrente: il ministero fa sapere che intenderebbe includere il mega-aeroporto di Viterbo nel piano nazionale, ma contemporaneamente specifica con dovizia di particolari e senza ombra di dubbio che esso e' totalmente irrealizzabile sia sotto il profilo economico che sotto il profilo ambientale.

E allora perche' includerlo nel piano, visto che nel piano stesso si dichiara apertis verbis che quel mega-aeroporto non puo' e non deve essere realizzato?

La spiegazione forse e' tanto banale, quanto ignobile: perche' cosi' si puo' tenere surrettiziamente in piedi una fabbrica di promesse clientelari che viene sempre buona per ogni tornata elettorale ai partiti del regime della corruzione che sostengono il governo; promesse fasulle naturalmente, ma che come trappola per fessi ("piege a' cons", per riprendere una celebre e greve espressione di Jean-Paul Sartre) funzionano sempre.

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Sporcaccioni con le ali

E non e' certo l'unica storditezza e sordidezza del piano, stando alle anticipazioni giornalistiche.

Infatti, mentre vi si constata che almeno meta' degli aeroporti italiani andrebbero chiusi senza indugio poiche' l'unica loro funzione e' rubare soldi al pubblico erario (e quindi all'intera popolazione italiana, che nella sua quasi totalita' dell'aereo non fa uso, ma paga attraverso le sue tasse i viaggi di piacere dei vip sporcaccioni con le ali; e proprio mentre il governo dei vampiri taglia selvaggiamente i servizi sanitari e assistenziali necessari a tutti), ebbene, il governo lascerebbe facolta' a Regioni ed enti locali di continuare a foraggiar quegli stessi aeroporti coi soldi pubblici. Ipocrisia delle ipocrisie, e infamia delle infamie.

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Robin Hood alla rovescia

E' da sperare che il ministro dei trasporti - o chi per lui - abbia voluto far circolare quel soffietto giornalistico per verificare quali sarebbero state le reazioni dell'opinione pubblica; ed e' da sperare che l'opinione pubblica insorga dinanzi a tanta insipienza e impudenza ed irresponsabilita'; ed e' da sperare pertanto che prima di arrivare alla redazione definitiva del piano il ministro si renda conto che la popolazione e' stanca di essere menata per il naso, ed e' stanca dei governi Robin Hood alla rovescia che rubano ai poveri per dare ai ricchi; ed e' da sperare che quindi il ministro cancelli dal piano almeno le corbellerie piu' flagranti, fraudolente e scellerate, come l'insistere sul mega-aeroporto di Viterbo. Corbellerie sul piano della logica aristotelica; ma sul piano della realta' effettuale peggio che corbellerie: oltraggio ai buoni costumi e violazione delle leggi giuste.

 

3. RICORDATI A VITERBO NICOLA SACCO E BARTOLOMEO VANZETTI

 

"Ma ricordati sempre, Dante, nel gioco della felicita' non prendere tutto per te, ma scendi d'un passo e aiuta i deboli che chiamano al soccorso, aiuta i perseguitati e le vittime, perche' sono i tuoi migliori amici, sono loro che combattono e cadono come tuo padre e Bartolo hanno combattuto e son caduti ieri per conquistare la gioia della liberta' per tutti e per i poveri lavoratori. In questa lotta della vita troverai molto amore e sarai amato... Si' Dante, oggi possono crocifiggere i nostri corpi, e lo fanno, ma non possono distruggere le nostre idee, che rimarranno per le giovani generazioni future"

(Nicola Sacco, dalla lettera scritta al figlioletto Dante di dieci anni, pochi giorni prima di essere ucciso innocente)

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"Ho gia detto che non soltanto non sono colpevole di questi due delitti, ma non ho mai commesso un delitto in vita mia: non ho mai rubato, non ho mai ucciso, non ho mai versato una goccia di sangue, e ho lottato contro il delitto, ho lottato sacrificando anche me stesso per eliminare i delitti che la legge e la chiesa ammettono e santificano... sono tanto convinto di essere nel giusto che se voi aveste il potere di ammazzarmi due volte, e per due volte io potessi rinascere, vivrei di nuovo per fare esattamente cio' che ho fatto finora"

(Bartolomeo Vanzetti, dalle parole pronunciate alla conclusione del processo, dinanzi alla Corte che condannava a morte lui e Nicola Sacco innocenti)

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Il 23 agosto 1927 furono assassinati Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.

