Ogni vittima ha il volto di Abele. 29



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 29 del 4 novembre 2011

 

In questo numero:

1. Mao Valpiana: Oggi

2. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele

3. Centro culturale cittadino san Secondo di Asti: Dalla parte dei bambini, contro la guerra

4. Aldo Antonelli: Mai piu' guerra

5. Agnese Ginocchio: 4 novembre non festa retorica ma impegno per la pace

6. Silvia Pagnin: Un giorno di lutto e non di festa

7. Maria Cristina Spinosa: Ogni guerra porta con se' distruzioni e sofferenze disumane

8. Amedeo Tosi: Nella fornace dell'odio

 

1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: OGGI

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Oggi e' il giorno del silenzio, del cordoglio, del lutto.

E' il 4 novembre e celebriamo la memoria di tutti i caduti in tutte le guerre.

Oggi e' il giorno dell'impegno, della lotta, dell'azione.

E' il 4 novembre e agiamo con la nonviolenza contro tutti gli eserciti e tutte le armi.

 

2. INIZIATIVE. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

*

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

*

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Associazione per la pace

per contatti: tel. (+39) 348392146, e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org

Peacelink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

3. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. CENTRO CULTURALE CITTADINO SAN SECONDO DI ASTI: DALLA PARTE DEI BAMBINI, CONTRO LA GUERRA

[Dal Centro culturale cittadino san Secondo di Asti (per contatti: via Carducci 22/24, 14100 Asti, tel. 0141354030; e-mail: ccssecondo at tin.it; sito: www.centrosansecondo.it) riceviamo e diffondiamo]

 

Il Centro culturale cittadino san Secondo di Asti aderisce all'iniziativa nazionale "Ogni vittima ha il volto di Abele" promossa da Movimento Nonviolento, Associazione per la Pace, PeaceLink e Centro di ricerca per la pace di Viterbo che intende ricordare il 4 novembre come giorno di lutto e di impegno contro la guerra (per ogni informazione sull'iniziativa: www.nonviolenti.org, www.peacelink.it).

Alla luce dell'opera d'arte tessile dell'artista Maria Maddalena Terzuolo dedicata alla Galleria dei Bambini di Yad Vashem, Museo memoriale della Shoah di Gerusalemme, il biblista professor Paolo De Benedetti ci parlera' dei bambini vittime della guerra e di cio' che la Bibbia ci dice circa il sacrificio degli innocenti.

L'incontro si terra' venerdi' 4 novembre, alle ore 17, ad Asti, presso il salone Montanaro, via Carducci 22.

Sara' esposta l'opera di Maria Maddalena Terzuolo. Ingresso libero.

 

4. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. ALDO ANTONELLI: MAI PIU' GUERRA

[Ringraziamo Aldo Antonelli (per contatti: ednran at teletu.it) per questo intervento.

Aldo Antonelli e' parroco di Antrosano (Aq) e straordinario costruttore di pace, una persona che ha preso sul serio il discorso della montagna, saldo e profondo un amico della nonviolenza]

 

Domani si celebrera' la Festa delle Forze Armate.

Anche da noi, ad Avezzano e dintorni, ci saranno manifestazioni con messe, parate e discorsi d'occasione...

Cosa ci abbia a che fare la messa con le parate, poi, se qualcuno lo sa, me lo venga pure a spiegare!

Fossi vescovo o parroco della cattedrale non mi presterei a consacrare il meretricio.

Faccio mio, invece, lo sdegno e la protesta di Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace, e giro a voi le domande che pone: sono domande scomode ma sacre per me e di sicuro impertinenti e blasfeme per altri.

Eccole: "E' arrivato il tempo di ripensare un'istituzione pubblica che ci costa ventisette miliardi di euro all'anno, che spende male e spreca moltissimo.

Domandiamoci:

1) A che ci serve mantenere 178.600 militari in servizio quando ne impieghiamo al massimo trentamila?

2) Perche' accettiamo che nel frattempo la polizia continui ad essere gravemente sotto organico?

3) A che ci serve avere un generale ogni 356 soldati e un maresciallo ogni tre militari in servizio (in tutto 500 generali e 57.000 marescialli)?

4) A cosa ci servono due portaerei, 131 cacciabombardieri, 400 carri armati e centinaia di altre armi che non potranno e dovranno essere mai utilizzate?

5) Perche' vogliamo costringere i giovani a pagare il conto delle armi che stiamo ancora costruendo?

6) Perche' continuiamo a mantenere quattromila soldati in Afghanistan quando tutti sanno che dieci anni di guerra non hanno risolto alcun problema?

E ancora (sono le domande puntuali del generale Fabio Mini):

7) Perche' illudiamo i giovani sulle prospettive d'impiego e buttiamo i soldi facendoli giocare alla guerra?

