Coi piedi per terra. 654



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 654 del 12 agosto 2012

 

In questo numero:

1.  Per una minima cronistoria documentaria degli inizi del comitato che si oppone al mega-aeroporto

2. Segnalazioni librarie

3. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. ARCHIVIO. PER UNA MINIMA CRONISTORIA DOCUMENTARIA DEGLI INIZI DEL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO

[Dal sito www.coipiediperterra.org riportiamo ancra una volta il seguente testo descrittivo e documentario della nascita del comitato, dal titolo completo "Per una minima cronistoria documentaria del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti"]

 

Da una lettera aperta intitolata "Contro l'aeroporto" del 3 luglio 2007 inviata ai mezzi d'informazione locali e ad alcune persone amiche dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo scaturisce l'idea di costituire il comitato.

La prima riunione si svolge il 24 luglio 2007 presso il centro sociale autogestito di Viterbo, al termine di essa si decide di dare vita al comitato.

La prima iniziativa pubblica e' la partecipazione alla sessione aperta del Consiglio provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007.

Il 3 agosto 2007 si svolge la prima conferenza stampa a Viterbo.

L'11 agosto 2007 viene diffuso l'appello che e' alla base della mobilitazione.

L'8 settembre 2007 viene inviata una lettera al Ministro dei Trasporti in cui si riassumono le ragioni fondamentali dell'iniziativa del comitato.

Dal luglio 2007 ad oggi molte sono state le iniziative, tra convegni, assemblee, incontri, realizzazione di un sito e una newsletter, produzione di materiali informativi. E numerose ed autorevolissime le adesioni ottenute.

Di seguito si riportano alcuni documenti essenziali.

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1. La lettera aperta del 3 luglio 2007

Contro l'aeroporto

Vorrei esprimere la mia contrarieta' al progetto dell'aeroporto a Viterbo.

Occorrerebbe ridurre il trasporto aereo, non incrementarlo.

Occorrerebbe diminuire i voli e rendere piu' sicuri gli aeroporti, non aumentarli.

L'umanita' ha bisogno di piu' lentezza, non di piu' velocita'; di maggior sicurezza, non di maggior rischio.

Il pianeta ha bisogno di rispetto e risanamento dell'ambiente, non di ulteriore inquinamento.

Porre la questione in termini di concorrenza campanilistica tra tre citta' (naturalmente ho letto l'interessante studio del Comitato per l'aeroporto di Viterbo, che presuppone la positivita' della scelta di incrementare il trasporto aereo e si concentra sull'argomentare in favore della localizzazione del terzo polo aeroportuale laziale a Viterbo rispetto a Frosinone e Latina) e' un modo per non porre il vero problema: servono davvero nuovi aeroporti? Non servirebbe invece piu' sicurezza, piu' qualita' dell'ambiente, un'economia piu' rispettosa della natura e delle persone?

Il territorio viterbese ha bisogno di migliore mobilita' ferroviaria, di maggiori e migliori servizi sanitari e sociali, di una edilizia non speculativa e non devastante che garantisca una casa a tutti, della difesa dell'ambiente e dei beni naturali e culturali, del sostegno alle reali vocazioni produttive centrate sull'agricoltura, sull'artigianato, sui beni ambientali e culturali e quindi anche sull'ospitalita' che sono peculiari dell'Alto Lazio.

Vale per il viterbese quello che vale ovunque: occorre un modello di sviluppo autocentrato con tecnologie appropriate.

E vale per il mondo intero l'esigenza gia' segnalata da anni sia dagli studiosi che dalle conferenze istituzionali internazionali e dai protocolli in quelle sedi elaborati: l'esigenza di passare a un modello di mobilita' sostenibile, l'esigenza di ridurre le emissioni inquinanti, l'esigenza di una mobilita' che privilegi la sicurezza degli esseri umani e la difesa della biosfera. Il trasporto aereo, come quello automobilistico privato, va drasticamente ridotto, e non incentivato.

