Telegrammi. 686



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 686 del 22 settembre 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Contro la guerra e contro il razzismo domenica 25 settembre in marcia da Perugia ad Assisi

2. L'appello del Movimento Nonviolento per la Marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011 per la pace e la fratellanza dei popoli

3. Cinque domande ad Alessandro Bergonzoni

4. Sette domande a Beatrice Draghetti

5. Sette domande a Piero Lacorazza

6. Una lettera di Franco Lorenzoni

7. Segnalazioni librarie

8. La "Carta" del Movimento Nonviolento

9. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO DOMENICA 25 SETTEMBRE IN MARCIA DA PERUGIA AD ASSISI

 

Domenica 25 settembre si svolge la marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli".

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Il primo obiettivo che essa si pone, andando al concreto, e' far cessare la partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia. Poiche' marciare per la pace significa marciare contro la guerra, e l'ideatore della marcia Perugia-Assisi Aldo Capitini era di una chiarezza cristallina nel proporre l'opposizione integrale alla guerra.

La marcia Perugia-Assisi e' quindi innanzitutto l'insurrezione morale del popolo italiano contro le guerre assassine cui lo stato italiano sta partecipando. E' quindi innanzitutto l'opposizione civile al crimine e alla barbarie della guerra. Il suo scopo principale e' quindi che cessi immediatamente la partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia.

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L'altro principale obiettivo, al primo intimamente connesso, e' far cessare la persecuzione razzista dei migranti. Poiche' affermare la fratellanza tra i popoli implica riconoscere i diritti umani di tutti gli esseri umani, e l'ideatore della marcia Perugia-Assisi Aldo Capitini era di una chiarezza cristallina nel proporre l'opposizione al razzismo come ad ogni altra forma di discriminazione, oppressione, sfruttamento e persecuzione.

La marcia Perugia-Assisi e' quindi anche innanzitutto l'insurrezione morale del popolo italiano contro il colpo di stato razzista compiuto dal governo. E' quindi anche innanzitutto l'opposizione civile al crimine e alla barbarie del razzismo. Il suo scopo principale e' quindi anche che siano immediatamente abrogate tutte le misure razziste imposte da governanti scellerati.

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Domenica 25 settembre da Perugia ad Assisi si marcia contro la guerra e contro il razzismo, contro tutte le uccisioni e contro tutte le persecuzioni.

 

2. REPETITA IUVANT. L'APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO PER LA MARCIA PERUGIA-ASSISI DEL 25 SETTEMBRE 2011 PER LA PACE E LA FRATELLANZA DEI POPOLI

[Riproponiamo l'ultimo appello del Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per la partecipazione alla marcia Perugia-Assisi]

 

Finalmente ci siamo. Mancano pochi giorni alla "Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli" che il 25 settembre vedra' sfilare migliaia e migliaia di persone da Perugia ad Assisi.

E' il popolo della pace che si mette in cammino per smobilitare la guerra di oggi, attraverso il ritiro dell'esercito dall'Afghanistan e dalla Libia, e quella di domani, attraverso il disarmo e il taglio drastico delle spese militari. Cio' potra' cominciare solo se ciascun marciatore di pace assumera' questa esigenza come impegno personale.

Il Movimento Nonviolento ha convocato questa Marcia nel cinquantesimo anniversario della prima, voluta ed organizzata da Aldo Capitini nel 1961, come risposta popolare alla folle corsa agli armamenti in un'Europa divisa fra Est ed Ovest. Nei cinquant'anni che ci separano da quella Marcia, pur con la conclusione della "guerra fredda", le spese per gli armamenti sono incredibilmente lievitate a livelli astronomici, portando gli investimenti militari a diventare, di gran lunga, il primo spreco pubblico nel bilancio di uno Stato che, invece, sottrae continuamente risorse alle "spese di pace" (sanita', scuola, cultura, servizi sociali, ricerca, servizio civile, ecc.).

I governanti, da vent'anni, impegnano costantemente il nostro Paese in "guerre calde" in giro per il mondo, che uccidono in nome del popolo italiano. La nostra Costituzione repubblicana che "ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" e' ripetutamente, a sua volta, ripudiata!

Ci sono, oggi, ancora piu' ragioni di cinquant'anni fa per marciare in maniera consapevole e determinata affinche', percorrendo i 24 chilometri che da Perugia portano ad Assisi, il popolo della pace torni ad essere un soggetto autonomo ed indipendente per aiutare il Paese ad uscire dalla grave crisi sociale, politica, economica, morale nella quale e' precipitato.

La Marcia della pace non e' un rito, e' un impegno. Non e' una passeggiata, e' un'azione politica. E' un'azione nonviolenta. Questo era chiaro ad Aldo Capitini quando nel 1961 dalla Rocca di Assisi disse: "la pace e' troppo importante perche' possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti".

Dunque, mettiamoci in marcia per ripudiare le guerre di domani avviando da oggi la politica del disarmo.

L'appuntamento e' ai Giardini del Frontone di Perugia, alle ore 9, o lungo il percorso fino alla Rocca di Assisi, dietro al grande striscione "Nonviolenza".