8) Perche' arruoliamo volontari per un anno quando abbiamo sempre detto che non basta per addestrare, non basta per mandarli all'estero e uno di loro costa complessivamente come uno in servizio permanente?

9) Perche' continuiamo a reclutare ufficiali e sottufficiali e li promuoviamo come se in futuro dovessimo avere dieci corpi d'armata?

10) Perche' diciamo di avere un esubero di marescialli, che comunque sono gia' addestrati, e una vita operativa futura di pochi anni e li vogliamo rimpiazzare con un ugual numero di sergenti da formare, addestrare e tenere in esubero per i prossimi 40 anni?

11) Perche' avevamo uno "scandalo" di comandi centrali e periferici ridondanti e oggi li abbiamo moltiplicati senza migliorarne l'efficienza?

12) Perche' dobbiamo lasciare alla speculazione e all'abusivismo gli immobili militari dai quali sappiamo di non ricavare nulla di significativo?

13) Perche' facciamo gravare gli oneri della crisi sul personale e non tocchiamo i contratti esterni, gli appalti, le forniture e gli sprechi?

Ps. Domani, 4 novembre, ricordiamo le vittime innocenti di tutte le guerre e di tutte le nazionalita', dai seicentocinquantamila italiani che sono stati ammazzati "nell'inutile strage" della prima guerra mondiale ai quarantacinque militari italiani che hanno perso la vita in Afghanistan, i feriti, i mutilati, gli invalidi e tutti i loro familiari. Con questo spirito oggi rinnoviamo il triplice appello di Assisi: Mai piu' guerra! Mai piu' terrorismo! Mai piu' violenza!".

 

5. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. AGNESE GINOCCHIO: 4 NOVEMBRE NON FESTA RETORICA MA IMPEGNO PER LA PACE

[Ringraziamo Agnese Ginocchio (per contatti: e-mail: agnese.musica at katamail.com, sito: www.agneseginocchio.it) per averci inviato come contributo il testi della seguente canzone da lei composta per questa specifica occasione (disponibile anche in video nella sua esecuzione su Youtube).

Agnese Ginocchio, "cantautrice per la pace, la nonviolenza, contro tutte le guerre e le mafie", e' generosamente impegnata in molte iniziative di pace, di solidarieta', per i diritti umani e la nonviolenza; Da una piu' ampia scheda riprendiamo le seguenti notizie: "cantautrice internazionale per la pace, la legalita' e la nonviolenza, contro tutte le guerre, le mafie e le poverta' nel mondo; testimonial e donna per la pace, musicista finalista e vincitrice di diversi concerti e concorsi di carattere nazionale, presente nell'ambito di varie manifestazioni a carattere nazionale, come le marce per la pace, le manifestazioni popolari per i diritti ambientali, per portare con la sua chitarra e la sua voce un messaggio universale per la difesa dei diritti umani, sociali e ambientali; Agnese Ginocchio ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per l'impegno per la pace e la legalita' (fra cui il premio Unicef, e il premio nazionale 'Paolo Borsellino' dall'associazione Societa' Civile e Libera Abruzzo); e' stata presente fra i testimonial e gli artisti provenienti da tutto il mondo alla X edizione del Festival internazionale della pace ad Assisi"]

 

Non feste no! No retorica!

Noi siamo contro chi specula

sulla pelle altrui, sapendo di mentire

e ci trae in inganno, ma noi non ci cadrem.

 

Ogni vittima ha il volto di Abele

facciamo memoria e impegniamoci

per una pace vera seguendo l'unica via:

la nonviolenza attiva che salvera' la storia.

 

La nonviolenza che disarmera' le guerre

annullera' gli eserciti e salvera' l'umanita'.

E potra' avere un senso commemorar le vittime

se professeremo il nostro impegno comune.

 

Se professeremo il nostro impegno comune

se professeremo il nostro impegno comune

per la pace.

 

6. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. SILVIA PAGNIN: UN GIORNO DI LUTTO E NON DI FESTA

[Ringraziamo Silvia Pagnin (per contatti: s.pagnin at provincia.pisa.it) per questo intervento.

