Telegrammi. 458



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 458 del 6 febbraio 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Saffo

2. Saffo tradotta da Salvatore Quasimodo

3. Saffo tradotta da Manara Valgimigli

4. Contro il crimine nucleare. Una lettera aperta

5. Si e' svolta il 5 febbraio a Viterbo una giornata di studi

6. Per sostenere il Movimento Nonviolento

7. "Azione nonviolenta"

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. MAESTRE. SAFFO

[Riproponiamo ancora una volta la seguente nota e i seguenti testi di Saffo nella traduzione di Salvatore Quasimodo e di Manara Valgimigli]

 

"Con Saffo nasce, nella poesia del mondo, l'interiorita'" (cosi' Enzo Mandruzzato, Lirici greci dell'eta' arcaica, Rizzoli, Milano 1994, 2001, p. 169). "Saffo e' tra i piu' grandi creatori di linguaggio" (cosi' Filippo Maria Pontani nella prefazione a Saffo, Alceo, Anacreonte, Liriche e frammenti, Einaudi, Torino 1965, 1997, p. 6).

Con Saffo per la prima volta nella coscienza e nella storia umana, cosi' come noi le conosciamo, affiora e prende forma l'idea e la prassi della nonviolenza.

*

Saffo e' fiorita nell'isola di Lesbo, ove visse quasi sempre a Mitilene, tra il VII e il VI secolo a. C.

Salvatore Quasimodo, tra i maggiori poeti del Novecento, nacque nel 1901 e scomparve nel 1968. Manara Valgimigli, grecista insigne, nacque nel 1876 e scomparve nel 1965.

Alcune altre traduzioni: quelle di Gennaro Perrotta ora si possono leggere in Lirici greci, a cura di Umberto Albini, traduzione di Gennaro Perrotta, Le Monnier, Firenze 1972, Garzanti, Milano 1976, 1980; quelle di Enzo Mandruzzato in Id. (a cura di), Lirici greci dell'eta' arcaica, Rizzoli, Milano 1994, 2001; quelle di Filippo Maria Pontani in Id. (a cura di), Saffo, Alceo, Anacreonte, Liriche e frammenti, Einaudi, Torino 1965, 1997.

Tra le edizioni economiche recenti segnaliamo particolarmente: Saffo, Poesie, traduzione e note di Fanco Ferrari, con ampia ed impegnata introduzione di Vincenzo Di Benedetto, Rizzoli, Milano 1987. E ancora: Saffo, Poesie, a cura di Ilaria Dagnini, Newton Compton, Roma 1982, 1991; e naturalmente: Lirici greci. Saffo, Alceo, Anacreonte, Ibico, a cura di Giulio Guidorizzi, Mondadori, Milano 1993. Tutte con testo a fronte.

L'edizione critica oggi di riferimento e' quella curata da Eva-Maria Voigt, Sappho et Alcaeus. Fragmenta, Amsterdam 1971.

Tra innumerevoli altri trascegliendo, tre libri ancora almeno mettera' forse conto segnalare: Gennaro Perrotta, Bruno Gentili, Polinnia. Poesia greca arcaica, D'Anna, Messina-Firenze 1948 e piu' volte ristampata (e' un'antologia ad uso dei licei, ma la raccomanderemmo ad ogni lettore e lettrice); Salvatore Nicosia, Tradizione testuale diretta e indiretta dei poeti di Lesbo, Edizioni dell'ateneo, Roma 1976 (utile per farsi un'idea di alcune questioni filologiche ed esegetiche); Bruno Gentili, Poesia e pubblico nella Grecia antica, Laterza, Roma-Bari 1984.

Ovviamente chi volesse accostare la letteratura greca nel suo ampio respiro troverebbe un amico e un compagno di viaggio buono e fedele in Albin Lesky, Storia della letteratura greca, 3 voll., Il Saggiatore, Milano 1962, 1996.

