Telegrammi. 736



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 736 dell'11 novembre 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera

2. Il Movimento Nonviolento aderisce e partecipa alla manifestazione "No agli F-35" del 12 novembre a Novara

3. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele

4. Nicoletta Crocella: Oltre la menzogna

5. Mario Di Marco: L'inizio di qualcosa di importante

6. Giuliano Falco: A tu per tu

7. Severino Vardacampi: Che sia finalmente per tutti giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE, DIFESA DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA BIOSFERA

 

Questo e' il programma politico necessario ed urgente: pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera.

*

Questi i piu' urgenti obiettivi politici:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi;

- che cessi immediatamente la devastazione della biosfera;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. IL MOVIMENTO NONVIOLENTO ADERISCE E PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE "NO AGLI F-35" DEL 12 NOVEMBRE A NOVARA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

 

Il Movimento Nonviolento aderisce e partecipa alla manifestazione "No agli F-35" del 12 novembre a Novara.

Gli armamenti uccidono in tempo di guerra, quando vengono usati, ma uccidono anche in tempo di pace, sottraendo risorse necessarie al riconoscimento dei diritti fondamentali per tutti (cibo, casa, istruzione, lavoro).

La costruzione e il finanziamento dei cacciabombardieri F-35 sono gia' una violazione dell'articolo 11 della Costituzione.

In un momento cosi' difficile economicamente per l'intero paese, investire enormi cifre in armi, e' un delitto che non sara' perdonato dalle future generazioni.

 

3. DOCUMENTAZIONE. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

*

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

*

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Associazione per la pace

per contatti: e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org

Peacelink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

4. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. NICOLETTA CROCELLA: OLTRE LA MENZOGNA

[Ringraziamo Nicoletta Crocella (per contatti: nicam6 at gmail.com) per questi versi che estraiamo da una piu' ampia lettera.

Nicoletta Crocella, nata a Brescia il 20 maggio 1944, separata, con due figli adulti. Ha lavorato come assistente sociale prima in un istituto per bambini subnormali, poi al centro di rieducazione minorenni del Ministero di Grazia e Giustizia, quindi in un consultorio, per poi passare in Regione Lombardia ad occuparsi della formazione del personale sociale e di orientamento scolastico e professionale. Ora e' in pensione. Da sempre scrive, ha collaborato a varie riviste tra cui per tutta la sua durata alla rivista Interferenze, edita dalle Nuove Edizioni Bresciane, per cui ha curato la rubrica Spazio donna. Dal 2000 risiede stabilmente a Bassano in Teverina (Viterbo) dove collabora alla associazione Stelle Cadenti, per cui e' responsabile delle edizioni. Se scrivere e' importante, diventa sempre piu' significativo anche il contesto, dove, come, e perche'. E al contenuto si aggiunge la cura della "forma" dell'opera nel suo complesso, dai primi giornali di gruppo, ai libri dono per situazioni particolari, alle edizioni Stelle Cadenti, passando per il Laboratorio psicopedagogico delle differenze di Brescia, i suoi quaderni, la rivista Tracce, e la collaborazione alla rivista Interferenze, fonte di ispirazione ed apprendimento anche tecnico. L'ecologia, insieme al femminismo, segnano la sua storia e la sua attenzione al recupero e ad evitare lo spreco delle risorse del pianeta, il rapporto con il bello e la ricerca di intrecciare tutte queste esigenze si riflettono sul suo essere responsabile dell'editoria per l'associazione Stelle Cadenti, con una particolare attenzione al testo ed all'intreccio fra questo e l'opera che lo accompagna. I suoi scritti continuano ad essere segnati dal suo sguardo sul mondo, caratterizzato dallo strabismo di chi guarda insieme dentro e fuori di se'. Pubblicazioni: oltre alle riviste, il racconto dell'esperienza  in "Ho qualcosa anche io di buono: affezionatrice di ogni cosa" edizione Cite Regione Lombardia. Per le edizioni Stelle Cadenti il libri di poesie Frammenti, ed Icona, con intervento di Giancarlo Bulli, ha curato il volume "Poesie di pace al tempo della guerra" e le narrazioni "Attraverso il silenzio", "Purtroppo non so scrivere", "Il nonno, l'uncinetto e Chernobyl", e poi "Corpi persone", "Ridere", "Storie di donne", "Vento", "Il manifesto del libro che rimane", "Storie per fare la pace", seguito sullo stesso tema dal libro piu' corposo "Ci ragione e scrivo", ultimamente con Ilaria Gulla' ha scritto "Non ostante tutto", testo a due voci e dialogo sulla condizione della donna e la progettazione della ricerca del lavoro. Dalla relazione con altre donne nasce "Ci vorrebbero bambine", libro a piu' voci, e piu' immagini, per un mondo migliore. Cfr. anche l'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 296]