Il 23 agosto 2012 il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha reso omaggio ai due martiri con una commemorazione.

Nel corso della commemorazione sono state lette la breve autobiografia di Bartolomeo Vanzetti, "Una vita proletaria"; alcune lettere di entrambi ai familiari e ai compagni; infine le parole pronunciate prima da Nicola Sacco e poi da Bartolomeo Vanzetti dinanzi alla Corte assassina, ma anche dinanzi all'umanita' affinche' mai piu' le dimentichi.

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Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 - Charlestown, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 - Charlestown, 23 agosto 1927), proletari, emigrati, militanti del movimento operaio, portatori dell'ideale della pace, della giustizia e della fraternita' fra tutti gli esseri umani, limpidi e generosi avversari di ogni potere sfruttatore e oppressivo, vittime innocenti della violenza del potere. Essi testimoniano ancora e per sempre della dignita' umana, della lotta contro ogni menzogna e ingiustizia, dell'ideale anarchico di una societa' di persone libere, eguali in diritti, solidali.

 

4. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO NON SI FARA'. IL MINISTERO CONFESSA LA SUA ASSOLUTA IRREALIZZABILITA'

 

Quanto il Ministero ha reso fin qui noto della bozza del piano nazionale degli aeroporti dimostra definitivamente che il mega-aeroporto a Viterbo, nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria, non si fara'.

Non si fara'.

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Il ministero confessa, la grande truffa e' finita

Le anticipazioni di stampa diffuse dal ministero rivelano infatti che quella grande menzogna, quella grande truffa, e' finita; e' finita nel nulla, e nell'ignominia.

Infatti pur continuando a parlare astrattamente dell'ipotesi del mega-aeroporto a Viterbo nelle anticipazioni del piano (e verosimilmente solo per non dover riconoscere che tutti coloro che in passato hanno sostenuto il mega-aeroporto sono stati una manica di speculatori imbroglioni, di futili ciarlatani o di insipienti irresponsabili; ovvero per poter consentire al ceto politicante di continuare a fare fiabesche promesse clientelari su faraonici investimenti che nel mondo reale non ci saranno mai), nel testo stesso di tali anticipazioni si scrive nero su bianco che concretamente quel mega-aeroporto e' del tutto irrealizzabile, poiche' per realizzarlo lo stato dovrebbe spendere una montagna di soldi pubblici che non ci sono, e gli effetti costituirebbero una vera e propria catastrofe ambientale e sanitaria, oltre che uno sperpero del tutto immorale e illegale.

E' quindi del tutto chiaro che il Ministero stesso confessa che il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile, e se si continua a parlarne e' solo per continuare in un inganno tanto surreale quanto ripugnante.

E del resto la stessa figura ministeriale apicale per gli aeroporti da mesi ha chiarito pubblicamente e ripetutamente che il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile.

E quindi non si fara'.

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Una vittoria della popolazione viterbese, salvato il Bulicame

Che poi ci sia ancora chi ha voglia di proseguire nel turpe gioco delle menzogne e delle ruberie, cio' e' tanto evidente quanto indecente. Come e' ovvio che vi siano degli ingenui - cosi' frettolosi e distratti e subalterni da non saper leggere cio' che hanno sotto gli occhi - disposti ad abboccare a qualunque amo, a cadere in qualunque tagliola. Ma il dato sostanziale, la realta' effettuale, e' che il mega-aeroporto a Viterbo non si fara'.

Non si fara'.

La lotta della popolazione viterbese in difesa dell'ambiente e della salute, della legalita' e dei diritti di tutti ha vinto.

Il Bullicame e' salvo da questa criminale aggressione, salvato dalla lotta dei cittadini onesti e ragionevoli sostenuti dai piu' illustri scienziati, da prestigiosi magistrati, personalita' della cultura, delle istituzioni e della societa' civile.

Il Bullicame e' salvo, ma la vigilanza deve continuare contro ogni altra aggressione.

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La biosfera, l'umanita'

Il mega-aeroporto a Viterbo non si fara': e forti anche di questo risultato della mobilitazione popolare deve proseguire ovunque la lotta per la riduzione complessiva dell'insostenibile trasporto aereo, per difendere la biosfera casa comune dell'umanita' intera, per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, incluse le generazioni future.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 24 agosto 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

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Allegato primo: Salvare il Bullicame

La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame, di cui fece memoria Dante (che usava la grafia con una sola elle: "Bulicame") nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

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Allegato secondo: Ridurre il trasporto aereo

E' necessario non incrementare, ma piuttosto ridurre il trasporto aereo.