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Il Movimento Nonviolento

Verona, 19 settembre 2011

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. CINQUE DOMANDE AD ALESSANDRO BERGONZONI

[Ringraziamo Alessandro Bergonzoni (per contatti: info at alessandrobergonzoni.it) per questa intervista.

Dal sito www.alessandrobergonzoni.it riprendiamo la seguente scheda: "Alessandro Bergonzoni nasce a Bologna nel 1958. A 24 anni dopo l'Accademia Antoniana e la laurea in giurisprudenza, inizia la collaborazione artistica con Claudio Calabro', da quel momento regista-supervisore di tutta la sua attivita' fino a "Madornale 33", debuttando in teatro nel doppio ruolo a lui congeniale di attore-autore con "Scemeggiata" (1982), a cui faranno seguito "Chi cabaret fa per tre" (1983) e "La regina del Nautilus" (1984). Gia' in questi primi spettacoli Bergonzoni sviluppa i temi comici che diventeranno fondamentali nei suoi successivi lavori: il rifiuto del reale come riferimento artistico, "l'esplorazione" linguistica e l'assurdo come mondo comico da esplorare a tutto campo. Il 1985 oltre al debutto de "La saliera e l'ape Piera", vede Bergonzoni impegnato con le sue prime esperienze radio-televisive. Ma e' con "Non e' morto ne' Flic ne' Floc" (1987) che ad Alessandro Bergonzoni arrivano i primi riconoscimenti sia da parte della critica (menzione speciale del premio I.D.I. 1988) che da parte del grande pubblico. Tra il 1988 e il 1989 Bergonzoni, oltre ad intensificare le sue partecipazioni a programmi radio-televisivi, comincia una ricerca di un continuo confronto sui temi della comicita', da lui sentita come prodotto artistico primario e fondamentale, avviando una serie di incontri-seminari, che ancora oggi continuano, con studenti universitari (Architettura a Firenze, Facolta' di Lettere a Cosenza, Napoli, Milano, Genova, Pavia, Bologna, Roma) e liceali. In questi anni consolida il suo ruolo d'autore comico curando tutte le settimane sulle pagine di "La Repubblica", edizione Emilia-Romagna, una rubrica dal titolo "Il s'abato di Alessandro Bergonzoni" e collaborando inoltre con varie testate (Tic, La Dolce Vita, Accaparlante (il mensile dell'handicap), Corriere della Sera). Nell'autunno del 1989 A. Mondadori pubblica il suo primo libro: "Le balene restino sedute" vincitore nel giugno 1990 della Palma d'Oro di Bordighera come miglior libro comico dell'anno e anticipatore, sotto molti aspetti, del fenomeno editoriale degli autori comici esploso in questi anni. E' proprio da queste pagine che, nel novembre 1989, prende vita l'omonimo recital-lettura che Bergonzoni portera' in tournee con successo per oltre due anni. Lo spettacolo e' stato anche registrato nel 1992 per la stagione teatrale di Tele+1, sempre con la regia televisiva di Claudio Calabro'. L'aprile del 1991 segna l'inizio della collaborazione di Bergonzoni con Radio 2 per la quale scrive e realizza tre serie di trasmissioni quotidiane (alla fine realizzera' piu' di 140 episodi di tre minuti l'uno): "Zitta, che si sente tutto" (1991), "Il vento ha un bel nasino" (1992) e "Missione sguazzino" (1993). Nello stesso anno scrive "Il Canto del Giallo", sei racconti "gialli" per il settimanale "Panorama" e alcuni articoli per "7", supplemento del "Corriere della Sera". Nel febbraio 1992 debutta con "Anghingo'", altro capitolo della sua continua ricerca all'interno del cosmo comico, che contiene un segno narrativo decisamente diverso dai precedenti spettacoli; comincia infatti ad apparire una sorta di trama esplosa in mille frammenti che ricomposti, a volte, compongono una vera e propria storia. Sempre in questo anno collabora con vari giornali, (Max, Comix, Corriere della Sera). Nel novembre A. Mondadori pubblica il suo secondo libro "E' gia' mercoledi' e io no" che ottiene immediatamente un grande successo. In questo periodo vince con "Il vento ha un bel nasino" il premio della critica radio-televisiva per la migliore trasmissione radiofonica dell'anno nel settore comico. Per il Natale del 1992 su invito delle Messaggerie, Bergonzoni insieme all'architetto-scenografo Mauro Bellei, prepara "Motivi di soddisfazione accampati nel deserto" un libro progetto a tiratura limitata composto da 21 incipit di altrettanti romanzi immaginari e da 16 copertine. Nel 1993 intensifica le collaborazioni con alcune riviste letterarie (Panta, Il Racconto, Storie). Nel 1994 conclude la tournee di "Anghingo'" debuttando con "La cucina del frattempo" spettacolo nel quale il tentativo di piegare una doppia narrazione estremamente stringata si unisce ad una rappresentazione molto piu' viscerale ed a tutto campo. Il 1995 vede l'uscita per Garzanti del suo terzo libro "Il grande Fermo e i suoi piccoli andirivieni" dove per la prima volta si cimenta con la struttura del romanzo. Nel 1996 vince sia il premio Saint Vincent che il Gradara Ludens per la ricerca svolta nell'ambito del comico e comincia una collaborazione fissa con il