 

Come si puo'

trovare lo spazio per piangere

piangervi tutti, uno per uno

uccisi di tutte le guerre

le belle guerre, le guerre giuste

le guerre per la pace

morti su morti, cadaveri senza nome

combattenti di tutte le parti,

civili di ogni contrada

uomini in arme e donne a sostegno

bimbi armati, bimbe armate, infanzie violate

- E' la guerra...

- Ti tocchera' uccidere...

ragazzo dal sorriso sbieco

- E' per il lavoro, rispondi indifferente

egualmente lavori a sparare

in posti lontani dalla tua casa,

o piu' vicino a spalare il fango

della guerra alla Terra,

con i suoi morti,

le sue bimbe travolte dalla piena,

le donne, gli uomini, le relazioni,

le case, la vita... tutto portato via

in un mondo indifferente.

Si cerca l'affare nella ricostruzione,

si cerca il petrolio sganciando

ottuse bombe intelligenti

che falciano, tagliano, bruciano

consumano...

E ancora dovremo trovare

la forma di un sorriso,

a piegarsi sulla terra ferita,

cordoglio ed amore e insieme

aiutare a far crescere i fiori

cercare il cammino di un incontro

Dovremo cercare la strada

per parole di vera e giusta pace

ricostruzione di speranze, di relazioni

un diverso racconto che disconosca

ogni logica a distruzione e violenza...

 

5. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. MARIO DI MARCO: L'INIZIO DI QUALCOSA DI IMPORTANTE

[Ringraziamo Mario Di Marco (per contatti: mdmsoft at tin.it) per questo intervento.

Mario Di Marco, ingegnere, insegnante, gia' obiettore di coscienza al servizio militare, responsabile delle persone in servizio civile presso la Caritas diocesana di Viterbo, impegnato in molte iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza, e' da sempre uno dei fondamentali punti di riferimento a Viterbo per tutte le persone di volonta' buona; si veda anche l'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 292, che contiene anche la seguente breve notizia autobiografica: "Cinquantenne, sposato, due figli, una madre invalida, insegnante e ingegnere informatico, obiettore di coscienza al servizio militare (e per alcuni anni obiettore alle spese militari), responsabile attuale e formatore nel servizio civile della Caritas di Viterbo. Da sempre inserito e impegnato nel mondo ecclesiale, alcune esperienze politiche nel movimento per la democrazia La Rete e nel comitato per la difesa della Costituzione, ha collaborato con il Centro di ricerca per la pace ad alcune azioni nonviolente..."]

 

Quando pensiamo ad un certo giorno dell'anno, ci viene subito in mente l'immagine che piu' di altre lo ha caratterizzato nella nostra esperienza di vita: degli alberi in fiore il 21 marzo, una spiaggia assolata il 15 agosto, un presepe il 25 dicembre, il volto di una persona cara il giorno in cui l'abbiamo persa.

Il 4 novembre, alla maggior parte di noi, ha sempre evocato una parata militare, con tutti i significati "bellicosi" o quanto meno "patriottici" ad essa collegati. Da qualche anno pero' il Centro di ricerca per la pace sta cercando di cambiare questa sorta di imprinting, sostituendolo con un'immagine quantomeno piu' autentica: quella delle vittime che chi sfila in quel tipo di parata ha sempre prodotto, ad ogni latitudine e in ogni tempo. In particolare quest'anno, in cui anche altre importanti realta' come il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink hanno diffuso il forte appello "Ogni vittima ha il volto di Abele", si e' visto in varie citta' un altro tipo di sfilata: quella di gruppi di persone che hanno reso omaggio alle vittime delle guerre e manifestato il profondo desiderio della loro cessazione. E' un piccolo segno, ma e' anche l'inizio di qualcosa di importante, forse addirittura di una nuova tradizione: 4 novembre, commemorazione nonviolenta delle vittime di tutte le guerre. Questa tradizione si potra' consolidare se l'anno prossimo sara' maggiore il numero di realta' del terzo settore che la sosterranno; dopo l'imponente marcia per la pace del 25 settembre si e' visto che non siamo in pochi a poterlo fare.