Continuo a trovare assai persuasive le analisi di Ivan Illich e di Murray Bookchin, di Mohandas Gandhi e di Vandana Shiva, di Alexander Langer e di Guido Viale; ed alcune idee che in forma forse un po' semplificata propone da anni Serge Latouche (e con lui la scuola di pensiero del Movimento antiutilitarista nelle scienze sociali e della "teoria della decrescita" - che su questioni cruciali non e' poi cosi' lontana da alcune intuizioni formulate alcuni decenni fa anche dagli studi promossi dal Club di Roma di Aurelio Peccei).

In anni che sembrano assai lontani solo perche' rapidamente dimenticati, molte persone di questa provincia si opposero a devastanti progetti e a umilianti servitu'. Di quelle esperienze di cui ebbi l'onore di essere uno degli animatori e' erede oggi ad esempio la lotta contro le centrali a carbone e quelle sui rifiuti in difesa del diritto alla salute e della legalita', quelle per difendere l'acqua come bene comune, ed altre esperienze ancora di limpido impegno civile.

All'epoca argomentai in un'infinita' di articoli, relazioni, opuscoli, bibliografie ragionate le ragioni forti dell'opposizione alla devastazione dell'ambiente e come esse si intrecciassero all'impegno per la legalita' e contro i poteri criminali, e come esse si fondassero su un'analisi non campanilistica ma globale e solidale, fondata su quel "principio responsabilita'" acutamente tematizzato da Hans Jonas.

Last, but not least: da dieci anni non ho piu' incarichi pubblici e ho concentrato il mio impegno civile sulla questione che mi sembra decisiva nel tempo presente: l'opposizione alla guerra e la proposizione di una politica di pace con mezzi di pace, ovvero attraverso la scelta della nonviolenza. Se oggi torno ad occuparmi di una questione che potrebbe sembrare "locale" e' perche' in essa invece vedo implicate questioni generali, e mi sembra - ma posso sbagliarmi, da anni non seguo con adeguata attenzione le vicende locali - che non si siano levate fin qui altre voci a dichiarare con chiarezza una decisa opposizione esplicita ed argomentata alla proposta dell'aeroporto a Viterbo.

Grazie per l'attenzione, cordialmente

Peppe Sini

Viterbo, 3 luglio 2007

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2. Il comunicato del 25 luglio 2007 sulla costituzione del comitato

Costituito a Viterbo un comitato di opposizione all'aeroporto

Alcune proposte di riflessione per un dibattito pubblico

Il 24 luglio 2007 si e' costituito a Viterbo un comitato di opposizione al progetto di costruzione del nuovo aeroporto.

Il Comitato e' promosso da persone da anni impegnate in varie esperienze di solidarieta', per i diritti umani e la pace, per l'ambiente e il diritto alla salute, per un modello di sviluppo non distruttivo.

Proponiamo alla riflessione pubblica le seguenti preoccupazioni:

a) La realizzazione dell'aeroporto rappresenta un reale pericolo di devastazione ambientale, di inquinamento della qualita' dell'aria e acustico, con i conseguenti gravi danni per la salute, il benessere e la sicurezza delle persone. Contribuisce a stravolgere la naturale vocazione agricola e turistica di qualita' del territorio viterbese. Aggiunge una nuova pressione su un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu' energetiche, militari e speculative - in particolare edilizia, che continua la cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi.

b) Il modello di mobilita' cui questo progetto e' interno e' vecchio, superato e pericoloso come dimostrano gli studi scientifici piu' recenti. Dovrebbe essere invece incrementato e migliorato il trasporto su rotaia anche per le grandi distanze in quanto piu' sicuro e meno inquinante, cosi' come, prima di tutto, dovrebbe essere fortemente potenziato il trasporto ferroviario del viterbese.