 

2. MAESTRE. SAFFO TRADOTTA DA SALVATORE QUASIMODO

[Da Salvatore Quasimodo, Lirici greci, Edizioni di "Corrente", Milano 1940, poi piu' volte ristampato presso Mondadori; noi qui abbiamo utilizzato l'edizione Mondadori, Milano 1979]

 

Ad Afrodite

 

O mia Afrodite dal simulacro

colmo di fiori, tu che non hai morte,

figlia di Zeus, tu che intrecci inganni,

o dominatrice, ti supplico,

non forzare l'anima mia

con affanni ne' con dolore,

 

ma qui vieni. Altra volta la mia voce

udendo di lontano la preghiera

ascoltasti, e lasciata la casa del padre

sul carro d'oro venisti.

 

Leggiadri veloci uccelli

sulla nera terra ti portarono,

dense agitando le ali per l'aria celeste.

 

E subito giunsero. E tu, o beata,

sorridendo nell'immortale volto

chiedesti del mio nuovo patire,

e che cosa un'altra volta invocavo,

 

e che piu' desideravo

nell'inquieta anima mia.

"Chi vuoi che Peito spinga al tuo amore,

o Saffo? Chi ti offende?

 

Chi ora ti fugge, presto t'inseguira',

chi non accetta doni, ne offrira',

chi non ti ama, pure contro voglia,

presto ti amera'".

 

Vieni a me anche ora;

liberami dai tormenti,

avvenga cio' che l'anima mia vuole:

aiutami, Afrodite.

 

*

 

A me pare uguale agli dei

 

A me pare uguale agli dei

chi a te vicino cosi' dolce

suono ascolta mentre tu parli

 

e ridi amorosamente. Subito a me

il cuore si agita nel petto

solo che appena ti veda, e la voce

 

si perde sulla lingua inerte.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,

e ho buio negli occhi e il rombo

del sangue alle orecchie.

 

E tutta in sudore e tremante

come erba patita scoloro:

e morte non pare lontana

a me rapita di mente.

 

*

 

Invito all'Erano

 

Venite al tempio sacro delle vergini

dove piu' grato e' il bosco e sulle are

fuma l'incenso.

 

Qui fresca l'acqua mormora tra i rami

dei meli: il luogo e' all'ombra di roseti,

dallo stormire delle foglie nasce

profonda quiete.

 

Qui il prato ove meriggiano i cavalli

e' tutto fiori della primavera,

e gli aneti vi odorano soavi.

 

E qui con impeto, dominatrice,

versa Afrodite nelle tazze d'oro

chiaro vino celeste con la gioia.

 

*

 

Plenilunio

 

Gli astri d'intorno alla leggiadra luna

nascondono l'immagine lucente,

quando piena piu' risplende, bianca

sopra la terra.

 

*

 

A Gongila

 

O mia Gongila, ti prego:

metti la tunica bianchissima

e vieni a me davanti: intorno a te

vola desiderio d'amore.

 

Cosi' adorna, fai tremare chi guarda;

e io ne godo, perche' la tua bellezza

rimprovera Afrodite.

 

*

 

Tramontata e' la luna

 

Tramontata e' la luna

e le Pleiadi a mezzo della notte;

anche giovinezza gia' dilegua,

e ora nel mio letto resto sola.

 

Scuote l'anima mia Eros,

come vento sul monte

che irrompe entro le querce;

e scioglie le membra e le agita,

dolce amara indomabile belva.

 

Ma a me non ape, non miele;

e soffro e desidero.

 

*

 

E di te nel tempo

 

Tu morta, finirai li'. Ne' mai di te

si avra' memoria; e di te nel tempo

mai ad alcuno nascera' amore,

poi che non curi le rose della Pieria.

 

E sconosciuta anche nella casa dell'Ade,

andrai qua e la' fra oscuri

morti, svolazzando.

 

*

 

Sulle belle chiome metti ghirlande

 

Tu, o Dice, sulle belle chiome metti ghirlande,

dalle tenere mani intrecciate con steli di aneto,

perche' le Cariti felici accolgono

chi si orna di fiori: fuggono chi e' senza ghirlande.