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie, sia attraverso l'inquinamento acustico.

2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.

3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale, sia a livello locale.

4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.

5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.

6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.

 

5. L'ALTERNATIVA. UN ANTICO E ATTUALE RAGIONAMENTO PER L'ALTO LAZIO

 

Il punto e' il seguente: se il territorio viterbese deve essere un'area interamente asservita e fin prostituita alla megalopoli romana; o se deve avere una sua identita' autonoma che difenda e valorizzi i suoi beni ambientali e culturali, le sue vocazioni produttive, le sue tradizioni civili.

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Nel primo caso il territorio viterbese e' inteso come periferia allargata e degradata della capitale in costante espansione, borgata e dormitorio, area di servizio e sottoscala in cui collocare rottami e sporcizie; riserva di caccia di predatori e inquinatori, feudo del regime della corruzione e colonia della penetrazione mafiosa. E quindi venefiche centrali Enel, superstrade squarciaboschi e ammazzapaesi, mega-aeroporto che distrugge la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria. E servitu' militari, discariche abusive, cementificazioni, avvelenamento del suolo e delle acque e dell'aria con pratiche illegali e insensate, alla lunga finanche suicide. Et similia, ad libitum.

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Nel secondo caso il territorio viterbese e' un'area di grande pregio naturalistico, ricca di beni culturali, vocata all'agricoltura di qualita' e alla tutela e valorizzazione dei monumenti - storici e artistici, ma anche della cultura materiale, della sapienza e tradizione popolare - sedimentati da una lunghissima storia civile, ed alle attivita' artigianali, commerciali e industriali connesse. Un'area da difendere e valorizzare per noi che ci viviamo e per l'umanita' intera.

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Negli anni Settanta, Ottanta e Novanta del secolo scorso - mentre ero costi' tra gli animatori delle principali lotte per l'ambiente, per i diritti umani degli sfruttati e degli oppressi e per la legalita' che salva le vite e consente la civile convivenza - elaborai un modello interpretativo della situazione socioeconomica, politica e culturale di questa provincia, un modello che trovo' allora ampia attenzione: evidenziavo il nesso tra il "modello di sviluppo di servitu'", il sistema di potere del regime andreottiano della corruzione sistemica e la penetrazione dei poteri criminali. E indicavo le lotte da condurre e le alternative possibili e necessarie.

Ne restano testimonianza molte pubblicazioni, credo non piu' lette pressoche' da nessuno da molti anni (nell'epoca berlusconiana e della globalizzazione la memoria e' agevolmente cancellata dagli imprenditori della narcosi di massa ed i giovani sembrano persino ignorare che e' esistito un mondo prima dei telefonini e di facebook: e con la scomparsa della memoria svanisce altresi' la capacita' della progettazione del futuro - sono temi su cui ha scritto contributi cospicui Zygmunt Bauman nei suoi acuti lavori sulla "modernita' liquida"). Mi piacerebbe indicare a possibili nuovi lettori almeno alcuni opuscoli di sintesi a mia firma: Modello di sviluppo, sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989; Il caso Gigli-ICEM, Viterbo 1991; Regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, Viterbo 1993; Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo, 1995.

E ne e' robusta traccia nei materiali preparatori e negli atti della III Conferenza economica provinciale del giugno 1995: non solo - ovviamente - nel mio intervento, ma anche in molti altri dei materiali piu' qualificati li' presentati e discussi: nei primi anni Novanta era parso per un breve lasso di tempo a Viterbo che la lotta mia e dei miei compagni contro il regime della corruzione e dell'inquinamento potesse vincere... poi l'ondata berlusconiana travolse tutto anche qui e consenti' che il regime della corruzione gattopardescamente mutasse abito ma restasse saldo, passando dall'andreottismo al berlusconismo - fortemente infiltrato e fin egemonico anche in forze politiche e sociali che proclamano di opporvisi - con la resa e la complicita' di tanti che pure in passato avevano professato di opporsi a quel longevo potere barbarico che cosi' nitidamente Pasolini descrisse nei suoi ultimi articoli e saggi - dagli Scritti corsari alle Lettere luterane.