mensile "Carnet" ; nella primavera dello stesso anno il "Premio Candoni" gli commissiona un atto unico, che intitolera' "Chi ha ucciso il maiale", da presentare all'interno della sezione nuova drammaturgia. Questo testo assieme all'inedito "Ambetre'" comporra' poi lo spettacolo "Al Bergo Bergonzoni" allestito dalla compagnia torinese Assemblea Teatro. Sempre nel 1996 Alessandro Bergonzoni debutta nel ruolo di sceneggiatore-attore nel suo primo cortometraggio "Piccola Mattanza", diretto da Claudio Calabro', che viene presentato al Torino Filmfestival. All'inizio del 1997 debutta il suo nuovo spettacolo teatrale "Zius". E sara' proprio con questo lavoro che la ricerca verso una narrazione lineare trovera' un vero punto di partenza: Jean, Jeanjean e Jean per Jean saranno infatti i protagonisti di una storia narrata dall'inizio alla fine. Nel dicembre dello stesso anno esce, per la Ubulibri, "Silences - Il teatro di Alessandro Bergonzoni", la raccolta dei sei testi teatrali che raccontano i suoi quindici anni di attivita'. A marzo del 1998, viene invitato dall'Istituto di Cultura Italiana di Parigi a presentare, nell'ambito della rassegna "SoloItaliano" una sintesi delle sue opere teatrali. L'appuntamento registra, tra tutti quelli previsti, la massima affluenza di pubblico. Proprio da qui la decisione di far tradurre "Zius" in lingua francese. Nella stagione teatrale 1998/99 Bergonzoni prosegue la tournee italiana di "Zius". Nell'aprile 1999 Mario Moretti prepara al Teatro dell'Orologio di Roma uno spettacolo antologico su Bergonzoni dal titolo "Lunendoli", mentre il nuovo libro "Opplero - Storia di un salto" - edito da Garzanti e presentato al Salone di Torino - e' in distribuzione dal maggio 1999. Sempre in quest'anno inizia una collaborazione con la testata del Gr Rai con la nota giornalistica chiamata "L'epitalamo" e in novembre debutta al Teatro Due di Parma con "Madornale 33". Ed e' proprio raccontando la storia di Fufyo e della sua ricerca delle 33 verita' assolute che Bergonzoni si avvia a chiudere il ciclo artistico che l'ha portato ad interessarsi ad una narrazione teatrale sempre piu' unitaria e precisa. Il 2000 lo vede intensificare le partecipazioni radiofoniche su Radio Rai e cominciare una strettissima collaborazione con la "Casa dei Risvegli - Luca De Nigris" che lo portera' ad occuparsi sempre di piu', negli anni successivi, di malattia e cura tenendo decine di incontri in ospedali e universita'. Per questa associazione che si occupa del risveglio dal coma e della successiva riabilitazione cura insieme a Riccardo Rodolfi gli spot cinematografici/televisivi e la campagna stampa diventandone, da questo momento, il testimonial. Da questa collaborazione nasce nell'ottobre 2001 "Coma reading" messo in scena all'Arena del Sole di Bologna insieme ad Alessandro Baricco, Pino Cacucci e Gabriele Romagnoli, avvenimento che, visto l'interesse suscitato, portera' anche al Festival della Letteratura di Mantova nel 2002 questa volta insieme a Simona Vinci, Ugo Riccarelli e Gabriele Romagnoli. Nel 2001 interpreta la parte del "Direttore del circo" nel "Pinocchio" di Roberto Benigni. Nel 2002 accetta l'invito di Tele+ per l'ideazione e la realizzazione di un programma televisivo su Tele+bianco intitolato "Carta bianca": una intera serata da programmare senza alcun limite affidata di volta in volta ad autori quali Alessandro Baricco, Emilio Tadini, Marco Paolini e Alessandro Bergonzoni. Nel dicembre 2002 termina dopo tre anni, la tournee di "Madornale 33" che diventera' il suo spettacolo piu' replicato. Nel 2003 continua la serie di incontri con il pubblico nelle universita', biblioteche, scuole che lo portera' anche a Modena al Festival della Filosofia dove terra' una esplosiva lezione dal titolo "Per tutta la durata della parola vita". All'inizio del 2004 Renzo Sicco per Assemblea Teatro adatta per il palcoscenico il suo libro "Opplero - Storia di un salto" facendolo diventare uno spettacolo dal titolo "Grili, cicalle ed altri erorri". Nella primavera insieme a Riccardo Rodolfi, prepara il nuovo spettacolo decidendo di dargli una gestazione creativa pubblica e optando per delle anteprime-laboratorio replicate in diverse parti d'Italia; ed e' cosiì che nasce in primavera "Predisporsi al micidiale parte prima: l'inaudito", percorso necessario per arrivare al debutto nell'ottobre del 2004 del definitivo "Predisporsi al micidiale" col quale vince il Premio dell'Associazione Nazionale dei Critici di teatro. Il 7 settembre 2005 esce per Bompiani il nuovo libro "Non ardo dal desiderio di diventare uomo finche' posso essere anche donna bambino animale o cosa", presentato in un'affollatissima book-parade al Festivaletteratura di Mantova ed espone per la prima volta una sua opera al Museo Archeologico di Aosta nell'ambito della mostra "Il ritratto interiore da Lotto a Pirandello". Nel giugno 2006 per la manifestazione "Fresco Bosco" espone un'altra opera