 

*

 

Ho parlato in sogno

 

Ho parlato in sogno con te, Afrodite.

 

*

 

Sulla tenera erba appena nata

 

Piena splendeva la luna

quando presso l'altare si fermarono:

 

e le Cretesi con armonia

sui piedi leggeri cominciarono spensierate a girare intorno all'ara

sulla tenera erba appena nata.

 

*

 

Vorrei veramente essere morta

 

Vorrei veramente essere morta.

Essa lasciandomi piangendo forte,

 

mi disse: "Quanto ci e' dato soffrire,

o Saffo: contro mia voglia

io devo abbandonarti".

 

"Allontanati felice" risposi

"ma ricorda che fui di te

sempre amorosa.

 

Ma se tu dmenticherai

(e tu dimentichi) io voglio ricordare

i nostri celesti patimenti:

 

le molte ghirlande di viole e rose

che a me vicina, sul grembo

intrecciasti col timo;

 

i vezzi di leggiadre corolle

che mi chiudesti intorno

al delicato collo;

 

e l'olio da re, forte di fiori,

che la tua mano lisciava

sulla lucida pelle;

 

e i molli letti

dove alle tenere fanciulle joniche

nasceva amore della tua bellezza.

 

Non un canto di coro,

ne' sacro, ne' inno nuziale

si levava senza le nostre voci;

 

E non il bosco dove a primavera

il suono..."

 

*

 

A Ermes

 

Ermes, io lungamente ti ho invocato.

In me e' solitudine: tu aiutami,

despota, che' morte da se' non viene;

nulla m'allieta tanto che consoli.

 

Io voglio morire:

voglio vedere la riva d'Acheronte

fiorita di loto fresca di rugiada.

 

*

 

Ad Attide ricordando l'amica lontana

 

Forse in Sardi

spesso con la memoria qui ritorna

 

nel tempo che fu nostro: quando

eri Afrodite per lei e al tuo canto

moltissimo godeva.

 

Ora fra le donne Lidie spicca

come, calato il sole,

la luna dai raggi rosa

 

vince tutti gli astri, e la sua luce

modula sull'acque del mare

e i campi presi d'erba:

 

e la rugiada illumina la rosa,

posa sul gracile timo e il trifoglio

simile a fiore.

 

Solitaria vagando, esita

a volte se pensa ad Attide:

di desiderio l'anima trasale,

il cuore e' aspro.

E d'improvviso: "Venite!" urla;

 

e questa voce non ignota

a noi per sillabe risuona

scorrendo sopra il mare.

 

*

 

Muore il tenero Adone

 

"Muore il tenero Adone, o Citerea:

e noi che faremo?"

"A lungo battetevi il petto, fanciulle,

e laceratevi le vesti".

 

*

 

Quale dolce mela

 

Quale dolce mela che su alto

ramo rosseggia, alta sul piu'

alto, la dimenticarono i coglitori;

no, non fu dimenticata: invano

tentarono di raggiungerla...

 

*

 

Come il giacinto

 

Come il giacinto che i pastori pestano

per i monti, e a terra il fiore purpureo

sanguina.

 

*

 

Quanto disperse la lucente Aurora

 

E'spero, tutto riporti

quanto disperse la lucente Aurora:

riporti la pecora,

riporti la capra,

ma non riporti la figlia alla madre.

 

*

 

Fanciullezza

 

"Fanciullezza, fanciullezza, mi lasci, dove vai?"

"Non tornero' piu' da te, mai piu' ritornero'".

 

*

 

Ho una bella fanciulla

 

Ho una bella fanciulla

simile nell'aspetto ai fiori d'oro,

la mia Cleide diletta.

Io non la darei ne' per tutta la Lidia

ne' per l'amata...