 

6. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. GIULIANO FALCO: A TU PER TU

[Ringraziamo Giuliano Falco (per contatti: giulianofalco at gmail.com) per questo intervento che estraiamo da una piu' ampia lettera.

Giuliano Falco nasce da una famiglia operaia e contadina, di estrazione cattolica, in un paese vicino a Savona. Ha militato per anni nel movimento libertario. Insegnante impegnato in attivita' di sostegno, si occupa di interazione culturale, di incontro interreligioso (pur definendosi non credente o diversamente credente) e di nonviolenza. Cura il blog "Nessuno escluso" (http://giulianofalco.blogspot.com) e collabora saltuariamente a diversi siti. Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 371]

 

Vivo e lavoro in una scuola elementare di un piccolo comune dell'entroterra ligure. Ogni anno, il 4 novembre, i colleghi e il sindaco hanno l'abitudine di portare in corteo gli alunni sulla piazza principale, dove si trova il monumento ai Caduti di tutte le guerre. Di solito c'e' il discorso del Sindaco stesso, di qualche altra "autorita'" e poi via, si torna a scuola. Quest'anno, c'era anche la proposta, oltre al corteo, di celebrare una messa di suffragio...

Venerdi' 4 novembre in Liguria sono caduti qualcosa come 400 cm di pioggia in poche ore, causando 11 morti e non so piu' quanti milioni di euro di danni. Ben pochi si chiedono come sia possibile che ogni volta che piove ci siano alluvioni, morti e distruzione... parole come cementificazione, sfruttamento del terreno, copertura dei corsi d'acqua, speculazione tornano come ossessive come un mantra... fino alla prossima pioggia.

Ignari del disastro che si stava provocando a Genova, a scuola e' arrivata la notizia che sarebbe giunto il sindaco in visita. Il paese e' piccolo e ci conosciamo tutti. Personalmente, il sindaco lo conosco da 30 anni. Ed ero quasi rassegnato a sorbirmi il solito discorso a meta' strada fra pacifismo e patriottardismo. Lo scorso anno, preventivamente, avevo inoltrato al primo cittadino le proposte de "La nonviolenza e' in cammino" sul 4 novembre...

Ma quest'anno la sorpresa e' stata grande: il sindaco non era solo. Si e' presentato con un graduato (forse un tenente colonnello, ma le gerarchie militari non sono mai state il mio forte)... Hanno parlato in tutto cinque minuti sull'esercito impegnato in missioni di pace. I bambini lo hanno ascoltato distratti. E il tutto si e' risolto in breve tempo.

Con quelli della classe quinta, se verra' l'opportunita', parlero' di quanto e' accaduto, facendoli riflettere. Quello che preoccupa e' che qui sono tutti infervorati dalle Frecce Tricolore (uno dei piloti e' nato ad Albenga) e uno dei colleghi, in assemblea con i genitori, ha proposto, come visita di istruzione, una gita a La Spezia, all'Arsenale Militare e alla Nave scuola della Marina. Ovviamente, ho fatto un salto, mi sono destato dal torpore (dovuto alla riunione) e mi sono prontamente dichiarato contrario, proponendo cinque o sei mete alternative.

Morale della favola: preferisco a tu per tu, con i colleghi, con il personale non docente, con i genitori discutere su quanto ci costa l'Esercito, come non ci siano stati tagli al Ministero della Difesa, quanto siano ipocrite le missioni di pace ecc. in ogni periodo storico ma soprattutto in questo momento in cui ci chiedono "sacrifici"...

 

7. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. SEVERINO VARDACAMPI: CHE SIA FINALMENTE PER TUTTI GIORNO DI IMPEGNO COMUNE PER LA FINE DI TUTTE LE GUERRE

 

La commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra che con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" a Viterbo si svolge ogni 4 novembre dal 2002, nel corso del tempo si e' estesa a varie altre citta': dapprima in poche, ora sono gia' varie decine su tutto il territorio nazionale.