c) La costruzione dell'aeroporto non rappresenta un'occasione di effettivo sviluppo per la citta' di Viterbo poiche' essa diverrebbe per i viaggiatori semplicemente un'area di transito per altre destinazioni, come avviene gia' per le piccole citta' sedi di scali aerei, e la valorizzazione delle preziose risorse culturali e ambientali della citta' di Viterbo passerebbe in secondo piano rispetto a tale funzione di scalo aereo, il che potrebbe implicare in prospettiva un possibile danno anche per il turismo e gli ambiti occupazionali ad esso collegati.

d) Le ragioni che giustificano la necessita' di un terzo scalo aereo nella Regione Lazio non sono ragionevoli ne' condivisibili poiche' ripropongono ed amplificano un modello di mobilita', e particolarmente di viaggio e di viaggiatore, in cui si privilegia unicamente la velocita' degli spostamenti e il guadagno delle compagnie aeree a scapito della salute, della salvaguardia ambientale e del viaggio inteso come esperienza e conoscenza dei luoghi e delle persone.

Il comitato espone queste prime sommarie ragioni di preoccupazione che motivano la sua opposizione al progetto aeroportuale, ad esse se ne aggiungono altre legate a considerazioni piu' generali sulla necessita' di un impegno urgente in difesa del clima e della biosfera: il trasporto aereo e' fortemente inquinante; e piu' in generale e' necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente sostenibili, autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri di sobrieta' e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della natura.

Il comitato intende promuovere un'ampia ed attenta discussione su questo progetto in tutti i suoi aspetti, con particolar riferimento anche al modello di mobilita' e al modello di sviluppo cui esso e' di fatto collegato, ed alle sue decisive implicazioni economiche, ambientali, tecnologiche, sociali e culturali.

Il comitato intende sollecitare una riflessione che coinvolga tutti i cittadini, le comunita' locali, le esperienze associative e le istituzioni, affinche' con l'esercizio della partecipazione democratica tutte le persone possano essere protagoniste consapevoli di una scelta che in questa fase si presenta complessa, con molti aspetti da chiarire, e che richiede una discussione ampia, approfondita, informata e consapevole, rispettosa delle opinioni di tutti, democratica nel senso pieno del termine.

Una scelta che a nostro avviso richiede di attenersi a quel "principio di precauzione" secondo il quale prima di prendere una decisione che puo' essere irreversibile e che puo' avere effetti gravemente negativi nel lungo periodo e in una logica sistemica, occorre una valutazione per quanto possibile completa e obiettiva delle sue conseguenze, e qualora emerga che vi siano esiti nocivi, o anche soltanto che restino delle zone d'ombra o vi siano fondati motivi di preoccupazione, allora e' doveroso astenersi dalla realizzazione di quel progetto.

Nell'Alto Lazio tutti ricordiamo le conseguenze nefaste di decisioni passate che all'epoca venivano presentate come positive e dai benefici effetti, e che invece hanno gravemente danneggiato la popolazione, aggredito il territorio e sovente inibito la possibilita' di uno sviluppo corretto e adeguato.

Il comitato si propone di promuovere anche un'attivita' di studio, di documentazione e di sensibilizzazione sui temi sopra indicati.

Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre delle preoccupazioni alle quali e' interesse di tutti cercare insieme delle risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita' in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone presenti e delle generazioni future.

Comitato di opposizione alla costruzione dell'aeroporto

Viterbo, 25 luglio 2007

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3. Un resoconto della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007

Resoconto della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007 sul tema della realizzazione del terzo polo aeroportuale del Lazio a Viterbo, seduta aperta alla partecipazione di enti locali, associazioni e cittadini

La seduta e' iniziata nel pomeriggio di lunedi' 30 luglio 2007, dopo l'intervento introduttivo del presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e' intervenuto brevemente un rappresentante del Comitato a favore dell'aeroporto e subito dopo e' intervenuta la dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto.

La dottoressa Litta ha svolto quella che a parere di molti intervenuti e' stata la vera e propria relazione introduttiva dell'incontro, ed infatti pressoche' tutti gli interventi successivi ad essa hanno fatto riferimento.