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Oggi si ripropone ancora a Viterbo quella drastica alternativa tra servitu' consumista o difesa della biosfera e della civilta', ma a sostenere la seconda ipotesi (quella di una realta' territoriale viterbese con una sua identita' autonoma che difenda e valorizzi i suoi beni ambientali e culturali, le sue vocazioni produtttive, le sue tradizioni civili), ed a sostenerla con cognizione di causa, memoria storica e intelligenza della posta in gioco, non c'e' piu' che un piccolo settore della sinistra che non si e' arresa e che ormai e' viva pressoche' solo nei movimenti di difesa dell'ambiente e dei diritti degli sfruttati, della pace e dei diritti umani di tutti gli esseri umani, quella sinistra nitida e intransigente, responsabile e propositiva, cui il sottoscritto lungo un quarantennio di impegno civile senza cedimenti ancora si onora di appartenere - e di contribuire a far vivere, e di rappresentare quindi -, nella generale narcosi, nella generale resa, nella generale amnesia.

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Il filo rosso che lega - dalla meta' degli anni '70 in poi - le lotte contro la centrale nucleare a Montalto, contro la Supercassia distruttiva, contro il mega-aeroporto illegale e insensato, e contro le centrali a carbone e le discariche abusive, contro la penetrazione mafiosa e contro la speculazione cementificatrice, contro le servitu' militari e il regime della corruzione, contro i poteri avvelenatori e predoni, e' proprio questo: la difesa della biosfera, e quindi del nostro territorio; la difesa della dignita' umana, e quindi della nostra comunita'; la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e quindi anche delle generazioni future.

 

6. IN MEMORIA DI DOM HELDER CAMARA

 

Il 27 agosto 1999 moriva a Recife in Brasile dom Helder Camara, il vescovo eroico difensore dei diritti umani e del mondo vivente, una delle piu' grandi figure della nonviolenza.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda con un incontro di lettura e commento di alcuni suoi scritti.

Dalle parole come dai gesti, dalla riflessione come dalla vita di Helder Camara una luce e un invito generosi e ineludibili vengono ad ogni persona di retto sentire e di volonta' buona: l'esempio e l'appello alla dignita' umana, al bene che agisce; la chiamata alla lotta in difesa e per la liberazione degli umiliati e offesi, degli sfruttati ed oppressi; l'impegno a difendere la biosfera casa comune dell'intera umanita'; la scelta della verita' che salva le vite.

La nonviolenza in cammino, aperta ed empatica, femminista ed ecologista, socialista e libertaria, responsabile e solidale, sollecita del bene e del vero, nella testimonianza limpida e salda di Helder Camara riconosce una fonte di ispirazione, una incarnazione verace, ferace una seminagione.

Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo ancora, ed alla sua lezione invitiamo ad accostarsi, e a restare fedeli.

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Helder Camara, nato a Fortaleza il 7 febbraio 1909, scomparso a Recife il 27 agosto 1999, arcivescovo di Recife nel nordeste brasiliano, straordinario difensore dei diritti umani, e' stato una delle voci piu' autorevoli del sud del mondo e della nonviolenza in cammino.

Tra le opere di Helder Camara: Chi sono io?, Cittadella, Assisi 1979; Fame e sete di pace con giustizia, Massimo, Milano 1974; Il deserto e' fecondo, Cittadella, Assisi 1982; Il vangelo con dom Helder, Cittadella, Assisi 1985, 1988; Il vangelo di dom Helder Camara, San Paolo, 2011; Interrogativi per vivere, Cittadella, Assisi 1985; Mille ragioni per vivere, Cittadella, Assisi 2000; Roma, due del mattino, San Paolo, 2011; Spirale di violenza, Massimo, Milano 1977; Violenza dei pacifici, Massimo, Milano 1973, 1977.

Tra le opere su Helder Camara: Jean Toulat, Dom Helder Camara, Cittadella, Assisi 1990.

 

7. UN LUTTO

 

E' deceduta ieri, dopo lungo lottare uccisa da una crudele inesorabile malattia, Silvana, moglie dolcissima ed amatissima del nostro compagno Giuseppe Tacconi, presidente dell'Anpi di Nepi e generoso protagonista di tante battaglie di civilta'.