alla Certosa di Padula e in settembre e' alla Mostra del Cinema di Venezia come interprete del mago Festone nel film progetto "Quijote" di Mimmo Paladino. Nel maggio del 2007 progetta e realizza due porte di ingresso per l'inaugurazione della Mambo, la nuova galleria d'arte moderna di Bologna e in ottobre debutta col suo nuovo spettacolo "Nel". Nel febbrario 2008 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli e in settembre a Modena per il festival delle Filosofia tiene un incontro intitolato: "Il pensiero orda e sue convulsioni (la fantasia incontra Bergonzoni)", proseguendo cosi' una collaborazione ormai quasi stabile con la prestigiosa manifestazione. A dicembre Garzanti ripubblica l'ormai introvabile "Le Balene Restino Sedute" con allegato il dvd originale dello spettacolo. Nel gennaio del 2009 vince il Premio Ubu 2009 come miglior attore del teatro italiano per lo spettacolo "Nel" che, intanto, prosegue il suo lunghissimo tour. In maggio e' invitato ad Oxford per un doppio impegno: un incontro con gli studenti di Letteratura Italiana e una versione "campus" di "Nel" all'interno del Magdalen College Auditorium. Inoltre anche quest'anno e' presente al Festival della Filosofia di Modena con una "lectio" intitolata "Noi=io alla n" e a settembre esce per Libri Scheiwiller "Bastasse Grondare" il suo primo libro di disegni e scrittura presentato all'Alma Mater di Bologna in occasione di Artelibro 2009. Il 2010 lo vede, a gennaio, partecipare con una sua raccolta di opere, nella splendida ex chiesa di San Giorgio del Poggiale, all'inaugurazione di "Bologna si rivela", manifestazione di recupero artistico di luoghi storici, all'interno di Arte Fiera. Il 23 aprile al Teatro dei Vigilanti di Portoferraio si chiude il tour di "Nel". In maggio comincia "Tachete" 20 prove aperte del testo del nuovo spettacolo e partecipa al Festival Poiesis con un'installazione artistica all'interno dello Spedale Santa Maria del Buon Gesu' di Fabriano. In settembre collabora ancora una volta con il Festival della Filosofia di Modena con "Fortu-nati?", mostra alla Paggeria di Sassuolo e con "Il voto di vastita'" una Lectio Magistralis ambedue dedicate al tema della fortuna. In ottobre a Reggio Emilia all'interno del cartellone del Festival Internazionale Fuori debutta "Urge" il nuovo spettacolo nato dopo le prove aperte dell'estate. In dicembre allestisce alla Otto Gallery di Bologna la sua nuova personale: Proporzioni occulte (gli antipodi). Nel gennaio 2011, sempre all'interno della Otto Gallery, partecipa alla notte bianca di Artefiera con l'installazione "Ai tuoi piedi (gli appallottolati)""]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Alessandro Bergonzoni: Penso, a mio modesto parere che per altro condivido, e' soprattutto quello di non aver ceduto a chi ne voleva fare un evento mediatico di certi tempi, di certi momenti e di averlo fatto diventare, senza che nessuno se ne accorga, nostro, continuo e allungato per tutto un anno moltiplicato per cinquanta.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Alessandro Bergonzoni: Lo stato dell'arte della nonviolenza oggi in Italia e' quello interiore che nasce da un movimento danzante di reazione, che si chiama l'antigandhi. Mi spiego peggio: stiamo reagendo piano piano e dentro ad anni di guerra come stili di vita, come esistenza economica e come sviluppo contro chi gia' da tempo ci aveva appunto dimostrato l'impossibilita' di andare avanti cosi'. Siamo in questa impossibilita', ecco su cosa cammina la marcia della pace e deve pestare i piedi molto forte senza "marciare".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Alessandro Bergonzoni: Uso un termine che puo' sembrare violemto, da detonatore (e giuro che non lo faro' piu'), una scossa, una forma di vibrazione, un'alta e un'altra frequenza per sintonizzare i silenti, gli accettatori, gli accontentati accontentanti, i poco, i tanto cosa ci vuoi fare, ristrutturare appunto un'idea del tanto che invece possiamo fare e per questo li ringrazio.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Alessandro Bergonzoni: Fatemi insistere e perdonate la ripetizione prima di tutto nelle manifestazioni interiori di ognuno, in una marcia della pace costante 24 ore su 24 in una marcia della pace personale, privata, intima tutto questo sposta con la forza di un'energia altra che solo dopo puo' manifestarsi nelle piazze, nelle strade  e nel mondo. Poi materialmente piu' se ne fanno, nei posti anche meno attesi e meno voluti e piu' forte continua il concetto.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Alessandro Bergonzoni: La nonviolenza e' una riceca antropologica filosofoca spirituale, una forma di trascendenza che nasce da uno scavo, da una ricerca da una speleologia costante nei confronti di tutto quello che si vede, che ci circonda e che subiamo fino a diventare non solo naturale ma natura, cosi' come esistono gli alberi l'acqua o il cielo.