 

3. MAESTRE. SAFFO TRADOTTA DA MANARA VALGIMIGLI

[Da Manara Valgimigli, Saffo, Archiloco e altri lirici greci, Le Lettere, Firenze 1989; la prima edizione delle traduzioni da Saffo di Valgimigli era apparsa col titolo Saffo e altri lirici greci, Edizioni del Pellicano, Vicenza 1942; il testo che utilizziamo riproduce fedelmente l'edizione Mondadori, Milano 1968]

 

Lira divina

 

Orsu', lira divina,

tu parla,

sii tu la mia voce.

 

Per la gioia delle mie compagne

questi canti

con bella voce io voglio ora cantare.

 

*

 

Amore

 

Scuote amore il mio cuore

come vento nei monti

si abbatte su querce.

 

Dolce madre,

non posso piu' tessere la tela:

desiderio di un fanciullo mi ha vinta,

e la molle Afrodite.

 

Fermati, caro, rimani

davanti a me; distendi

la grazia che e' nel tuo sguardo.

 

*

 

Preghiera ad Afrodite

 

Afrodite dal trono dipinto,

Afrodite immortale, figlia di Zeus,

tessitrice d'inganni, ti prego,

non domare con pene e con ansie d'amore,

o Regina, il mio cuore.

 

E qui vieni. Altra volta venisti;

pur di lontano udisti la mia voce,

e del padre lasciasti la reggia

su l'aureo cocchio aggiogato.

 

Te conducevano leggiadri passeri snelli

sopra la nera terra

fitte agitando giu' dal cielo le ali

per gli eterei spazi.

 

Rapidamente giunsero. E tu, o Beata,

sorridendo dal tuo volto immortale,

mi chiedevi che pena ancora pativo,

che cosa ancora invocavo,

 

e chi nel mio cuore in delirio

follemente desideravo - "Chi cerchi

che ancora Peito riporti al tuo amore?

chi ti fa male, o Saffo?

 

Oh, ma se ora ti fugge, presto t'inseguira',

se doni rifiuta, presto doni fara',

se gia' non ti ama, presto ti amera',

anche contro sua voglia".

 

Vieni a me anche ora: da cosi' triste

pena di amore mi sciogli; quanto

brama il mio cuore si compia, tu compi;

tu stessa mi assisti.

 

*

 

Gioia di amore

 

Beato e', come un dio,

chi davanti ti siede e ti ode,

e dolci parole tu dici e dolce-

mente sorridi.

 

Subito mi sobbalza, appena

ti guardo, dentro nel petto il cuore,

e voce piu' non mi viene,

e mi si spezza

 

la lingua, e una fiamma sottile

mi corre sotto la pelle,

con gli occhi piu' niente vedo,

romba mi fanno

 

gli orecchi, sudore mi bagna,

tremore tutta mi prende,

piu' verde dell'erba divento

e quasi mi sento,

 

o Agallide, vicina a morire.

...

 

*

 

La tua veste mi fa tremare...

 

Vieni, ti prego, Gongila, nel tuo

mantello di latte;

ancora a te dattorno volano

e Poto e Peito,

tanto sei bella.

Questa stessa tua veste

solo a guardarla

mi fa tremare; di gioia

rabbrividisco.

 

*

 

Gelosia

 

Ecco che Amore ancora

mi da' tormento:

Amore che scioglie le membra,

amore dolce e amaro,

fiera sottile e invincibile.

 

Attide, di volermi bene

ti venne fastidio

e corri da Andromeda.

 

Di me ti prese

dimenticanza

ed altri tu ami piu' di me.

 

*

 

Lontana

 

...

Lontana, in Sardi, ella e',

ma qui abita sempre il suo cuore.

 

Quando eravamo insieme

tu eri una dea per lei,

e il tuo cantare

la sua gioia piu' grande.

 

Ora, tra le donne di Lidia,

brilla di bellezza quale,

caduto il sole,

splende la luna dalle dita di rosa

 

tutte le stelle vincendo;

e la sua luce posa

sul salso mare

e sopra le campagne fiorite,

 

e la fresca rugiada discende,

e si aprono le rose

e i teneri timi

e il meliloto in fiore.

 

E sempre, lontana, la cara

Attide rammentando,

di desiderio si strugge

e tristezza le pesa sul cuore.