Si e' poi avviato un vivace dibattito in cui sono intervenuti sia fautori che oppositori del progetto. Tra gli interventi piu' rilevanti quello del professor Mauro Sarnari e quello dell'architetto Giuseppe Tacconi, che hanno ripreso, illustrato ed argomentato i principali e piu' forti motivi di opposizione al'opera.

Molti gli interventi di amministratori comunali e provinciali, vari sindaci del viterbese - tra cui quello di Viterbo Giancarlo Gabbianelli -, la senatrice Laura Allegrini, il senatore Giulio Marini.

L'incontro e' terminato con gli interventi conclusivi di Peppe Sini (che ha ribadito le ragioni dell'opposizione all'aeroporto), dell'assessore provinciale ai trasporti Trappolini, del presidente Mazzoli.

Quella che era stata forse prevista dai promotori come una sorta di parata in favore dell'aeroporto e' divenuta invece la prima vera occasione di confronto pubblico in sede istituzionale a Viterbo in cui le posizioni e le argomentazioni degli oppositori al progetto sono emerse in tutta la loro nettezza ed efficacia.

La relazione della dottoressa Litta, che ha esposto con precisione, chiarezza ed energia le profonde preoccupazioni per le drammatiche conseguenze sanitarie ed amobientali di una eventuale realizzazione dell'opera, ha costretto tutti gli intervenuti ad una riflessione ineludibile.

Nella delegazione del comitato che si oppone all'aeroporto vi era inoltre una presenza illustre nella storia della cultura civile e dell'ambientalismo viterbese: il professor Osvaldo Ercoli, gia consigliere comunale e provinciale e simbolo indiscusso per tutti i viterbesi di rigore morale e intellettuale.

Va segnalato che alcune forze politiche che in passato avevano espresso una posizione subalterna e non meditata nei confronti dell'opera, sembra che ora stiano rivedendo le posizioni: e' ragionevole supporre che i Verdi usciranno dal silenzio, mentre il Prc nelle ultime settimane ha cominciato ad esprimere una posizione di sempre piu' netta contrarieta' all'aeroporto. Nel corso del dibattito nel Consiglio provinciale di lunedi' 30 luglio sia il sindaco di Viterbo (An) che il presidente della Provincia (Ds), che pure entrambi hanno ancora espresso un sostegno al progetto, hanno riconosciuto la rilevanza e l'ineludibilita' delle questioni poste dal comitato che si oppone all'aeroporto.

Si apre a Viterbo finalmente una fase di dibattito anche nelle sedi e nelle rappresentanze istituzionali in cui la forza delle argomentazioni del Comitato che si oppone all'aeroporto avra' modo di dispiegarsi pienamente.

Il comitato che si oppone all'aeroporto sta preparando una conferenza stampa che avra' luogo tra pochi giorni a Viterbo per avviare una campagna di rigorosa informazione scientifica e di adeguata sensibilizzazione pubblica.

Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 31 luglio 2007

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4. Una sintesi della conferenza stampa del 3 agosto 2007

Si e' svolta a Viterbo la conferenza del comitato che si oppone all'aeroporto

Si e' svolta venerdi' 3 agosto 2007 a Viterbo la conferenza stampa del comitato che si oppone alla realizzazione del terzo polo aeroportuale del Lazio e chiede un ridimensionamento del trasporto aereo in quanto altamente inquinante e pericoloso per l'ambiente e la salute dei cittadini.

L'incontro e' stato aperto dalla dottoressa Antonella Litta, portavoce del Comitato, che ha riassunto i temi gia' svolti nella sua apprezzata relazione tenuta al Consiglio Provinciale di Viterbo del 30 luglio.

E' poi intervenuta la dottoressa Marinella Correggia, saggista scientifica, autrice di molte pubblicazioni e referente italiano della rete internazionale dei comitati che denunciano il grave impatto ambientale del trasporto aereo con particolar riferimento all'emergenza globale del surriscaldamento del clima.

L'incontro e' stato moderato da Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.