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A BEATRICE DRAGHETTI

[Ringraziamo Beatrice Draghetti (per contatti: segreteria.presidenza at provincia.bologna.it) per questa intervista.

Beatrice Draghetti e' Presidente della Provincia di Bologna. Nata a Bologna nel 1950, laureata in filosofia, per anni ha ricoperto responsabilita' nel volontariato educativo e formativo. Dal 1974 ha insegnato in diverse scuole medie a Bologna e provincia. E' stata inoltre docente presso l'istituto di osservazione minorile "Siciliani" in via del Pratello a Bologna. Nel 1995 inizia l'attivita' politica come coordinatrice provinciale dei "Comitati per l'Italia che vogliamo". Nel 1996 l'ingresso in Provincia, come assessore all'Istruzione e all'Edilizia scolastica, incarico mantenuto anche dopo le elezioni del 1999 assieme alla delega alla Formazione professionale. Il primo partito al quale aderisce e' "i Democratici", nel 1999. Oggi e' iscritta al Partito Democratico. Nel 2004 viene eletta Presidente della Provincia e nel giugno 2009 e' confermata al vertice di Palazzo Malvezzi]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Beatrice Draghetti: Penso che la Marcia abbia rappresentato e rappresenti ancora oggi un evento straordinario nella sua complessita'; nata sessant'anni fa in pieno clima di guerra fredda per dare una risposta pacifica e nonviolenta ai venti di conflitto nucleare che si agitavano sull'Europa, la Marcia e' stata capace, negli anni, di interpretare i cambiamenti in corso nella storia senza snaturarsi e senza perdere di vista il suo obiettivo principale che, come disse Aldo Capitini, era dimostrare "che il pacifismo, che la nonviolenza, non sono inerte e passiva accettazione dei mali esistenti, ma sono attivi e in lotta, con un proprio metodo che non lascia un momento di sosta nelle solidarieta' che suscita e nelle noncollaborazioni, nelle proteste, nelle denunce aperte". Credo che si possa dire che il significato piu' rilevante della Marcia sia proprio la sua continuita' nel cambiamento, con un costante passaggio di testimone di generazione in generazione che rende sempre attuale e vivo il desiderio di costruire la pace.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Beatrice Draghetti: Senza dubbio la scelta di dare alla Marcia di quest'anno lo stesso titolo di quella del 1961, "per la pace e la fratellanza dei popoli", non e' soltanto una scelta simbolica, ma una fotografia molto precisa di cio' che i promotori della Marcia si sono posti come obiettivo, vale a dire la sensibilizzazione dei cittadini e delle forze politiche su un tema, quello della pace universale, che rischia oggi di rimanere oscurato - se non addirittura schiacciato - dai crescenti timori per la crisi economica che attanaglia l'Italia e l'Europa. Ma sappiamo bene che alla crisi economica non e' estranea la perdita di consapevolezza di quanto sia basilare, per il futuro comune di noi tutti, garantire un adeguato livello di dignita' ed opportunita' alle donne e agli uomini del mondo, in una logica di vera fratellanza tra popoli, appunto, che la globalizzazione ha reso sempre piu' necessaria e stringente. C'e' un legame forte tra diritti umani e crisi economica che la Marcia ha il compito di portare all'attenzione di tutti.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Beatrice Draghetti: Siamo molto indietro, inutile negarlo. Le ragioni per le quali Capitini diede vita al Movimento Nonviolento non sono venute meno ed anzi sono ancora drammaticamente attuali: i disequilibri, le prevaricazioni, l'esclusione dei piu' deboli e degli ultimi, la logica prevalente del profitto sulla giustizia e sulla solidarieta', il ricorso alla violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti sono una realta' drammatica sotto gli occhi di tutti, a cominciare dai nostri rapporti di vita quotidiana. Ed e' da quei rapporti che dobbiamo ripartire per vincere la logica della violenza con le "armi" della nonviolenza; forse questo periodo di crisi prolungata puo' essere, in un certo senso, di aiuto nel riscoprire l'essenzialita' dei rapporti umani e del mutuo sostegno per gettare le basi di un nuovo sviluppo che non sia fondato soltanto sul profitto. Da questo punto di vista credo molto nel ruolo di indirizzo e di coordinamento che gli Enti locali possono svolgere a servizio del territorio e dei cittadini.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Beatrice Draghetti: Un ruolo nevralgico, senza dubbio. Come dicevo, non si sono esaurite le motivazioni che spinsero Capitini a fondare il Movimento Nonviolento e la forza propulsiva che questi gruppi possono dare alla nonviolenza in Italia e' fondamentale. Certo, e' necessario che gli strumenti di sensibilizzazione e di lotta siano adeguati ai tempi in cui viviamo, e che in nessun modo il Movimento si faccia prendere dalla tentazione della contrapposizione preconcetta alle Istituzioni: associazioni ed istituzioni, ad ogni livello, sono infatti componenti essenziali ed imprescindibili del percorso di pace, se si vuole che questo abbia una sua solida concretezza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Beatrice Draghetti: Purtroppo la cronaca quotidiana ci riporta con grande facilita' ed enfasi esempi di violenza e di sopraffazione, e non il contrario, e non e' facile trovare notizie che mettano in risalto, invece, comportamenti virtuosi e nonviolenti, che pure sono in maggiore quantita' rispetto ai primi. Mi piace allora citare un esempio tra i tanti, che puo' dare un'idea di cosa intendo per nonviolenza applicata al quotidiano: la campagna Noppaw (Nobel Peace Prize for African Women), che presentera' al Comitato promotore per i Premi Nobel la candidatura delle donne africane al Premio per la Pace. Si tratta di una scelta coraggiosa e contro tendenza, che sposta l'attenzione della comunita' internazionale non sull'operato di un singolo individuo, ma sull'impegno silenzioso, costante ed invisibile dei milioni di donne che ogni giorno, nei Paesi piu' poveri del Mondo, si battono con le "armi" dell'amore, della solidarieta' e del lavoro per dare speranza e futuro alle loro comunita', un esempio di come le persone siano capaci di spingersi oltre le avversita' e di credere ancora che un altro mondo e' possibile. E' una campagna di sensibilizzazione molto importante, e sono contenta che abbia uno spazio di promozione anche all'interno dell'ormai imminente rassegna "Segnali di Pace", organizzata dalla Provincia di Bologna e dal Tavolo provinciale per la Pace a partire proprio dal 25 settembre.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Beatrice Draghetti: Credo sia necessario vigilare, innanzitutto, affinche' le decisioni che si dovranno prendere per fronteggiare la crisi economica non producano un'ulteriore compressione dei diritti dei piu' deboli: anche questa e' nonviolenza. In tal senso e' fondamentale l'impegno di tutti, sia a livello istituzionale, con decisioni di governo nazionale e locale che tengano conto dei diritti fondamentali di ciascuno, sia da parte dei cittadini, che hanno l'occasione di riscoprire e mettere in pratica metodi e approcci di solidarieta' sociale dal basso che, forse, la nostra societa' del benessere ci ha fatto dimenticare o accantonare.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Beatrice Draghetti: Credo di avere gia' risposto, in parte. La nonviolenza e', innanzitutto, uno stile di vita personale che coinvolge le scelte quotidiane di ciascuno: ogni cosa che facciamo, ogni decisione che prendiamo, puo' creare conflitto oppure tentare di risolverlo, sta a noi scegliere. Partendo da questa consapevolezza possiamo essere in grado di rendere questo stile di vita nonviolento una "buona prassi" da diffondere e rendere sempre piu' efficace nella relazione con chi ci sta accanto. Vi sono poi percorsi strutturati di nonviolenza, a livello di gruppi di cittadini e di istituzioni, ma questi non possono crescere e diffondersi se non c'e' prima l'adesione convinta del singolo ad un sistema di relazioni che sia davvero rispettoso dei diritti di ciascuno, e dunque nonviolento. La nonviolenza e' un percorso di conoscenza di se stessi e di chi ci sta accanto, aperto al mondo e disponibile ad allargare gli spazi di convivenza per includere tutti; la nonviolenza e' il contrario dell'egoismo, della diffidenza, dell'esclusione, della conservazione. Non e' facile, in tempi come quelli in cui viviamo, praticarla, ma ora piu' che mai e' fondamentale rieducare noi ed educare le nuove generazioni a vivere senza paura dell'altro, ma insieme all'altro.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A PIERO LACORAZZA