Silvia Pagnin e' assessore della Provincia di Pisa con delega alla cultura, cooperazione allo sviluppo, integrazione ed intercultura. Nata a Pavia, nel 1987 si trasferisce a Pisa, dove attualmente vive con il marito e tre figli. Presso l'Università di Pisa consegue con lode prima la laurea in Lettere e in seguito la specializzazione in Storia dell'arte moderna; sempre presso l'ateneo pisano consegue inoltre il Dottorato di Ricerca in Storia delle arti visive e dello spettacolo. Dal 1999 al 2007 è dipendente del Ministero dei Beni Culturali, in servizio presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, attività che lascia per dedicarsi all'insegnamento di materie letterarie e latino presso le scuole superiori. Oltre alle borse di studio e alle ricerche in campo storico artistico, nonchè alle diverse attività didattiche relative ai beni culturali, alle collaborazioni scientifiche per convegni e mostre, all'incarico di cultore della materia per Storia dell'Arte Contemporanea, agli studi e alle esperienze in ambito turistico, all'impegno nell'associazionismo, si dedica per molti anni ad attivita' nel settore teatrale, in particolare come attrice e come docente per bambini e adulti; è inoltre autrice di testi di varia natura. E' per due legislature consigliera alla Circoscrizione 4 del Comune di Pisa, rivestendo il ruolo di Presidente della Commissione Scuola e della Commissione Cultura; nel 2004 è eletta al Consiglio Provinciale e nominata vicepresidente della Commissione Cultura, Sport, Affari Sociali e vicepresidente della Commissione Pari Opportunità. Nel 2006 viene eletta nell'Assemblea Regionale del Pd]

 

La prima guerra mondiale si conclude in Italia con una festa, il 4 novembre, durante la quale nelle piazze d'Italia si legge il Bollettino della Vittoria, un elenco puntiglioso di armate, divisioni, cannoni e mezzi che si sono affrontati nella battaglia di Vittorio Veneto;  ma il Bollettino nella sua magniloquente retorica non cancella il dolore per l'immensa carneficina che la Grande Guerra ha rappresentato. Le cifre sono impressionanti, oltre 8 milioni di morti e ben 21 milioni di feriti, in Italia i morti sono stati 650.000 e circa un milione i feriti.

Il 4 novembre e' dunque un giorno di lutto e non di festa; fra le tante opere legate a quelle memorie, ricordo un monumento particolare, diverso dai monumenti che si trovano generalmente nelle piazze dei comuni d'Italia. Si trova nel villaggio di Termignon nell'Alta Savoia, in Francia. Il monumento e' chiamato "La pleureuse", la piangente. Rappresenta una madre, vestita con i costumi locali, che piange i figli uccisi dalla guerra. Un monumento lontano dalla retorica delle armi e dell'eroismo, ma qualcosa di piu' vero e profondo, il dolore delle madri che piangono i loro figli. Il monumento di Termignon manda un messaggio chiaro ancora da raccogliere: il pianto della madre simboleggia infatti il pentimento della Patria sui figli mandati a uccidere e morire, per sempre perduti. Attraverso le lacrime umane della piangente la Patria si pente. Un dolore che deve essere ragione di speranza. In Giuseppe Ungaretti, testimone diretto della carneficina della prima guerra mondiale, quel "naufragio", inteso come mancato approdo, crisi di valori, consapevolezza di dolore e delusione, si trasforma in "allegria", ovvero, attaccamento alla vita e volonta' di ricominciare, grazie all'ancora di salvezza fornita dalla poesia: "E subito riprende / il viaggio / come / dopo il naufragio / un superstite / lupo di mare". I versi di Ungaretti sono ancora oggi un invito ad accostarsi alle celebrazioni con il rispetto per i caduti, ma con spirito critico.

Se la prima guerra mondiale si concludeva in un bagno di sangue, nel volgere di pochi anni si riaprivano i fronti di una guerra ancora piu' sanguinosa e ancora piu' distruttiva, che vide la morte di milioni di civili. La storia del Novecento ci consegna queste due guerre, epitomi di quelle guerre che si sono combattute e ancora oggi si combattono in molte parti del mondo. Solo un esempio per continente: 140.000 morti in Iraq dal 2003,  61.000 di Afghanistan dal 2001,  10.000 in Somalia dal 2006, 50.000 in Russia nel Caucaso dal 1999 e 300.000 in Colombia dal 1964. Un elenco che non puo' che indurre a una concreta e profonda discussione e che, sulla scia del messaggio poetico di Ungaretti, deve essere l'occasione per affrontare con entusiasmo la strada di coloro che in tutti modi e con i mezzi a disposizione, non disperano e lavorano per affermare la pace come principio e fondamento dell'umana esistenza.

 

7. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. MARIA CRISTINA SPINOSA: OGNI GUERRA PORTA CON SE' DISTRUZIONI E SOFFERENZE DISUMANE

[Ringraziamo Maria Cristina Spinosa (per contatti: segreteria.assessorespinosa at comune.torino.it) per questo intervento.