 

E alto grida che andiamo cola',

e il suo grido, attraverso il mare,

ce lo ridice

la notte dalle molte orecchie.

 

*

 

Distacco

 

...

"Morire vorrei, veramente".

In grande pianto ella mi lasciava.

 

E anche questo mi disse:

"Ahime' quale pena, Saffo, io patisco,

con quanto dolore ti lascio".

 

E a lei io rispondevo:

"Va', sii lieta z ricorda

quante cose dolci e belle godemmo insieme.

 

Molte corone di viole

e di rose e di intrecciati crochi

intorno al capo vicina a me tu cingevi,

 

e ghirlandette molte

al tenero collo annodavi

di fiori di primavera;

 

e di molto e lucido unguento

stillato da fiori e di regale

nardo la morbida chioma ti ungevi..."

...

 

*

 

Malinconia

 

Tramontata e' la luna;

tramontate sono le Pleiadi;

a mezzo e' la notte; l'ora

passa; io sono qui, sola.

 

*

 

La riviera di Acheronte

 

Gioia di vivere non ho piu':

voglia di morire mi prende

e di vedere i loti freschi di rugiada

su la riviera di Acheronte.

 

*

 

Cariti e muse

 

O pure Cariti dalle braccia di rosa,

a me venite, vergini figlie di Zeus...

 

Cariti delicate, Muse di belle chiome...

 

E me gloriosa fecero

col dono di loro canti le Muse.

 

*

 

Non e' lecito il pianto

 

Non e' lecito il pianto

nella casa di chi serve alle Muse:

piangere a noi non si addice.

 

*

 

A donna incolta

 

Mentre tu giacerai,

ne' piu' memoria sara' di te

ne' piu' rimpianto, che' non cogliesti

le rose della Pieria;

e ombra ignota anche nell'Ade

ti aggirerai

tra buie ombre di morti

via volando sperduta.

 

*

 

Collera

 

Quando la collera gonfia il tuo cuore

tieni in freno la lingua

che abbaia parole vane.

 

*

 

Donna rozza

 

E come puo' molcerti il cuore

cosi' rustica donna e goffa

che nemmeno sa alzarsi la gonna

sulle caviglie?

 

*

 

Quanta spocchia!

 

Sciocca,

quante arie ti dai per un anello!

 

*

 

Verginita'

 

Verginita', verginita',

perche' mi lasci, dove vai?

Non piu' verro' da te

non piu' verro'.

 

Come la dolce mela rosseggia

in alto sul ramo,

alta sul ramo piu' alto.

Se ne scordarono i coglitori;

no, non se ne scordarono,

ma non la poterono giungere.

 

Quale sui monti fiore di giacinto,

lo pestano coi piedi i pastori,

e a terra

il fiore purpureo giace.

 

*

 

Tu sei piu' bianca...

 

Tu sei piu' bianca del latte,

sei piu' sottile dell'acqua,

nella voce hai piu' canto della pectide,

se scuoti il capo

piu' baldanza hai di un polledro,

e piu' tenera sei di una rosa

e piu' morbida che una calda veste:

tu sei piu' oro dell'oro.

 

*

 

Fanciulle

 

Come figlio alla madre

io volo a te con le ali distese.

 

Fanciulla io vidi

leggera sul prato

cogliere fiori.

 

Ti volli bene, Attide, un tempo:

piccola bimba tu eri,

non anche tocca da grazia di amore.

 

*

 

Voglio una cosa dirti

 

"Voglio una cosa dirti,

ma mi trattiene pudore".

 

"Se di cose nobili e belle

desiderio tu avessi,

se cose brutte a dire

la tua lingua non agitasse,

non velerebbe pudore i tuoi occhi

e cio' ch'e' onesto dire diresti".

 

*

 

Eleganze e mollezze

 

Stanca sei:

su morbidi cuscini

lascia ch'io ti distenda.

 

Veli per il capo

che avevano

soffi e bagliori di porpora

le mando' da Focea

Mnaside, doni preziosi.