[Ringraziamo Piero Lacorazza (per contatti: stampa.giunta at provinciapotenza.it) per questa intervista.

Piero Lacorazza e' nato a Potenza il 22 maggio 1977. Ha conseguito la maturita' scientifica e coltiva la passione per la comunicazione. Attualmente e' Presidente della Provincia di Potenza. L'impegno in politica e' cominciato presto, all'eta' di 16 anni, come responsabile del circolo della Sinistra Giovanile (Sg) di Montemurro; ha fatto poi il responsabile della Val d'Agri del movimento giovanile dell'allora Pds. Ha rivestito l'incarico fino al 1998, quando, a 21 anni, e' stato eletto segretario regionale della Sg. Rieletto segretario regionale nel 2003, nel 2004 ha lasciato per svolgere il ruolo di coordinatore dei Democratici di Sinistra (Ds) della Val d'Agri. Dal 2005 al 2006 ha ricoperto l'incarico di coordinatore della segreteria regionale dei Ds di Basilicata e a giugno del 2006 e' stato eletto, a 29 anni, segretario regionale del partito. Ad aprile 2007 e' stato rieletto alla guida dei Ds di Basilicata e riconfermato nella direzione nazionale, fino al 14 ottobre 2007 quando, con le primarie, e' nato il Partito Democratico, di cui e' stato eletto, da 73.000 elettori lucani, segretario regionale. Sito: www.pierolacorazza.it]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia - Assisi in questi cinquanta anni?