Maria Cristina Spinosa e' assessore del Comune di Torino con deleghe al Decentramento, Pari Opportunita', Tempi e orari della Citta', Economato, Contratti e Appalti. Nata a Torino, trascorre l'infanzia e l'adolescenza in Paesi extraeuropei (Zambia, Arabia Saudita, Turchia, Sudan) al seguito di un papa' impegnato in lavori presso organizzazioni internazionali. Ha tre figlie. Esperienza lavorativa nel settore della gestione marketing, import-export e nell'organizzazione di eventi e congressi in Italia e all'estero. Assessore a San Benigno Canavese (1995), svolge attivita' politica nella Federazione dei Verdi e nel 2005 viene eletta consigliere regionale. Nel 2008 aderisce al movimento fondato da Antonio Di Pietro, l'Italia del Valori, e ne diviene coordinatrice provinciale nel 2010]

 

Il 4 novembre e' l'anniversario della conclusione per l'Italia della prima guerra mondiale, l'orribile "inutile strage" che semino' centinaia di migliaia di morti innocenti, avviando un ciclo di dittature sanguinarie ed un secondo conflitto mondiale.

Piu' che la festa, e' la memoria che deve guidare le nostre coscienze in questo giorno, il ricordo accompagnato dalla lucida consapevolezza che ogni guerra porta con se' distruzione, dolore, privazioni e sofferenze disumane.

Questo giorno deve farsi portavoce del dolore che i conflitti infliggono agli innocenti, dei soprusi e delle violenze psicologiche subite da chi pensa che combattere per la Patria sia un onore e non un atto di misera disumanita'. Oggi, 4 novembre, dobbiamo celebrare i concetti della nonviolenza, lasciatici in eredita' dai grandi, veri eroi del passato e della storia recente, come il Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, il Dalai Lama, Desmond Tutu. Imponiamoci di invitare i nostri figli, e le generazioni che verranno dopo di noi a perseguire, sempre, la via del dialogo, della comprensione, della pace, della tolleranza, come i grandi maestri del nostro tempo ci hanno insegnato.

Gandhi con la sola "arma" del dialogo e' riuscito a realizzare il sogno dell'indipendenza del suo Paese. Come? Con la forza sbalorditiva e prorompente della nonviolenza, del boicottaggio pacifico, della resistenza passiva e della ricerca della verita'.

Ma come puo' il mondo contemporaneo, abituato ad ottenere tutto con la forza, rendere attuale Gandhi? Come possiamo essere anche noi portatori di pace? Gandhi dimostra che la forza di un singolo uomo puo' diventare la forza di un popolo intero. Non dobbiamo quindi disperare di fronte alla sete dei potenti di "armarci la mano". Gandhi stesso, con le sue parole, ci incoraggia a "cercare la nostra strada e a seguirla senza esitazioni" e a "non avere paura". Rivolgendosi a ciascuno di noi aggiunge: "affidati alla piccola voce interiore che abita il tuo cuore e che ti esorta ad abbandonare tutto, per dare la tua testimonianza di cio' per cui hai vissuto e di cio' per cui sei pronto a morire". E' l'amore che deve renderci pronti a morire, mai la violenza e l'abuso di potere.

 

8. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. AMEDEO TOSI: NELLA FORNACE DELL'ODIO

[Ringraziamo Amedeo Tosi (per contatti: e-mail: amedeo.tosi at tin.it, sito: www.grillonews.it) per questo intervento.

Amedeo Tosi, amico della nonviolenza, giornalista pubblicista veronese, e' direttore del sito www.grillonews.it e dell'omonima newsletter che promuove la partecipazione dei lettori agli eventi sociali, culturali e per la pace organizzati, in particolare, nelle province di Verona e Vicenza]

 

L'"inutile strage" della prima guerra mondiale dovrebbe portarci, ora e sempre, a ricordare che la violenza e ogni conflitto armato minano alla radice le fondamenta umane: il carattere sacro della vita, cio' che vi e' di piu' prezioso, di cui ogni donna e ogni uomo dovrebbe poter disporre.

La prima guerra mondiale, come ogni guerra, ha scosso il senso di sicurezza, ha umiliato ogni tipo di rapporto umano, soffocando barbaramente ogni possibilita' di dialogo e fiducia reciproca tra gli esseri umani, gettati nella fornace dell'odio.

In uno dei suoi messaggi profetici, il compianto don Tonino Bello ci esorta all'azione: "Battersi per la pace vuol dire liberare l'uomo dall'intrico della miseria, dal viluppo della massificazione, dalle grinfie rapaci del potere, dalle seduzioni involutrici del falso benessere".

Battersi per la pace, oggi piu' che mai, e' possibile e doveroso, annunciando pubblicamente, ovunque e sempre, che la produzione e il commercio su vasta scala di armamenti sono contro la vita umana, alimentano ingiustizia e insicurezza, miseria e falso benessere.

La memoria del passato sia lezione preziosa per il presente e per il futuro.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 29 del 4 novembre 2011

 

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