Sono intervenuti tra gli altri il dottor Walter Mancini, l'architetto e gia' docente universitario Giuseppe Tacconi, il professor Mauro Sarnari, il professor Alessandro Pizzi gia' sindaco di Soriano nel Cimino, il professor Osvaldo Ercoli gia' consigliere comunale e provinciale, che hanno esposto le ragioni dell'opposizione all'opera.

Erano presenti persone rappresentative di varie esperienze di impegno civile e di impegno culturale nella citta' e nella provincia.

Naturalmente vi e' stato anche lo spazio per l'espressione di voci favorevoli all'opera (a conferma di uno stile di comunicazione aperto all'ascolto delle opinioni altrui).

Un contributo cospicuo e' stato dato dai giornalisti, con molte domande tutte pertinenti ed impegnative, che hanno dato luogo ad una riflessione vivace, polifonica ed appassionante. A tutti loro va il piu' vivo ringraziamento del Comitato.

La conferenza stampa si e' prolungata per oltre due ore, a conferma dell'importanza di una disamina pubblica adeguata dei temi in discussione.

Il comitato che si oppone alla realizzazione del terzo polo aeroportuale del Lazio e chiede un ridimensionamento del trasporto aereo

Viterbo, 3 agosto 2007

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5. L'appello diffuso l'11 agosto 2007

Un aeroporto a Viterbo? No, grazie

E' necessario invece ridurre il trasporto aereo

Diciamo alcune semplici verita' fin qui sottovalutate o tenute nascoste:

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni

- sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie;

- sia attraverso l'inquinamento acustico.

2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima

- contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.

3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente

- sia a livello globale;

- sia a livello locale.

4. Il trasporto aereo e' antieconomico

- consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto;

- danneggia gravemente la biosfera;

- costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mente si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano;

- danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce;

- l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.

5. Il trasporto aereo e' iniquo

- statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi;

- ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili);

- le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.

6. Il trasporto aereo non e' sicuro

- di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.

7. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale

- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente?

- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza neppure uno straccio di studio sulle conseguenze ambientali, sanitarie, sociali e sul modello di sviluppo del territorio?

8. Non solo non e' affatto certo che l'aeroporto avra' un benefico effetto sull'economia viterbese, ma anzi e' piu' che lecito dubitarne

- il turismo low cost (cui l'aeroporto sarebbe destinato) e' un turismo "mordi e fuggi" che in grandissima parte atterrerebbe a Viterbo solo per arrivare al piu' presto a Roma (come gia' accade a Ciampino e a Fiumicino);

- se si investiranno ingenti risorse statali e regionali nell'Alto Lazio per realizzarvi un aeroporto, e' evidente che - per un ovvio ragionamento di ripartizione delle risorse tra le diverse realta' territoriali - non potranno essere assegnate alla stessa zona ulteriori risorse statali e regionali per altre strutture ed attivita', ovvero per opportunita' di sviluppo esse si' utili e coerenti con la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e con le vocazioni produttive della nostra terra (beni e vocazioni che l'impatto dell'aeroporto puo' pesantemente danneggiare, rivelandosi per quello che e': un'ennesima gravosa servitu');

- Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia.

9. La popolazione viterbese non e' stata fin qui informata sui danni certi e sui pericoli probabili

- gli enti locali hanno fatto molta pessima propaganda (sperperando a tal fine tempo e risorse che potevano e dovevano essere diversamente utilizzati) ed hanno scandalosamente taciuto su tutte le questioni sopra indicate;

- le cittadine e i cittadini sono stai ingannati da una propaganda da parte di pubblici amministratori poco cauti e poco scrupolosi fatta di false alternative, di esasperato campanilismo con punte di xenofobia, di grottesche baruffe, di ultimatum costantemente smentiti dai fatti.

E' ora che tutte le cittadine e tutti i cittadini siano onestamente informati, perche' una decisione cosi' grave e dagli effetti cosi' irreversibili non puo' essere presa da pochi rappresentanti di enti ed imprese che peraltro avendo degli interessi economici direttamente implicati sono parte in causa e non super partes.