- Piero Lacorazza: In un momento storico che favorisce la disgregazione e l'individualismo acceso, la marcia Perugia-Assisi riesce, attorno ad un bisogno ed un valore condiviso, quello della pace, ad unire migliaia di persone, coinvolgendo le nuove generazioni e abbattendo gli steccati creati da differenti orientamenti politici o religiosi. E' potente, dunque, il bisogno di cambiamento che ogni anno questa manifestazione rivela.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Piero Lacorazza: La chiave di lettura della marcia di quest'anno non puo' essere disgiunta dalle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Se e' vero come sostiene Capitini che un solo essere, purche' sia intimamente persuaso, sereno e costante puo' mutare situazioni consolidate da secoli, oggi dobbiamo collegarci alla grande storia italiana, fatta da uomini onesti, sobri e coraggiosi, e ai valori unitari per recuperare lo slancio necessario a costruire una nuova e forte prospettiva di futuro. Partecipazione alla costruzione del domani, responsabilita' e protagonismo devono dunque essere le parole d'ordine per ciascuno di noi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Piero Lacorazza: Come ho gia' detto, oggi come oggi, sembra soffiare forte il vento del cambiamento. C'e' una sensibilita' e una consapevolezza maggiore dei propri diritti, una nuova coscienza civica, una voglia di opporsi a cio' che e' ingiusto, di aiutare i piu' deboli, di ridare centralita' alla conoscenza ed al sapere e, soprattutto, di contribuire a far uscire il nostro Paese dalla grave crisi sociale, politica ed economica che lo investe.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Piero Lacorazza: Il Movimento fondato da Capitini, come gli altri, rappresenta un collante straordinario, una cassa di risonanza che amplifica e rinsalda la voglia del cambiamento, fornendo spunti e stimolando istituzioni e cittadini ad avere la testa nell'Europa e nel mondo, a guardarsi attorno, a vivere da protagonista la propria storia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Piero Lacorazza: A mio avviso un dato eccezionale, da questo punto di vista, e' la grande mobilitazione avvenuta in difesa dell'acqua e della legalita', culminata nella vittoria del "si'" al referendum. Si e' trattato di un'onda nonviolenta, di un nuovo approccio culturale ed etico che ha un valore piu' ampio di quello strettamente politico.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Piero Lacorazza: Ponte tra l'Europa e il sud del Mediterraneo, il nostro Paese e' ai giorni nostri una tappa "privilegiata" per coloro che desiderano emigrare nell'Occidente piu' ricco e sviluppato, allo scopo di migliorare le proprie condizioni di vita. E' necessario dunque impegnarsi per una nuova cultura dell'accoglienza, organizzata, competente e diffusa. La Provincia di Potenza facendosi interprete di questi principi, ha accolto, nell'ambito del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), nove coppie di profughi provenienti dal Nord Africa ed ha messo in campo, attraverso la propria agenzia di formazione, corsi di certificazione della lingua straniera e per assistenti familiari. Per la realizzazione del progetto "Aesculapius" - riconosciuto dal Ministero tra i primi dieci a livello nazionale - l'Ente ha costituito, inoltre, un'importante rete finalizzata alla formazione del personale socio-assistenziale sulla medicina transculturale e sulla mediazione culturale aperta al terzo settore. Intendiamo continuare su questo percorso, per contribuire dal canto nostro a radicare un pensiero forte dell'integrazione, intesa come "condizione", capace di aprire ciascuno di noi al confronto, alle relazioni, alle contaminazioni con altre storie, altre culture, altre identita'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Piero Lacorazza: La nonviolenza e' prevalentemente un modo di essere, e' la ricerca costante e costruttiva del dialogo, e' volonta' di partecipare alla costruzione del futuro.

 

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. UNA LETTERA DI FRANCO LORENZONI

[Ringraziamo Franco Lorenzoni (per contatti: cencicasalab at gmail.com) per questa lettera di risposta a una richiesta di intervista.

Franco Lorenzoni e' maestro elementare nel paese umbro di Giove. Ha fondato ad Amelia la casa-laboratorio di Cenci che, dal 1980, ospita bambini, ragazzi e adulti per campi scuola e corsi residenziali su temi ecologici, interculturali e per l'integrazione, stage di astronomia, teatro e narrazione orale. Ha scritto Con il cielo negli occhi, L'ospite bambino, Cosi' liberi mai, e, con Marco Martinelli, Saltatori di muri. Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 388.

Georges Philippe Friedmann (Parigi, 1902-1977) e' stato un illustre filosofo e sociologo francese, antifascista e pacifista. Tra le opere di Georges Friedmann: La crise du progres, Gallimard, 1936; Problemes humains du machinisme industriel, Gallimard, 1946; Leibniz et Spinoza, Gallimard, 1946; Ou' va le travail humain?, Gallimard, 1950; Le Travail en miettes, Gallimard, 1956; Fin du peuple juif?, Paris, Gallimard, 1965; La puissance et la sagesse, Gallimard, 1970; Les merveilleux instruments. Essais sur la communication de masse, Denoel-Gonthier, 1988. Tra le opere su Georges Friedmann: Pierre Gremion et Francoise Piotet, Georges Friedmann. Un sociologue dans le siecle. 1902-1977, Paris 2004; Une nouvelle civilisation? Hommage a' Georges Friedmann, Paris, 1973.