Particolarmente quest'anno "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha infatti avuto una espansione notevole. Sia perche' c'e' stato un piu' intenso e specifico lavoro di coscientizzazione e di documentazione, informativo ed organizzativo. Sia perche' e' stata esplicitamente fatta propria anche da altri movimenti e associazioni: infatti al Centro di ricerca per la pace di Viterbo si sono aggiunti il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink che hanno copromosso l'appello a livello nazionale, ed a livello locale molte associazioni ancora si sono aggiunte. Sia perche' poche settimane prima vi era stata la straordinaria marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, cui aveva fatto seguito una sola settimana dopo - il 2 ottobre - la Giornata della nonviolenza indetta dal'Onu: questa sequenza di eventi ha consentito una efficace sinergia. Sia infine perche' l'orribile, scellerata guerra libica ha definitivamente aperto gli occhi ad ogni persona onesta persuadendola a fare qualcosa per esprimere la propria opposizione alle stragi di cui ogni guerra consiste. Tutto cio' ha dato all'iniziativa della commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra "Ogni vittima ha il volto di Abele" una crescente visibilita' e una capillare diffusione in tutte le regioni d'Italia.

*

E la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra ha avuto un significato di impegno concreto di opposizione alle guerre in corso, di opposizione alle armi e agli eserciti; un significato concreto di lotta nonviolenta per la pace e i diritti umani, per il disarmo e la smilitarizzazione; un significato concreto di opposizione a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni.

Un significato contenuto nella esplicita formulazione piu' volte espressa: "che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

*

La prospettiva a cui occorre adesso lavorare e' che il prossimo anno almeno in tutti i capoluoghi di provincia il 4 settembre vi siano commemorazioni nonviolente delle vittime in alternativa alla grottesca e abominevole "festa" degli apparati della guerra assassina.

E che nel giro di alcuni anni si raggiunga una massa critica tale che il 4 novembre cambi di segno e di senso, che le celebrazioni militari siano finalmente percepite per quello che sono: un'oscena adorazione della guerra assassina da definitivamente ripudiare; e che le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre - e l'impegno contro la guerra e le stragi che esse esprimono - divengano punto di riferimento per tutta la popolazione e per tutte le istituzioni democratiche.

Ed il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, sia finalmente per tutti giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre, nel ricordo e nel nome di tutte le vittime. Vi e' una sola umanita'.

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Miguel de Unamuno, Amor y pedagogia, Alianza, Madrid 1989, pp. 204.

- Miguel de Unamuno, Commento alla vita di don Chisciotte, Dall'Oglio, Milano 1926, 1964, pp. 332. Trad. it. di Carlo Candida della Vida de Don Quijote y Sancho.

- Miguel de Unamuno, Vita di don Chisciotte e di Sancio, Rizzoli, Milano 1961, pp. 376. Trad. it. di Antonio Gasparetti della Vida de Don Quijote y Sancho.

- Miguel de Unamuno, Nebbia, De Agostini, Novara 1982, pp. VIII + 160. Tr. it. di Flaviarosa Rossini.

- Miguel de Unamuno, En torno al casticismo, Espasa-Calpe, Madrid 1943, 1983, pp. 146.

- Miguel de Unamuno, La dignidad humana, Espasa-Calpe, Madrid 1944, 1976, pp. 168.

- Miguel de Unamuno, Abel Sanchez. Una historia de pasion, Espasa Calpe, Madrid 1940, 1990, pp. 212.

- Miguel de Unamuno, L'ultima leggenda di Caino, Dall'Oglio, Milano 1965, pp. 176. Trad. it. di Gilberto Beccari dell'Abel Sanchez.

- Miguel de Unamuno, Il risentimento tragico della vita. Note sulla rivoluzione e sulla guerra civile di Spagna, Il melangolo, Genova 1995, pp. 154.

- Miguel de Unamuno, La raza vasca y el vascuence. En torno a la lengua espanola, Espasa-Calpe, Madrid 1943, 1983, pp. 146.

- Miguel de Unamuno, El porvenir de Espana y los espanoles, Espasa-Calpe, Madrid 1973, pp. 256.

- Miguel de Unamuno, La tragedia del vivere umano, Dall'Oglio, Milano 1987, pp. 176. Antologia di saggi, tr. it. di Piero Pillepich del 1924, pref. di Adriano Tilgher.

- Miguel de Unamuno, Poemas de los pueblos de Espana, Catedra, Madrid 1980, pp. 176. Edicion de Manuel Garcia Blanco.

- Miguel de Unamuno, Antologia poetica, Alianza, Madrid 1977, 1986, pp. 112. Seleccion e introduccion de Jose' Maria Valverde.

- R.-M. Alberes, Miguel de Unamuno, Borla, Torino 1966, pp. 174.

- Armando Savignano, Introduzione a Unamuno, Laterza, Roma-Bari 2001, pp. VI + 202.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 736 dell'11 novembre 2011

 

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