Chiediamo che tutte le persone che vivono nell'Alto Lazio conoscano la verita', che tutte le persone possano esprimere la loro opinione, che l'intera popolazione sia coinvolta in un processo decisionale onesto, partecipato, informato su basi rigorosamente scientifiche, in un autentico esercizio di sovranita' popolare e di democrazia.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati.

Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico.

Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.

Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto.

Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi' rilevante.

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6. La lettera al Ministro dei Trasporti dell'8 settembre 2008

Al Ministro dei Trasporti

Egregio Ministro,

le scriviamo come cittadini residenti nel viterbese e come rappresentanti di movimenti e strutture che si impegnano in difesa dell'ambiente, della qualita' della vita, della civile convivenza, della legalita', dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Siamo molto preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che l'eventuale realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze disastrose.

Ma procediamo per ordine.

1. Ridurre e non incrementare il trasporto aereo

Da tempo si sente parlare del progetto di incrementare anziche' ridurre il trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso intese nel territorio laziale.

Crediamo che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato:

- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;

- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;

- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro, incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';

- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali semplicemente scandalose.

Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone, all'economia e alle finanze dello stato.

2. Un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo

La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e  fuggi" per Roma e' semplicemente insensata:

- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di percorrenza biblici;

- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;

- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di residenti;

- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi abitano;

- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi "affari" connessa.

3. Per Viterbo

Viterbo ha bisogno di ben altro:

- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;

- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;

- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico.

4. Ma anche per Frosinone e per Latina

Ma non sono accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone o a Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il turismo low cost "mordi e fuggi" diretto a Roma.

In ambedue i siti indicati da proponenti avventati e' evidente infatti che sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e' questa la sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.

5. Per Ciampino

E' necessario e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in primo luogo per rendere meno invivibile la situazione di gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione di Ciampino e delle aree limitrofe: una situazione inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di Campino va naturalmente la nostra piena solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.

6. Rinunciare al terzo polo aeroportuale laziale

Si tratta quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di una proliferazione di aeroporti; di rinunciare a incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista, antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e responsabile, accessibile a tutti, coerente con le finalita' di apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane significative.

7. Tutelare i lavoratori

Non solo: le segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato - le compagnie low cost sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle leggi.

La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del ricatto.

8. Rispettare la legge

Le chiediamo di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in assenza del pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione vigente.

Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita' adeguata, complessiva, ostensibile, sulla quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione d'impatto ambientale esplicitamente prevede.

Non vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti" o col classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che si procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una grande opera ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli legislativi che alle grandi opere sono posti.

Le chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale, nazionale ed europea.

Le chiediamo di vigilare e di essere inflessibile nel far valere l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale illecito affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi data o essere in divenire.

Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti locali, sui finanziamenti eventualmente gia' stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle leggi disposto.

9. Significative adesioni al nostro appello

Le segnaliamo infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato; di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Giorgio Cortellessa, Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Silvia Vegetti Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno Segre, Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio.

10. Una richiesta di incontro

Siamo infine a chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto succintamente descritto nella presente lettera.

Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.

Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 8 settembre 2007

 

2. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riedizioni

- Guillaume Apollinaire, Parole mutate in stelle, Rcs, Milano 1979, 2012, pp. 240, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Claudia De Feo (a cura di), Balthus, Skira'-Rcs, Milano 2004, 2012, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Francesca Marini (a cura di), Bacon, Skira'-Rcs, Milano 2004, 2012, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Gustavo Pietropolli Charmet, Un nuovo padre, Mondadori, Milano 1995, Rcs, Milano 2012, pp. XVIII + 234, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Francesco Stoppa, La restituzione, Feltrinelli, Milano 2011, Rcs, Milano 2012, pp. XVI + 396, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

3. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 654 del 12 agosto 2012

 

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