 

E intorno di dense e soffici lane

bene stretta si avvolse.

 

Ai piedi,

lucenti di vario colore,

calzaretti bellissimi di Lidia.

 

Quando tu dormi sul cuore

di una tua dolce compagna.

 

*

 

Nel giardino di Afrodite

 

Un boschetto di giovani meli,

sopra gli altari

fumano incensi.

Mormora fresca l'acqua tra i rami

soavemente: tutto il luogo e' ombrato

di rose.

 

Stormiscono le fronde e ne discende

molle sopore.

E di fiori di spigo come a festa

fiorito e' il prato, esalano gli aneti

fragranza di miele.

 

Questa e' la tua dimora, Cipride,

qui tu recingi

le infule sacre e in auree coppe versi,

copiosamente,

nettare e gioia.

 

*

 

Fiori e colori

 

Tutta incoronata di fiori e' la terra,

di fiori di ogni colore.

 

Ceci di oro crescevano

lungo la spiaggia del mare.

 

*

 

Vespero

 

Di tutte le stelle tu sei la piu' bella,

stella del vespero.

 

Tutto riporti

quanto disperse la lucente aurora,

riporti l'agnello,

riporti la capra,

riporti il figlio alla madre...

 

*

 

Quale nei plenilunii sereni...

 

Le stelle intorno alla bella luna

velano il volto lucente

quando piena, al suo colmo,

argentea,

splende su tutta la terra.

 

*

 

Mnasidica

 

E tu di ghirlande recingi

le belle tue chiome, o Dica,

ramoscelli di aneto intrecciando

con delicate mani;

perche' solo a fanciulle incoronate

di fiori

volgono l'occhio le Cariti beate,

dalle altre torcono il volto.

 

*

 

Eros purpureo

 

Ecco, scende dal cielo Eros,

avvolto in una clamide di porpora.

 

*

 

Danze notturne

 

Piena sorgeva la luna

e intorno all'are le fanciulle stettero.

...

Intorno all'amabile ara

fanciulle cretesi, in cadenza,

con molli piedi danzavano,

leggermente sul tenero fiore

dell'erba movendo.

 

*

 

Peito

 

Ha il fulgore dell'oro Peito,

l'ancella di Afrodite.

 

*

 

Colombelle

 

Un gelo si apprese al loro cuore,

e lasciarono cadere le ali.

 

*

 

Il rosignolo

 

Messaggero di primavera,

verde usignolo dal canto soave.

 

*

 

Canti nuziali

 

Coro di vergini, allo sposo:

 

Sposo felice, le nozze

che tu bramavi

sono compiute; la vergine

che tu bramavi

ora e' con te.

 

Coro di giovani, alla sposa:

 

Di grazia il tuo aspetto,

di miele i tuoi occhi,

spande amore il tuo volto soave;

a te sopra tutte le altre

diede suoi doni Afrodite.

 

Coro di vergini, allo sposo:

 

A chi, dolce sposo,

ti posso paragonare?

A ramoscello snello

ti posso paragonare.

 

Giovani e vergini insieme:

 

Salve a te, sposa,

e a te,

sposo gentile,

piu' volte salve.

 

*

 

Hymenaon

 

In alto l'architrave,

Imeneo!

Su in alto levatelo, amici,

Imeneo!

 

E' qui lo sposo simile ad Ares,

Imeneo!

Di un uomo grande piu' grande,

Imeneo!

 

*

 

Veglia nuziale

 

E noi, fanciulle,

tutta la notte cantiamo il tuo amore

e della sposa dal seno di viola.

 

*

 

Il guardiano della porta nuziale

 

Piedi di sette spanne

ha il portiere;

cinque pelli ci vollero di bovi

per le sue scarpe,

dieci calzolai

ci lavorarono.

 

*

 

Nozze in Olimpo

 

Quivi di ambrosia gia' colmo

era il cratere.

Prese Ermes il ciato

e verso' bere agli dei.