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Era Silvana persona di squisita nobilta' d'animo, di sorgiva luminosa eleganza, che al rigore morale ed intellettuale univa le virtu' dell'ironia e dell'empatia, la capacita' di ascoltare e comprendere, e di cogliere e scegliere il vero, il giusto, il bene. Col garbo sovrano e col tratto prezioso che fu delle protagoniste della secentesca civilta' della conversazione, e la finezza e l'impeto romantico e democratico che fu delle suffragiste, e di Flora Tristan e di Rosa Luxemburg, di Anna Kuliscioff e di Luce Fabbri, e del femminismo che ancora ci apre la via tra gli orrori presenti verso l'internazionale futura umanita'.

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In quest'ora di vuoto e sgomento, di sofferto e immedicabile sentire tutta l'ingiustizia della morte, tutto lo strazio della perdita della persona amata e con essa della piu' profonda delle relazioni - quella d'amore, della condivisione dell'intera vita -, a Giuseppe, maestro e compagno, amico carissimo, combattente antifascista nitido e intransigente, vogliamo esprimere la nostra vicinanza, il nostro affetto, e pregarlo ancora di essere forte, ed in nome della gratitudine che sentiamo per lui e per Silvana - di cui la morte sigilla e non annienta l'umano infinito valore - pregarlo di voler continuare a vivere e a lottare, di continuare in cio' che e' degno e giusto. Nel ricordo serbando l'alta, la viva fiamma dell'amore ricevuto e donato, nell'operare donando ancora all'umanita' i suoi talenti, e il suo calore alle persone amiche.

 

8. DALL'AFGHANISTAN OGNI GIORNO

 

Dall'Afghanistan giunge ogni giorno notizia di stragi; ed anche quando un atto di guerra, un attentato, non provocano morti, sempre vi sono distruzioni e ferimenti.

Quella guerra infinita e' un crimine assurdo.

Un crimine contro l'umanita', come tutte le guerre che sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani.

"L'Italia ripudia la guerra" e' scritto nella Costituzione della Repubblica Italiana. Ed e' scritto, quel ripudio della guerra assassina, nel cuore di ogni essere umano senziente e pensante.

Cessi dunque immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Torni l'Italia al rispetto del diritto internazionale e della legalita' costituzionale, torni al rispetto della vita umana.

E si adoperi l'Italia per la pace che salva le vite, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento della dignita' e la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

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La guerra e' nemica dell'umanita'.

Solo la pace salva le vite.

 

9. IN MEMORIA DI SILVANA MESSUTI

 

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo esprime il suo profondo dolore per la scomparsa di Silvana Messuti, amica gentile, insegnante di grande spessore culturale e di autentico impegno morale e civile, impegnata nella sezione dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia "Emilio Sugoni" di Nepi ed in varie iniziative di pace e di solidarieta', attiva da sempre in difesa dei valori dell'antifascismo e della Costituzione, della democrazia e della legalita', dei diritti delle persone e dei popoli, della pace e della nonviolenza.

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Il comitato si stringe vieppiu' vicino a Giuseppe Tacconi, marito di Silvana che con lei ha condiviso un lungo cammino di vita ed e' stato quasi una sola persona - cosi' forte era l'affetto che li univa - e che ora e' straziato da si' acerbo dolore, da si' crudele perdita; a Giuseppe, amico saggio, maestro di illuminato consiglio e di retto condursi, compagno di lotta in tante esperienze di impegno per il bene comune e i diritti umani di tutti gli esseri umani, che del nostro comitato e' uno dei fondatori, in questo momento di tristezza e sgomento esprimiamo con piu' forza l'affetto, l'amicizia, la vicinanza che ci lega in un comune sentire e operare.

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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 27 agosto 2012

 

10. NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI LEONE TOLSTOJ

 

Il 28 agosto 1828 (secondo il calendario giuliano allora vigente in Russia, equivalente al 9 settembre del calendario gregoriano) nasceva Lev Tolstoj, grandissimo scrittore, educatore, riformatore sociale, amico della nonviolenza.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda con un incontro di lettura di alcuni suoi testi e del carteggio fra Tolstoj e Gandhi.

Tolstoj e' stato uno dei piu' grandi pensatori e sostenitori della nonviolenza, sia con la sua profonda elaborazione teorica e la sua immensa attivita' pubblicistica, sia con la sua azione concreta di educatore, riformatore e soccorritore, ed anche - e con sempre maggior impegno nella seconda parte della sua esistenza fino alla drammatica morte - nella scelta di uno stile di vita coerente con la sua adesione sempre piu' consapevole e rigorosa al messaggio evangelico, e all'ascolto altresi' di tutte le grandi tradizioni religiose e filosofiche dell'umanita' orientate alla pace e alla giustizia, alla solidarieta' e al rispetto della vita, al vero e al bene.