Alexander Langer e' nato a Sterzing (Vipiteno, Bolzano) nel 1946, e si e' tolto la vita nella campagna fiorentina nel 1995. Promotore di infinite iniziative per la pace, la convivenza, i diritti, l'ambiente. Per una sommaria descrizione della vita cosi' intensa e delle scelte cosi generose di Langer rimandiamo ad una sua presentazione autobiografica che e' stata pubblicata col titolo Minima personalia sulla rivista "Belfagor" nel 1986 (poi ripresa in La scelta della convivenza). Opere di Alexander Langer: Vie di pace. Rapporto dall'Europa, Arcobaleno, Bolzano 1992 esaurito). Dopo la sua scomparsa sono state pubblicate alcune belle raccolte di interventi: La scelta della convivenza, Edizioni e/o, Roma 1995; Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, Palermo 1996; Scritti sul Sudtirolo, Alpha&Beta, Bolzano 1996; Die Mehrheit der Minderheiten, Wagenbach, Berlin 1996; Piu' lenti, piu' dolci, piu' profondi, suppl. a "Notizie Verdi", Roma 1998; The Importance of Mediators, Bridge Builders, Wall Vaulters and Frontier Crossers, Fondazione Alexander Langer Stiftung - Una Citta', Bolzano-Forli' 2005; Fare la pace. Scritti su "Azione nonviolenta" 1984-1995, Cierre - Movimento Nonviolento, Verona, 2005; Lettere dall'Italia, Editoriale Diario, Milano 2005; Alexander Langer, Was gut war Ein Alexander-Langer-ABC; inoltre la Fondazione Langer ha terminato la catalogazione di una prima raccolta degli scritti e degli interventi (Langer non fu scrittore da tavolino, ma generoso suscitatore di iniziative e quindi la grandissima parte dei suoi interventi e' assai variamente dispersa), i materiali raccolti e ordinati sono consultabili su appuntamento presso la Fondazione. Opere su Alexander Langer: Roberto Dall'Olio, Entro il limite. La resistenza mite di Alex Langer, La Meridiana, Molfetta 2000; AA. VV. Una vita piu' semplice, Biografia e parole di Alexander Langer, Terre di mezzo - Altreconomia, Milano 2005; Fabio Levi, In viaggio con Alex, la vita e gli incontri di Alexander Langer (1946-1996), Feltrinelli, Milano 2007. Si vedano inoltre almeno i fascicoli monografici di "Azione nonviolenta" di luglio-agosto 1996, e di giugno 2005; l'opuscolo di presentazione della Fondazione Alexander Langer Stiftung, 2000, 2004; il volume monografico di "Testimonianze" n. 442 dedicato al decennale della morte di Alex. Inoltre la Casa per la nonviolenza di Verona ha pubblicato un cd-rom su Alex Langer (esaurito). Videografia su Alexander Langer: Alexander Langer: 1947-1995: "Macht weiter was gut war", Rai Sender Bozen, 1997; Alexander Langer. Impronte di un viaggiatore, Rai Regionale Bolzano, 2000; Dietmar Hoess, Uno di noi, Blue Star Film, 2007. Un indirizzo utile: Fondazione Alexander Langer Stiftung, via Latemar 3, 9100 Bolzano-Bozen, tel. e fax: 0471977691; e-mail: info at alexanderlanger.org, sito: www.alexanderlanger.org]

 

Come piccolo contributo alla preparazione della marcia, ormai imminente, vi mando questi due frammenti. Uno di Georges Friedmann, per me assai importante, l'altro dell'amico Alexander Langer. Li dedico a tutti noi pacifisti e nonviolenti, oggi.

"Fare il proprio volo ogni giorno! Almeno un momento che puo' essere breve, purche' sia intenso. Ogni giorno un 'esercizio spirituale', da solo o in compagnia di una persona che vuole parimenti migliorare. Esercizi spirituali. Uscire dalla durata. Sforzarsi di spogliarsi delle proprie passioni, delle vanita', del desiderio di rumore attorno al proprio nome (che di tanto in tanto prude come un male cronico). Fuggire la maldicenza. Deporre la pieta' e l'odio. Amare tutti gli uomini liberi. Eternarsi superandosi. Questo sforzo su di se' e' necessario, questa ambizione giusta. Numerosi sono quelli che si immergono interamente nella politica militante, nella preparazione della rivoluzione sociale. Rari, rarissimi quelli che, per preparare la rivoluzione, se ne vogliono rendere degni".

"Una regoletta etica dovrebbe essere questa: ogni nostra scelta di consumo e di vita dovremmo farla pensando che la possano compiere, come noi, tutti i sei miliardi di abitanti del nostro pianeta. Se non la possono scegliere tutti e' meglio non la facciamo nemmeno noi".

La frase di Alex la ricordo a mente (e forse non era proprio cosi'). Gli abitanti del nostro piccolo pianeta nel frattempo sono diventati sette miliardi. Se applicassimo alla lettera questa regoletta etica kantiana, proposta da Alexander Langer, quanto dovremmo cambiare della nostra vita e del nostro modo di educare...

 

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Benedetto Croce, Filosofia poesia storia, Ricciardi, Milano-Napoli 1951, Adelphi, Milano 1996, Biblioteca Treccani - Il Sole 24 ore, Milano 2006, 2 voll. di complessive pp. CXVI + 1296.

- Benedetto Croce, La mia filosofia, Adelphi, Milano 1993, pp. 380.

 

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

9. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 686 del 22 settembre 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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