E tutti gli dei tenevano in mano

le larghe coppe e libavano

augurando allo sposo

felicita'.

 

*

 

Le nozze di Ettore e Andromaca

 

Venne l'araldo correndo,

Idao messaggero veloce,

e disse:

"Ettore e i suoi compagni,

su navi e navi per il salso mare,

da Tebe sacra e dalle irrigue fonti

della Placia perenni,

la dolce Andromaca scortano

dagli occhi splendenti.

E molte recano armille d'oro,

e molte

trascoloranti vesti di porpora,

e molti

di vario lume gioielli

e tazze di argento e di avorio

innumerevoli".

 

Cosi' disse l'araldo. Prontamente

si levo' il padre. La novella corse

per le ampie vie della citta', giunse

agli amici.

Or ecco le donne di Ilio

a carri di agili ruote

aggiogano i muli. Vi salgono in folla

e madri e vergini di snelle caviglie.

Avanzano anche a lor volta,

su carri distinti,

le figlie del re.

E ai cocchi ricurvi di guerra

sospingono i loro cavalli

giovani in arme.

 

Ora con grande corteggio muovono insieme

verso la sacra Ilio. Si odono cetre

e flauti di dolce suono e strepito

di crotali; con acute voci le vergini

cantano un puro canto: eco di giubilo

ineffabile sale fino al cielo.

E ovunque per le vie sono crateri

e fiale; e bruciano e si mescono profumi

di mirra di casia di olibano, e tutti,

uomini e donne, levano grida e inni.

E alto su tutti squilla il peana ad Apollo,

ad Apollo arciere, ad Apollo dalla bella lira:

e tutti cantano in coro Ettore e Andromaca,

Ettore e Andromaca simili agli dei.

 

*

 

Preghiera per il fratello Carasso

 

O dea di Cipro, e voi Nereidi, fate

che incolume ritorni

qui mio fratello,

e che quanto nel cuore e' a lui piu' caro

tutto si compia. Fate

che quanti nel passato

commise errori tutti li disperda,

e sia di gioia a chi l'ama, e a chi non l'ama

perturbamento;

ne' piu' ci siano nemici tra di noi.

E alla sorella voglia degli onori

suoi fare parte, le doglianze amare

dimenticando ed i rimbrotti

che lui stesso facevano soffrire

e me con lui.

 

*

 

La cosa piu' bella

 

Chi dice un esercito

di cavalieri, e chi di fanti,

e chi di navi schierate

presso la terra nera:

io dico chi uno ama.

...

...

E vedere vorrei di Anactoria

l'amabile passo

e il raggiante splendore del volto.

 

*

 

La figlia di Saffo

 

Una figlietta bella io ho:

pare nel volto un fiorellino d'oro

la mia Cleide.

Per lei

tutta darei la Lidia

e anche l'amata Lesbo.

 

*

 

Alla figlia Cleide

 

Mi diceva mia madre che al suo tempo

se taluna si fosse

con un nodo di porpora legati

giovinetta, i capelli,

gia' questo era per lei grande ornamento;

 

e cosi' di tal altra se al suo capo,

di un color biondo acceso come fiamma,

avesse sovrapposto una ghirlanda

di fiori appena colti.

 

Ma tu vuoi che da Sardi un diadema,

o Cleide, io ti procuri,

un lavorato diadema quali

ci venivano allora

delle citta' della Meonia.

...

 

4. DOCUMENTI. CONTRO IL CRIMINE NUCLEARE. UNA LETTERA APERTA

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Presidente della Commissione Europea

e per opportuna conoscenza: ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica, ai capigruppo parlamentari del Parlamento Europeo, al prefetto di Viterbo, al sindaco del Comune di Viterbo, al presidente della Provincia di Viterbo, alla Presidente della Regione Lazio, all'assessore all'ambiente del Comune di Viterbo, a tutti i consiglieri del Comune di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, all'assessore all'ambiente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dell'Economia, al ministro della Salute, ai mezzi d'informazione locali e nazionali

Oggetto: Segnalazione ed appello contro il nucleare

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Gentili signori,

la decisione del governo italiano di promuovere il ritorno dell'Italia alla realizzazione di impianti intesi alla produzione di energia attraverso la tecnologia nucleare e' insensata, immorale, illegittima.