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Lev Tolstoj, nato nel 1828 e scomparso nel 1910, non solo grandissimo scrittore, ma anche educatore e riformatore religioso e sociale, propugnatore della nonviolenza. Opere di Lev Tolstoj: tralasciando qui le opere letterarie (ma cfr. almeno Tutti i romanzi, Sansoni, Firenze 1967; e Tutti i racconti, Mondadori, Milano 1991, 2005), della gigantesca pubblicistica tolstojana segnaliamo particolarmente almeno Quale scuola, Emme, Milano 1975, Mondadori, Milano 1978; La confessione, SE, Milano 1995; Perche' la gente si droga? e altri saggio su societa', politica, religione, Mondadori, Milano 1988; Il regno di Dio e' in voi, Bocca, Roma 1894, poi Publiprint-Manca, Trento-Genova 1988; l'antologia Tolstoj verde, Manca, Genova 1990; La vera vita, Manca, Genova 1991; La legge della violenza e la legge dell'amore, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1998; Il cammino della saggezza, Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2010. Opere su Lev Tolstoj: dal nostro punto di vista segnaliamo particolarmente Pier Cesare Bori, Gianni Sofri, Gandhi e Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1985; Pier Cesare Bori, Tolstoj, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1991; Pier Cesare Bori, L'altro Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1995; Amici di Tolstoi (a cura di), Tolstoi il profeta, Il segno dei Gabrielli, S. Pietro in Cariano (Vr) 2000.

 

11. LE STRAGI AFGANE

 

Nemica assoluta dell'umanita' e' la guerra.

La guerra che sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.

La guerra che puo' distruggere l'intera civilta' umana.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alle stragi afgane.

Cessi immediatamente questo crimine e questo orrore.

Torni l'Italia al rispetto del diritto internazionale.

Torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale.

Torni l'Italia al rispetto della vita umana.

Torni l'Italia ad essere una democrazia e uno stato di diritto.

Un'insurrezione nonviolenta occorre per imporre il rispetto della legalita' a chi governa il nostro paese.

Un'insurrezione nonviolenta occorre per imporre il rispetto della vita e della dignita' umana a chi governa il nostro paese.

Un'insurrezione nonviolenta occorre per far cessare il crimine della guerra.

Un'insurrezione nonviolenta per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.

Un'insurrezione nonviolenta contro tutte le uccisioni e le persecuzioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. NON UN GIORNO DI PIU'. UNA CAMPAGNA NONVIOLENTA PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

Occorre far cessare la guerra in Afghanistan.

Ed a tal fine la prima e decisiva azione che come cittadini italiani possiamo e dobbiamo svolgere consiste nell'ottenere che l'Italia cessi di partecipare alla guerra.

Perche' l'Italia a quella guerra non avrebbe mai e poi mai dovuto prendere parte, proibendoglielo esplicitamente il dettato della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana.

Occorre quindi costringere governo e parlamento italiani a tornare nella sfera della legalita', a desistere dal crimine: occorre costringere lo Stato italiano a cessare di prendere parte alla guerra e alle stragi di cui essa consiste.

Oltre un decennio di eccidi e barbarie dovrebbe aver aperto gli occhi a chiunque; e del resto ogni persona ragionevole sente e sa che la guerra e' nemica dell'umanita', che solo la pace salva le vite.

*

Occorre far cessare la guerra in Afghanistan, cominciando con la cessazione della partecipazione italiana.

Dobbiamo far crescere dal basso una vera e propria insurrezione nonviolenta contro la guerra e contro le uccisioni, per la legalita' costituzionale e per il primario diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.

Dobbiamo imporre al potere esecutivo e al potere legislativo del nostro paese l'immediata cessazione della partecipazione italiana alla guerra.

E dobbiamo farlo con la forza della verita', con la forza della legalita', con la forza della dignita' e della solidarieta' umana, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza; dobbiamo farlo con una campagna nonviolenta di massa che faccia rinascere in Italia un movimento per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Una campagna nonviolenta per salvare le vite umane: che nasca dal basso in ogni citta' e in ogni paese, e che abbia questa semplice e chiara finalita': "cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani".

 

13. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Numero 678 del 5 settembre 2012

 

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