Insensata perche' l'intera umanita' e' consapevole dei danni e dei pericoli immensi che il nucleare militare e quello civile ad esso complementare implicano;

immorale perche' la scelta nucleare implica un male certo e grave all'umanita' e alla biosfera;

illegittima perche' nessun governo di un ordinamento giuridico democratico e' autorizzato a provocare tale danno.

Con la presente chiediamo un impegno di tutte le istituzioni affinche' quella decisione sia revocata e siano conseguentemente revocate altresi' tutte le deliberazioni e le procedure a suo supporto poste in essere.

Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, distinti saluti,

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le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 30 gennaio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 6 febbraio 2011

Per comunicazioni: partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale "Valle Faul", strada Castel d'Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: viterbooltreilmuro at gmail.com

 

5. INCONTRI. SI E' SVOLTA IL 5 FEBBRAIO A VITERBO UNA GIORNATA DI STUDI

 

Sabato 5 febbraio 2011 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace", si e' svolta una giornata di studi.

La mattina e' stata dedicata allo studio delle esperienze artistiche europee degli anni Dieci e Venti del Novecento.

Il pomeriggio e' stato dedicato allo studio della storia europea e italiana dell'Ottocento.

Sempre nel pomeriggio i partecipanti all'incontro hanno ricordato il comune amico Gianni Fiorentini, costruttore di pace, uomo di immensa bonta', deceduto il 2 febbraio.

La giornata di studi si e' svolta nell'ambito di un'iniziativa di promozione del diritto allo studio in corso da mesi.

 

6. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

7. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Roberto Massari, Hugo Chavez tra Bolivar e Porto Alegre, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2005, pp. 160. Per richieste alla casa editrice: Massari Editore, casella postale 144, 01023 Bolsena (Vt), e-mail: erre.emme at enjoy.it, sito: www.enjoy.it/erre-emme

- Haydee Santamaria, Dal Moncada al Che, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2006, pp. 112.

- Jean-Paul Sartre, Visita a Cuba. Reportage sulla rivoluzione cubana e sull'incontro con Che Guevara, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2005, pp. 256.

- Lev Trotsky, Programma di transizione, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2008, pp. 192.

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Riedizioni

- (a cura di Domenico Quaranta), Magritte, Rcs - Skira, Milano 2004, 2011, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera).

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Testi di riferimento

- Augustinus Merk S. J., Novum Testamentum graece et latinae, Editrice pontificio istituto biblico, Roma 1933, 1992 (editio undecima), pp. 48 + 880 (di cui le pp. 2-852 doppie, con testo greco e latino a fronte).

- Nestle-Aland, Nuovo Testamento greco-italiano, a cura di Bruno Corsani e Carlo Buzzetti, prefazione di C. M. Martini e B. Aland, Societa' biblica britannica & forestiera, Roma 1996, pp. XII + 51 + 840 (di cui le pp. 1-680 doppie, con testo greco e italiano a fronte). Il testo greco e' quello della XXVII edizione dell'opera di Eberhard ed Erwin Nestle a cura di Barbara e Kurt Aland, Johannes Karavidopoulos, Carlo M. Martini, Bruce M. Metzger, in collaborazione con l'Istituto per la ricerca testuale del Nuovo Testamento di Muenster, Westfalia; il testo italiano e' quello della versione della Conferenza episcopale italiana; il testo delle note italiane e' tratto dall'edizione italiana della Traduction Oecumenique de la Bible. E' l'edizione manuale diglotta dell'edizione critica Nestle-Aland del Nuovo Testamento.

- La Bible traduite et presentee par Andre' Chouraqui, Desclee de Brouwer, Paris 1974-1979, Geneve 2003, 2007, pp. 2432.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 458 del 6 febbraio 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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